In una brevissima introduzione all’argomento, stilata nel settembre del 1922, l’Autrice informa che il contenuto del libro è costituito da una serie di sette conferenze da lei tenute a New York nell’inverno precedente, con l’intento di dimostrare il rapporto che intercorre, aldilà delle apparenze sensibili, tra materia e coscienza.
Questo collegamento, confermato anche da esperimenti effettuati dalla scienza dell’epoca, per quanto riguarda i tre
regni della natura (minerale, vegetale ed animale), riguarda ovviamente ed
in modo particolare l’essere umano.
Per analogia poi si suppone, con un alto margine di probabilità, che questa coscienza si manifesti identica in stati
sempre più elevati dell’Essere, che vanno dal pianeta Terra, al sistema solare ed al cosmo intero. Tutto, insomma,
sembra ubbidire alle stesse leggi che si riferiscono all’espansione della consapevolezza; il che equivale a credere
all’esistenza di un processo evolutivo che comprende il campo in cui si esercita la scienza moderna, cioè il regno della
quantità, ed anche quello che per ora sfugge all’attenzione del ricercatore, ma che è stato ampiamente investigato
con altri strumenti dai pionieri dell’occultismo.
È sorprendente vedere come, a distanza di quasi un secolo, queste intuizioni, frutto di contatti avuti con Maestri
orientali e soprattutto con il cosiddetto Tibetano, siano stati poi dimostrati
dalla scienza dei nostri giorni. Infatti, l’ormai famosa “ipotesi Gaia” formulata
dall’inglese James Lovelock, secondo cui il pianeta Terra è un’organismo vivente, sembra oggi confermata al di
là di ogni dubbio dai tragici eventi collegati ai cambiamenti climatici in atto. Questo libello, quindi, elaborato
non su opinabili teorie personali, ma fondato sui poderosi bastioni di una millenaria Saggezza che costituisce
l’origine di ogni successiva forma di religione, scienza e filosofia che ne hanno rivelato o riscoperto solo dei
frammenti, spesso distorcendo il messaggio originario, rivela oggi più che mai la sua attualità e si presta ad essere
attentamente indagato e meditato dai lettori moderni.
Ia CONFERENZA
IL CAMPO DELL’EVOLUZIONE
Sebbene molte leggi
della natura siano state investigate,
tuttavia molte regioni restano ancora
inesplorate ed i problemi che assillano
l’umanità sono ben lungi
dall’essere risolti.
Ci si chiede, infatti, il perché
della miseria e del dolore, nonché
quale sia il destino del genere umano,
la sua origine e se esista qualcosa
oltre la vita.
Per rispondere a queste domande, sono
state elaborate tre soluzioni. La prima
è quella prospettata dal materialismo,
secondo cui l’unica realtà
è quella tangibile; tutto sarebbe
frutto del caso e nessun fine potrebbe
essere immaginato in un mondo sostanzialmente
senza senso.
La seconda è quella fatta propria
dal cosiddetto supernaturalismo, che
coincide con il punto di vista delle
religioni monoteistiche, soprattutto
del giudaismo e del cristianesimo, per
cui il mondo è stato creato da
un Dio ad esso estraneo per qualche
scopo che sfugge all’indagine
razionale.
La terza è quella dell’idealismo,
che crede all’esistenza di una
Vita che si rivela in modo sempre più
compiuto in una serie ciclica di universi,
proprio come l’uomo la cui coscienza
evolve grazie alle esperienze compiute
in un corpo fisico. Infatti, senza l’esperienza
compiuta nella materia, definita individualizzazione,
lo spirito sarebbe inconsapevole di
sé e non potrebbe tornare all’Origine,
sublimando la materia stessa.
Isolando ognuna delle tre ipotesi, ci
si rende conto della loro incompletezza;
occorre integrarle, per avere una visione
d’insieme più corretta.
La loro sintesi permette d’intravedere
una linea di sviluppo che attraversa
vari stati dell’Essere. La prima
e più evidente è l’evoluzione
della sostanza, ricavata agevolmente
dallo studio dell’atomo, che può
essere definito un centro di energia
o di forza elettrica.
Ad essa fa seguito l’evoluzione
delle forme, non solo degli aggregati
di atomi, ma anche di quelle immateriali,
come le forme-pensiero, le forme razziali
e le espressioni assunte dalle varie
organizzazioni.
Esiste però anche un’evoluzione
dell’intelligenza, grazie a cui
ci si prospetta un mondo non governato
dalla casualità, ma capace di
seguire un piano.
Sebbene, per ora, non ci sia concesso
di concepire la grandiosità dell’intero
progetto, possiamo individuare tuttavia
molteplici forme di coscienza che procedono
da quella subumana a quella umana; il
che può far ragionevolmente supporre
l’esistenza di una sovrumana,
propria di un Essere autocosciente che
persegue un proposito ben definito.
A questo punto, si arriva a postulare
l’esistenza di un progetto intelligente
che opera attraverso tutte le forme
o, meglio, di un rapporto consapevole
tra la forma ed un quid che la utilizza
per i suoi fini.
