IL QUINTO RAGGIO: DELLA CONOSCENZA
CONCRETA E DELLA SCIENZA
All’uomo moderno, che ha la mente sviluppata
ed attiva, non è difficile comprendere
la natura generica di questo Raggio: Poiché
esso è, appunto, operante ed attivo nella
sua mente, lo spinge ad indagare i fenomeni
della natura, fa sorgere in lui una non mai
appagata sete di sapere.
Ma se dalla semplice consapevolezza della qualità
manifesta di questo Raggio, passiamo alla considerazione
della sua intima natura, dei suoi vari aspetti,
delle sue diverse funzioni, dei suoi molteplici
rapporti, il tema diviene più arduo.
Infatti la manifestazione cosciente di questo
Raggio nella mente umana è solo un riflesso
inferiore della sua vera natura spirituale.
Esso, non è solo collegato con l’Anima,
o Ego Superiore, ma è anche canale per
l’espressione della Volontà Divina.
È importante rendersi conto della qualità
altamente mentale dell’Anima ; per comprenderlo
occorre riferirsi agli insegnamenti esoterici
sull’origine dell’Anima umana, e
sul modo con cui il Quarto Raggio, l’umano,
ebbe principio. Nel secondo volume della Dottrina
Segreta di H. P. Blavatsky, che tratta, appunto,
dell’Antropogenesi, viene detto a lungo
dell’intervento dei “Manasaputra”
o “Figli della Mente”, detti anche
“Angeli Solari”, i quali si incarnarono
nelle forme o corpi viventi, frutto di una lunga
preparazione ed evoluzione, a cui avevano anche
contribuito i “Pitri Lunari”, oppure
vi proiettarono una Scintilla della Loro Essenza
Mentale. Così quegli Esseri Spirituali,
i quali sono stati chiamati anche “Kumaras”
o “Vergini”, e “Agnishvatta
Pitri” o “Progenitori di Fuoco”,
impiantarono nelle forme umane il germe dell’Autocoscienza
o intelligente consapevolezza di sé,
che è carattere essenziale dell’uomo.
Questo grande evento, questo dono prezioso,
costituì un immenso sacrificio per quegli
Esseri Divini, poiché per farlo dovettero
scendere, limitarsi, morire misticamente entrando
nella tomba della materia. Fu un grande atto
di Amore e di devozione, perciò il Loro
Nome esoterico, secondo quanto detto nella “Dottrina
Segreta” vol. II°, pag. 92) è:
“Signori di perseverante ed incessante
devozione”.
Molti altri insegnamenti in
proposito sono contenuti nel “Trattato
sul Fuoco Cosmico” pag.679-714. Ricorderemo
solo che l’intervento dei Manasaputra
ebbe per effetto, nel piano mentale, la formazione
del Corpo Causale o Loto Egoico, il veicolo
di manifestazione dell’Anima nel piano
ove essa di mora.
Il Corpo Causale di forma ovale è dapprima
incolore, ed i suoi petali, o “linee di
forza”, sono chiusi ed inattivi. Ma, via
via che procede l’evoluzione dell’uomo,
via via che la Personalità, rappresentata
simbolicamente dalle radici nella terra e dallo
stelo nell’acqua, con le sua esperienze
alimenta il Loto, questo apre a poco a poco
i suoi petali, finché appare al suo Centro
il “Gioiello” risplendente.
In altre parole, il Corpo Causale si organizza,
si sviluppa, e permette il funzionamento della
piena Autocoscienza Spirituale dell’uomo,
e la sua espansione, fino ad includere altri
esseri, ad identificarsi insieme ai suoi simili,
con un’Anima o Coscienza di Gruppo.
Tutto ciò è stato reso possibile
dall’opera e dal sacrificio del Grande
Signore del Quinto Raggio. In realtà
questo è stato un grande atto d’amore.
Ed è stata anche la rivelazione dell’Amore,
poiché le Anime, gli Angeli Solari, non
hanno per qualità soltanto l’Intelligenza,
ma anche l’Amore.
