Wesak-Italia
su proposta dell´Istituto
Cintamani di Roma (www.istitutocintamani.org)
organizza per l´anno 2008
il I° Wesak Nazionale, con
il proposito di riunire la cinquantina
di gruppi che fino ad ora hanno
celebrato questa sacra ricorrenza
in Italia in modo autonomo in
varie città. Perché
celebrare questo Wesak nazionale
ad Assisi e Monteluco? Crediamo
superfluo ricordare l´aura
di spiritualità che caratterizza
Assisi, città conosciuta
nel mondo intero, ma vogliamo
spendere due parole per Monteluco
di Spoleto, senz´altro meno
conosciuto.
Qualora alcuni
gruppi decidessero di celebrare
il Wesak per conto proprio, si
gradirebbe che ciascun gruppo
inviasse una propria rappresentanza
ad Assisi o a Monteluco di Spoleto,
per stabilire almeno un primo
contatto, per eventuali incontri
successivi.
Si tratta di
un luogo sacro fin dalla più
remota antichità, collocato
proprio al centro della verde
Umbria, in cui hanno vissuto alte
esperienze interiori spiritualisti
pagani, Francesco d´Assisi
ed altri mistici fino al tardo
Medioevo. La cerimonia del Wesak
sarà celebrata in un bosco
sacro fin da epoche precristiane,
un luogo davvero magico, adatto
come pochi altri alla meditazione.
Per giungere
a Monteluco di Spoleto si percorre
la A1 Roma-Firenze fino al casello
di Orte, si prende poi la superstrada
Orte-Perugia fino a Spoleto e
infine si devia per Monteluco,
Hotel Ferretti h. 800 m.
W E S A K 16
17- 18 MAGGIO 2008 - PROGRAMMA
del Coordinamento Wesak-Italia
Il
Wesak viene celebrato ogni anno
in corrispondenza del plenilunio
nel mese di maggio. Festività
della tradizione buddista, che celebra
la nascita, illuminazione e dipartita
del corpo del Buddha, è stata
divulgata dalla Teosofia in Occidente,
anche nella forma di una celebrazione
spirituale dei grandi Maestri dell´umanità,
il Buddha, il Cristo, ecc. e del
loro insegnamento di Amore universale
e di Saggezza e Pace.
16 maggio, ore
17, Sala Conciliazione del Comune
di ASSISI
Conferenza: Il
Wesak quale simbolo dell´unione
spirituale fra Oriente e Occidente,
per un mondo di Pace, Saggezza
e Amore.
Interventi
di:
Dr. Alessandro
Severi, antropologo,
Presidente del Coordinamento nazionale
Wesak e responsabile del sito
www.wesak-italia.it
Lama Geshe Gedun Tharchin,
Guida spirituale dell´Istituto
Lamrim di Roma (www.geduntharchin.it),
che parlerà del Wesak nella
tradizione Buddista.
Prof. Stefano Martorano,
Presidente dell´Istituto
Cintamani di Roma (www.istitutocintamani.org),
profondo conoscitore del Wesak
nell´insegnamento della
Teosofia.
Padre Anthony Elenjimittan,
Padre domenicano discepolo del
Mahatma Gandhi, che parlerà
dell´unità trascendente
delle religioni (www.padreanthony.org).
17
maggio, ore 12, ASSISI
CERIMONIA BUDDISTA
DEL WESAK con LAMA GESHE GEDUN
THARCHIN
Per prenotare
cena e pernottamento del 17 e
colazione e pranzo del 18 maggio
all´Hotel FERRETTI (€
45) rivolgersi all´Istituto
Cintamani di Roma tel. 067180832
cell. 335266313 o telefonare per
prenotare direttamente all'Hotel
Tel. 0743/49849 E-mail: ramano1942@gmail.com
18
maggio, ore 16.30 - ASSISI
CELEBRAZIONE DEL
WESAK CON MEDITAZIONE COLLETTIVA
E CANTI SPIRITUALI
Palestra
della Scuola Media Frate Francesco
in Via San Benedetto 5 - Assisi
Si
consiglia un abbigliamento comodo
e possibilmente di colori chiari,
di portarsi cuscini o tappetini
per stare seduti a terra e dei
contenitori per conservare un
pò dell´acqua che
verrà caricata durante
la meditazione.
La partecipazione è gratuita
e aperta a tutti gli interessati.
Istituto Cintamani
Roma 067180832 Assisi - Monteluco
di Spoleto 16, 17, 18 Maggio 2008,
www.istitutocintamani.org
PREPARAZIONE
AL WESAK NAZIONALE 2008 A MONTELUCO
tratta da un
Wesak celebrato da R. Assagioli
il 1 Maggio 1969 con modifiche
parziali di S. Martorano
Lo schema di meditazione si basa
su quello celebrato da R. A.,
discepolo di K.H. e mio amato
mèntore e insegnante di
esoterismo. Cito le parole dell´Istruttore
Tibetano che nel Maggio 1943 ha
detto:
“In seno
alla Chiesa hanno sempre operato,
faticato e sofferto degli uomini
di Dio e discepoli del Cristo.
Essi videro le deformazioni e
le false interpretazioni e ne
soffrirono. Furono ostacolati
dall´organizzazione, spesso
disprezzati da teologi, e rimasero
semplici in mezzo all´erudizione.
Furono amorevoli e universali
nella loro coscienza individuale,
fra i separativi ed i fanatici.
Essi sono la gloria della chiesa,
sovente odiati da vivi e canonizzati
dopo la morte.... Parlo come qualcuno
che crede nel Cristo e lo ama,
e sa che Egli è Maestro
di tutti i Maestri e l´Istruttore
degli angeli e degli uomini. Sono
qualcuno che guarda al Cristo
come alla suprema espressione
di divinità sulla terra.
La nuova religione
mondiale dovrà essere basata
sulle verità che hanno
resistito alla prova delle età.
1. La realtà di Dio.
2. Il rapporto
dell´uomo con Dio.
3. La realtà
dell´immortalità
e delle permanenza eterna.
4. La continuità
della rivelazione e degli accostamenti
(i pleniluni) divini.
5. Il fatto del
nostro rapporto gli uni con gli
altri, la Fratellanza.
6. La realtà
del Sentiero che conduce a Dio.”
A. Bailey Esteriorizzazione, p.
404-405
“Penso che il tema della
prossima religione sarà
quello dei grandi accostamenti
stessi; esso metterà di
nuovo in evidenza l´amore
di Dio per gli uomini, come dimostrato
da questi accostamenti divini,
ed anche dalla risposta dell´uomo
a Dio, secondo il detto: “Avvicinati
a Dio ed Egli si avvicinerà
a te”; nei riti e nelle
cerimonie ci si occuperà
del lato invocativo ed evocativo
dell´appello spirituale.
L´uomo
invoca l´accostamento divino
in due modi: per mezzo dell´appello
invocato e muto o implorazione
invocante delle masse, e anche
con l´invocazione programmata
e precisa degli aspiranti orientati
spiritualmente, dei lavoratori
intelligentemente convinti, dei
discepoli e iniziati, in realtà
da tutti coloro che formano il
nuovo gruppo di servitori del
mondo.
La scienza d´invocazione
ed evocazione sostituirà
ciò che oggi chiamiamo
preghiera e adorazione. Non lasciatevi
turbare dalla parola “scienza”.
Non è la cosa intellettuale,
fredda e senza cuore tanto sovente
descritta. In realtà è
l´organizzazione intelligente
dell´energia spirituale
e delle forze dell´amore,
e quando sarà efficiente
evocherà la risposta degli
Esseri spirituali che potranno
camminare di nuovo apertamente
fra gli uomini e stabilire così
un rapporto stretto e una comunicazione
costante fra l´umanità
e la Gerarchia spirituale.
