Questo Raggio ha un particolare significato
ed una speciale importanza perché corrisponde
alla nota fondamentale del Grande Essere, di
cui il Sistema Solare è la manifestazione
visibile: il Logos Solare. Infatti, secondo
gli insegnamenti esoterici, il Logos Solare
avrebbe per qualità essenziale l’Amore-Saggezza.
Questi insegnamenti danno la spiegazione profonda
e la giustificazione esoterica dell’affermazione
religiosa e mistica: Dio è Amore. I Mistici
hanno intuito bene.
Mentre Dio, nel suo aspetto più universale,
trascendente, assoluto è il Tutto, e
non si può quindi attribuire ad Esso
alcuna qualità o nota particolare a preferenza
delle altre, invece il Dio manifestato del nostro
Sistema Solare è soprattutto Amore.
La Legge della Vita è la Legge dell’Amore.
Ma questo Divino Amore va inteso nel senso più
alto, più puro, più universale.
L’Amore è stato il motivo profondo
che ha determinato la manifestazione, ed è
l’Amore che ne mantiene l’ordine
e il ritmo. L’Amore guida tutti gli Esseri
lungo la Via del Ritorno al Padre; l’Amore
lavora per la perfezione di tutto ciò
che esiste. L’Amore crea le forme che
albergano temporaneamente la Vita nascosta in
esse, e lo stesso Amore produce la disintegrazione
di quelle forme, affinché la Vita possa
progredire ulteriormente. Questo Amore, quindi,
è Suprema Saggezza.
Il Raggio dell’Amore-Saggezza si manifesta
riflettendosi di Piano in Piano e nei vari Esseri,
limitandosi sempre piùvia via che scende,
adattandosi alla qualità ed alla imperfezione
dei vari livelli e dei vari gradi di Entità:
Ogni Raggio ha particolare attività e
connessione con un dato Piano: quello che ad
esso corrisponde numericamente.
Così il Primo Raggio, il Raggio della
Volontà e del Potere, è connesso
col Primo Piano di manifestazione, il Piano
Adi, chiamato anche “Mare di Fuoco”.
Il Secondo Raggio ha invece particolare connessione
col Secondo Piano di manifestazione, il Piano
Monadico. Ma si manifesta anche di preferenza
nei Piani complementari ad esso, cioè
nel Quarto, il Piano Buddhico o Intuitivo, e
il Sesto, il Piano Astrale.
Traducendo questi dati in termini di Psicologia,
e cominciando dal basso, si può dire
che l’Amore, quale si manifesta nel mondo
delle emozioni, corrisponde all’Amore
della Personalità, amore passionale o
sentimentale, pervaso di desiderio, limitato
ad uno o pochi esseri. Questo amore, col progressivo
evolversi dell’uomo, si allarga, si purifica,
si eleva fino a raggiungere il Livello Buddhico
o intuitivo, a trasformarsi in Amore dell’Ego
o Sé Superiore, Amore vasto ed impersonale
che abbraccia gruppi sempre più vasti,
fino ad includere tutta l’umanità.
“Ma quest’Amore può divenire
ancora più alto, più ampio, universale,
includendo altre Gerarchie di Esseri oltre l’umanità,
realizzando l’Unità con tutto ciò
che vive nell’intero Sistema Solare, ed
irradiando anche oltre questo, sino a divenire
cosmico. Tale è il sublime Amore della
Monade.” (Trattato del Fuoco Cosmico pag.
511-12 e 593-94)
Da ciò risulta che l’Amore, mentre
negli stadi primitivi e più umani ha
anche aspetti egoistici e separativi, e può
costituire con i suoi attaccamenti tenaci, con
le sue ebbrezze passionali, con le sue dolcezze
ammalianti un ostacolo allo sviluppo Spirituale,
diviene negli stadi ulteriori un mezzo potente
di elevazione e di espansione, aiutando a rompere
l’angusta cabina dell’io separato,
e trasformando il desiderio in aspirazione,
la sete di possedere in slancio di dedizione,
ed aspirazione al completamento graduale con
la Vita Universale.
Certo tale superamento, questa purificazione
e questa sublimazione non si compiono senza
vive sofferenze, senza aspro travaglio: è
una via diretta ed in un certo senso la via
di minor resistenza. Ciò è vero
soprattutto per coloro che appartengono per
intima costituzione al Secondo Raggio, mentre
coloro che appartengono ad altri Raggi devono
seguire, come vedremo, altre vie e linee di
sviluppo.