Prima di arrivare a tanto, però,
bisogna chiarire cosa s’intenda
col termine evoluzione. Essa implica
uno sviluppo che procede dall’interno
all’esterno, la capacità
d’intendere e di rispondere a
stimoli esteriori.
Se questo è vero in natura, passando
a considerare l’essere umano,
si assiste ad una graduale presa di
coscienza e ad una capacità di
rispondere all’ambiente circostante.
Procedendo oltre, per analogia, sembra
lecito postulare la realtà di
un’Esistenza che unifichi tutte
le linee evolutive, una sorta di Vita
o Forza centrale capace di fondere le
singole unità in fase di sviluppo,
partendo dall’atomo per giungere
all’uomo.
Che la si chiami Natura o Dio ha poca
importanza; ciò che conta è
supporre per logica l’esistenza
di un qualcosa in grado di unificare
in sé tutti gli stadi di coscienza
suddetti.
Non si tratta di una Divinità
esteriore che riversa la sua energia
sulla manifestazione, ma di un potere
latente nel mondo stesso, nascosto nel
cuore dell’atomo, come in quello
dell’uomo, del pianeta, del sistema
solare ed oltre. Questa Energia intelligente
sembra trascinare verso una meta, perché
crea l’ordine dal caos, migliora
di continuo le imperfezioni temporanee
e fa scaturire il bene da un male apparente.
L’evoluzione può definirsi
anche come sviluppo ciclico; infatti,
la natura ripete i suoi tentativi, fino
a quando non sia raggiunto un fine determinato.
È proprio da questo processo
che può essere intuito il proposito
intelligente di un’Esistenza che
opera dall’interno delle cose.
Anche la scienza sembra aver individuato
questo potere misterioso, a cui si danno
nomi diversi, come quello di “selezione
naturale”, oppure di “capacità
d’attrazione e di repulsione”
che vediamo in atto fin dal livello
atomico.
Tale facoltà di crescere secondo
uno schema definito e di adattarsi all’ambiente
nell’uomo comune si manifesta
come libero arbitrio e nell’essere
spiritualmente evoluto come sacrificio
di sé.
L’evoluzione è anche cambiamento
ordinato e costante. Tre sono gli stadi
che contraddistinguono il processo evolutivo
e corrispondono alle fasi dell’esistenza
umana: l’infanzia, l’adolescenza
e la maturità; essi si applicano
tanto al singolo individuo quanto alla
razza nel suo insieme e rivelano l’obiettivo
finale che tende alla costituzione di
un Uomo degno di essere definito immagine
e somiglianza del divino.
Esaminando questi tre stadi, si può
notare un’analogia tra il livello
proprio dell’energia atomica e
quello dell’infanzia nell’uomo;
si tratta di una manifestazione separata,
autonoma, egoistica e tuttavia necessaria
per procedere oltre, verso la costruzione
di forme complesse, a loro volta prodotto
di una miriade d’individualità
minori. Così, nell’essere
umano si risveglia il senso di responsabilità,
il rispetto del prossimo e la necessità
d’integrarsi in un gruppo.
Procedendo oltre, si arriva a concepire
l’aggregato di tutte le forme
e di ogni stato di coscienza in un tutto
perfetto che si può definire
Natura o Dio. Questo corrisponde allo
stadio a cui perviene l’essere
umano al momento della raggiunta maturità.
Se ciò avviene nell’atomo
e nell’uomo, perché non
ipotizzare qualcosa di simile anche
a livello planetario, fino a coinvolgere
l’intero sistema solare ed oltre?
Infatti, dalla separazione iniziale
si procede verso un’unione più
allargata e questo sembra sottintendere
l’esistenza di una Mente in grado
di programmare questa tendenza sempre
più evidente, che mira al raggiungimento
di un tutto cosciente, formato da miriadi
di entità minori, ma animate
da un identico scopo.
Ognuno svolge un suo ruolo definito,
ma fa parte di un organismo più
vasto, ne è cosciente e coopera
al suo funzionamento, come avviene nell’ingranaggio
di un orologio.
La prima meta da perseguire dovrebbe
essere quella di conseguire un’autonomia
di giudizio, per arrivare poi a sviluppare
una coscienza di gruppo e lo spirito
di sacrificio per il bene altrui. Da
ciò nasce la fratellanza, il
servizio amorevole e la disponibilità
a cooperare in vista di un progetto
che trascende il singolo.
IIa CONFERENZA
L’EVOLUZIONE DELLA SOSTANZA
Quando si parla di
energia che si manifesta nella materia,
occorre pure ipotizzare una sua sorgente.
Ora, è dimostrato che l’atomo,
anche quello più semplice come
quello d’idrogeno, sia dotato
di una energia intrinseca che lo fa
combinare in migliaia di modi diversi
con altri elementi.
Edison, già negli anni ’20
del secolo scorso, era certo che la
materia non fosse inerte, ma guidata
da una forza che induce gli atomi ad
aggregarsi, assumendo forme e colori
bellissimi e sprigionando profumi piacevoli,
fino a creare organismi complessi come
l’essere umano.
