Oggi, nel mondo, si
assiste alla formazione di nuovi metodi
educativi che preludono ad un maggior
sviluppo mentale.
Ora, qualsiasi attività che spinga
l’individuo verso un ulteriore
passo in avanti è opera dell’entità
divina interiore che da sempre agisce
in tal senso.
La scienza dell’educazione non
può limitarsi al potenziamento
delle facoltà mnemoniche dello
studente, al fine di farne un buon cittadino;
essa deve, oltre a ciò, fornire
informazioni inedite sulla costituzione
della mente.
Fino ad ora, si è analizzata
la mente concreta inferiore, ovvero
il principio raziocinante che aiuta
a decifrare ed analizzare la complessità
del mondo circostante. La filosofia
esoterica, però, ci rivela non
solo l’esistenza dello stesso
principio dell’intelligenza, in
genere definito Anima od Ego, ma anche
quella di una mente astratta superiore,
custode delle idee, capace di illuminare
la mente inferiore, quando questa sia
collegata con l’anima, che svolge
quindi un ruolo d’intermediario
tra i due aspetti che il principio mentale
assume nell’essere umano.
In futuro, pertanto, l’educazione
deve prefiggersi il compito di collegare
i tre aspetti della natura mentale,
per mezzo della pratica della meditazione.
Si tratta, in pratica, di gettare un
ponte (in sanscrito antahkarana) tra
il cervello (che deve essere quindi
concepito come un terminale), la mente
pensante e l’anima.
Sapendo dove si focalizza l’attenzione
individuale, sarà possibile spostare
la coscienza ad un livello superiore,
che avrà il compito di governare
lo strumento che fino ad allora aveva
svolto un ruolo egemone.
La paziente costruzione dell’antahkarana
è il sentiero che il discepolo
deve percorrere nella sua evoluzione.
Risposte ad alcune domande.
Orientare lo studente
verso il sé spirituale, che deve
assumere il ruolo di guida, comporta
la conoscenza di cicli che segnano le
fasi di crescita di un individuo.
Questi periodi occupano lo spazio di
un decennio e si possono dividere in
una fase settennale di apprendimento,
seguita da un triennio di applicazione
pratica.
Poiché si tratta di un lungo
lavoro, questo deve essere iniziato
per tempo, preferibilmente nell’età
giovanile, se si vuole che abbia i suoi
apprezzabili frutti nell’arco
di una vita terrena.
Si consiglia, quindi, di individuare
le tendenze naturali dei giovani e di
offrire loro l’occasione di sperimentarle
in vari campi; solo successivamente
si procederà all’addestramento
specializzato.
L’ideale sarebbe quello di partire
da un esame astrologico della persona
e poi procedere ad un esame psicologico
in grado di determinare il “raggio”
o aspetto dominante dell’anima
individuale. Seguirà poi un esame
medico, prestando particolare attenzione
al sistema ghiandolare endocrino, perché
questo è influenzato da fattori
invisibili ma fondamentali per la conoscenza
dell’essere umano. Si procederà
allo studio delle tendenze vocazionali,
effettuando infine un esame dell’anima,
per tentare di comprendere quali posto
essa occupi nella scala evolutiva, ad
esempio studiando l’ambiente e
gli interessi individuali.
Il buon insegnante deve stimolare l’interesse
dell’allievo, alimentando la fiamma
dell’aspirazione spirituale (che
può essere latente, ma mai del
tutto assente in un individuo) ed inculcando
lo spirito di gruppo, per superare le
tendenze egoistiche.
Fino ai quattordici anni si è
focalizzati nel piano emotivo; pertanto,
si dovrà far sentire più
che comprendere razionalmente la bellezza,
la forza, la saggezza. Dopo si può
pretendere di trarre dagli stessi adolescenti
una risposta mentale alla verità,
evitando di darne spiegazioni preconfezionate.
Teoria, metodi e mete.
Come si vede, la costruzione
dell’antahkarana è finalizzata
alla formazione di una nuova specie
di esseri umani, progetto ambizioso,
ma non impossibile, perché il
processo evolutivo tende in questa direzione;
pertanto, non bisogna far altro che
assecondarlo.
Finora, di norma, la mente non ha fatto
altro che riflettere la natura inferiore
del desiderio (kama manas in sanscrito),
non tentando nemmeno di accostarsi al
suo aspetto superiore (buddhi manas).
Ciò sarà possibile solo
quando la mente diverrà un agente
dell’anima, rivelandosi sensibile
ai veri valori.
Vediamo ora di esaminare quelli che
sono gli attributi e gli aspetti dell’anima,
in precedenza definiti come suoi “raggi”.