Però si può dire che, in un certo
senso, la Via dell’Amore e della Sublimazione
sia la Via centrale per tutti, perché,
essendo in un mondo, il Sistema Solare, in cui
predomina l’Amore, tutti gli altri Raggi
si possono considerare quali sottoraggi del
Secondo Raggio.
Consideriamo ora l’altro aspetto di questo
Raggio, che è un Raggio duplice: la Saggezza.
È sommamente significativo che Amore
e Saggezza, che sembrano a prima vista due qualità
assai diverse ed indipendenti,costituiscono
due aspetti di uno stesso Raggio o Qualità
Divina. Un esempio più profondo ci darà
chiara ragione di tale fatto. Non vi può
essere in realtà un Amore Spirituale,
cioè veramente benefico, disinteressato,
inclusivo, se non è soffuso di Saggezza.
Senza questa l’Amore può errare
ed eccedere. D’altra parte la sola Saggezza,
la sola visione impersonale della Realtà
resterebbe fredda, inattiva, se non fosse pervasa
dalla calda fiamma dell’Amore. Queste
due note Eros e Logos, si completano, si potenziano
a vicenda, formando una sintesi mirabile.
La Saggezza implica il Sapere, cioè una
esatta conoscenza dei fatti, ma è qualcosa
di più profondo. Essa non solo conosce,
ma comprende, per intuizione, anzi, per immedesimazione,
per fusione di Anima, è l’Intelligenza
del Cuore, simboleggiata da Dante in Matelda,
è la comprensione amorevole.
Su questo tema Maurizio Maeterlink ha scritto
delle considerazioni assai belle, tratte dal
suo libro “La Saggezza e il Destino”,
che riportiamo in parte:
“Vi è una gran differenza fra il
dire: questa cosa è ragionevole, oppure
questa cosa è savia. Dall’essere
una cosa ragionevole non consegue che sia savia,
e ciò che è molto savio non è
quasi mai sensato agli occhi della fredda ragione.
La Ragione, ad esempio, genera la Bontà,
la quale - osserva Plutarco - si estende assai
più lontano della Giustizia. È
dalla Ragione o dalla Saggezza che dipende l’eroismo?
Si potrebbe dire che la Saggezza non è
che il sentimento dell’Infinito, ma in
essa questo sentimento non è che una
fredda constatazione, ed essa è quasi
in obbligo verso sé medesima di non tenerne
affatto conto nella vita. La Saggezza è
tanto più savia, quanto più grande
è l’attivo predominio che l’Infinito
acquista su tutto ciò che essa fa compiere.
Non esiste Amore nella Ragione: molto ve n’è
entro la Saggezza, e la più elevata saggezza
poco si distingue da quanto vi è di puro
nell’Amore.” (pag. 68)
“La Ragione e l’Amore contrastano
violentemente entro un’anima che si eleva,
ma la Saggezza nasce dal finale rappacificarsi
dell’Amore e della Ragione. Questa pace
è tanto più perfetta quanti più
diritti la Ragione ha ceduto all’Amore.
La Saggezza è la Luce dell’Amore,
e l’Amore è l’alimento della
Luce. Quanto più profondo, tanto più
saggio diviene l’Amore; quanto più
la Saggezza si eleva, tanto più si avvicina
all’Amore. Amate e diverrete savi, divenite
savi e arriverete ad amare. Non si ama veramente
che divenendo migliori, e il divenire migliori
è divenire più saggi.” (pag.
69)
Un’altra funzione del Secondo Raggio è
quella costruttiva. Il primo Raggio pone e formula
il proposito, lo scopo del dramma evolutivo,
ne fissa la meta sublime. Il Secondo Raggio
elabora il piano dell’evoluzione, traccia
le vie, sceglie i modi, crea le forme e i mezzi
per attuare quel proposito. Perciò Esso
è chiamato il Grande Costruttore, il
Grande Geometra. Si ricordi il detto di Platone:
“Dio geometrizza.”
Così il Secondo Raggio corrisponde alla
Seconda Persona della Trinità: il Verbo,
il Logos, il Cristo.
