Questo Raggio è di vitale interesse per
noi per varie ragioni. Anzitutto perché
è una speciale e caratteristica espressione
della qualità del Logos Solare.
In secondo luogo perché il Sesto Raggio
ha, più che ogni altro, dato la propria
impronta alla nostra civiltà occidentale.
Infine, perché è il Raggio che
caratterizza, in modo generale, l’aspirante
spirituale, quali che siano i suoi Raggi individuali
e personali, cioè lo stadio dello sviluppo
umano nel quale si trovano coloro che hanno
cominciato risolutamente a volgere la loro attenzione,
il loro apprezzamento, il loro desiderio verso
la Realtà ed i Valori Spirituali. Perciò
esso riguarda particolarmente ognuno di noi.
Cominciando a svolgere il primo punto, desidero
prevenire un’obiezione, che può
facilmente venir posta. A molti, non abituati
a questi studi, può sembrar strano il
sentir parlare di qualità psicologiche
del Logos Solare, o dei Logoi Planetari. Ciò
può apparire come un presuntuoso antropomorfismo.
Eppure gli insegnamenti in proposito sono giustificati,
in linea di massima, da un principio fondamentale
che è necessario comprendere, accogliere
ed usare continuamente, poiché costituisce
la chiave per penetrare i Misteri dell’Universo,
per scorgere i meravigliosi rapporti, i legami,
le consonanze che collegano l’infinita
molteplicità delle forme e degli Esseri
in un’organica coerenza, in una vivente
unità. Tale principio è espresso
sinteticamente nell’antico aforisma: “Come
in alto, così in basso”.
Esso sta alla base della Legge d’Analogia
e di Corrispondenza, e all’altro detto
esoterico: “l’uomo è un microcosmo”,
cioè è un mondo nel quale, in
piccolo, esiste tutto ciò che si trova
nel Macrocosmo o Universo.
Se, dunque, nell’uomo vi sono qualità
e caratteri psicologici specifici, è
ovvio, anzi necessario, supporre che tali qualità
o caratteri esistano anche nelle Manifestazioni
Macrocosmiche della Divinità, cioè
nelle Grandi Vite ed Entità che informano
Pianeti, Soli, Costellazioni. Altrimenti l’uomo
avrebbe la superiorità di possedere qualità
che quegli Esseri, tanto più alti di
lui e di cui egli fa parte, non possiederebbero.
Questo sarebbe un’assurdità.
È poi interessante notare come lo sviluppo
della scienza moderna porti, per una serie di
passi e di sviluppo ben definiti, a successive
constatazioni e conferme del grande principio
: “Come in alto, così in basso”.
La scienza moderna ha studiato anzitutto la
materia solida. Così si è sviluppata
la Chimica del secolo scorso, che ha scoperto
l’atomo ed i “corpi semplici”
come l’ossigeno, l’azoto, il carbonio,
il ferro, etc... A tali scoperte della Chimica
hanno fatto seguito quelle dell’ Astronomia,
la quale, mediante lo spettroscopio, ha dimostrato
che i Pianeti, i Soli, le Nebulose sono costituiti
da elementi chimici uguali a quelli esistenti
sulla Terra.
Nel nostro secolo la Fisica è andata
oltre l’atomo e la materia solida, risolvendoli
in vibrazioni, onde, raggi, gli stessi fenomeni
elettromagnetici. Ma vi è di più.
In vari casi l’Astrofisica ha preceduto
la Fisica intraatomica e le ha aperto nuove
vie. (Tali contributi sono stati bene illustrati,
fra gli altri, da Eddington, nel suo libro “Stelle
ed Atomi”, vivo ed appassionante come
un romanzo).
Parallelamente, negli ultimi decenni, è
sorta la Psicologia, che ha cominciato a studiare
l’uomo nei suoi aspetti interiori o qualitativi.
Questa scienza è ancora all’inizio,
ed ha ancora molto cammino da percorrere. Per
il momento non si pensa nemmeno il più
lontanamente ad una Psicologia Macrocosmica.
Ma noi, che non abbiamo preconcetti, possiamo
accogliere con interesse, ammettendone la possibile
verità, gli insegnamenti esoterici sulle
qualità interiori delle Vite Planetarie
e Solari, e trarre da essi preziose indicazioni
per comprendere noi stessi, gli altri e l’evoluzione
storica dei Popoli, delle Razze, delle Civiltà.