Vi sarà
evidente che l´umanità,
mentre si prepara per questo prossimo
grande accostamento tramite le
sue unità più avanzate,
deve accettare con fede e convinzione
(fede per le masse, e convinzione
per i conoscitori e per il nuovo
gruppo di servitori del mondo)
le premesse già esposte:
1. La realtà Dio (Dio trascendente).
2. Il rapporto
dell´uomo con il divino
(Dio immanente).
3. Il fatto dell´immortalità.
4. La fratellanza
degli uomini (Dio in espressione).
5. L´esistenza
della Via che conduce a Dio.
6. La storicità
dei due grandi accostamenti e
la possibilità di un terzo
accostamento imminente.
È qui che le chiese, se
rigenerate, potranno concentrare
i loro sforzi, cessando di perpetuare
la forma esteriore e visibile,
e cominciando a occuparsi delle
realtà alla base di tutti
i dogmi e le dottrine. L´uomo
deve basarsi su queste certezze
interiori, e il loro studio rivelerà
che la maggioranza delle masse
che non pensano (un´immensa
maggioranza) le accetta con piena
speranza e desiderio, anche senza
comprenderle con precisione; inoltre,
anche una minoranza in costante
aumento le accetta con consapevolezza
pienamente convinta, una consapevolezza
che è il risultato della
trasformazione della speranza
in fatto autodimostrato. Fra questi
due estremi c´è un
vasto gruppo di persone che si
pongono degli interrogativi; non
fanno parte della massa priva
d´intelligenza, né
sono occultisti, mistici o semplicemente
aspiranti. Interrogano e cercano
convinzioni; ripudiano la fede
come poco intelligente, ma ne
desiderano ardentemente un sostitutivo;
emergono continuamente dalla massa
e avanzano costantemente nella
coscienza, seguendo delle tecniche
spirituali, ed infine prendendo
posizione fra coloro che dicono
con San Paolo: “Io conosco
Chi ho creduto”. Il vero
insegnamento religioso dovrebbe
occuparsi di queste tecniche.
Se guardiamo
avanti al mondo di domani e cominciamo
a chiederci quale struttura di
fede dovrebbe assumere l´umanità
e quale edificio sarà eretto
dall´abilità dei
conoscitori per ospitare lo spirito
religioso dell´uomo, tre
verità fondamentali sembrano
emergere come necessarie aggiunte
al corpo di verità rivelato:
1. L´esistenza dimostrata
di una Gerarchia spirituale il
cui proposito di vita è
il bene dell´umanità.
I membri della Gerarchia sono
riconosciuti come custodi del
Piano divino ed espressioni dell´Amore
di Dio.
2. Lo sviluppo
della scienza d´invocazione
ed evocazione come mezzo e metodo
di accostamento alla divinità.
Questa si svilupperà dalla
vecchia abitudine della preghiera
usata dalle masse, e dalla pratica
della meditazione sviluppata dai
mistici e dagli occultisti. Preghiera
e meditazione sono i passi preliminari
di questa scienza nascente e ciò
che è chiamato “adorazione”
è lo sforzo di gruppo per
stabilire una forma di accostamento
unito alla Gerarchia spirituale,
operante sotto la guida e il governo
del Cristo e in rapporto con il
centro spirituale più elevato,
Shamballa, tramite i suoi membri
più avanzati, così
come l´umanità è
messa in rapporto con la Gerarchia
dalle persone di mentalità
spirituale.
3. La comprensione
che i cieli stellati, il sistema
solare e le sfere planetarie sono
tutte manifestazioni di grandi
Vite spirituali, e che i rapporti
reciproci fra queste Vite manifestate
sono altrettanto reali ed effettivi
quanto i rapporti fra i membri
della famiglia umana.
La Gerarchia spirituale del pianeta,
la capacità del genere
umano di entrare in contatto con
i suoi membri e di lavorare in
collaborazione con loro, e l´esistenza
della più grande Gerarchia
d´energie spirituali di
cui fa parte la nostra minuscola
sfera planetaria, queste sono
le tre verità sulle quali
potrà essere fondata la
futura religione mondiale.
Il rapporto
con Dio, tramite il Cristo, è
sempre stato l´insegnamento
delle guide spirituali del mondo,
comunque l´abbiano chiamato.
In futuro ci avvicineremo maggiormente
e con più intelligenza
alla sostanza vivente della Realtà
e avremo una comprensione più
precisa di questo rapporto finora
percepito vagamente. Sapremo,
vedremo e comprenderemo. Parleremo
apertamente della Gerarchia, dei
suoi membri e della sua opera.
La natura gerarchica di tutte
le Vite spirituali, e il fatto
della grande “catena di
gerarchie” che si estende
dal regno minerale, attraverso
quello umano e il regno di Dio,
fino a gruppi spirituali apparentemente
remoti, saranno messi in evidenza.
Per le Vite spirituali si aprirà
allora quella che è stata
chiamata “la Via dell´Evoluzione
Superiore”. Nel corso degli
ultimi due secoli è stato
comunicato molto su quest´argomento.
Oggi il fatto dell´esistenza
della Gerarchia è ammesso
coscientemente da centinaia di
migliaia di persone, sebbene sia
ancora negato dagli ortodossi;
il pubblico in genere ha familiarità
con l´idea dell´esistenza
dei Maestri, o accetta ingenuamente
la massa d´informazioni
futili e sciocche che oggi molti
divulgano, oppure combatte furiosamente
contro la diffusione di questo
insegnamento. Altri hanno la mente
abbastanza aperta per indagare
se l´insegnamento è
vero e per seguire le tecniche
consigliate, con la speranza che
l´ipotesi possa divenire
una realtà. Quest´ultimo
gruppo è sempre più
numeroso, e con le prove che si
stanno accumulando la fede potrà
essere trasformata in conoscenza.
Oggi, così tanti conoscono
la verità; sono così
tante le persone integre e degne
che collaborano coscientemente
con i Membri di questa Gerarchia,
che le basi stesse degli antagonismi
ecclesiastici e i commenti sprezzanti
delle mentalità concrete
non servono a nulla. Ciò
che hanno da offrire il teologo
ortodosso e il dottrinario limitato
non soddisfa più il ricercatore
intelligente, né basta
a rispondere alle sue domande;
egli trasferisce la sua fedeltà
in aree più ampie e più
spirituali. Si sottrae all´autorità
dottrinale e passa all´esperienza
spirituale personale e diretta,
sotto l´autorità
direttamente conferita dal contatto
con Cristo e dai suoi discepoli,
i Maestri.
Considerando
il secondo punto, la scienza d´invocazione
ed evocazione, avanziamo pure
nell´area della comprensione
mentale. La natura avida di molte
preghiere degli uomini, basate
sul desiderio di qualcosa, ha
disturbato per lungo tempo l´uomo
intelligente; l´indeterminatezza
della meditazione insegnata e
praticata in Oriente e in Occidente
e la sua nota nettamente egoistica
(liberazione personale e conoscenza
personale) provocano tra l´altro
reattività. Oggi si chiede
un lavoro di gruppo, il bene di
gruppo, la conoscenza di gruppo,
il contatto di gruppo col divino,
la salvezza di gruppo, la comprensione
di gruppo ed il rapporto di gruppo
con Dio e con la Gerarchia spirituale.
Tutto ciò è indice
di progresso. A questo punto sarebbe
utile ripetere una parte di ciò
che ho esposto altrove in relazione
ai futuri sviluppi lungo questa
linea, vedi A. Bailey, Il Ritorno
del Cristo, pp. 152-159.
Questa nuova opera di invocazione
sarà la nota dominante
della futura religione e si dividerà
in due parti. L´invocazione
delle moltitudini, preparate da
coloro che sono orientati spiritualmente
(che svolgeranno la propria opera
in seno alle chiese e, quando
sia possibile, sotto la direzione
di sacerdoti illuminati) ad accettare
il fatto delle energie spirituali
che si stanno avvicinando focalizzate
tramite il Cristo e la Gerarchia,
e preparate anche ad esprimere
la loro richiesta di luce, liberazione
e comprensione. Verrà inoltre
compiuta un´opera efficace
di invocazione da coloro che con
la giusta meditazione hanno preparata
la propria mente, che conoscono
il potere delle formule, dei mantram
e delle invocazioni, ed agiscono
perciò coscientemente.