Al Secondo Raggio appartennero, oltre al Cristo,
gli altri Istruttori e Salvatori dell’Umanità,
sia Coloro i quali scesero fra gli uomini a
dar loro Luce, ad indicar loro la via della
liberazione dal dolore, a porgere loro aiuto,
conforto ed incoraggiamento, sia i Maestri di
Saggezza e di Compassione, che, fatta per Amore
e Compassione la grande rinuncia, sono rimasti
ad operare “dietro le scene”, ma
non in modo meno reale ed efficace.
Tale è la tendenza materialistica a credere
solo in ciò che è palpabile e
visibile, che l’esistenza stessa di questi
Grandi Esseri è messa in dubbio, è
negata, e non costituisce, in ogni modo, una
Realtà vivente per l’uomo moderno.
Non ammettere l’esistenza dei Grandi Esseri
- a qualsiasi livello di vita e in qual che
si voglia forma - porta a conclusioni assurde.
Non possiamo negare che Uomini Saggi e Grandi
siano apparsi ed abbiano operato nella storia
lasciando tracce indelebili e potenti. Questi
Grandi Esseri (Cristo, Buddha) fondatori di
Religioni, di Filosofie, di Culture, Artisti
sommi, sono apparsi, hanno vissuto e sono scomparsi
nel Mistero. Si potrebbe perciò credere
che si siano dissolti nel Nulla, o che abbiano
abbandonato l’umanità, che si siano
annullati nella Divinità per il solo
fatto di aver lasciato questo corpo fisico e
questo piano fisico di esistenza. Possibile
che la loro missione, il loro servizio siano
finiti col corpo? Non è invece più
logico pensare che Essi siano ritornati sotto
altra forma, e continuino a vivere in altre
sfere, e che da lì irradino tuttora il
loro possente Amore di Saggezza sull’Umanità?
È logico ed anche in accordo con tutte
le religioni, pensare che Essi costituiscano
un anello di congiunzione tra l’uomo e
il Divino, un Quinto Regno. Vi sono molte ragioni
per comprendere perché non si manifestano
direttamente, e lo ha accennato Cristo prima
della Sua Gloriosa sparizione, dicendo ai Suoi
discepoli: “Occorre che Io me ne vada.
Se Io non vado il Consolatore non verrà
a voi. Ma se me ne vado, Io ve Lo manderò.”(Giov.
16, 7)
Ciò è stato detto anche ad altri.
La tendenza degli uomini di appoggiarsi ad altri,
ad aiuti esterni, è tale che costituisce
un grandissimo ostacolo. Come sarebbe possibile
evitare l’attaccamento, l’appoggiarsi
ad Esseri così Elevati? Sono così
Puri, così Spirituali, la Loro attrazione
magnetica è troppo potente perché
gli uomini, che vivono in un grave travaglio,
non si attacchino ad Essi. Ma ciò è
contro la Legge Evolutiva.
Finchè l’aiuto verrà da
altri, l’umanità resterà
debole. Essa, collettivamente ed individualmente,
deve trovare in sè stessa la Verità,
ed in tal modo avvicinarsi al suo Vero Centro.
L’aiuto esterno può essere dato
solo in una data misura, che i Grandi Esseri
sanno dosare, in modo che non ostacoli il corso
evolutivo e la sacra libertà di ascesa
dell’uomo. Infatti, in quest’Amore
Saggio, in questa forte Misericordia consapevole,
Essi sono apparsi, hanno elargito il proprio
Messaggio, e si sono ritirati.
Essi, così, ci chiedono che li cerchiamo,
e suscitano in noi una viva nostalgia, un protendersi
verso di Loro, che ci aiuta a crescere. (Parsifal
dice a Kundry quando lo allontana da sé:
“Tu sai dove mi puoi trovar ancor.”)
Un tale aiuto ci sostiene, ci incoraggia, suscita
in noi forze vive e spirituali, ci eleva con
l’onda nascente della Vita, e costituisce
un aiuto reale.
Tutto ciò può venire compiuto
molto meglio da Esseri invisibili che non da
Personalità incarnate. Ogni Santo, ogni
grande Istruttore ha provocato attaccamenti
eccessivi, fanatismi, idolatrie, che non sono
benefici per lo sviluppo interiore, per quanto
possano avere una funzione utile per dare l’impulso
iniziale, e per ridestare le Anime dal loro
torpore; inoltre, al livello di sviluppo attuale,
solo un numero infinitesimo di uomini potrebbe
resistere a lungo alle vibrazioni che emanano
da quei Grandi: sono troppo forti.