Queste premesse ci potranno far accettare con
minor difficoltà quanto è detto
nel Trattato sui Sette Raggi “Le Grandi
Entità Cosmiche, come i Logoi Planetari
ed i Logoi Solari hanno un aspetto più
alto corrispondente a ciò che per noi
è l’Anima, ed un aspetto o qualità
relativamente più basso, o meglio, più
“manifestato” a livelli più
concreti corrispondenti a ciò che per
noi è la Personalità.
Ciò fa sì che, come dice il Trattato
sui Sette Raggi vol. I°: “Nell’Universo
il nostro Logos Solare ha una Sua propria qualità
differenziata e distinta come ognuno dei Figli
degli Uomini.” (pag. 25)
Naturalmente dobbiamo stare bene attenti a non
cadere nella facile insidia dell’Antropomorfismo,
cioè di attribuire caratteri troppo umani
a quegli Esseri eccelsi. Con tale riserva possiamo
apprendere con interesse e con profitto quanto
ci viene riferito riguardo al Logos Solare.
La nota individuale, o dell’Anima, di
questa grande Vita è, come abbiamo accennato
nella lezione del Secondo Raggio, l’Amore
- Saggezza.
I suoi caratteri, o “note specifiche personali”
sono così indicate nel Trattato sui Sette
Raggi vol. I°:
“Una focalizzazione militante sull’ideale,
una concentrata devozione allo scopo animatore
della Vita, ed una Divina sincerità sono
le qualità di questo Signore, ed esse
mettono la loro impronta su tutto ciò
che si trova entro il Suo Corpo di Manifestazione.”
(pag. 25)
La natura “personale” del Logos
Solare sarebbe, quindi, influenzata o “qualificata”
dal Sesto Raggio. Da ciò lo speciale
interesse che questo presenta per noi. La natura
e le funzioni di questo Raggio potranno venire
meglio comprese attraverso:
1. la attenta meditazione delle
qualità ad Esso attribuite
2. lo studio dei Suoi nomi esoterici
3. la riflessione sulle Sue varie corrispondenze
Qualità:
1. Potere di uccidere il desiderio
2. Sprezzo di ciò che non è desiderato
3. Immolazione di Sé
4. Persistenza ed intrepidezza
5. Potere di distaccarsi
6. Superamento delle acque della natura emotiva
Nomi Esoterici:
Il Negatore del Desiderio Colui
che vede ciò che è Giusto
Colui che odia le forme Il guerriero in marcia
Colui che sostiene la Verità Colui che
crocifigge ed è Crocifisso
Colui che nulla può far volgere indietro
Il Dominatore implacabile
Il Generale sulla Via Perfetta
È opportuno, prima di
accennare alle corrispondenze del Sesto Raggio,
fare un’osservazione ed una riserva d’indole
generale, valida per tutti i Raggi. Le corrispondenze
riferite vanno prese come “indicazioni”
interessanti, ma di carattere parziale e relativo,
non rigido ed assoluto. Ciò è
dovuto a varie ragioni.
Per i Pianeti una ragione di riserva è
quella che ogni Logos Planetario è qualificato
da due Raggi, e non da uno solo, e negli insegnamenti
finora pubblicati non è detto se il Raggio
indicato è quello fondamentale (egoico),
oppure personale. Un’altra complicazione
deriva dal fatto che vi sono Pianeti considerati
“sacri”, ed altri considerati “non
sacri”. (Trattato sui Sette Raggi).
Per i Centri la relatività delle corrispondenze
è dovuta al fatto che queste cambiano
col grado di evoluzione spirituale dei vari
uomini.
Per i Colori la relatività e le riserve
dipendono anzitutto dalla distinzione fra colore
exoterico e colore esoterico; poi da quella
tra aspetti superiori ed aspetti inferiori di
un Raggio, come Mente Superiore o astratta e
Mente concreta; infine dal fatto che gli insegnamenti
in proposito non sono ancora completi né
espliciti. Tutto ciò è ampiamente
trattato nella settima lettera in “Lettere
sulla Meditazione Occulta” intitolata
L’uso del colore e del suono (pag. 201
ss.).