Essi faranno uso crescente di
possenti formule che più
tardi verranno comunicate all´umanità
come a suo tempo il Padrenostro
fu comunicato dal Cristo e come
attualmente ci è stata
data La Grande Invocazione dalla
Gerarchia.
Attualmente,
la religione cristiana ha le sue
grandi feste; la buddista solennizza
altri eventi spirituali e gli
Indù hanno festività
ancora diverse. Nel mondo futuro,
quando si sarà organizzato,
tutti gli uomini di tendenze e
intenzioni spirituali celebreranno
le medesime feste religiose. Ciò
permetterà di riunire le
loro risorse spirituali e produrrà
uno sforzo spirituale unificato,
un´invocazione simultanea
la cui potenza spirituale sarà
evidente.
Accennerò
alle possibilità di tali
eventi spirituali e cercherò
di indicarne la natura. Vi saranno
ogni anno tre feste principali
concentrate in tre mesi consecutivi,
il cui impulso spirituale prolungato
influenzerà il resto dell´anno.
Esse saranno:
1. La Pasqua. È la festa
del Cristo risorto e vivente,
Maestro degli uomini e Capo della
Gerarchia. Egli esprime l´amore
di Dio. In questo giorno verrà
riconosciuta la Gerarchia che
Egli guida e dirige, e sarà
dato rilievo alla natura d´amore
di Dio. La data di questa cerimonia
è sempre determinata dal
primo Plenilunio di primavera
ed è la grande festa occidentale
cristiana.
2. Il Wesak.
È la festa del Buddha,
Intermediario spirituale fra il
sommo centro spirituale (Shamballa)
e la Gerarchia. Il Buddha è
Espressione della Saggezza di
Dio, Incarnazione della Luce,
è Colui che addita il Proposito
divino. Questa cerimonia verrà
annualmente fissata in rapporto
al Plenilunio di Maggio, come
già avviene. È la
grande festa orientale.
3. La Festa della
Buona Volontà. Sarà
la festa dello spirito dell´umanità
che aspira a Dio e cerca di conformarsi
alla Sua volontà, e sarà
consacrata agli equi rapporti
umani. Verrà annualmente
fissata in riferimento al Plenilunio
di Giugno. Sarà il giorno
in cui viene riconosciuta la natura
spirituale e divina del genere
umano. Per duemila anni in questa
cerimonia il Cristo ha rappresentato
l´umanità dinanzi
alla Gerarchia e Shamballa quale
Dio-Uomo, Capo del Suo Popolo
“il più anziano in
una grande famiglia di fratelli”
(Romani, VIII, 29). Ogni anno,
in tale occasione, Egli pronuncia
l´ultimo sermone del Buddha
dinanzi a tutta la Gerarchia.
Sarà perciò una
festa di profonda invocazione,
di aspirazione alla fratellanza,
di unità spirituale umana,
e rappresenterà l´effetto
nella coscienza umana dell´opera
del Buddha e del Cristo.
Queste tre cerimonie sono già
celebrate in tutto il mondo, ma
non ancora correlate, e fanno
parte dell´Approccio spirituale
unificato dell´umanità.
Si approssima il tempo in cui
verranno celebrate simultaneamente
in tutto il mondo; per loro mezzo
verrà attuata una grande
unità spirituale e gli
effetti dell´imminente grande
Accostamento verranno consolidati
in virtù della concorde
invocazione di tutta l´umanità.
Gli altri pleniluni
dell´anno saranno festività
minori, di cui verrà tuttavia
riconosciuta la vitale importanza.
Esse varranno a stabilire gli
attributi divini nella coscienza
umana, così come le tre
principali vi stabiliscono i tre
aspetti divini. Tali aspetti e
qualità potranno essere
conosciuti e precisati con attento
studio della natura delle particolari
costellazioni che influenzano
quei mesi. Ad esempio, il Capricorno
richiamerà l´attenzione
sulla prima iniziazione, la nascita
del Cristo nelle profondità
del cuore, e indicherà
la preparazione necessaria per
realizzare tale grande evento
spirituale nella vita dell´uomo.
Questo è un esempio per
indicare gli sviluppi spirituali
che possono derivare dalla comprensione
di quegli influssi e le possibilità
di nuova vivificazione delle antiche
fedi, mettendo in luce i loro
più vasti e perenni rapporti.
Abbiamo perciò:
Shamballa.....
Aspetto Volontà di Dio...
Wesak............. Plenilunio
di Maggio (Toro)
Gerarchia.....
Aspetto Amore di Dio..... Pasqua............
Plenilunio di Aprile (Ariete)
Umanità......
Intelligenza divina......... Buona
Volontà... Plenilunio di
Giugno (Gemelli)
I rimanenti nove
pleniluni riguarderanno le caratteristiche
divine e il loro sviluppo nel
genere umano. Così le dodici
festività costituiranno
una rivelazione della divinità.
Offriranno un mezzo per creare
un rapporto, prima di tutto durante
tre mesi con i grandi centri spirituali,
le tre espressioni della Trinità
divina. Le feste minori metteranno
in rilievo la correlazione del
Tutto, elevando la presentazione
divina dall´individuale
e personale al Proposito divino
universale; sarà così
pienamente espresso il rapporto
del Tutto con la parte e della
parte col Tutto.
L´umanità
invocherà quindi il potere
spirituale del Regno di Dio, la
Gerarchia; la Gerarchia risponderà
e i piani di Dio saranno allora
attuati sulla Terra. Su una voluta
più alta della spirale,
la Gerarchia invocherà
il centro della Volontà
di Dio, Shamballa o Shangri-Lha,
invocando così il Proposito
di Dio. In tal modo la Volontà
di Dio sarà realizzata
dall´Amore e manifestata
con intelligenza; il genere umano
è pronto per questo e la
Terra lo attende.”
Alice Bailey,
L´Esteriorizzazione della
Gerarchia pag. 414-422
Grazie per essere
venuti numerosi e per aver risposto
all´invito di venire qua
oggi, perché è stato
richiesto di fare le riunioni
dei pleniluni possibilmente proprio
nel loro momento preciso o preferibilmente
entro le 12 ore che lo precedono.
Queste riunioni di gruppo hanno
ed avranno sempre più un
particolare significato spirituale.
Il gruppo e l´attività
di gruppo saranno una delle molte
caratteristiche della Nuova Era,
altra ragione per rendersi conto
del significato del valore del
Gruppo. Nell´insegnamento
dei Maestri di Saggezza sono state
date 14 regole per l´Attività
di gruppo a tre livelli diversi.
1. Per gli Aspiranti: in Iniziazione
Umana e Solare pag. 192-213 inglese.
2. Per i Discepoli:
nel Trattato di Magia Bianca pag.
53-640.
3. Per gli Iniziati:
in Raggi e Iniziazioni pag. 17-319.
È stato detto che in una
riunione di gruppo ed in generale
in un´attività di
gruppo, le energie e le qualità
dei singoli componenti non si
sommano, ma si moltiplicano. Il
gruppo è più che
la somma delle parti o delle energie
recate da ciascuno. Avviene una
fusione, un´integrazione
di capacità... qualcosa
di nuovo che in un gruppo ben
amalgamato si può ben definire
un´identità di gruppo
a livello psicologico, ancor più
a livello spirituale. Abbiamo
l´esempio dato dai Grandi
Esseri, dagli iniziati che operano
in gruppo, capitanati da Gerarchie
di iniziati, di Maestri che formano
un insieme, un´entità.
