Alice Bailey ha lasciato il nostro mondo
nel 1949. Fino all´ultimo respiro,
non ha rinunciato alla sua missione
di strumento consapevole dei Maestri.
L´autobiografia è rimasta
incompiuta; consta di sei capitoli,
ma ne erano previsti altri quattro.
La grande mole di lavoro svolta nella
Scuola Arcana, le scarsità
finanziarie ed il peggioramento delle
condizioni di salute le impedirono
di completare l´opera.
Nel testo, si narra in prima persona
la vita di una donna votata al sacrificio
di sé per il bene dell´umanità,
nonché l´ampliamento
delle sue convinzioni che, dall´ambito
di una religione chiusa in se stessa,
la portarono a divenire paladina di
un credo universale, frutto dell´analisi
comparata delle dottrine orientali
ed occidentali.
Con grande umiltà come
già fece H.P.Blavatsky, che
affermava:”Sono solo il nastro
che ha legato il mazzo di fiori”-
l´Autrice rivela che tale compito
immane fu eseguito non certo affidandosi
esclusivamente alle proprie forze
e conoscenze, ma in parte avvalendosi
della preziosa collaborazione del
marito Foster Bailey e, soprattutto,
dell´ispirazione diretta dei
Maestri Morya, Koot Hoomi e D.K. che
vengono definiti Discepoli del Cristo
ed uomini viventi in carne ed ossa,
non fumose entità d´incerta
provenienza.
La sua fede incrollabile nelle nuove
idee diffuse nel mondo dai Maestri
che da sempre guidano l´umanità
la porta a credere nell´avvento
di una nuova civiltà e cultura
che, nel secolo a venire, avrebbero
gradualmente soppiantato tutte le
vecchie forme solo apparentemente
immutabili.
Oggi, osservando la crisi delle ideologie
politiche, economiche e religiose,
bilanciata però da una positiva
tendenza a federarsi e a collaborare
per il bene di tutti, possiamo aver
conferma di quell´intuizione
profetica che alludeva ad un necessario
rinnovamento della vita sul nostro
pianeta che si completerà nei
prossimi 2000 anni, quando l´Età
dell´Acquario si sarà
compiutamente manifestata in tutte
le sue espressioni.
**************
Capitolo I°
L´Autrice racconta di essere
nata a Manchester (Inghilterra) il
16 giugno 1880 sotto il segno dei
Gemelli, il che comporta non solo
un conflitto tra gli opposti del Sé
superiore e della natura inferiore,
ma anche una tendenza innata al movimento
ed alla curiosità intellettuale.
Ancora bambina, perde entrambi i
genitori malati di tubercolosi, morbo
all´epoca incurabile. Privata
degli affetti familiari, vive un´infanzia
triste.
Fino ai venti anni, la sua vita fu
impostata secondo le severe convenzioni
dell´epoca e si svolse in uno
stato di discreta agiatezza, che non
la rendeva felice, però.
Il 30 giugno 1898 accadde un fatto
straordinario, che avrebbe radicalmente
cambiato il corso degli eventi. Era
di domenica mattina; Alice leggeva
in salotto, quando un uomo alto, vestito
all´europea ma con un turbante
sul capo, entrò e le parlò
di un importante lavoro da svolgere
nel mondo; aggiunse che si sarebbero
incontrati di nuovo, ad intervalli
regolari di sette anni. Parecchio
tempo dopo (1915), scoprì che
si trattava di Koot Hoomi, uno dei
Maestri di Saggezza, vicino al Cristo,
dedito all´insegnamento ed interprete
dell´Amore-Saggezza.
Alice divenne uno dei suoi discepoli
più fervidi, ma non parlò
mai delle iniziazioni ricevute, perché
non è consentito farlo.
L´Autrice racconta anche di
due eccezionali esperienze vissute
in piena coscienza di veglia. Era
in Gran Bretagna e si vide partecipe
di un evento che si ripete ogni anno,
al plenilunio di maggio, in una valle
remota dell´Himalaya; gli indiani
lo definiscono con l´antico
nome di Vaisaka (Toro).