Possiamo in ciò trovare un’analogia
con la Luce: essa è una benedizione divina,
ma se supera una data intensità offende
gli occhi: se osiamo fissare il sole ne restiamo
accecati. La Luce deve essere dosata a seconda
delle capacità di ricezione e di resistenza
del nostro occhio. Così è per
la Luce Spirituale, affinché sia per
noi benefica e non accecante. Si tratta di Realtà
possenti, di Energie. Ma i Grandi Esseri sono
Saggi ed Amano.
La Legge che opera per effetto di questo Raggio
è quella dell’attrazione, che collega,
attira e tende ad unire ogni cosa manifestata,
dalle stelle agli atomi, dalle anime ai corpi.
Simbolo di questo Raggio è la Croce,
sia nel significato d’unione tra lo Spirito
e la Materia, sia in tutti gli altri sensi mistici,
religiosi, simbolici, che sono noti.
Il Centro o Chakra del corpo eterico, che è
il punto d’appoggio della particolare
forza e qualità del Secondo Raggio, è
il Centro del Cuore o Anahata. L’organo
d’azione del Secondo Raggio è la
Parola, il Verbo; il suo strumento di percezione
o senso, è l’udito.
Le manifestazioni umane del Secondo Raggio si
possono facilmente dedurre dalle qualità
essenziali. Dall’Amore, dalla tendenza
all’unione, all’inclusività
ed all’universalità, derivano nell’uomo
il desiderio di avere, di possedere, di includere
in senso egoistico ed accaparratore; la paura
della solitudine, dell’isolamento, della
mancanza di ciò che si ritiene necessario;
la brama di benessere materiale, l’amore
fisico ed emotivo, l’istinto gregario.
La tendenza a sapere, unita a quella inclusiva
può dar luogo ad un eccessivo interesse
ai particolari, ai fatti, allo studio, all’erudizione
divenuti fine a se stessi. Inoltre il vedere
troppi lati di una questione può portare
all’indecisione, e, quindi all’inazione.
Invece, l’Amore della Sapienza nel suo
aspetto superiore, porta alla rivelazione della
Luce ed alla vera Illuminazione, e poi alla
retta Parola, che sa trasmettere agli altri
quella Luce.
Altro carattere personale del Secondo Raggio
è la sensibilità, che, se eccessiva
e non dominata, può essere fonte di sofferenze
e difficoltà, ma che, quando venga saggiamente
disciplinata e diretta, dà la conoscenza
e la comprensione dall’anima altrui, si
trasmuta in intuizione ed immedesimazione.
Le attività nelle quali le qualità
del Secondo Raggio possono trovare il migliore
impiego sono il Sacerdozio, soprattutto sotto
la forma di cura delle anime, l’insegnamento,
l’educazione, ogni forma di assistenza
filantropica e sociale. Inoltre associate, come
spesso sono, con quelle di altri Raggi, ogni
genere di attività costruttiva e creativa.
In questo momento grave e decisivo per l’umanità,
nel quale le vecchie forme decadono e vengono
violentemente infrante, ma in cui vi è
una ricerca ansiosa ed un fervido tentar di
trovare vie nuove e di creare nuove forme, nel
quale si agitano in superficie le forze separative
ed antagoniste, ma in cui vi è pure un
intenso desiderio di pace, un crescente aspirare
alla comprensione, alla cooperazione, all’unione,
in questo momento vi è un immenso, urgente
bisogno della nota della qualità del
Secondo Raggio, di Amore e di Saggezza.
Per questo tutti coloro che la sentono in sé,
sia pure non ancora sviluppata, hanno una grande
opportunità ed un preciso dovere: di
esprimerla a pieno nelle sue manifestazioni
superiori, in atti interiori ed esteriori, di
intendersi, unirsi, cooperare con tutti gli
altri uomini di Buona Volontà. E poiché
il bisogno può attirare e suscitare ciò
che occorre per sopperirvi, noi abbiamo una
piena fiducia che le Forze e gli Esseri Superiori
del Secondo Raggio ci aiuteranno, effondendo
sull’umanità le Loro energie illuminatrici,
pacificatrici, salvatrici. Perciò invochiamole
con fede e cooperiamo con Esse con tutto il
cuore, con tutta la mente, e con tutta l’Anima.