Un altro aspetto è quello
del colloquio, dello scambio e
delle decisioni del gruppo. Oggi
si parla molto di colloquio e
questo è interessante.
Nello scambio di idee, di proposte,
e infine di decisioni di gruppo,
può avvenire quello che
non avverrebbe e non potrebbe
avvenire né liberamente
né per un comando autoritario
dall´alto.
Secondo gli
insegnamenti ricevuti, i Grandi
Esseri si riuniscono insieme in
riunioni chiamate Conclavi. Ciclicamente
essi s´incontrano, conferiscono
e alla fine prendono delle decisioni.
Queste riunioni vengono fatte
ciclicamente, le più importanti
tra esse sono quelle che avvengono
una volta al secolo, e precisamente
alla fine del primo quarto di
ogni secolo. Sono avvenute nel
1825 ed anche nel 1925 e la prossima
avverrà nel 2025. Vi sono
inoltre altre riunioni cicliche
novennali che si svolgono durante
i tre pleniluni principali, durante
i tre mesi astrologici principali
dell´anno culminanti nei
pleniluni di aprile, maggio e
giugno. L´evento più
importante, come già sapete,
è il plenilunio di Maggio,
quello attuale. Ritornerò
su questo, ma prima dovremmo parlare
dell´azione di gruppo che
è indipendente dalla perfetta
contemporaneità e soprattutto
dalla presenza fisica. Dobbiamo
avere un concetto più vasto
e più interno, direi, di
ciò che può essere
ed è un gruppo. Esso è
basato sul grande principio spirituale
dell´unanimità che
si può tradurre in termini
tecnici moderni con la parola:
sintonia.
Come delle radio poste in tanti
luoghi diversi possono essere
sintonizzate per ricevere contemporaneamente
lo stesso messaggio da una stessa
trasmittente ovunque se ne trovi
una, lo stesso accade in modo
più sottile ed essenziale
anche nel lavoro spirituale. Quindi
in questo momento ci sono migliaia
di persone in tutto il mondo riunite
come noi qui, che si sintonizzano
con quello che avviene e viene
fatto e che è trasmesso
dai Grandi Esseri. Nel gruppo
dobbiamo includere a pieno diritto,
per così dire, tutti coloro
che non sono incarnati fisicamente,
ma che vi appartengono e vi sono
attivi e che fanno altrettanto
nei piani sottili. In realtà
quello che facciamo noi non lo
eseguiamo solo sul piano fisico,
abbiamo qui i corpi fisici, ma
lo facciamo anche nei piani superiori,
siano essi emotivo, mentale e
per quanto sappiamo e possiamo
anche in quello spirituale, così
da essere in sintonia e sentirci
solidali con tutti coloro che,
anche se non incarnati, fanno
lo stesso. Per essere precisi
la Gerarchia dei Maestri non è
composta soltanto di Maestri incarnati,
che agiscono tramite personalità
ed in corpo fisico, ma una sua
parte, forse quella più
numerosa, è composta di
Iniziati e Maestri senza corpo
fisico, ma altrettanto vivi e
operanti e, che sotto certi aspetti
lo sono anche in modo più
potente. Perciò teniamo
conto di questa “compresenza”.
Quelli che chiamiamo, con espressione
errata, vivi e morti si potrebbero
definire, invece, anime con corpo
fisico e senza corpo fisico. Ripeto
che quando diciamo umanità,
non dobbiamo riferirci ai sei
miliardi circa di esseri umani
incarnati, ma a tutte le anime
che appartengono al regno umano,
delle quali la maggior parte non
è incarnata in questo momento
ma che lo è stata e lo
sarà nuovamente.
Secondo gli insegnamenti
esoterici, il regno umano è
composto di 60 miliardi di anime,
quindi in questo momento, in cui
vi è sovrappopolazione,
54 sono non incarnate e 6 miliardi
sono incarnate. In altri tempi
ne erano incarnate di meno, quindi
dobbiamo sempre includere questa
più vasta schiera di entità
del quarto regno della natura
del regno umano. Ritornando all´azione
di gruppo, ho detto che le energie
di ciascuno non soltanto si sommano
ma si moltiplicano. Direi... in
senso quantitativo, ma c´è
anche un senso ben più
profondo, qualitativo, che è
stato espresso in modo semplice
ma profondo dal Cristo: “Poiché
dove sono due o tre riuniti nel
mio Nome io sarò in mezzo
a loro.” Mt. 18,20.
“Dovunque
siano riuniti in due o tre nel
nome del Maestro della Gerarchia,
ivi affluirà energia.”
Alice Bailey Esteriorizzazione
della Gerarchia pag. 556.
Quindi un´unanimità
di gruppo, un´attività
di gruppo pone in sintonia ed
attira la presenza spirituale,
l´aiuto e l´afflusso
d´energia di esseri ben
più alti di quelli dei
membri del gruppo stesso. In modo
più specifico ai pleniluni
avviene una grande comunione,
compartecipazione e scambio tra
i tre grandi centri planetari,
uno composto dalla gerarchia umana
di cui ho parlato or ora, l´umanità,
e l´altro formato dalla
Gerarchia spirituale, iniziati
che vanno dalla prima alla quinta
iniziazione inclusa. Il terzo
centro più alto è
quello chiamato in Oriente, Shamballa.
Questi insegnamenti
sono interessanti e possono sembrare
plausibili, ma chi ci dice che
siano veri? Quali prove ci sono?
Bene, prove dirette qualcuno può
averle, ma in generale non se
ne hanno. Comunque qui non si
tratta di avere fede cieca e dire
che questi insegnamenti sono venuti
da Grandi Esseri e che per questo
dobbiamo crederci. No. Vi è
una verifica indiretta ma pure
persuasiva, ed è quella
delle conferme già avvenute
degli insegnamenti della serie
di libri ispirati dall´istruttore
Tibetano, il Maestro D. K.
Nel libro “Prophecy
on Trial o Profezie alla Prova”di
James Stephenson sono state raccolte
centinaia di profezie dai testi
di A. Bailey, testi che molti
di voi già hanno letto
e conoscono. Molte di esse si
sono già avverate pienamente,
come quella della predetta caduta
della dittatura in Russia. Una
in particolare è del 1930.
Quando non se ne parlava affatto,
neanche tra i fisici, è
stata predetta la scissione dell´atomo
per produrre energia atomica.
E così è stato per
predizioni d´altro genere,
quindi molte si sono già
avverate e questo va detto in
quanto serve per dare una certa
garanzia che altre si avvereranno.
Altra prova
anche più minuta, più
precisa è questa. L´istruttore
Tibetano aveva formato dei gruppi
esoterici dei quali hanno fatto
parte circa 45 persone e a questi
suoi discepoli ha dato, sempre
per mezzo di comunicazioni telepatiche,
una serie di istruzioni tramite
A. Bailey. Ebbene, buona parte
di questi discepoli non era nota
ad A. Bailey, pure lei ha dato
l´incarico di inviare delle
istruzioni ad una tal persona
o a tal altra che lei non conosceva
affatto, e poi in questa serie
di istruzioni ha dimostrato grande
conoscenza psicologica e spirituale
di questi allievi che A. Bailey
non poteva assolutamente avere,
quindi anche questa è una
riprova della genuinità
e del valore di questi insegnamenti,
dunque chiudiamo la parentesi.
Va aggiunto che la stessa cosa
era accaduta 50 anni prima ad
H.P. Blavatsky con il suo gruppo
di discepoli.
Oggi è
in atto la terza fase dell´insegnamento
che insegna la sintesi e la rivelazione,
tramite la triangolazione nei
tre centri di Shamballa della
Gerarchia e dell´Umanità,
della quarta qualità divina.