Lo scienziato americano, in un’intervista,
si disse convinto, proprio grazie allo
studio della chimica, dell’esistenza
di una Mente intelligente che pianifica
questo sviluppo. Egli dichiarò,
infatti, in modo esplicito che la Vita
come la materia è indistruttibile;
che i nostri corpi sono il risultato
dell’unione di miriadi di entità
infinitesimali dotate di vita autonoma,
a somiglianza dell’atomo che aggrega
un numero variabile di elettroni; che
il corpo e la mente esprimono la voce
delle varie entità; che queste
entità costruiscono secondo un
piano e sono in grado di ripristinare
la forma originale, se questa ha subito
un danno; che è impossibile distinguere
l’inanimato dall’animato.
Inoltre, aggiunse che anche un microbo
sceglie le cellule da attaccare, determinando
o meno effetti patologici, a seconda
che queste vibrino o meno sul suo stesso
tono; pertanto, questa facoltà
di scelta, che si manifesta fin dalle
forme di vita più elementari,
evolve fino a sfociare nella capacità
di autodeterminazione o nella mente
propria dell’essere umano.
Altri studiosi, in seguito, confermarono
questa facoltà di scelta propria
dell’atomo e parlarono di sensazioni,
istinto e desiderio di vita che si manifestano
fin dalle origini della materia.
Anche l’atomo, quindi, possiede
energia, intelligenza, capacità
di scelta che lo avvicinano all’individuo,
sebbene al livello iniziale tutto avvenga
entro un raggio limitato.
Si potrebbe pensare allora ad una sorta
di psiche dell’atomo, entità
vivente, piccolo mondo vibrante composto
di tante vite, come gli organismi più
complessi.
L’essere umano, a sua volta, è
un centro d’energia intelligente
capace d’aggregare attorno a sé
le cellule del proprio corpo. Preso
singolarmente, anch’egli si dimostra
simile ad un atomo.
La stessa idea può applicarsi
al pianeta, che può essere dotato
di una vita interna in grado di trattenere
la sostanza della sua sfera e di far
sussistere tutte le forme che lo popolano.
Ci si può spingere oltre, estendendo
il concetto al sistema solare, con il
sole inteso come il centro d’energia
vitale, che mantiene i pianeti nella
sua sfera d’influenza. Ora, se
nell’atomo si riscontra una rudimentale
forma d’intelligenza che poi si
manifesta in modo più compiuto
nell’essere umano, perché
non postularla anche per l’Entità
che governa il nostro sistema planetario?
È indifferente chiamare questa
Intelligenza Dio o Energia; è
un fatto, però, che questa sia
inerente ad ogni cosa manifestata ed
operi secondo un progetto definito che
procede dall’atomo all’uomo,
fino a quelle più grandi Entità
che sono i pianeti ed i sistemi solari.
Procedendo oltre, si arriva ad immaginare
uno stato di coscienza cosmico, che
ingloba il Tutto, detto Dio dai religiosi
ed Energia dagli scienziati. La sostanza
non cambia; pertanto, è tempo
che la religione assuma un linguaggio
scientifico e la scienza si apra alla
dimensione religiosa.
L’evoluzione dell’intero
sistema è prodotta dalla Vita
che induce a raggruppamenti sempre più
vasti e complessi. Come l’atomo
si combina con altri atomi o diviene
un elemento radioattivo irraggiando
da sé, così l’uomo
è indotto a superare la fase
di uno sterile individualismo, per aprirsi
alla collaborazione fraterna, alla cooperazione
di gruppo, all’internazionalismo.
Il mondo si sta avviando in questa direzione,
anche se sussistono elementi che lavorano
in senso contrario.
IIIa CONFERENZA
L’EVOLUZIONE DELLA FORMA O EVOLUZIONE DI GRUPPO
Si è visto come
identiche leggi operino nella materia,
governando tanto l’evoluzione
di un atomo quanto quella di un sistema
solare; infatti, la stessa struttura
si ripete dal macrocosmo al microcosmo,
perché tutto ciò che è
in alto si rispecchia in basso e viceversa.
Considerando ora l’evoluzione
psichica, si noterà che esiste
anche uno sviluppo progressivo di quell’intelligenza
che anima la manifestazione oggettiva,
rivelandosi come coscienza.
In realtà, questo principio intelligente
non subisce una vera e propria evoluzione,
ma si esprime in modo sempre più
compiuto nella materia, mentre quest’ultima
assume forme sempre più complesse,
riflettendo appunto la spinta che urge
al suo interno.
Esiste dunque una forma, cioè
la configurazione esterna di un corpo,
ed un’idea che dà figura
alla materia, divenendo la causa della
manifestazione.
Un essere umano, quindi, come del resto
ogni cosa che appare, si può
definire come un’idea divina che
ha preso una forma.
