Il libro contiene undici lettere, il
cui testo è stato inviato telepaticamente
dal Maestro tibetano D. K. ad Alice
Bailey tra il maggio e l´ottobre
1920.
Si tratta di un´esposizione
breve, condotta con criteri scientifici,
che risponde pienamente alle necessità
di chi si accinge ad una meditazione
razionale che permette di compiere
passi significativi sul sentiero che
porta al collegamento della personalità
terrena con l´Ego immortale.
La pratica della meditazione si va
sempre più diffondendo anche
nel mondo occidentale e, con essa,
la pubblicazione di opere che ne trattano.
Va detto, però, che alcune
presentano un contenuto astruso, mentre
altre appaiono superficiali.
Pertanto, occorre una guida sicura,
per non smarrirsi in un labirinto
di contraddizioni e per non compiere
errori che possono rivelarsi fatali
in un campo delicato come questo.
I testi più antichi ed autorevoli,
infatti, raccomandano di non intraprendere
certe esperienze senza la guida di
un Maestro che controlli la correttezza
dei passi compiuti dal proprio discepolo.
Ora, il libro in questione si ispira
proprio a questi princìpi e
costituisce un manuale indispensabile
per coloro che intendono intraprendere
la via della piena realizzazione individuale
sotto la guida di uno dei più
autorevoli Maestri di Saggezza, capace
di rivoluzionare con i suoi scritti
le espressioni più consolidate
del pensiero contemporaneo.
Lettera I°
L´allineamento
dell´Ego con la personalità
Il primo passo da compiere consiste
nel purificare e soggiogare i corpi
fisico, emotivo e mentale, allineandoli
il più possibile con gli aspetti
superiori dell´io.
A questo punto, cominciano ad essere
percepite le vibrazioni provenienti
dai livelli astratti, che donano lampi
di vera illuminazione o di intuizione
della Triade Spirituale, del Sé
superiore.
È così che la personalità
umana si adatta gradualmente alla
parte divina che dimora in ciascuno
di noi, sebbene resti sconosciuta
ai più.
Il cammino può non essere
breve; a volte, occorrono più
vite per disciplinare il corpo emotivo
e per collegare la mente razionale
con la sua controparte intuitiva.
Tutto dipende dalla serietà
con cui si intende procedere, dalla
costanza e dall´impegno individuale.
Lettera II°
L´importanza
della meditazione
Solo attraverso questa pratica si
può conseguire il contatto
consapevole con il Sé superiore;
il che comporta come diretta conseguenza
il dominio dell´Ego sulla personalità
terrena.
Occorre, però, imboccare la
via indicata da un particolare tipo
di meditazione: quello occulto o mentale,
che si distingue da quello più
conosciuto della via mistica o emotivo-intuitiva.
Lettera III°
Argomenti
da considerare quando si assegna una
meditazione occulta
Un serio istruttore, invece di seguire
pratiche meditative standardizzate,
sceglie quelle che si adattano al
temperamento dell´allievo, così
da trovare la linea di minor resistenza
dal cervello fisico al corpo causale.
La meditazione, quindi, va calibrata
in base al raggio su cui si trova
il corpo causale individuale.
Pertanto, se il raggio egoico è
il primo o del Potere, occorre impiegare
con estrema determinazione la volontà
per controllare i veicoli inferiori.
Se, invece, è il secondo o
dell´Amore- Saggezza, che presenta
un carattere inclusivo, è bene
espandersi da un centro interiore,
fino a comprendere nella coscienza
l´ambiente esterno.
Se è il terzo o dell´Attività,
si deve adattare ogni conoscenza acquisita
al fine cui si tende, cioè
all´unione con la Triade spirituale,
il cui riflesso inferiore è
sul piano mentale.
Se è il quarto o dell´Armonia,
si può realizzare interiormente
il senso della bellezza, adeguando
la propria nota egoica con quella
altrui; ciò si rende possibile
conoscendo le leggi che regolano l´uso
del Suono e del Colore; tale via si
adatta ai temperamenti artistici.
Se è il quinto o della Scienza,
si deve indurre la mente ad applicarsi
per aiutare l´umanità.
Se è il sesto o della Devozione,
ci s´impegna a seguire un modello
o un ideale, usando la pratica della
contemplazione.
Infine, se è il settimo, della
Legge rituale o della Magia, si sottopone
alla regola dell´ordine tutta
la propria vita, finalizzandola al
servizio altruistico.
Non esiste, però, solo il
raggio egoico o dell´anima,
ma anche quello della personalità
che varia di vita in vita, a seconda
delle caratteristiche da acquisire;
ora, il saggio istruttore deve sceglier
un metodo capace di armonizzare i
due fattori.
Lo scopo della personalità
è quello di immettere nel corpo
causale l´essenza di ogni esperienza
positiva; quest´opera arricchisce
l´Ego e lo fa espandere.