Vi ho voluto dire questo perché
può avvalorare e rendere
più credibili certi insegnamenti
di cui non possiamo avere delle
riprove dirette e questo si applica
particolarmente a quello che sto
per dire, cioè riguardo
a quel grande centro detto “Shamballa”
per renderlo, direi, un po´
più comprensibile, per
quanto ben poco ne possiamo cogliere
noi, esso corrisponde a certe
espressioni usate nella Bibbia
e nei Vangeli.
L´espressione
usata dal Cristo è: la
Casa del Padre. La Casa del Padre,
appunto, corrisponde a Shamballa
e questa più che una località
che sta su piani elevati, va intesa
come uno stato di coscienza elevatissimo
di Esseri eccelsi, tanto più
elevati degli Iniziati, dei Maestri
della Gerarchia, quanto questi
lo sono per la gente comune. Come
vedete si allude a varie altezze.
Ebbene, anche per questi grandi
Esseri c´è comunione
di gruppo e comunicazione di gruppo.
Infatti si parla della Camera
del Consiglio di Shamballa, cioè
anche questi grandi Esseri lavorano
in gruppo, si considerano un gruppo,
agiscono in gruppo. Il Loro Capo
è notoriamente il Signore
del Mondo o Colui che presiede
ai destini del pianeta e che viene
chiamato in Oriente Sanat Kumara
o Babaji.
Si allude nella
Bibbia a questo Essere col nome
di Melchisedec. Ne accenna anche
S. Paolo. Melchisedec è
una parola derivata ebraica che
significa “Signore di Giustizia”.
Melch significa grande, signore,
e Sedec significa giustizia. È
interessante che la giustizia
sia una nota caratteristica del
primo raggio di volontà
e potenza, poiché i tre
centri planetari corrispondono
ciascuno ai tre grandi raggi o
energie qualificate. L´umanità
corrisponde al terzo raggio dell´Attività
Intelligente, la Gerarchia spirituale
al secondo raggio dell´Amore-Saggezza
e Shamballa alla Casa del Padre,
al primo raggio di Volontà
o Potenza. Ciò esiste anche
nella Trinità cristiana,
il Padre corrisponde alla Potenza,
il Figlio, cioè il Cristo,
all´Amore e lo Spirito Santo
all´attività intelligente
ed ordinata. Ebbene, in tutti
i pleniluni, ma particolarmente
in quello di Maggio, avviene una
maggiore comunicazione e circolazione
di energie tra questi tre grandi
Centri Planetari.
Fino a tempi
recenti l´umanità
praticamente, per così
dire, non partecipava coscientemente
e il rapporto esisteva soprattutto
tra la Gerarchia, Shamballa e
l´afflusso delle forze di
questi due centri, e l´umanità
era inconsapevole. Ma ora sta
avvenendo rapidamente una crescente
partecipazione dell´umanità
stessa. È quello che stiamo
facendo qui noi in questo momento
insieme con tutti gli altri gruppi
riuniti e anche tutti coloro che,
isolati, partecipano unanimemente
a queste attività e a questo
slancio di gruppo. Più
specificamente avviene una riunione
in una valle nell´Himalaya
alla quale partecipano, secondo
quanto ci è stato detto,
il Cristo e una parte almeno della
Gerarchia incarnata e anche di
quella non incarnata. Ad un dato
momento, soprattutto al momento
del plenilunio, per più
di cinque minuti, appare nel cielo
una figura, la grande figura del
Buddha che naturalmente esiste
e opera in Shamballa, fa parte
del gruppo della Camera di Consiglio
di Shamballa, ma che ha fatto
voto e si è impegnato a
presenziare ogni anno al plenilunio
di maggio. Questo è il
Suo plenilunio, quello del segno
del Toro, ed egli ne esprime la
nota fondamentale, la Saggezza,
che diventa il punto focale di
trasmissione di un´onda
potente di energie di Volontà
e Potenza da Shamballa che viene
proiettata sul gruppo della Gerarchia
adunato in quella valle.
Compito della
Gerarchia è sostenere,
accogliere questa onda di energia
e assimilarla. Compito proprio
del Cristo e dei Maestri più
elevati è di infonderla
con l´energia dell´Amore-Saggezza,
di trattenerla e poi gradatamente,
soprattutto al plenilunio di Giugno,
trasmetterla all´umanità.
L´umanità non è
ancora pronta del tutto ad accogliere
sostenere e, soprattutto, a fare
un uso costruttivo diretto dell´energia
della Volontà o Potenza.
Però, un´onda di
questa energia viene trasmessa
direttamente da Shamballa all´Umanità,
specialmente adesso che siamo
alla fine di un´era e all´inizio
di un´altra, per accelerare
in tutti i sensi la disintegrazione
delle vecchie forme che ostacolano
il rinnovamento e l´inizio
della Nuova Era.
Sembra necessario
che ciò avvenga, ma è
anche pericoloso e in questa fase
di distruzione la volontà
può operare in due sensi:
positivo e negativo, e sembra
che proprio questo sia avvenuto
negli ultimi periodi. In senso
largo, un´onda di energia
da Shamballa è scesa accelerando
molto un processo evolutivo, ma
parte di questa energia è
stata captata, presa anche da
forze negative e questo spiegherebbe
le due guerre mondiali e la situazione
attuale. Non mi dilungo, anche
se su questo ci sarebbe molto
da dire.
Dopo questi
cenni generici, possiamo più
consapevolmente attuare quello
che ci è stato chiesto
di fare sempre, particolarmente
durante i pleniluni e specificamente
nei tre pleniluni principali.
Dunque quello che ci è
stato chiesto è l´uso
del metodo dell´Invocazione,
C´è una cosa su cui
ci si sofferma raramente, ed è
l´uso dell´invocazione
da parte dei Grandi Esseri, soprattutto
da parte della Gerarchia e di
Shamballa. Viene usata in modo
duplice: uno è l´uso
che ne facciamo noi, l´altro
è quello fatto allo stesso
tempo dalla Gerarchia che invoca
sempre più i Grandi Esseri
di Shamballa, o quali invocano
entità extraplanetarie
ancora più grandi fino
addirittura al Logos Solare ed
ad altre grandi costellazioni.
Questo come sfondo non ci riguarda,
però è bene sapere
che partecipiamo, sia pure umilmente,
a una grande, direi, attività
di gruppo che nasce a livelli
cosmici.
C´è un altro tipo
d´invocazione fatto dai
Grandi Esseri che ci riguarda
direttamente, ed è quella
per cui Essi invocano l´umanità.
Da parte loro c´è
una chiamata, un´invocazione,
un appello rivolto all´umanità.
Pochi se ne rendono conto, ma
questo non è altro che
l´appello, l´aspetto
alto e profondo di ciò
che fa in ognuno di noi l´anima
nei confronti della personalità.
Si può chiamare richiamo
o appello il suo aspetto più
elementare, ma diviene col tempo
tanto importante che s´intona
poi alla voce della coscienza,
che ne è il grado più
elevato, il richiamo da parte
dell´anima, l´influsso
dell´anima sulla personalità.
In termini moderni si può
chiamare supercosciente o sé
spirituale.
Una testimonianza caratteristica
è quella di Socrate che
parlava di daimon, che vuol dire
demone nel senso positivo della
parola, un essere invisibile superiore
che egli sentiva soprattutto come
potere di arresto che gli impediva
di fare o di dire certe cose.
Egli diceva che talvolta era rimasto
per delle ore in uno stato che
possiamo chiamare estatico e di
sospensione, in comunicazione
con questo daimon. I mistici spesso
hanno parlato della chiamata di
Dio, dell´appello di Dio.
Tutto questo come è noto,
conferma che i Grandi Esseri continuamente
cercano di chiamare, anzi di richiamare
l´umanità che generalmente
è sorda, cieca e ribelle.
Ebbene sapere che esiste questa
evocazione da parte loro, è
incoraggiante e impegnativo per
noi. In un´istruzione è
detto che i Grandi Esseri invocano
con più intensità
l´umanità di quanto
l´umanità invochi
Loro. Ho detto questo come nuovo
incentivo ad usare il metodo dell´invocazione.