Questo fatto è stato chiaramente espresso
nel “Trattato sui Sette Raggi” nel
seguente modo :
“L’Amore che rinnova tutte le cose
deve essere rivelato. Questo è il Proposito
che ispira tutti gli atti del Grande Signore
della Conoscenza.”
Ecco alcuni dei Nomi esoterici del Quinto Raggio
(Trattato sui Sette Raggi, Vol. I° pag.
77):
Il Rivelatore della Verità
Il Grande Collegatore
Il Triplice Pensatore (i tre aspetti della mente)
La Nube sulla Vetta
La Spada che divide La Rosa di Dio (la Rosa
è simbolo omologo al Loto)
La Porta che da accesso alla Mente di Dio Il
Signore del Terzo Cielo (la sede dell’Anima
è il terzo sottopiano del Piano mentale)
Il Dispensatore di Conoscenza L’Angelo
con la Spada fiammeggiante
Colui che preserva il Segreto L’Amato
del Signore
Tra le qualità o funzioni
di questo Raggio ne indicherò alcune,
il cui significato verrà chiarito da
quanto verrà detto oltre :
L’Apparire entro le forme
e fuori le forme.
Il Potere di far sentire la Voce del Silenzio.
L’Attività Iniziatrice.
La Rivelazione della Via.
La Purificazione mediante il Fuoco.
La Manifestazione della Grande Luce Bianca.
La Legge che corrisponde a
questo Raggio è la Legge di Fissazione.
Questa Legge opera soprattutto nel Quinto Piano:
il Mentale, ed ha per corrispondenza nei livelli
cosmici la grande Legge del Karma. “Come
un uomo pensa, così egli è”:
cioè, quali i suoi pensieri, tali sono
i suoi desideri ed i suoi atti, e quindi i risultati
per il futuro. Questa Legge è stata chiamata
Legge di Fissazione per due ragioni: primo perché
tale nome indica il potere che ha il Pensatore
di forgiare e, quindi, di fissare il proprio
destino. Secondo perché l’Ego sviluppa
via via la facoltà di formare forme-pensiero
concrete e stabili, e di dominare attraverso
di queste le fluttuazioni della sua parte emotiva.
È la Legge secondo la quale l’evolventesi
essere umano costruisce, attraverso una lunga
serie di vite, il corpo causale, fissando la
materia mentale che lo costituisce.
Quindi la funzione specifica
del Quinto Piano e dell’Energia del Quinto
Raggio che lo permea e lo qualifica, è
quella di dominare il Sesto Piano, l’Astrale,
e di servire da ponte al Quarto, il Buddhico.
RAGGI E RAZZE
Dato che il grande evento della
discesa dei “Figli della Mente”
e la conseguente individuazione degli uomini,
cioè l’inizio della loro autocoscienza
quali esseri separati, si produsse durante la
Terza Razza, la Razza Lemurica, è naturale
che il Quinto Raggio sia collegato in modo particolare
con questa Razza.
Però il Quinto Raggio esercita un forte
influsso anche sulla Quinta Razza, l’Ariana,
e particolarmente sulla attuale quinta sotto-razza.
Secondo gli insegnamenti del Trattato sui Sette
Raggi, l’effetto di ogni Raggio sulla
Razza su cui esercita uno speciale influsso,
è quello di risvegliare, stimolare ed
elevare la coscienza latente in ogni forma materiale.