Questa conoscenza è essenziale
per stabilire a quale di essi appartenga
l’anima della persona che si cerca
di “educare”, che etimologicamente
significa innalzare da un certo stadio
ad un livello superiore.
Abbiamo dunque il primo raggio della
Volontà o proposito, che va diretto
verso il bene, la bellezza, il servizio,
cioè un proposito spirituale.
Il secondo raggio è quello dell’Amore-Saggezza,
che stimola l’individuo all’inclusività
attraverso tre fasi: amore di sé
(autocoscienza), amore per il prossimo
(coscienza di gruppo), amore per il
tutto (coscienza divina).
Segue il terzo raggio dell’Intelligenza
attiva, che ha il potere di intuire
le idee formulate a livello animico
e di tradurle in forme di manifestazione
concreta.
Il quarto raggio esprime l’Armonia
raggiunta tramite il conflitto; esso
si rivela nell’impulso che spinge
l’uomo a lottare per progredire.
Il quinto raggio è quello della
Conoscenza concreta; se correttamente
orientato, stimola ad agire saggiamente
in ambito creativo.
Il sesto raggio, detto anche della Devozione,
invita ad allinearsi con l’ideale
più alto che si possa concepire;
dapprima questo s’identifica con
l’anima e poi con la Super-anima
o Dio.
Infine, il settimo raggio dell’Ordine
insegna ad operare con ritmo stabile,
usando la propria volontà e l’intelligenza
per attuare un proposito innovativo
rispetto agli attuali schemi comportamentali.
Compito del vero educatore sarà
quello di determinare quale delle sette
energie sia preponderante nei singoli
casi, perché ogni individuo presenta
aspetti peculiari, con lo scopo di stimolare
la libertà di coscienza e l’identificazione
con la Vita Una. Il fine che ci si propone,
infatti, consiste nel far superare il
senso d’illusoria separatività
senza perdere però quello dell’identità;
fondere la parte nel Tutto non presuppone
affatto l’annichilimento della
coscienza, ma un suo ampliamento infinito.
In tal modo, s’inizia a percorrere
quella “Via del Ritorno”
cosciente, che permette all’individuo
di concentrarsi sull’unica vera
Realtà che è quella interiore.
Si chiude così quel cerchio che
l’anima ha cominciato a disegnare
nel momento della sua discesa nella
materia, allo scopo di risvegliare la
coscienza dell’Origine da cui
tutto proviene ed a cui il tutto ritorna.
In ogni età, tale sentiero è
stato percorso da individui più
evoluti che sentivano in sé questa
esigenza, ma ora il medesimo processo
si va attuando per un numero sempre
crescente di persone, che avvertono
l’esigenza di operare in gruppo
per meglio comprendere ed attuare questa
tecnica di costruzione di un ponte tra
l’umano ed il divino, tra la personalità
terrena che si solleva dall’ombra
e l’anima che discende dalle sfere
di luce.
Coordinazione
ed integrazione.
La costruzione dell’antahkarana
avviene nella coscienza individuale
e permette di mantenere la continuità
di consapevolezza in tutti gli aspetti
in cui la Vita si manifesta.
La maggior parte dell’umanità
ha stabilito un nesso tra corpo fisico
ed astrale; pertanto si può dire
che sia polarizzata nell’astrale;
l’energia che stabilisce questo
contatto si focalizza nel plesso solare,
uno dei sette chackas allineati lungo
la spina dorsale.
Tuttavia, molti stanno iniziando a collegare
la mente con i due aspetti già
connessi, grazie ad un’energia
che emana dal capo. Altri ancora cercano
di stabilire un contatto tra mente ed
anima, sfruttando un’energia che
si àncora nel cuore. Pochissimi,
i cosiddetti iniziati, lavorano per
un’unione ancora più elevata
con la Triade superiore ( Atma, Buddhi,
Manas) che si serve dell’anima
come strumento espressivo.
Nel cammino di ritorno, possibile con
la pratica della meditazione occulta,
si procede quindi per così dire
dal basso in alto, cioè dal corpo
fisico a quello eterico e dall’astrale
al mentale, per ascendere poi dal piano
della personalità a quello dell’anima
governata dalla Monade.
L’educazione del futuro curerà
il collegamento scientifico e cosciente
tra i vari aspetti dell’essere
umano, permettendo una sempre maggiore
espansione di coscienza. A tal fine,
la mente verrà vista come l’anello
di congiunzione tra cervello ed anima.