Scopo di ogni meditazione, comunque,
è quello di disintegrare non
solo i veicoli inferiori, ma anche
il corpo egoico che costituisce l´ultimo
ostacolo verso la Monade. All´inizio,
si era polarizzati sul corpo fisico,
poi ci si sposta da quello emotivo
al mentale inferiore; gradualmente,
si entra in contatto con la Triade
costituita dal mentale superiore,
dall´intuitivo e dallo spirituale.
È così che la piccola
scintilla, che da sempre alberga in
ognuno di noi, si espande pian piano,
fino a fondersi con la grande Fiamma
che l´ha originata.
La pratica costante della meditazione
permette l´acquietarsi della
mente inferiore e di mettere in contatto
la personalità col corpo causale,
fino a centrarsi nella coscienza spirituale.
D´altra parte, questo processo
è favorito dal collegamento
esistente tra il Sé superiore,
la Gerarchia dei Maestri, gli Spiriti
planetari e le più alte Entità
che controllano l´intero processo
evolutivo del cosmo.
Il tutto non avviene casualmente,
ma secondo una regola di giustizia
amorevole che tiene conto dei tempi
necessari allo sviluppo armonico dell´individuo.
Infine, è importante non solo
adeguare la meditazione al temperamento
individuale, ma prestare attenzione
anche alle differenze o consonanze
esistenti tra gruppi, nazioni e culture.
Pertanto, le scuole di meditazione
si fonderanno su molte norme comuni,
ma divergeranno su alcuni punti.
Lettera IV°
L´uso
della Parola Sacra in meditazione
Le antiche dottrine affermano che
il potere occulto del Suono o della
Parola ha reso possibile la manifestazione
di tutto ciò che esiste. Con
l´espirazione si è prodotto
un cosmo e con l´espirazione
esso verrà riassorbito. A seconda
della nota o vibrazione del suono,
la Parola produce effetti costruttivi
o distruttivi.
Siamo nella fase in cui l´Origine
di tutte le cose ha portato a termine
la fase creativa di un cosmo ed inizia
quella del riassorbimento nella Sorgente.
Le forme materiali inizialmente manifestatesi
intraprendono il cammino del ritorno,
del graduale riassorbimento.
Ora, conoscendo la legge dell´analogia
o della corrispondenza, il microcosmo
può ripetere quanto accaduto
a livello macrocosmico. Per cui, se
si fa risuonare correttamente la Parola
sacra in meditazione (la disposizione
amorevole aiuta in questo compito),
si ripeterà l´opera costruttiva
e distruttiva del Logos, attirando
nei vari corpi dell´individuo
materia più sottile ed espellendo
quella più grossolana.
Si può accennare ad una tecnica.
L´aspirante scelga, ogni giorno
ed alla medesima ora, un luogo tranquillo
dove disporsi alla meditazione. Assuma
una posizione in cui dimenticare il
corpo fisico, pur restando vigile
nella coscienza. Sieda a terra a gambe
incrociate, oppure su una sedia mantenendo
dritta la colonna vertebrale senza
tensioni, il mento leggermente abbassato,
gli occhi chiusi e le mani intrecciate
in grembo. Osservi il respiro, in
uno stato mentale positivo. Ponga
attenzione ai suoi tre corpi (fisico,
astrale e mentale) e ritiri la coscienza
nel cuore o nella testa, pensando
intensamente di essere un figlio di
Dio che torna al Padre, di essere
Dio stesso, un creatore che s´appresta
a creare, un aspetto inferiore della
divinità che cerca un allineamento
con quello superiore. Pronunci per
tre volte la Parola sacra; prima,
sussurrandola ed influenzando il mentale;
poi a voce più alta, influendo
sull´astrale; infine con un
tono più forte, agendo sul
fisico.
Sul piano mentale, la mente inferiore
sarà acquietata, il collegamento
con l´Ego verrà rafforzato
e particelle grossolane saranno espulse.
A livello emotivo, il corpo astrale
verrà stabilizzato ed anche
qui verrà espulsa la materia
più grossolana; inoltre, si
favorirà il collegamento con
la facoltà intuitiva.
Sul piano fisico, si crea un guscio
protettivo e si espelle dall´ambiente
ciò che disturba, anche con
l´aiuto di deva o angeli.
In sintesi, l´effetto è
di purificare, stabilizzare e centralizzare
tutto l´essere umano, allineando
la personalità con l´Ego.
Se la Parola è usata in un
gruppo privo di elementi indesiderabili,
il suo effetto è intensificato.
Pertanto, è preferibile che
il gruppo sia formato da persone dello
stesso raggio e che la Parola sia
intonata con la stessa chiave.
In tal caso, il gruppo può
entrare in contatto con gli altri
Ego ed anche con la Fratellanza, tramite
il Maestro istruttore.
Questa tecnica non è priva
di rischi; infatti, se i centri vengono
stimolati per fini egoistici, come
avviene con i maghi neri, i risultati
sono distruttivi.
Il risveglio dei centri è
più o meno rapido, a seconda
del livello evolutivo dell´individuo,
della razza e dell´impegno profuso
dallo studente.