Ricorderò che questo include
ed è anche la sintesi di
meditazione mentale, preghiera
del cuore e affermazione della
volontà. Come ho detto
più volte, ognuno di noi
dovrebbe dire questa invocazione
con tutta la mente, in piena consapevolezza
possibile e con un fervido slancio
del cuore, con un atto deciso
di volontà. Tutto ciò
in comunione con la nostra anima
o per meglio dire come anime,
quindi con tutta l´anima.
Allora l´invocazione è
veramente efficace, si potrebbe
dire magica. Sono state date tre
invocazioni che, in realtà,
secondo i Grandi Esseri, sono
tre parti di un´unica invocazione
detta nel suo insieme “Invocazione
di Potere e di Luce”. La
prima è stata data nel
1936, la seconda nel 1940, e la
terza nel 1945. La terza viene
usata oggi in modo molto ampio.
Occorre dire l´invocazione
consapevolmente, quindi più
efficacemente. È bene dirla
insieme lentamente coralmente
a mezza voce e con brevi pause,
facendo poi una pausa di alcuni
minuti di silenzio. È bene
non avere una tensione eccessiva
e se vengono pensieri periferici
o altre cose, non occorre combatterli
direttamente, ma dobbiamo disinteressarcene
mantenendo l´interesse e
l´attenzione concentrata
e ritornando sempre con pazienza
al soggetto dell´invocazione
come un guidatore che mantenga
la direzione del suo veicolo in
autostrada. Non è importante
che ci siano piccole deviazioni,
in quanto sono inevitabili, è
importante solo, per così
dire, riportarsi al centro della
corsia.
LA GRANDE INVOCAZIONE
Dal
Punto di Luce entro la mente di
Dio,
affluisca luce
nella mente degli uomini,
scenda Luce sulla
Terra.
Dal punto di Amore entro il cuore
di Dio,
affluisca l´amore
nei cuori degli uomini,
possa Cristo ritornare
sulla Terra.
Dal Centro ove il volere è
conosciuto,
un proposito guidi
i piccoli voleri degli uomini,
il proposito che
i Maestri conoscono e servono.
Dal centro che è chiamato
il genere umano,
si svolga il piano
di amore e di luce,
e possa sbarrare
la porta dietro cui il male risiede.
Che Luce, Amore e Potenza ristabiliscano
il Piano Divino sulla Terra.
La
venuta del Cristo avverrà
in forma graduale. Non apparirà
di punto in bianco un giorno in
presenza fisica, ma il Suo avvento
si compirà non soltanto
nella forma individuale come persona,
come certamente si può
immaginare, ma come proiezione
e afflusso d´energia di
piano in piano, di livello in
livello. Il Cristo è indicato
come punto di Amore mentre il
cuore di Dio è il nome
esoterico della Gerarchia spirituale
rappresentante appunto dell´amore,
della nota di Amore-Saggezza.
Tutto ciò può sembrare
in contrasto con quanto sta avvenendo
nel mondo. Bene, non c´è
contraddizione, siamo un in momento
culminante della lotta tra forze
bianche e nere, e anche le forze
bianche hanno dovuto permettere,
o anzi promuovere, un´opera
di distruzione delle vecchie forme
in ogni campo, e per forme non
si intendono soltanto quelle esterne
manifeste, strutturate, ma anche
quelle di carattere emotivo-mentale,
ideologie ed emozioni legate al
passato e a ciò che costituisce
la vita personale individuale
degli uomini.
Occorreva far
posto al nuovo, come quando per
costruire su un´area un
edificio occorre abbattere quello
precedente o i ruderi e i rottami
che ingombrano il campo. Ma tutto
ciò può preludere,
e abbiamo fede che preluderà,
alla nuova educazione, all´avvento
di una nuova civiltà, di
una nuova vita umana superiore.
Anche i cicli indicano che sta
per finire un´era millenaria
dominata dall´influsso del
Signore dei Pesci e che è
già iniziata in qualche
misura la nuova era sotto il segno
dell´Acquario. Ma affinché
ciò avvenga, occorre la
collaborazione conscia e anche
inconscia da parte dell´umanità
e della stretta collaborazione
che molti cercano di dare coscientemente,
e in questo facciamo la nostra
parte. Da quanto sta avvenendo
ora, è evidente che l´umanità
da sola non riesce a superare
la crisi e quindi, come tante
altre volte nella storia dell´umanità,
occorre un intervento di energie
superiori generalmente impersonate
da Grandi Esseri, in un´individualità
che ne diviene il punto focale
di ricezione e di distribuzione;
non un´individualità
sola, dunque, ma gruppi sempre
più ampi di Esseri intorno
ad una di queste individualità.
Ma perché Essi possano
intervenire, data la legge o principio
fondamentale delle libertà
dell´essere umano, occorre
che l´umanità lo
richieda e con la sua preghiera,
domanda, invocazione, crei un
canale per la discesa, per l´avvento.
Se l´umanità
non possedesse la libertà
di errare, di ribellarsi, di chiudersi,
il nostro sarebbe un agire di
fantocci, e tutto il processo
evolutivo non avrebbe senso. Perciò
essa è un dono necessario,
meraviglioso, ma anche terribile,
in quanto l´umanità
può ribellarsi e lo fa
abbondantemente, ma c´è
una parte di essa che invece accoglie
e favorisce, e che invece di chiedere
solamente, invoca e reclama questo
intervento superiore, e i Grandi
Esseri non attendono che questo.
Questa richiesta permette loro
secondo la Legge Divina, di intervenire.
Questo è un punto essenziale,
una chiave, sia per comprendere
quello che sta avvenendo, sia
per indicare il valore, la necessità
di questa azione interna di Invocazione.
Questa, intesa esotericamente,
è una sintesi di meditazione,
fatta in modo intelligente consapevole
e con mente illuminata, di preghiera,
cioè di slancio del cuore,
del sentimento spinto dalla compassione,
dall´amore, dalla fede e
di volontà, cioè
di affermazione volitiva, di richiesta,
quasi di esigenza, e tutto ciò
dal livello più alto che
sappiamo raggiungere in quanto
anime, oltre che come personalità.
Quindi lavoriamo in questo senso,
pieni di invocazione, di sintesi
di tutte le facoltà e funzioni
psico-spirituali degli uomini,
dei gruppi.
Gran parte dell´efficacia
dell´invocazione dipende
dalla preparazione che possiamo
fare individualmente e in gruppo
prima di invocare. Questa preparazione
consiste da un lato nell´eliminazione
di tutte le condizioni e attività
fisio-psichiche che possono ostacolare,
e da un altro nel permettere al
nostro centro di coscienza di
salire il più possibile
nei livelli più alti e
cercare di raggiungere il livello
dell´anima, il mondo delle
anime e della realtà, perciò
daremo un po´ di tempo,
per quanto esso sia limitato,
a questo lavoro di preparazione.
Non occorre che lo descriva, perché
nell´attuarlo sarà
chiaro quello che dovremo fare.
Dopo, possibilmente quali anime,
diremo l´invocazione che
costituirà l´Invocazione
o preghiera generale dell´umanità
durante tutta l´era dell´Acquario.
Le tre invocazioni costituiscono
tre stanze di un´unica invocazione,
chiamata Invocazione di Potenza
e di Luce.
Ecco ora alcune citazioni sull´importanza
della “Festa del Wesak”
da uno scritto di A. Bailey.
“Al momento del plenilunio
del Toro detto festa del Wesak,
si presenta all´umanità
un´opportunità speciale
di richiamare l´attenzione
di Coloro che sono responsabili
della evoluzione dell´umanità.”
“Quindi l´evento massimo
sul nostro pianeta, dal punto
di vista delle verità spirituali,
quello che ha più grande
effetto sulla razza umana, è
la festa del Wesak.”