Lì era radunata un´innumerevole
folla, dove ciascuno occupava un posto
corrispondente al livello spirituale
raggiunto. Su una roccia immensa,
in piedi, stavano tre figure disposte
a triangolo; in quella collocata al
vertice le sembrò di riconoscere
il Cristo. La folla, intanto, compiva
in silenzio una danza solenne, formando
figure geometriche: la croce, il cerchio
con il suo centro, la stella a cinque
punte, triangoli intrecciati. Le tre
figure ieratiche levarono le braccia
al cielo, dove si librava l´immagine
del Budda. In quell´attimo,
Alice afferma di aver intuito quale
fosse il Piano a cui tutti i Maestri
si dedicano e l´unità
dell´intera manifestazione universale.
Questa visione ad occhi aperti si
ripeté ed essa ebbe il potere
di modificare le sue convinzioni religiose,
che la portavano a privilegiare la
religione cristiana con i suoi dogmi
rispetto a tutte le altre.
Capitolo II°
All´età di 22 anni,
l´Autrice avverte la necessità
di rendersi utile al mondo; pertanto,
pone fine alla vita di società
e diviene evangelista per l´esercito
britannico.
All´epoca, Alice non nutriva
alcun dubbio sulle sue convinzioni;
successivamente, invece, si rese conto
dell´errore compiuto dai teologi,
trincerati dietro la propria sicumera,
che spaccia per verità indiscutibili
delle interpretazioni umane. “La
vera conoscenza -scrive- non è
mai statica; non è che una
porta che si apre su prospettive sempre
più vaste di saggezza......
Ciò che è veramente
prezioso non è di facile raggiungimento
ed è solo la base di una conoscenza
maggiore.”
I legami con i parenti, pur non interrompendosi,
vennero allentati, perché gli
interessi non collimavano più.
“Non ho mai pensato -dice- che
i legami di sangue contino poi tanto
..... La comunione degli interessi
e degli atteggiamenti è molto
più importante dei legami di
sangue.”
Alice apprese col tempo a non imporre
le sue vedute e si convinse che è
impossibile aiutare chi è pienamente
soddisfatto della propria verità.
Dotata di una certa facilità
di parola, migliorò l´arte
oratoria, riuscendo a stabilire un
rapporto umano col pubblico, convinta
com´era che: ”tutte le
anime ritroveranno la strada del ritorno.......sapendo
che in ognuno di noi c´è
qualcosa di divino che non muore e
finirà per emergere.”
Iniziò a viaggiare molto,
cosa che gratifica tutti i nati sotto
il segno dei Gemelli; arrivò
fino in India e rimase stordita dalla
sua bellezza.
Intanto, intuizioni profetiche iniziarono
a manifestarsi nella sua mente: la
graduale scomparsa dell´odio
razziale ed il prevalere della comprensione
internazionale, il dileguarsi delle
differenze religiose, l´avvento
della pace, di una nuova cultura e
civiltà capace di rinnovare
il mondo. Si dice, altresì
convinta che: ”la morte.....
è un appello della divinità
che non tollera rifiuto; è
la voce dell´Identità
interiore Spirituale che invita a
tornare al centro, o alla sorgente,
a riflettere sulle esperienze e sulle
lezioni imparate, fino a ridiscendere
in terra per un altro ciclo di apprendimento,
progresso, arricchimento.” Evidentemente,
sebbene si definisse “rigidamente
ortodossa” e “fondamentalista
non pensante”, certe dottrine
ben radicate nel mondo orientale,
come quella della reincarnazione,
cominciavano a far breccia nella sua
mente. In seguito, infatti, le persuasioni
più radicate iniziarono a vacillare
e fu assillata dal dubbio. L´unico
elemento della fede primigenia che
non viene messo in discussione è
la realtà del Cristo. Invece,
l´idea di una pena eterna, certo
non commisurata all´entità
della colpa (come quella della condanna
di tutti coloro che non avevano conosciuto
la buona novella o dei bambini morti
senza il battesimo) le ripugnavano,
creandole aspri conflitti interiori.
Capitolo III°
L´Autrice confessa di aver
vissuto, subito dopo il matrimonio,
un periodo di vita dura, a cui non
era abituata. Tuttavia, dice anche
di esser convinta che tali momenti
siano necessari per i discepoli; infatti,
se affrontati con la consapevolezza
di chi sa guardare oltre i fatti umani,
possono essere sopportati con maggiore
serenità.