Per far ciò, occorrerà
conoscere meglio di quanto non avvenga
oggi le leggi del pensiero ed i meccanismi
per cui s’intuiscono le idee,
si promulgano ideali, si costruiscono
concetti mentali che s’imprimono
per telepatia nelle menti umane.
E’ ovvio che non verrà
trascurato lo sviluppo della mente concreta
o inferiore, detta raziocinante; a differenza
di oggi, però, s’insegnerà
a pensare dall’universale al particolare
e ad analizzare meglio i dettagli.
I segnali incoraggianti, che indicano
come tale cambiamento sia in atto, vanno
individuati nell’interesse per
la psicologia, per la filosofia e nello
studio sempre più approfondito
dell’endocrinologia. Certo, il
cammino da compiere è ancora
lungo, ma comprendere che l’uomo
ed il mondo sono mossi da sette tipi
di energie produrrà mutamenti
clamorosi ed improvvisi nel prossimo
futuro.
CAPITOLO II°
LO SVILUPPO
CULTURALE DELL’UMANITA’
Civiltà
e cultura.
L’educazione
moderna, fondata com’è
sulla competizione, sull’esaltazione
della civiltà d’appartenenza
se non addirittura del nazionalismo
e sull’eccessiva importanza attribuita
ai valori materiali, presenta un carattere
prevalentemente negativo.
Infatti, invece di favorire l’integrazione,
il dialogo, il confronto tra civiltà
e religioni, incentiva il senso di separatività,
alimentando pregiudizi e contribuendo
a radicare nei giovani una serie di
pseudovalori che nel tempo producono
gli squilibri, il disordine, la confusione
che vediamo dominare nel mondo contemporaneo.
Si tende a fare dell’allievo un
cittadino di un particolare Paese, ma
non un individuo in libero rapporto
col mondo intero; inoltre, la memoria
razziale è troppo spesso evocata,
con il risultato di cristallizzarsi
su eventi passati, trascurando il presente
e problemi attuali.
Si privilegia lo sviluppo della mente
inferiore, nei suoi aspetti mnemonico-
discriminante- separativo, stimolando
le capacità di analisi più
che di sintesi, indirizzando tutto il
processo formativo alla realizzazione
di scopi materiali ed alimentando a
dismisura i desideri.
La scienza, del resto, continua a procedere
lungo la linea tracciata dal metodo
galileiano, limitandosi ad enunciare
solo ciò che è verificabile
e riproducibile in laboratorio; in tal
modo, ci si limita ad osservare un universo
molto circoscritto, di cui s’ignorano
le cause ed i fini.
La futura Età dell’Acquario,
invece, accanto all’analisi dei
fenomeni registrabili a livello fisico,
recupererà anche una visione
di tipo spiritualistico, capace d’integrare
una cultura eccessivamente materialistica,
tornando a percorrere quello che il
Buddha definiva “il nobile sentiero
di mezzo”.
Oltre alla mente, si coltiverà
il sentimento e l’intuizione,
in modo da favorire l’avvento
graduale di una nuova razza, di una
nuova cultura, di un nuovo assetto mondiale.
I primi segni della nuova èra
si manifestano nella consapevolezza
crescente del valore dell’individuo
e nell’idea di un’Umanità
Una, favorita dalla grande mescolanza
di popoli che si va attuando ai nostri
giorni e dai mezzi di comunicazione
che hanno praticamente azzerato il tempo
e riunito il pianeta in un solo organismo.
Del resto, i bambini che s’incarnano
oggi presentano un quoziente d’intelligenza
più alto rispetto a quanto avveniva
nelle precedenti generazioni ed anche
questo fattore contribuirà a
formare persone civili, colte, spiritualmente
deste, dagli istinti corretti, intellettualmente
sane ed intuitive.
Il processo di sviluppo.
In ultima analisi,
si può dire che lo scopo ultimo
dell’educazione futura sarà
quello di provocare l’acculturazione
delle masse e l’illuminazione
negli individui più colti. Tutti
verranno avviati alla cooperazione globale,
secondo le direttive del Piano divino
che i Maestri conoscono, seguono e tentano
di divulgare attraverso strumenti idonei
ed adeguatamente preparati.
Non si creda che questa predisposizione
dell’individuo a divenire cittadino
del mondo debba essere compito precipuo
delle Chiese, perché la spiritualità
del futuro non sarà limitata
alla supina accettazione di dogmi ed
alla pratica di riti esteriori, ma verrà
alla luce riconoscendo Dio nelle Sue
opere e queste si apprendono meglio
dalle rivelazioni di una scienza aperta
ad una visione religiosa, cioè
disposta a scorgere la divinità
trascendente in natura ed immanente
nell’uomo.
