Questo Raggio è il più arduo a
comprendere. In realtà la vera natura,
l’intima essenza della Volontà
resta per l’uomo un mistero. È
la qualità più alta, la nota stessa
dello Spirito, è l’arcano potere
che ha messo in moto l’immensa ruota evolutiva
per attuare un suo ascoso proposito, e che riassorbirà
tutto in sè, quando tale proposito sarà
stato realizzato.
Esso in realtà non è nella manifestazione,
non si evolve. È ciò che determina,
sorregge e guida l’intera evoluzione.
Si può chiamarlo l’elemento trascendente
in ogni ciclo, in ogni grado di manifestazione,
in ogni essere.
Per l’uomo spiritualmente sviluppato,
che cioè ha risvegliato la propria coscienza
Egoica, il Trascendente è rappresentato
dalla Monade, dal “Padre nei Cieli”
, dalla Scintilla Divina, la cui nota è
la Volontà Spirituale per l’uomo
ordinario. La coscienza di questi è ancora
limitata ai tre mondi della Personalità:
fisico, emotivo e mentale, e il Trascendente
è rappresentato dall’Ego, l’Anima,
che in lui costituisce la Volontà animatrice
che lo ha creato, lo sospinge e lo riassorbe
in sè.
Per quanto sfugga l’intima essenza di
questo Volere, possiamo però dire che
esso si rivela a noi.
Esso è il Proposito centrale che anima,
mantiene, sospinge un essere verso una data
meta, verso una realizzazione superiore. Hermann
Keyserling ha intuito in modo geniale che esso
costituisce il senso profondo, l’intimo
significato e valore di un dato essere, ed ha
fatto di tale intuizione il perno della sua
concezione spirituale della vita, dandone interessantissimi
sviluppi ed applicazioni nelle sue opere, e
particolarmente nella “Schapferiche Erkenntniss”.
Ne parla pure nei suoi libri, pubblicati in
francese : “Sur l’Art de la vie”
e “De la souffrance a la plenitude.”
Secondo il Keyserling questo significato profondo
degli esseri e delle cose è il Principio
Primordiale Assoluto che è al di sopra
dello spazio e del tempo, che è una forza
dinamica creatrice di ogni espressione.
Ebbene, queste sono le note del Volere Spirituale
del Primo Raggio. Esso può essere considerato
sotto due aspetti contrapposti: quello di Creatore
e quello di Distruttore delle forme, qualora
abbiano compiuto la loro funzione.
Sua legge è la Legge delle Sintesi.
Suo metodo è quello dell’astrazione
occulta. Esso tende cioè ad astrarre
da ogni forma lo Spirito, ed a fondere queste
essenze particolari in una sintesi unica, a
riassorbirle, con tutto l’arricchimento
di potere e di coscienza dato loro dall’esperienza
evolutiva nella loro origine cosmica.
Una delle sue funzioni nella manifestazione
è anche quello della Giustizia, ed in
ciò è connesso strettamente con
la Legge Karmica e con le schiere di Esseri
che ne sono i Ministri, ed a cui stanno a capo,
che, secondo gli insegnamenti della “Dottrina
Segreta”, sono i Maharajas ed i Lipikas.
Esso è sotto questo aspetto il Fuoco
Distruttore e Purificatore.
Ne possiamo dedurre che le qualità umane
che sono l’espressione del Principio rappresentato
dal Primo Raggio nei piani dell’Ego e
della Personalità sono:
la Volontà, quale intesa ordinariamente
nel suo senso più concreto ed umano.
la Fermezza, la decisione, la concentrazione,
il proposito di attuare un dato scopo, di raggiungere
una data meta, senza badare ad altre considerazioni.
l’Energia, lo spirito combattivo, il senso
di giustizia.
Sono doti essenzialmente virili, che formano
degli eroi in ogni campo, ma che, come ogni
altra qualità, hanno i loro eccessi e
le loro degenerazioni, cioè: durezza,
crudeltà, ristrettezza, isolamento egoistico,
spirito di distruzione, prepotenza, brama di
autorità, autoaffermazione personale.
Tali qualità in entrambi i loro aspetti,
superiori ed inferiori, variano proporzionalmente
commiste, e nei vari casi si trovano reimpersonate
nei grandi dominatori e condottieri, come Alessandro
Magno, Giulio Cesare, Napoleone, e si trovano
pure preponderanti in tutti coloro per i quali
questi esseri rappresentano un ideale, e che
sentono una profonda spinta a seguirne le orme.
Coloro in cui predomina il Primo Raggio tendono
a sopravalutare le qualità accennate,
ad esaltarle e a celebrarle sopra ogni altra,
mentre mancano spesso di comprensione e di simpatia
per le qualità e le virtù proprie
degli altri Raggi, particolarmente di quelle
del Secondo, il Raggio dell’Amore e della
Saggezza.
D’altra parte coloro che appartengono
a questo Raggio e ad altri ad esso affini, provano
grande difficoltà a comprendere e ad
apprezzare le virtù sopraccennate, le
qualità del Primo Raggio, che non sono
consone alla loro intima Natura.
Da tutto quanto è stato esposto mi sembra
che appaia chiaro il valore umano di questi
studi, che, mentre partono da Principi Cosmici
Trascendenti, che sembrano remotissimi alla
nostra vita, giungono a conclusioni ed applicazioni
della massima attualità ed utilità
nella vita quotidiana, individuale e collettiva.
Vediamo le applicazioni individuali per coloro
che appartengono al Primo Raggio :
Primo compito per loro è quello di manifestare,
nel modo più alto e puro, la loro nota;
frenarne e inibirne le manifestazioni inferiori
e più grossolane, separative e distruttive,
trasmutando e sublimando la forma. Nobilitare
la lotta purificandone i motivi, e portandola
in piani più alti, mettendola a servizio
dei fini ideali. Quindi trasmutare la volontà
personale in Volontà Spirituale: lottare
per cause buone e giuste, affermare e sostenere
i Principi Ideali, unificare la volontà
individuale con il più vasto Volere Divino.
Secondo compito è quello di integrare
la nota del Primo Raggio con quella dei Raggi
affini, cioè il Terzo, il Quinto e il
Settimo.
Terzo compito per loro è quello di contemperare
ed armonizzare quella nota con le qualità
dei Raggi opposti, specialmente col Secondo.
Ciò porta alla sintesi della Volontà
e dell’Amore, a divenire cioè un
Volere che Ama e un Amore che Vuole.