Ciò che esiste in realtà,
che è eterno e indistruttibile,
pertanto, è questa energia o
vita o intelligenza che emana da sé
una manifestazione visibile di durata
limitata, perché non è
altro che uno strumento di cui si serve
lo spirito immortale.
Quando questa energia intelligente abbandona
il veicolo di cui si è temporaneamente
servita, si assiste al fenomeno morte;
l’involucro esterno si dissolve
e tutte le vite minori che lo compongono
si disperdono nel grande serbatoio della
natura.
Tutte le idee correnti sulla morte sono
errate; va sgombrato il campo da ingiustificati
timori; essa è, infatti, la grande
liberatrice, che ci permette di sperimentare
un campo d’azione ben più
vasto di quello che ci è concesso
finché siamo limitati dalla forma
fisica.
Quello che avviene in un essere umano
si ripete in un pianeta, in un sistema
solare ed in un cosmo.
Tutto è animato dalla stessa
forma di energia intelligente ed obbedisce
alle medesime leggi universali.
Se si vuole comprendere il processo
che porta alla costruzione di una forma,
bisogna accennare alla cosiddetta involuzione,
cioè all’immergersi dell’Entità
spirituale nella materia, che rappresenta
il suo veicolo d’espressione.
Subito dopo ha inizio l’evoluzione,
ossia il perfezionamento della forma
usata dalla Vita interiore, che finisce
per liberarsene, una volta che la parte
spirituale abbia acquisito l’autocoscienza,
l’esperienza della dimensione
fisica ed il dominio sulla personalità.
In tal modo, si percorre il sentiero
che riconduce all’Origine; questo
spiega la necessità di conseguire
quell’ampliamento di coscienza
che solo l’esperienza del mondo
materiale può donare all’entità
che s’incarna.
A scanso di equivoci, è bene
ripetere che non è tanto la parte
spirituale a evolvere, anche se acquista
qualità psichiche ed una più
ampia consapevolezza, quanto la materia
che, grazie a questa energia intelligente,
acquista coscienza di sé e tende
per sua scelta a confluire nella Causa
prima della manifestazione.
È così che si attua la
redenzione, cioè il riscatto
della materia che, da uno stato passivo
ed inconsapevole, viene sublimata e
trasfigurata.
Il concetto di evoluzione travalica
l’essere umano e può applicarsi
alle forme assunte dalla politica, dalla
religione, dal pensiero scientifico
e filosofico. Oggi questo processo di
trasformazione sembra avvenire più
rapidamente, perché stiamo vivendo
un periodo di transizione in cui le
vecchie forme devono lasciare il posto
ad espressioni migliori, inutilmente
contrastate da chi vorrebbe conservare
il tutto inalterato.
Se si vuole una conferma di questo processo
evolutivo in atto, si pensi al cambiamento
subito dall’intelligenza iniziale
di un atomo nel passaggio di forma in
forma e da un regno della natura ad
un altro.
Nel regno vegetale, le forme composte
di atomi dimostrano intelligenza discriminante
e capacità di avvertire sensazioni.
Nel regno animale, si sviluppa l’istinto.
Nell’essere umano esiste un’attività
intelligente, un’ampia sfera emotiva,
una volontà costruttiva ed un’autocoscienza
di cui i livelli biologici inferiori
sono privi. L’uomo, inoltre, costruisce
il proprio corpo di manifestazione in
maniera autonoma, come fa il Logos stesso,
anche se su scala minore; egli, infine,
è in grado di sintetizzare la
sua triplice natura (fisica, emotiva
e mentale) in un’unità
coerente, essendo uno e trino al contempo.
In questo consiste la sua somiglianza
con il Logos.
Un’altissima meta, quindi, è
riservata ad ogni atomo, la cui vita,
col trascorrere degli eoni, attraverserà
i vari regni della natura, fino a raggiungere
il livello umano.
Per analogia, lo stesso percorso evolutivo
è riservato all’Entità
che dà forma e vita al pianeta
ed a quella Esistenza ancora più
grande che anima il sistema solare.
Quando diverremo consapevoli di questo
grandioso processo evolutivo guidato
da una volontà consapevole che
coinvolge tutto l’esistente e
lo indirizza a una meta ben definita,
potremmo dire di conoscere meglio noi
stessi e tutto il mondo circostante.
È per questo che i Maestri insegnano
che è bene aver cura dei nostri
corpi fisici costruiti dall’entità
spirituale interiore, perché
attraverso questi involucri possiamo
acquisire coscienza della materia, dominare
la nostra natura emotiva e sviluppare
le qualità mentali.
È l’Io spirituale che fa
fluire energia nel fisico, fino al momento
in cui si ritira da esso, decretando
in tal modo la sua disintegrazione.
Lo stesso avviene al pianeta che abitiamo,
oppure al sistema solare, ancora animati
da Entità intelligenti, a differenza
della luna, che ora è una forma
in disintegrazione.
Se ci guardiamo attorno, si ha l’impressione
che tutte le forme conosciute stiano
per frantumarsi ed è vero; infatti,
la vita che le governa è in fase
d’espansione ed avverte un penoso
senso di limitazione da cui intende
liberarsi.