È evidente come tale fase
difficile abbia maturato Alice; infatti,
ella si abbandona ad alcune riflessioni
che dimostrano ancora la loro attualità
ed un raro equilibrio di giudizio.
Eccone di seguito un florilegio.
“Non sono tra coloro che credono
che solo i proletari siano nel buono
e nel giusto, o che la classe media
sia il sale della terra, mentre l´aristocrazia
sia inutile e da buttare. Né
accetto che solo l´intellettuale
possa salvare il mondo, benché
questo sia già un concetto
più sano, in quanto l´intelligenza
può uscire da ogni classe.
Ho incontrato degli snob insopportabili
nelle classi inferiori come tra l´aristocrazia.
Il puritanesimo ed il conservatorismo
delle classi medie sono una grande
forza di equilibrio in qualsiasi nazione.
La spinta e la ribellione delle classi
inferiori promuove lo sviluppo, mentre
la tradizione, la cultura e la “nobiltà”
dell´aristocrazia sono pure
un grande capitale per la nazione.
Tutti questi fattori hanno utilità
e valore, ma possono essere male usati.
Il conservatorismo può essere
pericolosamente reazionario; una giusta
ribellione si può trasformare
in una rivoluzione fanatica e il senso
di responsabilità e superiorità
delle classi elevate può degenerare
in un paternalismo soffocante.”
“Mentre la costituzione americana
garantisce l´uguaglianza tra
gli uomini, in pratica... si fa in
modo che il negro non sia mai in parità
vera e propria... Il problema dei
negri dovrà prima o poi essere
risolto..... Sta a loro comprovare
di essere degni di ciò che
rivendicano, e a noi verificare che
lo facciano.... Se il negro è
un problema, lo è per colpa
nostra. Se non è istruito e
non è ben preparato come un
cittadino, è colpa nostra....
È tempo che.... i membri del
Congresso e di entrambe le Camere
e partiti, anziché sbraitare
per la democrazia e le libere elezioni
nei Balani e altrove, applichino gli
stessi principi agli Stati del Sud......
In Inghilterra.... Il problema dei
negri è meglio compreso che
negli Stati Uniti.”
“Non c´è mai stato
un atteggiamento antisemita in Gran
Bretagna...... Non ho niente contro
gli ebrei; alcuni dei miei amici più
cari lo sono, come il dottor Assagioli...
Sono stata compresa nella “lista
nera” di Hitler per la mia difesa
degli ebrei nelle mie conferenze......Non
riesco a vedere una soluzione immediata
del loro problema......Ci deve essere
una causa fondamentale per questa
persecuzione incessante.....La loro
religione non insiste sull´immortalità,
né sulla vita dopo la morte......Perché
mai quindi non dovrebbero trarre il
meglio dalla vita a livello materiale?....
Tutto questo è comprensibile,
ma non favorevole ai buoni rapporti.....
Gli ebrei dipendono da una religione
che è fondamentalmente obsoleta......
Il Vecchio Testamento è tremendo
e crudele....ha nutrito l´orgoglio
ed il nazionalismo del popolo. Ciò
che si frappone tra l´ebreo
ortodosso e la massa dei gentili sono
i suoi tabù religiosi......
Ebrei e tedeschi hanno molto in comune.
Il tedesco si considera un membro
della “super razza”, l´ebreo
ortodosso si considera membro del
Popolo Eletto. ..... L´ebreo
non sembra assimilabile....sono separati
dalla nazione in cui vivono.....I
Gentili hanno spesso trattato gli
ebrei in modo abominevole......gli
ebrei presumono sempre di essere loro
i maltrattati.”
“La chiesa mi aveva delusa.....
conoscevo la teologia quanto basta
per rifiutare le interpretazioni teologiche.......Sono
certa che la Chiesa giochi ormai una
partita persa, se non cambierà
atteggiamenti..... La stasi dell´interpretazione
teologica è contraria alla
legge dell´universo.... La teologia
è semplicemente un´interpretazione
dell´uomo.....Se le chiese non
ampliano la loro visione, predicando
il Cristo risorto, vivo ed amorevole,
anziché il Cristo morto, sofferente,
sacrificato a un Dio irato, perderanno
il rispetto delle generazioni future......
Questa generazione non ha tempo per
le puerilità della teologia.....Gli
studi teologici non fanno che minare
la fede, se vi è abbastanza
intelligenza da fare domande e non
si accetta ciecamente ciò che
vi si insegna.”