Tale effetto è stato così indicato:
Terza Razza Lemurica Quinto Raggio La Venuta
dei Figli di Fuoco
Quarta Razza Atlantidea Sesto Raggio La Devozione
dei Signori d’Amore
Quinta Razza Ariana Terzo Raggio L’Attività
degli Uomini di Mente
Sesta Razza (la prossima) Quarto Raggio La Visione
dei Punti di Luce
Settima Razza (l’ultima) Primo Raggio
La Volontà dei Signori di Sacrificio
LE MANIFESTAZIONI UMANE DEL QUINTO RAGGIO
Dalla natura del Raggio non
è difficile dedurre quali siano le sue
manifestazioni nell’uomo. Le manifestazioni
inferiori eccessive sono:
Spirito di critica, materialismo, intellettualismo
arido, tecnicismo, razionalismo, analisi minuziosa,
eccessiva tendenza alla separatività,
visione deformata, eccessivo interesse per i
fenomeni, sopravvalutazione della forma, tendenza
alla fossilizzazione o alla cristallizzazione
mentale, che può andare, soprattutto
quando la Personalità o il Corpo Emotivo
siano del Sesto Raggio, fino alla formazione
di idee fisse. La mente di questo tipo merita
la severa designazione datale dalla “Voce
del Silenzio” di “Distruttrice del
Reale”.
Gli aspetti migliori della mente concreta sono
:
Desiderio di conoscere, spirito scientifico,
chiarezza di idee, comprensione ed uso della
Legge di Causa ed Effetto, facoltà matematica
e tecnica.
Le espressioni superiori sono:
Conoscenza della Realtà, potere di venire
in contatto con l’Anima e di realizzarne
le potenzialità, Devozione mentale e
spirituale, capacità di percepire la
Luce Spirituale e di “sentire” la
Divinità, trasformazione della Conoscenza
in Saggezza.
Un importante aspetto della mente è quello
riguardante i suoi rapporti con la natura astrale
dell’uomo, cioè i suoi elementi
impulsivi, emotivi e sentimentali.
Nell’uomo poco evoluto questi elementi
prevalgono su quelli mentali e li dominano;
allora si forma quello che gli orientali chiamano
Kama-Manas. La mente è asservita ai desideri
ed alle passioni, ed è da essi usata
per raggiungere i loro fini. Quando la mente
via via si sviluppa e si libera da quell’asservimento,
e in ciò la sua attività critica
e separativa ha una funzione utile, sopraggiunge
un periodo di dissociazione e di contrasto fra
quei due grandi aspetti umani. Mente e cuore
sono separati, operano indipendentemente e spesso
sono in lotta.
Si presenta, quindi, il problema del loro giusto
rapporto, della loro armonizzazione e, poi,
della loro sintesi. È un problema centrale
dell’uomo, e varie nobili menti se lo
sono proposto. I Greci lo avevano esaminato
e discusso usando i termini di Eros e Logos,
che mettono in evidenza il carattere comune
che collega fatti in apparenza assai diversi
tra loro.
In passato il Keyserling, e poi lo Schmitz nel
suo libro “Psicoanalisi e Yoga”
(Darmstadt, Reichl, 1923) li hanno ripresi.
Eros, che in greco vuol dire Amore, nel suo
senso più vasto, indica l’impulso
vitale primordiale, la tendenza che ha la vita
ad affermare ed estendere, moltiplicare se stessa.
Tendenza che dà origine agli istinti
fondamentali di conservazione, di aggressione,
di riproduzione, che si differenzia, poi, nei
vari impulsi e desideri umani, che si affina
nei sentimenti più delicati, che si sublima
nelle aspirazioni più alte. L’Eros
è vita palpitante, fiumana travolgente,
forza propulsiva, calore, fuoco.
Il Logos, invece è il principio direttivo,
ordinatore e regolatore della vita. Esso tende
a incanalare e raccogliere il tumultuoso torrente,
la fiamma torbida dell’Eros entro rive
dirette e salde, avviandolo verso una meta prevista.
Il Logos tende sempre a modellare la diffluente
e plastica sostanza vitale e psichica in forme
ben definite. Il Logos è Legge, disciplina,
ordine, armonia, bellezza, ritmo, misura, intelligenza
e ragione, è comprensione e luce.