Coloro che vorrebbero mantenere inalterate
le vecchie forme, sono troppo attaccati
a esse e tentano inutilmente di contrastare
un processo irreversibile.
È sempre lo Spirito a costruire
e poi a distruggere ciò che ha
emanato da sé, per esprimersi
in modo sempre più adeguato e
questo è un bene, perché
ci permette di comprendere il Piano
che si va attuando nel cosmo e di collaborare
alla sua attuazione.
IVa CONFERENZA
L’EVOLUZIONE DELL’UOMO, IL PENSATORE
È possibile
comprendere i processi della natura
solo se si coglie il proposito cosciente
di un’entità che, operando
dall’interno, li orienta verso
un determinato fine.
Si può dire, allora, che esistano
tre elementi coordinati tra loro: una
vita, una sostanza ed un loro rapporto
reciproco che, attraverso la facoltà
dell’intelligenza, si manifesta
come coscienza di vario ordine e grado,
fino a realizzare, per mezzo della stessa
materia, la più perfetta espressione
del progetto concepito inizialmente.
In altre parole, il grande Tutto comprende
tre parti: lo Spirito o Vita che si
manifesta attraverso la sostanza o materia,
utilizzando come elemento intermedio
l’intelligenza.
Nella sintesi graduale di questi tre
aspetti che compongono la divinità,
si può vedere l’evoluzione
della coscienza. Quindi, è la
coscienza a espandersi, non lo Spirito
che costituisce la Causa di tutto il
processo.
La triplice natura di ciò che
comunemente è definito Dio è,
infatti, l’Intelligenza che si
può registrare fin dal livello
atomico, l’Amore che si manifesta
come potere di attrazione attraverso
le forme e l’Attività creativa,
operante in connessione col secondo
aspetto, propria del Figlio altrimenti
detto “Costruttore delle forme”.
Per quanto concerne l’evoluzione
dell’uomo, va detto che a questo
livello si manifesta, anche se ancora
ad un livello embrionale, la triplice
natura del Logos: intelligenza, amore
e volontà; per questo, si dice
che l’essere umano rispecchi in
sé l’immagine divina; infatti,
anch’egli è uno e trino,
perché le tre qualità
in lui si sintetizzano alla perfezione.
L’uomo è anche conosciuto
come il Pensatore; la radice sanscrita
man, cioè colui che pensa, ha
dato origine, almeno nelle lingue anglosassoni,
al nome dell’individuo autocosciente
ed in grado appunto di formulare pensieri.
L’uomo è quell’essere
in cui lo spirito e la materia sono
collegati dall’intelligenza; egli
costituisce il punto d’incontro
di tre linee evolutive: quella dello
spirito, della materia e dell’intelletto;
egli unifica il Sé, il non Sé
ed il rapporto tra i due e viene definito
come il conoscitore, il conosciuto e
la conoscenza stessa.
Qual è il fine della conoscenza?
La possibilità di adattare la
forma materiale ai bisogni dello spirito
interiore, cioè di consentire
al pensatore che dimora provvisoriamente
nel corpo di usarlo, al fine di permettere
all’Io che infonde energia al
corpo di dominare e governare i suoi
aspetti inferiori.
Le antiche dottrine rivelate dai Maestri
di Saggezza dicono che “Colui
che dimora nella forma” prese
possesso dei suoi involucri esteriori
solo quando la forma materiale aveva
raggiunto un certo grado evolutivo,
non prima; infatti, nelle millenarie
cronache dell’antropogenesi, si
cita l’esistenza di razze primordiali
prive della mente.
Pertanto, l’uomo, divenuto col
tempo immagine di Dio, è in possesso
di uno strumento prezioso che gli permette
di conoscere il divino nel suo triplice
aspetto di Intelligenza, Amore e Volontà
tesa ad un fine.
L’essere umano ricalca per analogia
il processo già seguito dall’atomo,
anche se percorre un segmento più
alto all’interno della spirale
evolutiva. Infatti, come l’atomo
è spinto a fondersi con altri
atomi in formazioni di gruppo, così
l’essere umano deve gradualmente
inserirsi in un ambito più vasto.
Fino ad oggi, è prevalso l’aspetto
intelligenza, mentre l’Amore-Saggezza
inizia timidamente a manifestarsi; è
il momento di attivare la Volontà
Spirituale, per unificare in sé
le tre linee evolutive di cui si è
detto in precedenza.
La tanto demonizzata caduta nella materia
si rivela, dunque, come un processo
necessario, utile affinché lo
spirito incarnato possa agire sulla
forma esteriore per sublimarla.
L’essere umano è destinato,
pertanto, a scoprire di non essere solo
forma, ma Colui che la utilizza. Quando
realizzerà di essere Intelligenza,
Amore e Volontà divina, egli
diverrà perfetto.