Oltre a tali considerazioni di carattere
sociopolitico e religioso, la Bailey
si rivela capace di un´autocritica
impietosa:” Ero alquanto scostante,
molto reticente, quasi muta e tremendamente
inglese. È vero piuttosto che
gli esseri umani in genere sono gentili
e pronti ad aiutare.... Dovetti riconoscere
che il mondo è pieno di brava
gente e che ero stata cieca per tutta
la vita. Progredivo in umanità.....
Avevo bisogno d´imparare che
non ero sola nei guai, che altri avevano
problemi altrettanto gravi e che potevo
spendere più energie di quanto
credessi.”
Intanto, le difficoltà aumentano:
il marito Walter Evans si rivela insensibile
e manesco; la cura dei figli grava
tutta sulle sue spalle ed i problemi
economici si acuiscono al punto da
costringerla a fare la contadina e
l´operaia, vivendo in un tugurio.
Alleva galline, raccoglie legna nel
bosco, iscatola sardine in una fabbrica.
Tali esperienze demoralizzanti contribuiscono
a modificare il suo carattere:”
Avevo imparato a non essere snob,
non facevo prediche; cercavo solo
di essere educata e gentile e quindi
ricevevo dagli altri educazione e
gentilezza. Ero in buona salute, benché
pesassi solo 45 chili.”
Dall´Europa con la famiglia
si era trasferita in America; il marito,
pastore protestante, la lascia sola,
senza denaro, per seguire un corso
post laurea negli Stati dell´Ovest
e poi, nel 1917, parte per la guerra
che infuria in Europa. Alice, a trentacinque
anni, comincia a pensare ad un divorzio.
Capitolo IV°
In un periodo tanto travagliato,
avviene l´incontro con la Teosofia,
grazie a due signore inglesi. Desiderosa
di apprendere, dovette organizzare
le sue giornate ricorrendo ad una
ferrea disciplina, per conciliare
incombenze familiari, lavoro, letture
e frequentazione del gruppo teosofico.
La lettura del monumentale lavoro
di H. P. Blavatsky non fu semplice,
ma l´Autrice afferma che “l´insegnamento
che contiene ha rivoluzionato il pensiero
umano”. Molti allievi di H.
P. B. l´aiutarono nelle prime
fasi, finché entrò a
far parte di una Loggia teosofica
e fu capace di tenere corsi. “Ciò
che imparavo -scrive- soddisfaceva
la mia mente indagatrice ed il mio
cuore inquieto... Scoprii che esiste
un grande Piano divino.... Ogni civiltà
e cultura ha visto l´umanità
avanzare sul cammino di ritorno a
Dio. Scoprii che esistono i responsabili
dell´esecuzione di quel Piano
che hanno guidato l´umanità
nei secoli.... L´insegnamento
è uniforme, sia in Oriente
che in Occidente, sia prima che dopo
l´avvento del Cristo....Egli
è il capo di questa Gerarchia
di Guide spirituali... I Maestri di
Saggezza sono suoi allievi.”
Apprese la legge della rinascita
e quella di causa ed effetto, per
cui l´uomo raccoglie ciò
che ha seminato e sale la scala dell´evoluzione.
Si accorse che poteva collaborare
al Piano ed avvicinarsi alla Gerarchia
spirituale, che non disdegna coadiutori.
Il marito, dopo varie sollecitazioni
dei suoi superiori, le invia mensilmente
un aiuto finanziario che, unito ad
una piccola rendita, le permise di
lasciare il lavoro di operaia e di
dedicarsi all´apprendimento
ed all´insegnamento delle antiche
dottrine.
La Bailey non si rivelò mai
una fanatica intransigente; infatti,
afferma che il vegetarianesimo ed
il celibato nella vita di un discepolo
sono indispensabili per controllare
la natura fisica, ma poi, dominati
gli appetiti carnali, ci si può
sposare e mangiar carne.
Nel 1918, Alice entrò a far
parte della Sezione Esoterica della
Società Teosofica e scoprì
l´identità del misterioso
personaggio che visitò la sua
casa quando lei aveva quindici anni.
Nel 1919, incontrò Foster
Bailey ed ottenne il divorzio dal
primo marito. Da allora, i due coniugi
furono molto attivi nella Società
Teosofica, al punto che lui fu nominato
Segretario Nazionale.