Eros e Logos non si trovano mai allo stato puro
e assolutamente divisi : senza la presenza di
entrambi non vi è vita. Eros non sarebbe
che forza cieca del tutto incomposta, e non
si trova neppure nella materia inorganica. Anche
nell’atomo le forze elettriche che lo
compongono obbediscono ad un ritmo, ad una legge
che regola le orbite lungo le quali gli elementi
compiono la loro danza vertiginosa; ed è
sotto questa legge sempre operante che avvengono
le varie differenziazioni, i vari raggruppamenti
da cui hanno origine i vari corpi semplici,
con le loro diverse proprietà e le combinazioni
di questi corpi in corpi sempre più complessi,
fino a quelli che rendono possibile la vita
organica. Ma le proporzioni in cui si possono
trovare Eros e Logos variano gradatamente, le
loro azioni e reazioni reciproche possono essere
diversissime.
Venendo a quello che ci interessa di più,
l’animo umano, si può dire che
il problema fondamentale è quello di
combinare in giuste proporzioni, di fare una
sintesi feconda di Eros e Logos. A questo si
unisce pure il compito di sviluppare ed esprimere
aspetti sempre più elevati, fini, puri
ed ampi, sia dell’uno che dell’altro,
in modo che la loro sintesi acquisti un valore,
una dignità spirituale sempre più
nobile, più alta, più vasta.
Quella sintesi è già attuata dal
Signore del Quinto Raggio, il quale, come abbiamo
accennato da principio, svolge la sua opera
di carattere mentale mosso dall’Amore.
Potremo dire da una Volontà di Amore.
Il duplice compito dell’uomo
a questo riguardo si può così
formulare sinteticamente:
1. Illuminare l’Amore
con la Luce dell’Intelligenza.
2. Riscaldare la mente col fuoco dell’Amore.
Dante ha mirabilmente simboleggiato
in Matelda questa “intelligenza cordiale”,
che indica l’attività discriminatrice.
Ad un livello più alto, tutto spirituale,
egli parla della paradisiaca “Luce intellettual
piena d’Amor”.
METODI DI SVILUPPO INTERIORE E DI SERVIZIO SPIRITUALE
Il metodo di sviluppo più
consono a coloro nei quali predomina questo
Raggio, ma che deve venir usato da ogni uomo,
in quanto essere intelligente, è quello
dello sperimentare, del fare esperienza.
Nel Trattato sui Sette Raggi vol. I° se
ne parla nel seguente modo:
“La conoscenza che a suo tempo si manifesterà
quale saggezza, è raggiunta solo attraverso
l’agonia di una serie di scelte che vengono
successivamente proposte. Queste, sottoposte
all’intelligenza discriminante, durante
il processo dell’esperienza della vita,
producono, alla fine, il senso dei veri valori,
la visione dell’ideale e la capacità
di distinguere la realtà dietro la nebbia
che si frappone.” (pag. 343)
La Luce sul Sentiero, il prezioso manuale che,
si dice, sia stato ispirato da un Istruttore
di Quinto Raggio, contiene degli insegnamenti
molto alti e significativi sull’esperienza
vitale :
“Cerca la Via. Cerca
la Via ritirandoti al di dentro. Cerca la Via
avanzando coraggiosamente al di fuori.
Ricercala immergendoti nei misteriosi abissi
del tuo più profondo essere. Ricercala
provocando ogni esperienza, utilizzando i sensi
al fine di comprendere lo sviluppo ed il significato
dell’individualità, e la bellezza
e l’oscurità degli altri “frammenti
divini” che lottano al tuo fianco, e compongono
la razza alla quale appartieni. Ricercala per
mezzo dello studio delle Leggi della Natura,
delle Leggi del Soprannaturale, ricercala facendo
la profonda sottomissione dell’Anima alla
“stella velata” che arde dentro
di te. Grado a grado, mentre vigili e adori,
la sua Luce si farà più forte.
Allora saprai di aver trovato il Principio della
Vita. e quando avrai raggiunto il termine, la
sua Luce diverrà ad un tratto la Luce
infinita.