“La riapparizione del Cristo
ed il suo manifestarsi avranno
inizio da una certa festa del
Wesak in cui la Grande Invocazione
sarà pronunciata dal Buddha.”
“In quel grande evento viene
messa in libertà sulla
Terra (secondo la grandezza della
richiesta dell´uomo) la
benedizione di Dio medesimo, trasmessa
dal Buddha e dal Suo Fratello,
il Cristo.”
“La loggia dei Maestri (il
Cristo e la sua Chiesa) si riunisce
al plenilunio del Toro per tre
scopi principali: venire in contatto
con la forza spirituale che è
trasmessa al nostro pianeta per
mezzo del Buddha e del Cristo;
conferire insieme sulla necessità
immediata e sul lavoro da fare
per l´umanità; ammettere
all´iniziazione coloro che
sono preparati, e stimolare i
Loro discepoli a maggior attività
e servizio.”
“Il periodo della festività
del Wesak è stato ampliato
recentemente ad includere cinque
giorni di lavoro e servizio, ossia:
i due giorni che precedono il
pleniluni, il giorno stesso della
Festa e i due giorni seguenti.
L´ora esatta del plenilunio
ha in sé un´importanza
meravigliosa. I due giorni di
preparazione sono “Giorni
di Rinuncia e Distacco”
e di tensione verso l´alto,
nel giorno stesso della festa
dobbiamo considerarci semplicemente
come recipienti di quel tanto
di forza spirituale affluente
che possiamo contenere. In quanto
canali dobbiamo essere preparati
a dimenticare noi stessi nel servizio
di toccare, contenere e conservare
la forza per il resto dell´umanità.
Dobbiamo imparare a considerare
il giorno della festa come giorno
di silenzio, silenzio soggettivo
e di pace interiore che può
essere mantenuta ininterrottamente
anche se nello stesso tempo stiamo
servendo con la parola e l´interesse
attivo negli altri. Durante il
giorno, due pensieri soli devono
tenere costantemente la nostra
attenzione. Essi sono: il bisogno
dei nostri simili, e la necessità
di fornire un canale di gruppo
che rende utilizzabili le forze
spirituali. Dobbiamo tentare di
mantenerci continuamente nella
luce delle nostre anime, cominciando
a lavorare con ciò come
anime il cui interesse è
sempre col gruppo e non con l´individuo,
e la cui coscienza è quella
del tutto e non con la parte...
Nei due giorni
seguenti, dovremo spostare il
centro d´attenzione da noi
stessi verso il mondo esterno,
e dovremmo sforzarci di trasmettere
quel tanto d´energia spirituale
con cui siamo riusciti ad entrare
in contatto.
È uno
sforzo di gruppo che si richiede
e ciascuno di noi (che può
vedere la visione) può
essere utile per aiutare.
Nessuno è
troppo piccolo o troppo poco importante
per farlo.
MEDITAZIONE DEL
WESAK 18 MAGGIO 2008 A MONTELUCO
Immaginiamo di essere nella valle
del Wesak che si trova vicino
al Kailash, in una piccola piana
e disposti attorno all´altissimo
palo Tarboche che indica il luogo
del raduno. Una moltitudine di
persone occupa questo spazio,
sedendo in profondo silenzio,
solennità e preghiera.
Prendiamo posto accanto a loro.
Verso Nord,
su uno sperone di roccia piatta
sovrastante la valle, cominciano
ad apparire i Grandi Esseri nel
loro corpo eterico; iniziano a
cantare e formano una prima serie
di figure geometriche ed infine
una stella a cinque punte il cui
apice è rivolto verso la
cupola del Kailash.
Il ritmo del
canto materializza sempre più
la gloriosa figura del Cristo
o Maitreya che va ad occuparne
la punta, ponendosi al centro
tra il Manu ed il Mahachohan.
Davanti a Lui, appoggiati su un
masso, sono posti una coppa di
cristallo colma d´acqua,
ornata di fregi dorati e ghirlande
di fior di loto, ed uno scettro
dalla cui punta un diamante irradia
un´aura blu-arancione. Il
canto dei Mantram dei Maestri
crea grande tensione spirituale
tra gli astanti.
Anche noi ci
disponiamo a partecipare all´evento.
Ci prepariamo a meditare cominciando
con il rilassamento muscolare
e nervoso.
Mettiamo il
corpo in posizione comoda, rilassandoci
dal capo ai piedi per eliminare
la tensione, poiché siamo
tesi senza accorgercene. Qualche
respiro profondo faciliterà
il rilassamento. È uno
dei metodi dello yoga chiamato
asana o posizione ed è
un´applicazione esteriore
di quella che è la vera
posizione, che si potrebbe anche
chiamare atteggiamento. Atteggiamento
triplice: fisico, emotivo e mentale
che è indicato nel nostro
linguaggio con la frase: sentirsi
a posto. Noi cerchiamo di sentirci
a posto nei tre livelli, prima
di tutto a livello fisico. Facciamo
un´inspirazione profonda,
mettiamoci in armonia fisica per
poi poter dimenticare il corpo.
Passiamo ora alla giusta posizione
emotiva, che si potrebbe anche
chiamare compostezza e che deriva
dal sentirsi a posto emotivamente,
cioè in calma, in pace,
in armonia. Mettiamo risolutamente
da parte ogni preoccupazione personale,
lasciandola simbolicamente fuori
dalla porta. Possiamo aiutarci
ripetendo lentamente tre volte:
calma, pace, armonia, serenità;
calma, pace, armonia, serenità;
calma, pace, armonia, serenità.
Eleviamo ora la coscienza al livello
mentale e anche qui mettiamo a
posto la mente mediante il raccoglimento,
il silenzio mentale. Cerchiamo
di far tacere o almeno rallentare
le continue voci della mente,
disinteressiamoci di ogni attività
mentale estranea allo scopo attuale.
Possiamo aiutarci
affermando: Silenzio, Raccoglimento,
e favorendo questo stato con una
breve rappresentazione immaginativa,
come entrare in un tempio nella
penombra quieta ove regna il Silenzio,
ove ogni suono di voce esterna
è esclusa. Silenzio, Silenzio
mentale. Possiamo anche invocare
lo spirito del silenzio affinché
ci pervada. Dopo di ciò
possiamo proiettare tutta la forza
del nostro sentimento, l´aspirazione
del cuore, il nostro amore ed
insieme il nostro interesse mentale,
volgere il nostro occhio interno
verso l´alto, cercando di
raggiungere il livello luminoso
ove abitiamo quali anime. Cerchiamo
di affermare e realizzare che
non siamo personalità che
hanno un´anima, ma che siamo
anime che si servono di personalità.
Ognuno di noi affermi: “Io
sono un´anima vivente che
ama e vuole”. Quali anime
inneggiamo alla gloriosa comunione
tra le anime già esistenti
che si basa su un´unica
origine di natura, e partecipiamo
quali anime, particelle di un´unica
vita, scintille di una grande
fiamma. Questa realtà è
lo spirito universale, comunque
lo si voglia nominare, concepire
o rinunciare a concepire mentalmente,
che è la cosa più
saggia. Solo per mezzo di simboli
e di espressioni simboliche possiamo
averne un´intuizione perciò
usiamo il bel mantram orientale:
Più radioso del Sole,
Più puro
della neve,
Più sottile
dell´etere è il Sé,
lo Spirito dentro
di noi.
Noi siamo quel
Sé, quel sé siamo
noi. A. Bailey Dall´Intelletto
all´Intuizione pag. 228
Cerchiamo di realizzare questo
Sé ad un tempo individuale
e universale, grande paradosso
spirituale e insieme realizzazione
liberatrice recitando la Gayatri
del Rishi Visvamitra del Rig Veda
(III, 62,10)
Aum bhur bhuvah svah
Tat savitur varenyam
bhargo devasya dhimahi
dhiyo yo nah prachodayat.