Il processo è in atto e nulla
può arrestarlo; dapprima, si
vive da egoisti, conducendo un’esistenza
separata, poi si diviene consapevoli
della necessità dei rapporti
di gruppo; infine, si sente di appartenere
ad una grande vita universale che tutto
abbraccia, collegandosi col divino ed
affermando: IO SONO QUELLO. A questo
livello, l’eresia della separatività
viene trascesa per sempre.
Come per le forme di vita subumane la
meta è l’autocoscienza,
così lo scopo dell’uomo
è quello di acquisire, partendo
da una coscienza di gruppo, la comunione
col divino.
Lo sviluppo della coscienza procede,
quindi, da quella dell’atomo a
quella dell’individuo isolato
e riprende da quella di gruppo fino
a quella di Dio.
Così, quattro sono i tipi di
atomi: chimico, umano, planetario e
solare. L’evoluzione manifesta
il suo potere in ciascuno di essi, procedendo
anche oltre, all’infinito, raggiungendo
vertici per noi inimmaginabili, di cui
sarebbe prematuro ed inutile parlare.
Il nostro attuale compito, infatti,
è quello di lavorare sui nostri
aspetti negativi, per superare l’egoismo
che ci caratterizza, uscendo dal guscio
che ci separa dal prossimo, proprio
come l’atomo che ad un certo punto
diviene radioattivo. In tal modo, la
coscienza si espande, fino ad includere
quella della Grande Vita, le cui cellule
sono rappresentate dagli esseri umani,
dal pianeta e dal sistema solare.
Se riuscissimo a vedere le cose da questa
prospettiva più vasta, proiettata
all’infinito, la nostra esistenza
assumerebbe un significato diverso e
cominceremmo ad instaurare con la natura
e col prossimo rapporti più corretti,
evitando di attirare su di noi tanta
negatività che rivela la presenza
di una Legge inesorabile ma giusta,
tendente a ristabilire un equilibrio
che abbiamo infranto per ignoranza.
Va CONFERENZA
L’EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA
Il vero uomo, dunque,
è il Pensatore, colui che usa
i corpi fisico, emotivo e mentale per
padroneggiarli durante il lungo ciclo
evolutivo; egli sintetizza in sé
quanto è stato acquisito nelle
esperienze compiute in precedenza in
forme diverse ed in regni differenti.
L’essere umano, pertanto, può
definirsi come una volontà interiore
che si manifesta come forma composta
da miriadi di atomi; egli dimostra di
possedere le tre qualità divine,
cioè l’Intelligenza, l’Amore-Saggezza
e la Volontà o Potere.
Se si volesse esaminare ora la coscienza
e studiarne la vita entro la forma,
si dovrebbe dire che il termine deriva
dal latino cum + scio, “ciò
che conosco”.
Tre sono i tipi di coscienza: assoluta,
universale ed individuale. La prima
comprende tutto ciò che può
essere concepito nel passato, nel presente
e nel futuro; la seconda riguarda quella
di un gruppo più o meno ampio;
la terza si riferisce a quella porzione
di coscienza universale che un’unità
separata può percepire.
Ora, riferita all’atomo, la coscienza
individuale coincide con la sua vita
vibratoria; quella universale con quella
dell’intero corpo fisico di cui
l’atomo fa parte; quella assoluta
con la coscienza dell’uomo pensante
che infonde energia all’intero
organismo.
Analogamente, lo stesso concetto di
triplice coscienza si può riferire
all’uomo inteso come atomo entro
il corpo di un’Entità più
vasta.
La scienza occidentale sta pervenendo
alle identiche conclusioni a cui era
approdata millenni orsono la filosofia
esoterica orientale, che attribuisce
una coscienza non solo all’animale
ed all’essere umano, ma anche
al vegetale ed al minerale, ritenendo
altresì l’autocoscienza
un ulteriore passo avanti rispetto ai
regni inferiori che ne sono privi.
Infatti, si è dimostrato che
anche i minerali mostrano sintomi di
consapevolezza, reagendo agli stimoli;
essi manifestano segni di fatica, è
possibile avvelenarli e perfino ucciderli.
È più facile riconoscere
la coscienza nelle piante, che avvertono
sensazioni ed anche sentimenti, seppur
di natura rudimentale.
Nel regno animale, infine, si registrano
segni d’intelligenza, propri di
una mente embrionale. Nei regni biologici
inferiori, appaiono differenti gradi
di coscienza, mentre nell’uomo
è presente l’autocoscienza,
cioè la consapevolezza di esistere
come entità separata, come un
essere che sta acquistando consapevolezza
per mezzo dei veicoli che lo mettono
in relazione all’ambiente.
La filosofia esoterica insegna inoltre
che tutto vive ed è cosciente,
ma che non tutte le vite e coscienze
hanno raggiunto il livello umano. L’uomo,
infatti, sta costruendo nel tempo l’immagine
di Dio ed arriverà a riprodurla
alla perfezione. Egli è la creatura
che riuscirà a dimostrare le
tre qualità divine per mezzo
di uno strumento oggettivo.