Ci si accorse ben presto, però,
dello spirito settario e della mancanza
di unità che caratterizzavano
molti suoi membri, anche ad Adyar
il centro internazionale con sede
in India. Pertanto, l´Autrice
confessa di essere rimasta delusa
della S. T. come lo era stata del
cristianesimo ortodosso.
Nel novembre 1919, un evento mutò
la sua vita, anche se all´inizio
fu accolto con diffidenza. Fu allora,
infatti, che avvenne il primo contatto
con il Tibetano; ciò dimostra
come continui nel tempo il rapporto
che la Gerarchia dei Maestri ha sempre
instaurato con l´umanità.
L´Autrice si definisce “una
stenografa per trasmettere gli insegnamenti
di Uno che riverisco e onoro.”
Il suo lavoro non è assimilabile
a quello di chi usa la scrittura automatica,
eseguita in stato di incoscienza,
senza badare a purificare lo strumento
che resta per giunta passivo nei confronti
di una forza che lo domina, col rischio
dell´ossessione. Tutto ciò
è pericoloso e produce di norma
testi banali. La Bailey dice, invece,
di concentrarsi intensamente e di
restare vigile, di ascoltare e di
annotare i pensieri che penetrano
nel cervello, senza mutare alcunché,
pur non comprendendo tutto e non condividendo
sempre il contenuto dei messaggi.
Jung identificava il Tibetano col
sé superiore dell´Autrice,
ma Alice, con un humor tipicamente
inglese, domanda come possa tale sé
inviarle pacchi dall´India.
Il Tibetano, altrimenti conosciuto
come D. K., le consigliò di
entrare in contatto col Maestro Koot
Hoomi tramite una tecnica ben precisa;
ciò -si assicurava- non avrebbe
comportato rischio alcuno, né
fisico, né psichico. Era necessario
convincersi di ciò, perché
il lavoro da svolgere era importante.
Si iniziò con un´esperienza
di chiarudienza, per passare ad una
più rapida captazione e registrazione
dei pensieri che le pervenivano. Certo,
non era sempre agevole tradurre con
parole adatte verità tanto
nuove; tuttavia, ripercorrendo il
contenuto dell´insegnamento,
ci si accorge di come la Gerarchia
intenda con ciò liberare l´umanità
dagli errori e dai mali che la tormentano.
Nel frattempo, la Società
Teosofica ad Adyar subì un´evidente
involuzione; Annie Besant e Leadbeater
intendevano esercitare un controllo
assoluto su tutte le logge sparse
per il mondo; chi si discostava dalla
loro visione cadeva in disgrazia.
Eppure, gli scritti di questa seconda
fase, dopo la scomparsa di H. P. B.
autentica discepola dei Maestri, risentono
di un accentuato psichismo, di un
visionarismo che attinge al piano
astrale e non più da dimensioni
superiori. Si arrivò a pensare
di poter ricoprire in futuro alte
responsabilità all´interno
della Gerarchia stessa.
Tuttavia, nonostante la defezione
degli ingegni migliori, Alice non
abbandonò la S.T., convinta
com´era che i veri discepoli
sono ovunque e che conducono l´umanità
verso la luce e la realizzazione di
un mondo nuovo, pur lavorando in maniera
diversificata.
Nel 1920 a Chicago, si arrivò
alla separazione tra gli integralisti
e coloro che si dimostravano meno
rigidi. Fu così che Rogers
obbligò Alice e Foster Bailey
a dimettersi dal loro incarico.
Capitolo V°
Dopo essere stati espulsi dalla S.
T., Alice e Foster attraversano un
momento drammatico, privati com´erano
del lavoro, del denaro e con tre figlie
a carico.
L´Autrice confessa di aver
pregato; ciò non è disdicevole
per un occultista che si serve, a
seconda dei casi, della preghiera
e della meditazione. L´importante
è non ridurre la prima ad una
forma egoistica, ma usarla a servizio
altrui. È ovvio che colui che
prega fa emergere la natura emotiva,
mentre chi medita privilegia la sua
parte mentale. In quel frangente di
necessità materiale, Alice
pregò intensamente. Poco dopo,
i suoi problemi trovarono soluzione:
Foster fu assunto a New York ed arrivarono
i denari necessari per sopravvivere.