Om.
Che in tutti e tre i mondi
terrestre, animico e celeste
possiamo pervenire
allo splendore di Savitri, divino
sole che illumina tutto.
Possa la sua luce
dorata favorire la nostra comprensione
della verità,
e farci compiere
tutto il nostro dovere mentre
procediamo verso il suo sacro
fuoco. OM
Ed ora rendendoci conto di quanto
accennato prima, cioè che
l´umanità necessita
di un aiuto dall´alto, uniamoci
al grande coro invocativo che
sale coscientemente da una schiera
di anime consapevoli e dall´invocazione
inconscia dell´umanità
sofferente dicendo l´invocazione.
Manteniamo il raccoglimento osservando
alcuni minuti di silenzio prima
di dire la Grande Invocazione,
immaginando di entrare in quello
che simbolicamente si può
chiamare il Tempio del Silenzio
su una montagna, in penombra,
in perfetta quiete e meditazione.
La
Grande Invocazione
Dal Punto di Luce entro la Mente
di Dio,
affluisca luce
nelle menti degli uomini,
scenda Luce sulla
Terra.
Dal Punto di amore entro il Cuore
di Dio,
affluisca l´amore
nei cuori degli uomini,
possa Cristo tornare
sulla Terra.
Ricorderò
i tre modi dell´avvento
così come ci sono stati
indicati.
Anzitutto come
un´onda potente di amore
che unifica e rigenera, ciò
di cui attualmente si ha più
bisogno nel mondo per neutralizzare
le correnti di odio, di violenza.
Possa Cristo
tornare sulla terra adombrando,
ispirando iniziati, discepoli
ed il NGSM che oggi è composto
da decine di milioni di persone.
Possa infine
Cristo ritornare in forma visibile
ed udibile a proclamare l´insegnamento
della Nuova Era, a stabilire la
nuova religione mondiale e a restaurare
i misteri dell´iniziazione.
Dal
Centro ove il Volere di Dio è
conosciuto,
un proposito guidi
i piccoli voleri degli uomini,
il Proposito che
i Maestri conoscono e servono.
Dal Centro che vien detto il genere
umano,
si svolga il piano
di Amore e di Luce,
e possa sbarrare
la porta dietro cui il male risiede.
Questo è il compito specifico
cui ho accennato prima. La necessaria
attiva cooperazione dell´umanità
all´attuazione del Piano
Divino sulla terra. Infine l´affermazione
finale,
Che Luce, Amore e Potenza ristabiliscano
il Piano Divino sulla Terra.
Riprendiamo la visualizzazione
della valle. In questo preciso
momento di invocazione dell´umanità
unita, Cristo concentra in sé
quest´aspirazione, prende
il suo scettro ed intonando un
grande Mantram, usato solo una
volta all´anno per la festa,
dice:
“Tutto è pronto,
Signore, vieni!”
Mancano pochi minuti al momento
della luna piena e tutti gli occhi
si volgono in alto.
Nel cielo blu appare lentamente
la figura radiosa del Buddha,
seduto nella posizione del loto,
con la veste gialla e la mano
destra alzata in segno di benedizione.
Raggiunge il punto al di sopra
della roccia sovrastando i Tre
che adesso sono prossimi ad essa.
I Maestri si inchinano a mani
giunte, mentre noi ed i presenti
ci inchiniamo per un momento con
la fronte a terra. È in
questo momento che Egli trasmette
al Cristo l´energia della
Volontà che viene da Lui
ricevuta e trasformata in Volontà
di Bene. Il Cristo prende dall´altare
la coppa piena d´acqua e
l´alza per qualche minuto
sopra la sua testa.
Entriamo in silenzio,
in meditazione ricettiva, per
cinque minuti disponendoci a ricevere
con fede, gioia e gratitudine
l´afflusso delle energie
invocate affinché si riversino
su noi e su tutta l´umanità.
Il Cristo depone
poi di nuovo sulla roccia la coppa
ed allora l´illuminato con
un sorriso di Amore ineffabile
solleva ancora una volta la mano
destra in atto di benedizione
e scompare lentamente nello spazio,
mentre tutti si prosternano di
nuovo. L´intera apparizione
e benedizione è durata
esattamente otto minuti. L´acqua
benedetta viene distribuita ai
discepoli presenti che poi si
allontanano con il loro prezioso
dono, tornando con forza rinnovata
a svolgere un altro anno di servizio.
* * *
Abbiamo finito,
ora viene la fase dell´utilizzazione
delle energie che sono affluite.
Questa va fatta in due modi: uno
con un altro atto di azione interna
e l´altro con un´azione
esterna. Va fatto per due ragioni:
anzitutto perché l´accumulo
di energie spirituali può
essere difficile da sopportare
e anche dannoso, e specialmente
per il bene dell´umanità,
col servizio spirituale. Questa
azione si può riassumere
in due parole: irradiazione e
benedizione. Irradiazione indica
il procedimento quasi in senso
dinamico, scientifico, una diffusione
telepatica di energie altrettanto
reale di quella di una trasmittente.
La qualità e l´intenzione
animatrice di questa irradiazione
è la benedizione. Pregare
per il bene è un´azione
promossa dalla Volontà
di Bene e per questa irradiazione
di carattere universale possiamo
usare la bella benedizione del
mondo trasmessa dall´Oriente.
Visualizziamo il globo terrestre
e circa sei miliardi di anime
incarnate che lo popolano e immaginiamo
anche la grande schiera di anime
non incarnate ora, ma che fanno
parte integrante del regno umano
nel suo senso più reale,
quello che è indicato come
Quarta Gerarchia, costituita da
60 miliardi di anime, di cui solo
un decimo è al momento
incarnato. Quindi teniamo presente
questa più vasta schiera,
ma limitiamo la nostra attenzione
alle anime ora incarnate che sono
al centro del travaglio attuale
che durerà fino al 2025.
Lo faremo irradiando, nelle sei
direzioni, alcune qualità
spirituali:
“Amore
a tutti gli esseri a Nord (visualizziamo
la parte settentrionale del globo)
a Sud ad Est, ad Ovest, in alto,
in basso. Amore a tutti gli esseri.
(Cerchiamo, per un minuto, di
irradiarlo benedicendo).
Compassione a
tutti gli esseri: a Nord, A Sud,
ad Est ad Ovest, in alto, in basso,
Compassione a tutti gli esseri.
(Pausa)
Gioia a tutti
gli esseri: a Nord, A Sud, ad
Est ad Ovest, in alto, in basso,
Gioia a tutti gli esseri. (Pausa)
Serenità
a tutti gli esseri: a Nord, A
Sud, ad Est ad Ovest, in alto,
in basso, Serenità a tutti
gli esseri.
Ed infine propongo
ad ognuno di manifestare con l´azione
esterna nel mondo queste qualità
spirituali, di esserne testimoni,
vivendo nel mondo quali anime,
con innocuità, diventando
vegetariani e non nutrendo pensieri
malevoli verso il prossimo. È
inutile che suggerisca altri modi
che possono essere diversi per
ciascuno e che ognuno può
trovare facilmente. Anzitutto
l´esempio silenzioso, il
più potente, poi la parola
detta e scritta, le azioni umanitarie,
la partecipazione e le attività
dei gruppi che operano, che fanno
la stessa cosa in modi e con nomi
diversi. Questa è l´opportunità
e la responsabilità di
ognuno. Così si produrrà
una grande circolazione di energie,
dal punto più alto con
cui ci siamo messi in sintonia,
attraverso un canale discendente
e poi con l´irradiazione
e con l´azione esterna intorno
a noi.
Affermiamo con forza,
Così sia ed aiutateci a
fare la nostra parte.
Che ogni cosa ed
ogni essere con i quali vengo
in contatto siano benedetti ora
e sempre.
Se lo faremo
con buona volontà saremo
aiutati. Arrivederci al prossimo
Wesak.