Pertanto, quello che oggi s’insegna
nelle scuole esoteriche un domani non
troppo lontano farà parte dell’istruzione
comune.
La natura dell’esoterismo.
Lo studio dell’esoterismo
conduce al mondo delle cause che producono
i fenomeni da noi osservati, analizzati
e catalogati, ma di cui ignoriamo l’Origine
ed i fini ultimi.
L’indagine esoterica non ha nulla
di misterioso, inaccessibile e complicato;
si estende semplicemente dal piano degli
effetti a quello delle cause, cioè
delle energie e delle forze che operano
incessantemente dietro i fenomeni fisici
ed all’interno dell’individuo.
Dobbiamo divenire consapevoli di queste
energie, per controllarle e dirigerle
correttamente, secondo i piani della
Gerarchia spirituale, detta anche Grande
Loggia Bianca, che orienta l’evoluzione
umana e dei regni naturali sotto la
guida del Cristo.
Il mistico non può dirsi un vero
esoterista, perché ignora queste
energie e forze e si appaga di adorare
quel vago “qualcosa” chiamato
Dio.
Lo stesso dìcasi per lo scienziato
che, pur studiando le forze e le energie,
almeno per ora ne ignora o ne nega la
Fonte; eppure, appena dietro il mondo
fenomenico, sollevato il velo di maya,
si scorgerebbe l’incessante operare
di tali forze occulte mosse dalla Legge
di causa ed effetto, universalmente
valida.
Ciò avverrà quando la
personalità e l’anima si
fonderanno nell’individuo che
avrà iniziato a percorrere il
sentiero interiore indicato dai veri
Maestri che lavorano per edificare il
Regno di Dio sulla Terra.
CAPITOLO III°
IL PROSSIMO
PASSO NELLO SVILUPPO MENTALE DELL’UMANITA’
L’attuale
periodo di transizione.
Nel prossimo futuro,
i sistemi educativi includeranno nei
loro schemi la conoscenza di una forma
di psicologia avanzata che comprenderà
la scienza dell’anima e la costituzione
dell’uomo secondo l’occultismo,
nonché l’astrologia esoterica
e la legge della rinascita.
Del resto, grandi cambiamenti si produrranno
a breve nell’umanità che
vedrà dissolversi lo spirito
competitivo, sostituito da un impulso
alla collaborazione.
E’ per questo che occorre fin
d’ora circondare i giovani con
un’atmosfera di amore, di pazienza,
di attività ordinata, di comprensione,
perché la loro scala di valori
non venga distorta da esempi negativi
e la voce della coscienza -il cosiddetto
“sussurro dell’anima”-
non venga messa a tacere.
D’importanza capitale resta il
controllo mentale della natura emotiva,
in modo da sviluppare non solo la razionalità
comune, ma anche l’intuizione
che permette di accedere al mondo delle
idee e della verità astratta.
L’apprendimento non sarà
solo mnemonico, ma tenderà sempre
più a stimolare la critica personale,
cioè la capacità di discernimento,
per educare individui liberi e responsabili.
Gli insegnanti adotteranno nuovi metodi
pedagogici e si compileranno libri di
testo diversamente impostati rispetto
a quelli attualmente in uso.
Si finirà per adottare un sistema
educativo internazionalmente condiviso,
perché la meta è quella
della cittadinanza mondiale. A quel
punto, la guerra sarà considerata
un’assurdità, perché
le barriere nazionali, razziali e religiose
non avranno più senso.
Inutilmente i conservatori tenteranno
di riportare in auge i loro sistemi,
ormai improponibili e non più
condivisi dalla coscienza comune, che
nel frattempo avrà compiuto un
grande balzo in avanti.
L’era dell’Acquario.
Il mondo sta entrando in un nuovo periodo,
che costituirà un diverso ciclo
sulla spirale evolutiva; pertanto, i
metodi tradizionali verranno superati
da contenuti pedagogici e didattici
che permetteranno all’umanità
intera di prendere coscienza di realtà
finora ignorate.
La Scienza dell’Antahkarana verrà
insegnata alle masse, che appenderanno
come costruire il ponte tra personalità
ed anima e tra questa e la triade spirituale
ed eterna. Si annulleranno, pertanto,
la paura della morte e l’illusorio
senso di separatività tra l’uomo
e la Mente divina, su cui hanno per
secoli speculato le religioni che ambivano
ad essere considerate come uniche intermediarie
tra l’uomo e Dio.