Ricercala provando ogni esperienza, e ricordati
che con questo Io non voglio dire: ‘Cedi
alle seduzioni dei sensi, al fine di conoscerle’.
Prima di essere divenuto un occultista puoi
fare ciò, ma non dopo. Quando hai scelto
il Sentiero e vi sei entrato, non puoi cedere
a queste seduzioni senza vergogna. Pure puoi
sperimentarle senza errore: puoi pesarle, osservarle,
provarle e aspettare con pazienza e fiducia
l’ora in cui esse non ti toccheranno più.
Ma non condannare l’uomo che cede, stendigli
la mano come ad un pellegrino confratello, i
cui piedi sono divenuti pesanti dal fango. Ricordati,
o discepolo, che per quanto sia grande l’abisso
che separa l’uomo buono dal peccatore,
ben più grande è quello che separa
l’uomo buono da colui che ha conseguito
la conoscenza; è addirittura incommensurabile
tra l’uomo buono e colui che è
sulla soglia della Divinità. Perciò,
sii cauto, per timore di considerarti cosa diversa
dalla massa. Quando hai trovato il principio
della Via, la “stella” dell’Anima
tua mostrerà la sua Luce, e per mezzo
di quella Luce vedrai quanto è grande
l’oscurità in cui essa arde. Mente,
cuore e cervello sono tutti oscuri e tenebrosi
fino a che la prima battaglia non sia stata
vinta. Non essere sbigottito e atterrito da
tale vista : tieni gli occhi fissi sulla piccola
Luce, ed essa crescerà. Ma fa che l’oscurità
interna ti aiuti a capire l’impotenza
di coloro che non hanno visto Luce alcuna, le
cui anime sono immerse in una caligine profonda.
Non biasimarli, non ritrarti da essi, ma prova
a sollevare un poco il pesante Karma del mondo
: porgi aiuto alle poche mani forti che impediscono
alle potenze delle tenebre di ottenere completa
vittoria. Allora entri a far parte di un’associazione
di gioia, che porta invero terribile fatica
e profonda tristezza, ma anche grande e sempre
crescente gaudio. (pag. 10-14)
“Considera intensamente
tutta la vita che ti circonda. Impara a guardare
intelligentemente nei cuori degli uomini da
un punto di vista assolutamente impersonale,
altrimenti la tua vista sarebbe oscurata. Perciò
l’impersonalità deve essere per
prima capita. L’intelligenza è
imparziale: nessun uomo è tuo nemico,
nessun uomo è tuo amico; tutti ugualmente
sono tuoi maestri. Il tuo nemico diviene per
te un mistero da risolvere, quand’anche
ciò possa richiedere dei secoli, perché
l’uomo deve essere capito. Il tuo amico
diviene parte di te, un’estensione di
te stesso, un enigma difficile da decifrare.
Una sola cosa è ancora più difficile
a conoscersi: il tuo proprio cuore. Fino a che
i legami della Personalità non sono sciolti
non potrai cominciare a vedere quel profondo
mistero del Sé. Fino a che non starai
in disparte, in nessun modo si rivelerà
al tuo intelletto. Allora, e non prima, puoi
afferrarlo e guidarlo. Allora, e non prima,
puoi adoperare tutti i suoi poteri e dedicarli
a degno servizio. Considera con somma attenzione
il tuo cuore. Perché attraverso il tuo
cuore viene l’unica Luce che può
illuminare la vita, e renderla chiara ai tuoi
occhi. Studia i cuori degli uomini, affinché
tu possa conoscere che cos’è quel
mondo nel quale vivi, e di cui sei parte. Considera
la vita costantemente mutevole e mobile che
ti circonda, perché essa è formata
dai cuori degli uomini, e come impari ad intendere
la loro costituzione e il loro significato,
sarai capace di leggere grado a grado, la più
ampia parola di vita. Solo con la conoscenza
viene la facoltà della parola. Consegui
la sapienza e possederai la facoltà della
parola. È impossibile aiutare gli altri
fino a che tu stesso non hai ottenuto una qualche
certezza personale.” (pag. 23-25)
Il metodo di sviluppo ed il
tipo di servizio più alti, che hanno
carattere “di gruppo” o collettivo,
riferentisi all’intera umanità,
stanno nella preparazione dell’avvento
del Quinto Regno, il Regno Superumano, il Regno
di Dio sulla terra. La natura e i modi di quest’avvento
sono indicati nel seguente brano del Trattato
sui Sette Raggi, che riassume gli insegnamenti
essenziali sul Quinto Raggio :
“L’analisi è la quinta qualità
o attività dell’anima, e costituisce
una legge che governa l’umanità.