Un’altra ragione di relatività
nelle corrispondenze è quella dei cambiamenti
ciclici che avvengono nella accentuazione dei
Raggi, delle Leggi, dei Piani, etc... dovuti
al Principio di Mutazione. Di ciò è
fatto cenno nel “Trattato sul Fuoco Cosmico”
(pag. 597-660).
Corrispondenze:
Pianeta: Marte
Giorno: Martedì
Colore exoterico: Rosso
Colore esoterico: Rosa argenteo
Principio umano: Kama - Manas =Desiderio
Elemento: Acqua
Piano: Astrale o delle Emozioni o del Desiderio
Centro Eterico: Manipura o Centro del Plesso
Solare
Tra le Sette Leggi del Sistema
Solare quella corrispondente al Sesto Raggio
è la Sesta, la Legge dell’Amore.(
Trattato sul Fuoco Cosmico, pag. 595).
Sul Piano Astrale, la sede dei desideri, hanno
origine quei sentimenti ai quali noi diamo il
nome d’amore personale. Nel tipo inferiore
dell’uomo quest’amore si manifesta
come passione animale, via via che l’evoluzione
procede si dimostra quale una graduale espansione
della facoltà d’amare, passando
attraverso gli stadi dell’ Amore per il
coniuge, dell’ Amore per la famiglia,
dell’ Amore per i propri compagni di lavoro,
fino all’ Amore per quanti costituiscono
il proprio ambiente. In seguito il patriottismo
cede il posto all’amore per l’Umanità,
spesso l’Umanità esemplificata
in Uno dei Grandi Esseri.
Il Piano Astrale è attualmente il più
importante per noi, poiché nel desiderio
non corretto e trasmutato risiede la differenza
tra la coscienza personale e quella dell’
Ego (Trattato sul Fuoco Cosmico, pag. 195).
LE MANIFESTAZIONI UMANE DEL
SESTO RAGGIO
Questo Raggio, forse ancora
più degli altri, ha nell’uomo espressioni
di carattere estremo: virtù sublimi e
difetti, anzi colpe, molto gravi. Queste sono:
corta e ristretta visione, capacità di
vedere solo il proprio punto di vista, ostinazione,
fanatismo, atteggiamento intensamente personale,
attaccamenti emotivi, appassionati e tenaci,
impulsività, durezza e crudeltà.
Le manifestazioni più elevate sono: coraggio
e spirito di sacrificio che possono arrivare
fino all’eroismo per una persona, per
una causa, per un ideale. Misticismo di carattere
devozionale, come quello dei grandi Mistici
Cristiani, gli Amanti di Gesù, e dei
veri Mistici di ogni Religione. Idealismo intelligente
e costruttivo. Devozione al Piano Divino. Puro
Amore verso Dio.
METODI DI SVILUPPO
Il metodo di sviluppo proprio
del Sesto Raggio è la spinta a crescere,
suscitata dalla forza attrattiva di qualche
cosa di Superiore. La forza che fa volgere le
piante ed i fiori verso il sole e che i biologici
hanno chiamato col dotto, ma vacuo nome d’eliotropismo;
la forza che fa crescere diritto e raccolto
in sé è, in realtà, la
forza d’aspirazione del Sesto Raggio.
Rabindranath Tagore, dimostrando ancora una
volta che i poeti, spesso, colgono intuitivamente
la Verità meglio degli scienziati materialisti,
ha detto in una delle sue mirabili pagliuzze
d’oro contenute nella raccolta “Uccelli
migranti”: “Questi grandi alberi
sono preghiere”.
Tale analogia dà occasione di far notare
che, date le corrispondenze fra il minimo ed
il massimo di cui è stato fatto cenno
in principio, i Raggi pervadono con i loro influssi
e le loro qualità non soltanto l’uomo,
ma i Tre Regni Subumani.
Il Trattato sui Sette Raggi contiene tre lunghe
sezioni piene di dati interessantissimi sull’azione
e gli effetti dei Raggi sui Regni Minerale,
Vegetale ed Animale. Per ognuno di questi Regni
sono indicati : l’influsso, i risultati,
il procedimento, il segreto, lo scopo, le suddivisioni,
gli agenti esterni ed interni, la qualità.