Verrà divulgata la Scienza della
Meditazione, che poco o nulla ha a che
fare con le pallide imitazioni offerte
oggi da coloro che s’improvvisano
istruttori in discipline di cui non
conoscono i presupposti fondamentali.
Infine, verrà promossa la Scienza
del Servizio, elemento essenziale, per
progredire realmente sul sentiero interiore.
CAPITOLO IV°
LA CULTURA DELL’INDIVIDUO
Le prime luci dell’era
dell’Acquario cominciano a filtrare
attraverso le fitte nebbie dell’epoca
che si va concludendo.
Si tratta di reazioni umane ad idee
divine; quindi, non si deve credere
che siano scevre da errori e da false
interpretazioni, poiché risentono
del condizionamento del passato, delle
tendenze di pensiero della nazione e
della razza d’appartenenza, adattandosi
al calibro stesso delle menti che le
elaborano.
Tuttavia, queste nuove tendenze appaiono
stranamente uniformi, anche se espresse
da seguaci di idealismi diversi; vediamo
di esaminarne alcune.
La cittadinanza.
Lo scopo dell’educazione
futura sarà quello di fare del
bimbo un cittadino, ma non di una specifica
nazione, bensì del mondo. Ciò
significa sottolineare il valore sociale
delle nostre azioni, pur mantenendo
il senso di un’individualità
distinta.
Finora, si è eccessivamente insistito
sull’individuo e sullo sviluppo
della personalità, incrementando
l’egoismo ed il senso di separazione.
La stessa Chiesa ha insegnato ai suoi
fedeli che conviene essere buoni e comportarsi
bene per conquistarsi il paradiso, presentato
come premio; l’effetto è
stato quello di formare persone che
mirano ad una felicità individuale
da raggiungere in questo mondo o nell’aldilà.
In tal modo, l’idealismo innato
nei fanciulli è stato soffocato.
Le cose non cambiano di molto, se al
benessere soggettivo si sostituisce
quello della nazione; è certamente
un passo avanti, ma non sufficiente.
Infatti, la meta del Piano divino, che
la Gerarchia conosce e sostiene, è
quella di provocare un’espansione
di coscienza sempre più ampia.
Ed allora nel mondo, di riflesso, assistiamo
al diffondersi di grandi miti collettivi,
di ideologie condivise da interi popoli,
quali l’idea democratica o quella
totalitaria. Non importa che alcune
di esse siano errate; quello che conta
è la tendenza che si viene a
creare, volta al superamento del culto
individualistico.
E’ vero che si assiste con preoccupazione
al diffondersi dell’edonismo,
dell’eccessiva libertà
che finisce per sfociare nella licenza,
soprattutto tra i giovani, che spesso
assumono atteggiamenti irresponsabili
ed incapaci di cogliere i veri valori
della vita, ma nel contempo si può
notare come l’anima dell’umanità
stia risvegliandosi.
Infatti, ovunque sorgono organizzazioni
e movimenti che si propongono di migliorare
la collettività, ricercando il
benessere comune e praticando la filantropia.
La stessa educazione tende a diffondendosi
rapidamente, anche tra i popoli che
vivono in luoghi sperduti e non toccati
dalla moderna civiltà.
Certo, l’uomo comune non riesce
ancora a condizionare le scelte operate
dai potenti della Terra in materia politica,
economica o religiosa; tuttavia, se
si guarda al passato, si nota un miglioramento
anche a questo riguardo.
La situazione e le ideologie
del mondo.
Esistono idee fondamentali,
tramandate nei secoli, che hanno portato
l’umanità all’attuale
livello evolutivo, che certo non può
dirsi eccelso, ma che rappresenta comunque
un progresso rispetto al passato.
Osservando attentamente, si può
individuare un controllo nascosto che
rivela l’esistenza di un piano
che sta lentamente emergendo e che presenta
i connotati di una “spinta”
verso la luce.
E’ un disegno divino che affiora
dall’interno all’esterno,
corrispondente al modello archetipico
formulato dalla Gerarchia, che non può
operare in senso contrario. Grazie ad
esso, l’umanità sta conquistando,
seppur gradualmente, stadi di coscienza
superiori.
Si noti che, per Coloro che custodiscono
il Piano divino e ne curano la pratica
attuazione, l’aspetto formale
della vita è d’importanza
secondaria; pertanto, ciò che
può apparire distruttivo, crudele
o indesiderabile non lo è in
ultima analisi.
Chi non possiede una visione sintetica
degli eventi che si svolgono sul nostro
pianeta non percepisce il loro senso
complessivo e tende a riportare il tutto
ad un interesse personale, giudicando
negativo ciò che rappresenta
solo la necessaria cancellazione di
un mondo, di un tipo di vita o di pensiero
che va abbandonato e superato, per poter
slargare lo sguardo su nuovi orizzonti.