Nel mondo di oggi, vediamo un’umanità
che si colloca allo stadio atomico della
manifestazione, tendendo però
a quello di gruppo sempre più
organizzato e complesso. Quindi, se
per l’atomo la meta è quella
dell’autocoscienza, per l’essere
umano è l’ampliamento della
propria consapevolezza. L’uomo,
dunque, evolve grazie allo sviluppo
del proprio discernimento e coltivando
la capacità del distacco, cioè
l’assenza di attaccamento emotivo.
Occorrono molte vite per evitare d’identificarci
con la forma; tuttavia, poiché
quest’illusione provoca dolori
e delusioni, impariamo a liberarci dall’errore.
Così, attraverso esperienze compiute
in gruppi sempre più vasti, si
comincia a comprendere di essere un
atomo di una grande Vita; si cercano
pertanto i modi per stabilire un contatto,
fino ad identificarsi con essa.
Come si compie un cambiamento così
radicale? Nel periodo atomico o individualistico,
ci si sviluppa utilizzando i cinque
sensi e la facoltà del discernimento,
cioè della distinzione tra io
e non-io. In seguito, per mezzo della
meditazione e di una serie d’iniziazioni,
ci si risveglia alla consapevolezza
di gruppo.
Va chiarito a tal proposito che la vera
meditazione non va confusa con stati
mentali passivi o con la trance, in
cui si rischia di ricevere influenze
negative; essa consiste, invece, in
un’intensa applicazione della
mente, nel massimo dominio del pensiero,
nella vigile concentrazione.
Ovviamente, tanti sono i metodi validi
per incontrare il vero Io ed ognuno,
dopo averli sperimentati, deve trovare
quello a lui più congeniale.
Comunque, i veri Maestri consigliano
di evitare esercizi respiratori e posizioni
fisiche che comprendano la concentrazione
su organi o centri fisici particolari,
perché ciò comporta gravi
ripercussioni nel corpo e nella psiche.
L’errore consiste nel fatto che,
soprattutto nelle scuole di yoga occidentali,
ci si preoccupa più della forma
che è limitazione, piuttosto
che dello spirito che è vita.
La vera meditazione dovrebbe indurre,
invece, a preferire interessi di gruppo
rispetto a quelli egoistici, a sviluppare
corpi fisici forti e puri, a controllare
emozioni, desideri e pensieri.
Le iniziazioni, del resto, non hanno
nulla di misterioso, ma consistono in
progressive espansioni di coscienza
favorite da Coloro che hanno già
raggiunto la meta e che, animati da
spirito d’amore e compassione,
ci permettono di uscire da uno stato
d’inconsapevolezza simile al sonno.
È bene sapere che in ognuno dei
quattro regni (minerale, vegetale, animale
ed umano) si entra tramite un’iniziazione,
un’espansione di coscienza appunto.
Superato il quarto regno, l’umanità
entrerà nel quinto, detto anche
spirituale.
Ogni iniziazione deve essere propiziata
da un impegno individuale; l’aiuto
verrà in seguito, se abbiamo
lavorato con serietà su noi stessi.
Infatti, il significato della parola
iniziazione è quello di “entrare”
(dal latino in + ire, andar dentro);
pertanto, l’iniziato è
colui che ha compiuto il primo passo
nel regno spirituale.
VIa CONFERENZA
LA META DELL’EVOLUZIONE
Una mente finita come
la nostra non è in grado di scandagliare
il piano divino; tuttavia, è
possibile intuirne le grandi linee se,
per analogia, paragoniamo l’evoluzione
dell’atomo a quella dell’uomo.
Infatti, come molte sostanze, giunte
a un determinato livello di sviluppo,
si rivelano radioattive, così
l’essere umano, superato il livello
dell’egoismo, inizia ad espandere
la propria coscienza, fino ad avvertire
l’influsso della grande Vita Centrale.
Salendo di piano, si può ipotizzare
che un processo analogo riguardi lo
Spirito Planetario o la Divinità
che presiede al sistema solare; anche
queste Entità eccelse apprendono
e progrediscono.
Tornando all’essere umano, si
può dire che uno dei primi effetti
della sua evoluzione è quello
legato allo sviluppo di qualità
psichiche, indice dell’azione
esercitata dall’Io spirituale
sulla forma materiale. Allora sarà
possibile includere nella nostra coscienza
tutta l’umanità, trascendendo
tempo e spazio, riuscendo a comunicare
telepaticamente oppure a psicometrizzare.
Svilupperemo altresì le facoltà
della chiarudienza e della chiaroveggenza,
guariremo attraverso l’imposizione
delle mani, creeremo usando suoni e
colori.
Tuttavia, per ora, è inutile
soffermarsi a elencare le meraviglie
che l’essere umano potrà
conseguire, se non intraprendiamo il
sentiero, cioè il dominio cosciente
di noi stessi, sottomettendoci volontariamente
al governatore interiore.
Insomma, quando il Sé superiore,
il Dio interiore, il vero Io riuscirà
a dominare la nostra personalità,
svilupperemo la facoltà intuitiva,
fino ad essere guidati direttamente
dall’anima per ispirazione diretta.