Questo deve essere sempre ricordato. Analisi,
discriminazione, differenziazione, e il potere
di distinguere sono Attributi Divini. Quando
producono un senso di separazione e di diversità,
stimolano le reazioni personali e vengono personalmente
male usati ed erroneamente male applicati, ma
quando siano disciplinati da un senso di sintesi,
ed usati nell’applicazione del Piano Universale,
sono qualità e Leggi dell’anima,
essenziali al giusto svolgimento del Proposito
Divino. Il Piano Divino viene in esistenza in
virtù del giusto uso dell’accentuazione.
Quando si accentua un aspetto o una qualità,
temporaneamente ne viene escluso o messo in
disparte un altro od altri. Questa è
la parte principale della Legge dei Cicli con
cui i Maestri lavorano, e che implica da parte
Loro il costante uso di della facoltà
di analizzare, il potere di discriminare: Il
fatto che nello spazio e nel tempo le paia di
opposti dominano, e che vengono usati dai Maestri
per tessere la trama della vita, è indice
di questa primaria differenziazione dell’Uno
nei Due, dei Due nei Tre, dei Tre nei Sette
fondamentali e dei Sette nei molti. Dall’unità
alla diversità noi vediamo che il lavoro
procede, e tutto è sotto la Legge dell’Anima,
che è la Legge dell’analisi entro
il campo della sintesi .”
“I cosiddetti” semi delle diversità”
sono i principali elementi usati per produrre
il mondo fenomenico. La Gerarchia opera con
questi semi come un giardiniere con i semi dei
fiori, e da questi semi appaiono le necessarie
forme differenziate le quali producono ulteriori
distinzioni. Seminare questi semi, averne cura,
alimentarli fa parte del compito fenomenico
della Gerarchia, particolarmente all’inizio
di una Nuova Era, come nel caso attuale.
I Maestri devono innanzi tutto comprendere quale
sia il significato che la Volontà di
Dio cerca di esprimere in ogni particolare ciclo
mondiale. Essi devono comprendere il ciclo degli
impulsi che emanano da Sorgenti Superiori al
loro stesso campo d’espressione e di Dharma.
Essi devono procurare che i semi delle nuove
forme siano adeguati all’intento desiderato.
Essi devono valutare la natura della Realtà
che ogni Era deve svelare nel progressivo sviluppo
del Proposito Divino. Quindi Essi hanno la responsabilità
di operare in modo tale che la Realtà
esterna si adatti il più possibile -
nell’apparenza e nella qualità
- alla Verità interna. Tutto ciò
è reso possibile dalla comprensione dell’elemento
e della regola dell’analisi, considerandola
quale Legge che governa e produce il dominio
dell’Anima, tanto nei livelli di questa,
quanto in quelli delle apparenze. Questo è
uno dei principali compiti della Gerarchia,
ed implica il più acuto dominio mentale
d’apprendimento intuitivo e di desiderio
analitico.”
Meditate su queste parole.
“Si dovrebbe ricordare che l’analisi
o discriminazione governa la manifestazione
del Quinto Regno della Natura, il Regno di Dio,
nel piano fenomenico. L’apparire di questo
presuppone una distinzione fra il Quinto Regno
e gli altri quattro. È tuttavia una distinzione
in una sola direzione, la direzione della coscienza.