Pertanto, chi tende a conservare lo
status quo, a cristallizzarsi ed a crogiolarsi
nelle proprie abitudini è destinato
ad essere travolto dagli eventi che
incalzano ormai alle soglie del mondo
contemporaneo.
La Vita procede lungo il suo asse evolutivo
e si crea nuovi veicoli d’espressione,
sempre più perfetti ed adeguati
alle necessità che, di volta
in volta, si presentano.
Le cause dell’attuale
agitazione.
Cambiamenti radicali
sono in atto ovunque, prodotti dall’uomo
stesso e non imposti dall’esterno;
ciò indica che nell’individuo
operano delle forze intelligenti che
lo spingono ad assumere atteggiamenti
nuovi, a procedere innanzi, a non ristagnare
nell’immobilismo assoluto.
Se milioni di uomini oggi cominciano
a pensare e ad agire come se fossero
un’unità, ciò prelude
ad un processo superiore che vedrà
l’integrazione collettiva nel
Tutto, da cui il molteplice trae la
sua origine ed a cui irresistibilmente
ritorna.
E’ chiaro che la Gerarchia tende
ad accelerare questa tendenza, poiché
in ciò consiste la sua missione.
Il nuovo tipo umano che sta emergendo
sarà dotato di uno stato di coscienza
diverso; le sue qualità consisteranno
nella comprensione intuitiva, nel controllo
dell’energia, nella trasmutazione
del desiderio egoistico in Amore per
il prossimo.
Alcuni inequivocabili segni sanciscono
la fine dell’Era dei Pesci. Quest’evento
epocale può essere intuito da
vari fattori; ad esempio, dal progressivo
appannamento dell’idea di autorità,
che si è estrinsecata nel paternalismo
esercitato a livello politico, educativo,
sociale e religioso.
Lo stesso dìcasi per alcune idee
preconcette che, per il fatto di essere
ancora molto diffuse e radicate nelle
coscienze, non vuol dire che siano valide
in eterno.
Che dire dell’idea di valore annesso
alla sofferenza? E’ vero che le
stesse Guide dell’umanità,
in tempi passati, nell’intento
di distogliere gli individui dall’eccessiva
importanza attribuita alla forma, hanno
insegnato la qualità del distacco
e quindi il dominio dei desideri e la
virtù del dolore e della sofferenza,
intesi come strumenti utili a formare
un carattere più evoluto. E’
vero altresì che questi valori
prospettati all’umanità
sono stati esagerati da insegnanti minori,
col risultato di indurre interi popoli
ad assumere un atteggiamento timoroso
nei confronti della divinità,
nell’attesa di un premio oltremondano,
anche materiale, che compensi i loro
sacrifici penosamente sopportati.
Pertanto, ciò non può
durare all’infinito; sarà
la chiara luce dell’Amore ad eliminare
questo costume ormai non più
necessario ad individui che hanno acquisito
una consapevolezza maggiore ed un controllo
sulla componente emotiva della loro
personalità. Quindi, la gioia
e la certezza acquisita per esperienza
diretta di una realtà superiore
costituiranno le note distintive della
religiosità e del comportamento
generalizzato nell’ età
futura.
Del resto, l’idea del sacrificio
di sé può essere valida
solo se questa rinuncia è spontanea,
non se viene imposta ed avvertita come
una costrizione, un obbligo.
Infine, l’idea della soddisfazione
del desiderio ha dominato nell’èra
che va terminando, ma ora l’umanità
può constatare come questa rincorsa
al soddisfacimento personale non abbia
reso realmente felici. La storia, infatti,
presenta una serie infinita di aggressioni
motivate dal desiderio del possesso,
che hanno comportato lutti e sofferenze.
Del resto, l’essere umano aspira
naturalmente ad un bene infinito, capace
d’appagarlo totalmente e non può
accontentarsi di un piacere per forza
di cose effimero.
L’avvento dell’Età
dell’Acquario eliminerà
progressivamente questa tendenza; questo
deve farci ben sperare nel futuro ed
infonderci un senso di ottimismo.
Il singolo, anche se oggi può
apparire utopistico, subordinerà
l’interesse personale al bene
collettivo. Il moltiplicarsi delle organizzazioni,
dei partiti e dei gruppi che dedicano
le loro energie ad una nobile causa
costituisce un chiaro sintomo delle
forze che hanno iniziato ad agire sul
nostro pianeta.