A quel punto, non sarà più
necessario l’uso della mente inferiore
e comprendere attraverso il ragionamento,
ma tutta la verità ci verrà
rivelata, perché è in
noi stessi.
Attualmente, il contatto col Sé
superiore è piuttosto raro, se
si eccettuano momenti di crisi profonda
o la pratica costante della meditazione
È prevedibile che nell’immediato
futuro la scienza compia passi da gigante
nello studio delle particelle subatomiche,
fino ad incontrare il piano sottile,
superando i pregiudizi materialistici
che hanno condizionato e limitato le
nostre conoscenze.
Lo stesso vale per le forme religiose,
che si apriranno alla tolleranza ed
al confronto, in uno spirito davvero
ecumenico.
VIIa CONFERENZA
L’EVOLUZIONE COSMICA
Poiché si è
visto che tanto l’atomo fisico
quanto quello umano, nel loro percorso
evolutivo, seguono uno sviluppo similare,
cioè dapprima attuano un piano
di sviluppo individuale e poi passano
allo stadio in cui incontrano più
vaste dimensioni della Vita, è
lecito supporre che tale processo si
ripeta identico, per il principio dell’analogia,
anche per quanto riguarda l’Entità
che anima il pianeta Terra, nonché
il sistema planetario governato dal
Logos solare. Anche quest’ultimo,
infatti, potrebbe muoversi verso un
Centro più vasto che cerca di
attirarlo nella sua sfera d’influenza.
Alcuni astronomi credono di aver individuato
nella costellazione delle Pleiadi il
centro attorno a cui ruota il nostro
sistema solare; altri parlano, invece,
della costellazione di Ercole. Comunque,
antiche dottrine orientali insegnano
che due o tre costellazioni sono da
mettere in relazione col nostro sistema
planetario; questo perché probabilmente
l’evoluzione psichica segue un
identico percorso nel cosmo infinito,
anche se le forme sembrano differenziate.
Dunque, alcuni miti sostengono che le
sette stelle dell’Orsa Maggiore,
le sette Pleiadi ed il sole Sirio siano
in stretto rapporto psichico e magnetico
col Logos solare che governa il nostro
sistema solare. Pertanto, se la meta
evolutiva dell’atomo fisico consiste
nell’acquisizione dell’autocoscienza,
per uno Spirito planetario sarà
il collegamento con la coscienza del
Logos solare, mentre per quest’ultimo,
con quella dell’Assoluto.
Si potrebbe obiettare che i miti non
hanno validità scientifica, ma
se in Oriente, già da migliaia
di anni, i libri segreti parlavano di
radioattività della materia,
perché non ipotizzare che identiche
verità riguardino anche le costellazioni?
Ora, le antiche dottrine sostengono
che Sirio sia la sorgente della saggezza
e che l’energia dell’amore
emani da questa luminosissima stella.
Si aggiunge, inoltre, che il nostro
Logos solare, non essendo sufficientemente
evoluto, non può ricevere direttamente
l’influsso da Sirio; pertanto,
deve attenuarlo, servendosi del suono
emanato dalle Pleiadi.
Anche la Bibbia cristiana, nel libro
di Giobbe, parla dei “dolci influssi
delle Pleiadi”.
Per quanto riguarda, infine, il rapporto
intercorrente tra l’Orsa Maggiore
e le Pleiadi, altrimenti dette le Sette
Sorelle, gli antichi testi sacri affermano
che esse sono le sette mogli dei sette
rishi o saggi che governano le sette
stelle dell’Orsa.
Forse, l’unione degli influssi
che discendono da queste due costellazioni
sono all’origine di quell’energia
attiva che ha prodotto il sistema solare.
Queste considerazioni non devono restare
fine a se stesse, per alimentare una
pura curiosità o discussioni
salottiere, ma servono per ampliare
il nostro orizzonte, permettendoci così
di guardare oltre il punto di vista
egocentrico.
Lavorando su noi stessi, infatti, potremo
giungere ad acquisire uno stato di coscienza
infinito, che coincide con quello dell’Assoluto
o del Dio che le varie religioni definiscono
con nomi diversi. Questo è il
premio che attende coloro che intraprendono
lo stretto, arduo ed impervio cammino
del cosiddetto sentiero interiore. In
questo consiste la vera Comunione, aldilà
di riti esteriori puramente simbolici.
Il poeta vate Dante Alighieri, giunto
alla fine della sua visione oltremondana,
dice:
”All’alta fantasia qui
mancò possa; / ma già
volgeva il mio disio e ‘l velle,
/ sì come rota ch’igualmente
è mossa, / l’Amor che move
il sole e l’altre stelle”.
L’apostolo Paolo, nelle sue Epistole,
ribadisce lo stesso concetto: “Io
riconosco che le sofferenze del tempo
presente non sono degne di essere paragonate
alla gloria che a noi sarà rivelata…poiché
noi siamo salvati dalla speranza…
ed io sono persuaso che né morte,
né vita… né alcuna
creatura potrà separarci dall’Amore
di Dio”.