In ciò risiede il suo maggior interesse,
poiché, a questo riguardo, il Quinto
Regno differisce dagli altri,i quali hanno tipi
fenomenici separati, gruppi di forme differenziati.
Per esempio, gli aspetti del Regno Vegetale
e quelli del Regno Animale sono diversissimi
tra loro. Invece, per il Quinto Regno le cose
si svolgono in modo diverso. Le forme esterne,
i corpi fisici del Quarto Regno verranno usati,
sebbene l’affinamento e lo sviluppo qualitativo
saranno intensificati.
Il Regno di Dio s’incarna nell’Umanità
e mediante l’Umanità. Ma nel campo
della coscienza vi saranno grandi differenze.
Un Maestro di Saggezza appare fenomenicamente
quale un uomo. Egli ha attributi fisici, abitudini
e strumenti d’espressione del Quarto Regno
della Natura. Ma, dentro la forma, la coscienza
è del tutto mutata. Perciò l’analisi,
della quale si tratta in quest’istruzione,
si riferisce ad una distinzione di coscienza
e non di forma. Il simbolo persiste immutato,
per quanto perfezionato, nel piano esterno,
ma la sua qualità e lo stato di consapevolezza
sono tanto diversi quanto lo sono quelli di
un essere umano in confronto di quelli di un
vegetale. Questa è un’idea alquanto
nuova, e la sua portata è assai vasta.
È il saggio segreto di tutto il cambiamento
che sta avvenendo oggi riguardo al “significato”,
ed implica una nuova consapevolezza ed un nuovo
apprezzamento di un più ampio mondo dei
valori da parte degli uomini. Ma, e questo è
interessante, è una consapevolezza portata
in un nuovo Regno della Natura, pur rimanendo
parte del vecchio Regno. È qui che la
vera sintesi e la fusione si producono. Il Piano
di Dio non implica che avvenga indefinitamente
una costante ciclica manifestazione di nuove
ed imprevedibili forme... In passato ogni grande
sviluppo della coscienza ha fatto precipitare
nuove forme. Ciò non avverrà più...
Nel futuro l’aspetto coscienza della Divinità
continuerà a perfezionare le forme del
Quarto Regno della Natura, valendosi dell’opera
di coloro che hanno la coscienza del Quinto
Regno. Questo è il compito della Gerarchia
dei Maestri, questo è anche il compito
delegato al nuovo Gruppo dei Lavoratori Spirituali
del mondo, il quale, sul piano fisico, può
divenire lo strumento della Loro Volontà.
Per opera di questo Gruppo, le diverse qualità
interiori della Buona Volontà, della
Pace e dell’Amore possono accrescersi
ed esprimersi negli uomini viventi entro le
forme del Quarto Regno.”
Quanto sopra può gettare una nuova luce
sul detto del Cristo: “Il Regno di Dio
è dentro di voi”, il quale indica
la potenzialità dell’uomo di passare
nel Quinto Regno, il Regno delle Anime; la capacità
di realizzare ed esprimere le potenzialità
Divine che sono dentro di noi. Anche l’espressione
di S. Paolo: “ Il vostro corpo è
il Tempio del Signore” può acquistare
un più vivido e preciso significato.
La forma fisica può essere strumento
di manifestazione di qualità Divine,
superumane, e non occorrono forme radicalmente
diverse; perciò in questo senso anche
la forma fisica va trattata con riverenza.
Il Quinto Regno è dentro di noi, dentro
il nostro corpo umano, il quale, quando abbia
raggiunto un alto grado di affinamento e di
purezza, attraverso le successive incarnazioni,
è atto ed esprime le Divine potenzialità,
diviene il veicolo di un Essere Spirituale,
di un’Anima risvegliata, di una Scintilla
Divina, di un Angelo Solare, di un Figlio della
Mente.