L’analogia tra l’anelito dell’uomo
a crescere interiormente e quello della pianta,
e la distinzione fra il retto e l’errato
modo di “crescere” sono assai bene
messe in rilievo nella “Luce sul Sentiero”
(pag. 9):
“Cresci come cresce il fiore, inconsciamente,
ma ardentemente ansioso di aprire all’aria
l’anima sua: Così devi anelare
ad aprire l’anima tua all’Eterno.
Ma deve essere l’Eterno che trae fuori
la tua bellezza e la tua forza, non il desiderio
di crescere. Perché nell’un caso
ti sviluppi nel rigoglio della purezza, nell’altro
l’inevitabile passione per l’elevatezza
t’indurisce.”
Nell’uomo tale spinta a crescere si precisa,
spesso, nell’ aspirazione verso un "modello
ideale", verso un Divino prototipo o archetipo.
Esempio tipico è l’identificazione
con Gesù di San Francesco, la quale giunge
a tal punto da produrre il sublime suggello
delle stigmate.
Un altro metodo di sviluppo usato dalla forza
del Sesto Raggio è quello della trasformazione
e della sublimazione. È usato anche dal
Quarto e dal Secondo Raggio.
Il Trattato sui Sette Raggi dice : “I
Raggi Secondo, Quarto e Sesto sono i grandi
trasformatori”.
Ai discepoli spirituali appartenenti al Sesto
Raggio l’autore del Trattato sui Sette
Raggi dà i seguenti saggi moniti:
“Vi sarà evidente che il discepolo
del Sesto Raggio deve, prima di tutto, imparare
l’ardua lezione del dissociare se stesso
dalla propria visione, dalla propria adorata
verità, dai propri amati ideali, dall’immagine
che si è fatta di se stesso quale devoto
seguace e discepolo; capace di seguire il proprio
Maestro fino alla morte, se necessario, costringendo
sé e tutti i suoi compagni a consacrarsi
a ciò che costituisce la sua visione.
Egli manca del vasto Amore che ha il discepolo
del Secondo Raggio, il quale è un riflesso
dell’Amore di Dio; egli è sempre
occupato di se stesso, del suo lavoro, del suo
sacrificio, del suo compito, delle sue idee
e delle sua attività. Il devoto si perde
nella propria devozione, l’idealista è
spinto dalla propria idea, il seguace va dietro
il suo Maestro, il proprio ideale prescelto,
e si perde nel caos delle sue aspirazioni non
dominate, e l’accecamento dei propri pensieri.”
Se, poi, si tratta di un aspirante di Sesto
Raggio il suo problema si intensifica. Ecco
quanto ne dice il Trattato sui Sette Raggi:
“Il problema dell’aspirante del
Sesto Raggio è quello di liberarsi dalla
schiavitù della forma, sebbene non dalla
forma, e di stare quietamente al Centro, come
deve fare anche il discepolo del Terzo Raggio.
In tal modo Egli impara ad allargare la propria
visione e ad avere un giusto senso delle proporzioni.
Queste due qualità gli mancheranno sempre
fino a che egli saprà prendere il proprio
posto, e quindi intonarsi con tutte le visioni,
con tutte le forme di Verità, e dietro
a tutte troverà Dio e gli altri uomini.
Allora e solo allora si potrà aver fiducia
che egli operi in accordo col Piano.
Lo stato prodotto da questa “immobilità
tranquilla” produce naturalmente una crisi
e, come sempre, per l’aspirante una crisi
molto difficile da superare. È una crisi
che sembra lasciarlo privo d’ogni incentivo,
di ogni movente, di ogni sensazione e di ogni
apprezzamento degli altri e dello scopo stesso
della vita. L’idea della “mia verità”,
del mio Maestro, dal mio ideale, della mia via
lo abbandona, ed egli non ha ancora nulla che
possa sostituirli. Appartenendo al Sesto Raggio
e, quindi, essendo collegato col mondo della
vita psichica astrale, il Sesto Piano, egli
è sensibile, in modo particolare, alle
proprie reazioni individuali, ed alle idee altrui
che si riferiscono a lui ed alla sua verità.