Sorgerà una nuova religione mondiale,
caratterizzata dall’idealismo,
dalla tendenza all’inclusività,
dall’orientamento verso l’Amore-Saggezza.
S’inizierà a pensare in
termini del Tutto, ponendo in secondo
piano gli interessi personali.
Come si è detto all’inizio,
però, questi impulsi positivi
non sempre vengono recepiti nel modo
giusto e ciò spiega, appunto,
quali siano le cause dell’ agitazione
e della confusione presenti.
La famiglia.
Questa istituzione,
concepita secondo uno schema tradizionale,
ha contribuito a diffondere l’idea
di separatività e l’egoismo;
infatti, la si è concepita come
un organismo isolato dal cotesto sociale,
fondata sulle distinzioni di censo e
di classe, sulle tradizioni ed i costumi
nazionali.
In futuro, non sarà più
così; già da ora, le nuove
generazioni dimostrano insofferenza
verso tutte le forme cristallizzate,
siano esse i rapporti familiari, le
imposizioni religiose, le ideologie
sorpassate.
In futuro, i rapporti tra gli individui
saranno caratterizzati da un maggior
senso di responsabilità, perché
si diverrà consapevoli del significato
profondo che ogni nascita racchiude
in sé: è un’anima
che giunge alla manifestazione fisica,
per riprendere le esperienze iniziate
nella precedente esistenza e procedere
così verso la perfezione.
L’atto sessuale è il mezzo
con cui una coppia decide di permettere
l’incarnazione di un essere che,
dalla dimensione animica, attende di
venire al mondo.
La responsabilità ed i doveri
dei genitori prevarranno, quindi, sul
puro soddisfacimento sensuale.
Nell’età dell’Acquario,
quando si capirà che il pianeta
non può sostentare un numero
eccessivo di esseri umani, si tenderà
a ridurre il numero dei componenti all’interno
di ogni famiglia; si baderà allora
a produrre più qualità
ed intelligenza nella prole, grazie
a scoperte scientifiche rivoluzionarie
concernenti il corpo eterico ed i suoi
centri di forza.
Del resto, quando si scoprirà
che molte anime si stanno avvicinando
a quella che può essere considerata
la perfezione in questo stadio evolutivo,
si cesserà d’incrementare
ulteriormente le nascite.
Non sarà più necessario
fare abuso di contraccettivi, perché
si scoprirà la Legge del Ritmo
che regola i periodi fecondi e quella
dell’Approccio, che concerne i
momenti propizi all’incarnazione.
L’attuale promiscuità dei
sessi e le norme che consentono di avere
più mogli scompariranno e saranno
considerate forme più o meno
legalizzate di prostituzione; del resto,
quest’assenza di regole ha prodotto
l’incarnazione di anime che non
intendevano incarnarsi, molte guerre
legate all’esplosione demografica
e la presenza di prole indesiderata.
E’ per questo che l’eugenetica,
l’igiene sessuale ed i rapporti
mentalmente controllati cresceranno,
quando l’umanità praticherà
la legge ritmica che esiste da sempre
in natura nei regni animale e vegetale.
Infine, la divulgazione della Legge
della Rinascita muterà l’atteggiamento
del genere umano verso la sessualità,
la nascita e la paternità che
sarà vissuta in modo più
responsabile.
Nei prossimi mille anni, i motivi che
spingono al matrimonio saranno meno
egoistici e l’atteggiamento dei
genitori verso i figli privilegerà
lo sviluppo delle doti mentali e spirituali,
rispetto alle cure fisiche oggi prevalenti.
I chiaroveggenti vedranno distintamente
la luce che splende nei genitori in
attesa di un bimbo e questo nascerà
con il corpo di luce già impresso
nel fisico e non fluttuante all’esterno,
in attesa di poter immettervi la coscienza.
Questo fatto permetterà di arricchire
la sostanza di luce del pianeta, che
ne trarrà indubbi benefici.
Nel nuovo mondo, gli individui impareranno
ad integrare i vari aspetti della natura
umana, cioè quello fisico, emotivo
e mentale; s’incarneranno così
esseri più evoluti, capaci di
autodominio e dotati di poteri nuovi.
S’imparerà a fondere la
propria personalità con l’anima
entrostante; il che permetterà
la manifestazione della coscienza cristica,
altrimenti detta Angelo solare o sé
divino.
Infine, l’incontro dell’umanità
interiormente rinnovata con la Gerarchia
permetterà la manifestazione
del Regno di Dio sulla Terra.