Nel 1920, tra i due si celebrò
il matrimonio che durerà fino
alla morte di lei nel 1949.
Il contatto col pubblico iniziò
nel 1921 e divenne ogni anno più
intenso. Foster intendeva riportare
la S. T. ai suoi princìpi originari
e dovette lottare con mentalità
conservatrici che non accettavano
i nuovi insegnamenti, sebbene derivassero
direttamente da quelli del movimento
teosofico originario.
Il gruppo che si costituì
prese il nome di “Scuola Arcana”,
su indicazione della stessa H. P.
B. che così intendeva chiamare
la Sezione Esoterica.
Si praticava la meditazione e si
pubblicavano i testi ricevuti dal
Tibetano. Ben presto, la scuola si
diffuse nel mondo, grazie ala collaborazione
ed ai contributi volontari di molti.
La sezione esoterica continuava a
funzionare per gli aspiranti con caratteristiche
emotive e devozionali, mentre nella
Scuola Arcana si lavorava per lo sviluppo
mentale e spirituale. Ambedue sono
necessarie, perché l´occultista
opera sia col cuore che con la testa.
La Scuola Arcana non è settaria,
ma inclusiva, apolitica ed internazionale.
Qui non si segue pedissequamente un
capo, ma si obbedisce ai dettàmi
dell´anima.
L´Autrice, in questi anni di
grande impegno, riconosce di aver
trovato la missione profetizzatale
da Koot Hoomi quando era ragazza.
Alice poteva entrare in contatto con
i Maestri a suo piacimento, dimostrando
come lo psichismo superiore e l´esoterismo
fossero esenti da rischi; vi si insegna,
infatti, a percorrere il sentiero
interiore e si diventa collaboratori
del Piano. Chi coltiva la magia, invece,
si espone a pericoli, perché
entra in contatto con forze elementari
da cui occorre proteggersi.
Capitolo VI°
Dopo il 1930, il lavoro si intensifica
e si estende sia in Europa che in
America, fino all´India. Nella
Scuola Arcana finirono per confluire
anche membri insoddisfatti della S.
T. e della S. E., che non vi trovarono
alcuna contraddizione con gli insegnamenti
trasmessi dalla Blavatsky.
Nel 1931, Alice parte per l´Italia
e soggiorna sul Lago Maggiore; qui
incontra persone di ogni nazionalità
e fraternizza col Dott. Assagioli,
psicologo di fama europea e rappresentante
della Scuola in Italia.
A. Bailey si dice convinta di essere
stata usata per iniziare il lavoro
inaugurale della nuova era e di aver
fondato solo uno dei tanti gruppi
con cui operano i Maestri di Saggezza,
promuovendo l´inclusività
e l´altruismo, stimolando i
discepoli ad affidarsi al principio
spirituale interiore.
In tal modo i Maestri sotto la guida
del Cristo elaborano grandiosi progetti
per l´umanità che si
avvia a percorrere nei prossimi 2000
anni l´Era dell´Acquario,
quando la comprensione internazionale,
la condivisione economica e l´unione
religiosa trionferanno.
Dal 1933 al 1939, la Scuola Arcana
diffuse nel mondo la dottrina della
buona volontà, atta promuovere
i giusti rapporti umani.
Nel 1939, le forze del male insorsero
e scatenarono la II° guerra mondiale;
la Bailey dice di non aver mai favorito
il pacifismo, perché “induceva
una condizione soporifera, nella quale
le nazioni non si sarebbero armate
contro popoli aggressori.”
Come si sa, le tenebre non sono riuscite
a prevalere. Quindi, nel prossimo
futuro, pur tra tensioni e difficoltà
alimentate da forze conservatrici,
si spalancheranno le porte di una
civiltà nuova, che vedrà
l´esternazione sul piano fisico
dei Maestri e la restaurazione degli
antichi Misteri.
I discepoli, educati telepaticamente,
non avranno più bisogno della
presenza fisica del Maestro; inoltre,
non saranno più necessarie
le discipline fisiche, perché
gli appetiti della natura inferiore
verranno gradualmente controllati.
Si prospetta, quindi, l´avvento
di un futuro radioso in un mondo profondamente
rinnovato.