Gli sembra di essere uno sciocco, e ritiene
che gli altri pensino ciò di lui. Perciò
la crisi è molto aspra, perché
deve produrre un completo “riorientamento”.
Sono scomparsi il suo fanatismo, i suoi attacchi
a fondo contro se stesso e contro gli altri,
i suoi sforzi inutili, la sua mancanza di comprensione
dei punti di vista altrui, ma non c’è
ancora nulla che abbia preso il loro posto.
Egli è sopraffatto dal senso della futilità,
e il mondo gli crolla sotto i piedi.
Che egli si tenga immobile al Centro, con gli
occhi fissi nello Spirito, e sospenda ogni attività
per un breve periodo di tempo, fino a quando
la Luce non sarà scesa su di lui.”
METODI DI SERVIZIO
Vi è uno stretto rapporto
fra il Sesto Raggio ed il Servizio. Infatti
la Legge, fra quelle del Lavoro di Gruppo, che
corrisponde a questo Raggio è appunto
quella del Servizio. Ne parla a lungo il Trattato
sui Sette Raggi:
“La Legge del Servizio è qualche
cosa da cui non è possibile fuggire.
L’evasione, se è cosciente, reca
seco le proprie conseguenze punitive. La capacità
di Servizio segna un preciso stadio di progresso
sul Sentiero, e fino a che non sia raggiunto,
il Servizio spontaneo, reso con Amore, e guidato
da Saggezza non può essere praticato.
Prima di tale stadio possono esservi solo buone
intenzioni, motivi di varia natura, e spesso
del fanatismo.”
Questa Legge è l’imposizione sul
ritmo planetario di certe energie e di certi
impulsi che emanano da quel segno dello zodiaco
verso il quale stiamo procedendo (il segno dell’Acquario).
La sua espressione superiore è il Servizio
che la Gerarchia Spirituale dei Maestri rende
al nostro Pianeta in tutti i Regni della Natura.
Questa Legge del servizio fu pienamente espressa,
per la prima volta, dal Cristo duemila anni
fa. Egli fu il precursore dell’Età
dell’Acquario, e perciò affermò
costantemente di essere “l’acqua
di Vita”, “l’acqua vivente”
di cui gli uomini abbisognano. La Legge del
Servizio è detta “dell’acqua
e dei pesci”, Essa ha cominciato a manifestarsi
nell’Era dei Pesci, ed ha avuto molte
espressioni, quali gli aiuti al prossimo, la
filantropia, il nascere delle opere missionarie,
la Croce Rossa; esse costituiscono un inizio
parziale ed imperfetto di quello che avverrà
nell’Era dell’Acquario. Oggi nel
mondo si sta realizzando che “l’uomo
non vive per se stesso”, e che soltanto
quando l’Amore, attorno al quale è
stato tanto detto e scritto, troverà
la sua estrinsecazione nel Servizio, l’uomo
potrà cominciare ad essere quello che
le sue potenzialità innate gli consentiranno
di diventare.
Non è facile definire la parola Servizio.
Troppo spesso si è tentato di farlo partendo
da una coscienza personale di esso. Il Servizio
può essere definito brevemente come lo
spontaneo effetto del contatto con l’Anima.
Questo contatto è così reale e
stabile che la Vita dell’Anima può
fluire attraverso lo strumento che deve usare
nel Piano Fisico, la Personalità. È
il modo in cui la natura dell’Anima può
manifestarsi nel mondo degli uomini.
Il Servizio è una manifestazione di Vita.
È un impeto evolutivo dell’Anima,
come la spinta all’auto-preservazione
e alla riproduzione della specie è un
istinto dell’Anima, e perciò innato
e proprio dello sviluppo dell’Anima. È
la caratteristica predominante dell’Anima,
come il desiderio lo è della Natura inferiore.
È desiderio di Gruppo, come nella Natura
Umana inferiore è il desiderio della
Personalità. È la spinta al Bene
di Gruppo.
Il “tipo ideale del Servitore” è
stato rappresentato in occidente dal Cavaliere
del Graal. La sua parodia è stata mirabilmente
tratteggiata nel Don Chisciotte. La manifestazione
più alta del Servitore è quella
di un “Salvatore del mondo”, il
Cristo.