CAPITOLO V°
LA SCIENZA DELL’ANTAHKARANA
La conoscenza della
tecnica che permette di collegare la
personalità con l’anima
e questa con la Monade è basilare
per gli studenti che dovranno padroneggiare
certe energie e forze che esistono in
natura, ma che la scienza moderna non
ha ancora scoperto.
Si dà il nome di energia a tutte
le forze che si riversano nell’individuo,
a prescindere dalla loro origine e provenienza.
L’Oriente le ha definite col termine
sanscrito di sutratma, ovvero “filo
vitale” o “filo d’argento”.
Si definiscono, invece, come forza tutte
le energie che sono proiettate dall’individuo.
Realizzare l’antahkarana, dunque,
vuol dire costruire quel ponte che permette
di manifestare la propria luce interiore,
con relativo sviluppo dell’intuizione
(che consiste nella capacità
di captare idee divine) ed inevitabile
prodursi di mutamenti interiori ed esteriori.
La luce è una sublimazione o
forma superiore assunta dalla materia;
essa è la qualità distintiva
dell’anima nella propria dimensione
e del corpo eterico, che ne costituisce
un riflesso nel corpo fisico.
Scopo di questa scienza è di
fondere le luci inferiori e superiori
in una sintesi sublime. Esistono, infatti,
due corpi di luce: quello eterico o
vitale, serbatoio di energie accumulate
per mezzo di vari contatti e condizionate
dal tipo di raggio individuale, e quello
animico in fase di formazione.
La scienza dell’antahkarana concerne
anche il problema della continuità
di coscienza dopo la scomparsa del corpo
fisico, perché solo chi ha saputo
realizzare tale collegamento in sé
stesso sarà in grado di mantenere
una consapevolezza dopo la morte.
Conoscere questa tecnica permette di
individuare il “filo” che
connette non solo la Monade, l’anima
e la personalità nella vita terrena
ed oltremondana, ma anche l’uomo
creativo ed il mondo delle idee. Egli,
infatti, è in grado di collegare
con “fili” di luce il mondo
animico e quello fenomenico, cioè
la realtà soggettiva con quella
oggettiva, nonché se stesso con
gli altri, i gruppi tra loro, il regno
umano e quello divino ed infine l’umanità
con la Gerarchia.
Ora si comincia a comprendere come occorra
usare consapevolmente tali energie e
servirsene esclusivamente per lo sviluppo
individuale e nel servizio al prossimo.
In tal caso, si parla di magia bianca;
altrimenti, si sconfina facilmente nella
magia nera.
Il filo della vita ha origine nella
Monade detta anche Uno e nell’incarnazione
si àncora nel cuore, che infatti
è la sede della vita, essendo
il primo e l’ultimo organo a funzionare
nell’essere umano.
Il filo della coscienza proviene dall’anima
ed è ancorato nella testa.
Il filo dell’attività creativa
è costruito dallo stesso individuo
ed è ancorato nella gola.
Questi fili si estendono dal fisico
all’eterico, dall’eterico
all’astrale e da questo al mentale.
Un individuo dotato di chiaroveggenza
vedrebbe il corpo dell’anima composto
di luce bianca, mentre quello eterico
come una luce dorata.
Le energie che discendono dall’alto
e che poi s’irradiano dall’essere
umano derivano da due grandi “centrali”:
quella del Potere e quella dell’Amore;
ambedue hanno come scopo l’illuminazione
dell’individuo e dell’umanità.
Soffermandosi ora sul filo della coscienza,
va detto che questo s’identifica
con l’intelligenza; si ricordi
che è sviluppato dall’anima
e non dalla Monade, ma prima che dall’anima
umana è prodotto dall’Anima
del Mondo.
E’ quest’ultima, infatti,
ad immettere la coscienza in tutte le
forme; l’anima umana o Angelo
solare ripete il processo con la personalità,
collegando in tal modo il macrocosmo
col microcosmo.
L’anima crea così una coscienza
che le serve per agire nel mondo; all’inizio,
è capace di avvertire il piano
fisico e successivamente, tramite la
meditazione ed il servizio, di collegare
la mente concreta o razionale con quella
individualizzata o ego spirituale ed
infine con la mente astratta o intuizione.
In tal modo, si completa il cammino
di ritorno al Centro, chiudendo il cerchio
iniziatosi con la discesa dall’alto
di princìpi di ordine superiore
che s’immettono nella materia,
per poi risalire all’Origine del
Tutto.
Coloro che apprendono queste verità
dovrebbero avvertire, rispetto ad altri
che le ignorano, l’esigenza di
lavorare alacremente, per collaborare
con il grande Piano divino di evoluzione
universale.