Appendice
Questa sezione dell´opera è
stata redatta dal Tibetano nell´agosto
del 1943. Egli dice di essere entrato
in contatto con Alice Bailey nel 1919,
quando le chiese se fosse disposta
a scrivere per lui, divulgando nuovi
stralci di verità, secondo
un ordine ben preciso. All´inizio,
ricevette un netto rifiuto, perché
Alice disse non solo di avversare
la letteratura “occulta”,
ma anche di temere per il suo equilibrio
psico-fisico.
Le fu risposto che il rapporto telepatico
era ormai un fatto assodato, privo
di rischi e capace di suscitare interesse
scientifico; d´altra parte,
lei non era né chiarudiente,
né chiaroveggente. Il Maestro
D. K. propose, quindi, di tentare
l´esperimento per un mese; dopo
di che, avrebbero proseguito, solo
se il contenuto di quelle trasmissioni
si fosse rivelato valido ed utile
per la nuova epoca ormai imminente.
La Bailey accettò, a patto
che gli scritti venissero divulgati
senza chiasso, imponendosi solo per
i loro meriti.
Fu così che ebbe inizio una
feconda collaborazione trentennale,
capace di avere una risonanza mondiale.
I libri
Segue una breve rassegna ragionata
dei libri pubblicati, sia di quelli
frutto di collaborazione che di altri
prodotti dall´Autrice stessa.
La Scuola
Si rivela come fosse desiderio della
Gerarchia quello di avviare una scuola
esoterica che lasciasse gli studenti
liberi d´interpretare il contenuto
delle rivelazioni ricevute.
La Scuola Arcana, infatti, non richiede
obbedienza, perché si fa appello
al Maestro interiore, che costituisce
l´Io divino di ognuno.
Pertanto, si può appartenere
a qualsiasi gruppo esoterico o a qualunque
chiesa. L´unico impegno riguarda
l´attività di servizio,
unita alla pratica della meditazione
ed allo studio.
Il Nuovo Gruppo
dei Servitori del Mondo
Coloro che intendono seguire un percorso
spirituale ed amano il prossimo si
riunirono soggettivamente ed oggettivamente
nel 1932, allo scopo d´inaugurare
la nuova era.
Nel 1936, il NGSM si saldò
all´Opera della Buona Volontà;
ambedue i gruppi erano distinti dalla
Scuola Arcana e si prefiggevano solo
di aiutare con l´esempio, la
parola e l´azione coloro che
cercavano lumi e conforto.
Educazione
personale
A partire dal 1931, è iniziata
l´educazione di individui disposti
a divenire discepoli accettati, cioè
a sottoporsi ad una severa disciplina
di tipo iniziatico.
In tal modo, i Maestri agiscono nel
mondo tramite i discepoli, non esigendo
obbedienza incondizionata, non favorendo
la separatività ed ammonendo
di evitare pose da protagonisti.
Gli “aspiranti” debbono
purificare i loro veicoli inferiori
e comprendere il valore della fratellanza.
I “discepoli accettati”
debbono, invece, essere polarizzati
a livello mentale e sviluppare il
cuore.
Il mondo è disseminato di
falsi maestri e di pseudodiscepoli.
Occorre allora avere discernimento,
saper distinguere i messaggi infarciti
di luoghi comuni da quelli che rivelano
profonda dottrina, compassione ed
amore per un´umanità
allo sbando.
Il vero discepolo, se compie errori,
se ne assume la responsabilità,
apprende la lezione e lavora in silenzio.
Che cosa è
una Scuola Esoterica
La Bailey pubblicò questo
scritto nel 1944. Le cosiddette scuole
esoteriche che pullulano ai nostri
giorni non hanno a che fare con quella
eterna che ha sempre assistito i ricercatori
della verità, non rappresentata
da alcuna organizzazione exoterica
e priva di capi riconosciuti.
I numerosi ordini, che si raccolgono
attorno ad un “corpus”
di dottrine illustrate da un istruttore,
interpretano i testi tramandati e
tentano di formare il carattere dei
propri seguaci, raccomandando la purezza
d´intenti nel percorrere il
sentiero.
Questa fase è da intendersi
come preparatoria ed ha il merito
di aver posto all´attenzione
del pubblico le dottrine un tempo
segrete e l´esistenza di un
governo interiore del mondo, cioè
della Gerarchia planetaria sotto la
guida del Cristo.
Tuttavia, tali gruppi tendono a chiudersi
in se stessi, alimentando il culto
della personalità dell´istruttore,
l´obbedienza e spesso non applicando
i precetti divulgati.
Le vere scuole esoteriche -si dice-
appariranno a partire dalla seconda
metà del secolo XX°, mentre
la prima Scuola d´Iniziazione
emergerà all´inizio del
secolo XXI°.
Quindi, le scuole fino ad oggi hanno
preparato gli aspiranti sul sentiero
della purificazione, mentre la Scuola
Arcana ha avviato al discepolato atto
ad incontrare i Maestri; infine, quelle
future doneranno l´Iniziazione
ai discepoli accettati.
Un´ulteriore distinzione può
essere fatta, dicendo che le scuole
del passato sviluppavano più
il cuore dell´aspirante discepolo,
fornendogli informazioni sui tre mondi
dell´evoluzione umana (fisico,
emotivo e mentale), svolgendo un lavoro
senz´altro utile.
Le scuole attuali, invece, donano
maggiori conoscenze teoriche e presentano
una natura mentale. Quelle future,
a loro volta, insegneranno ad elevarsi
coscientemente ai livelli spirituali,
fino ad attuare l´unione tra
l´uomo spirituale e l´Uno
universale.
I princìpi
della Scuola Arcana
Questo scritto della Bailey risale
al 1947, due anni prima della sua
morte, e si rivolge a coloro che entravano
a far parte della scuola.
Ad essi viene prospettato un radicale
riorientamento della vita, prima polarizzata
sul livello fisico ed ora su quello
spirituale. L´obiettivo da perseguire
è quello della consapevolezza
della divinità nell´uomo
e nell´universo; si sappia,
pertanto, che Dio è trascendente
e immanente.
Tale scuola non è per aspiranti
emotivi. Essa rivela la realtà
della Gerarchia ed insegna come avvicinarla;
vi si apprende che le anime degli
uomini, in realtà, sono una
sola e che occorre vivere la vita
spirituale.
La scuola non è settaria,
è apolitica ed internazionale;
non difende dogmi, ma tramanda la
Saggezza Eterna che costituisce la
base di tutte le religioni, le scienze
e le filosofie.
In essa, non si favorisce lo sviluppo
dei poteri psichici, che si manifestano
spontaneamente, se si vive in modo
spirituale. L´accento è
posto, invece, sull´insegnamento
e sul servizio al prossimo; per cui,
al discepolo servono una mente perspicace
ed un cuore amorevole.
Il discepolato è un compito
importante, perché i Maestri
raggiungono l´umanità
tramite questo servizio disinteressato.
Alla fine, tutti diverranno Maestri,
per seguire l´Istruttore interiore
e non altri. È per questo che
occorre guardarsi dai falsi maestri
che ingannano proclamandosi tali e
focalizzando l´attenzione su
di sé.
Il vero Maestro, che ha superato
le insidie della personalità,
opera in silenzio, dietro la scena
del mondo.
La Scuola
Arcana Le origini esoteriche
e scopi
Questa conferenza, tenuta da Foster
Bailey nel 1950 a New York, chiude
l´Appendice aggiunta alla “Autobiografia
incompiuta”.
L´Autore ricorda come, dopo
un lavoro trentennale, si sia venuti
in possesso di informazioni finora
sconosciute; tale conoscenza comporta
responsabilità maggiori.
La Scuola può essere definita
come un gruppo esoterico acquariano,
in cui gli studenti cercano di capire
il senso spirituale che si cela dietro
gli eventi.
Foster Bailey rivela l´identità
del Tibetano, Maestro di Saggezza
Djwal Khul che, nel periodo di passaggio
dall´Era dei Pesci a quella
dell´Acquario, lavorò
col discepolo H. P. B. e poi collaborò
con K. H., insistendo sulla polarizzazione
mentale, sull´acquisizione di
una mentalità aperta, sul servizio
altruistico e sul lavoro di gruppo
in collaborazione con la Gerarchia,
piuttosto che sulla necessità
delle discipline fisiche e dell´obbedienza
incondizionata ad un Maestro.
Il suo è un insegnamento volto
a superare la cristallizzazione delle
scuole esoteriche di vecchio stampo,
in funzione degli eventi grandiosi
che stanno per manifestarsi nel mondo
prossimo venturo.