Per evitare di sovrastimolare un
centro, è sufficiente non concentrarsi
solo su di esso, tendere allo sviluppo
spirituale e all´altruismo,
soggiogando il corpo emotivo mentre
si sviluppa quello mentale.
I centri esistono sul piano eterico
e corrispondono a vortici di energia
emotiva che trova un corrispondente
sul piano mentale. Quando vengono
attivati, il fuoco interiore circola
liberamente al loro interno, kundalini
inizia la sua ascesa a spirale ed
attira la luce del Sé superiore
nei veicoli inferiori. Col tempo,
anche il corpo causale si disintegra,
mentre l´essenza della Personalità
è assorbita nello Spirito.
Quando ci si concentra nel cuore,
si può raffigurare questo centro
come un loto d´oro chiuso. La
Parola sacra produce il suo dischiudersi,
mostrando all´interno un vortice
di luce azzurro-elettrico; si visualizzi
allora la figura del Maestro e si
sposti la coscienza nella testa.
Centrati sul cuore, si attira forza
dai centri intuitivi verso quelli
emotivi; concentrandosi nella testa,
invece, l´energia discende dai
livelli astratti a quelli mentali.
Il plesso solare è la sede
delle emozioni; pertanto, non è
bene concentrarsi su di esso.
Il centro della gola si attiva, quando
la polarizzazione si trasferisce dal
livello fisico a quello mentale.
L´opera è lenta e graduale;
si raccolgono i frutti di tentativi
effettuati in vite precedenti, anche
se in realtà il tempo non è
altro che un´illusione della
coscienza polarizzata nei veicoli
inferiori. Infatti, tutto è
già compiuto da sempre e per
sempre.
Lettera V°
Pericoli da
evitare nella meditazione
Non è ancora giunto il tempo
di comunicare a chicchessia istruzioni
che potrebbero avere effetti disastrosi
su individui non orientati in senso
positivo e sull´ambiente circostante.
Infatti, alcune forme di meditazione
contengono mantram o invocazioni particolari,
in grado ad esempio di invocare i
deva, e quindi sono capaci di fornire
poteri immensi a chi le pratichi.
Un loro uso limitato, tuttavia, è
stato consentito nei rituali massonici
e nella Chiesa.
È per questo che s´insiste
sulla purezza fisica, sulla stabilità
emotiva e sull´equilibrio mentale
come fattori essenziali prima di intraprendere
una meditazione occulta.
I pericoli a cui si accenna possono
riguardare la personalità dell´allievo,
con serie ripercussioni sul piano
fisico, emotivo e mentale; possono
dipendere dal suo karma, che non permette
di superare certi limiti; possono
derivare da un retaggio familiare
o nazionale, oppure provenire da forze
sottili (esseri disincarnati, abitanti
di piani non umani) evocate a propria
insaputa o coscientemente, come fanno
i maghi neri.
È bene precisare, però,
che tali aspetti negativi conservano
il loro potere solo nella dimensione
temporale in cui si svolgono le esperienze
legate ai tre mondi, cioè al
piano fisico, emotivo e mentale; superati
questi livelli, si è immuni
da ogni influenza nefasta.
Comunque, è buona regola conoscere
dapprima il proprio livello evolutivo,
procedere con cautela, registrare
gli effetti che si producono, osservare
la regolarità. Si consideri,
poi, che il manifestarsi di fenomeni
psichici non è indice di un
parallelo sviluppo spirituale; quindi,
solo un vero Maestro può vedere
nel nostro intimo i progressi conseguiti.
Si è detto che nella meditazione
è bene controllare il flusso
di pensieri che attraversano il corpo
mentale; tuttavia, se questi venissero
repressi totalmente, creerebbero una
sorta di ristagno capace di affaticare
il cervello. Allora, come si può
acquietare la mente, senza repressioni
indebite?
Ecco una tecnica efficace. Si porti
la coscienza sul piano mentale, fissandola
in un punto del cervello; si pronunci
per tre volte la Parola sacra. Si
attribuisca al respiro emesso il potere
di purificare e dissolvere le forme
pensiero. Ci si sollevi dal mentale
al causale, permettendo all´Ego
di far sentire la sua influenza ai
veicoli inferiori. Mantenendosi in
questo stato, si ripristinerà
l´equilibrio perduto. Col tempo,
la mente eviterà di contaminarsi
con pensieri di bassa lega.
Invece, se si è troppo polarizzati
sul piano mentale, si rischia di spezzare
la connessione con i veicoli inferiori,
necessari per fare esperienze nel
mondo. Occorre allora allineare i
corpi inferiori col mentale, in modo
che sia questo a servirsi di loro
come docili strumenti.
Infatti, se il corpo emotivo non
è dominato dal mentale, si
rischia di trasferire la forza che
discende dai livelli superiori ai
centri più bassi, stimolando
ad esempio in modo abnorme l´istinto
sessuale.
Infine, a livello fisico, si potrebbe
verificare un affaticamento cerebrale
tale da sfociare nella follia o nella
demenza, se si praticano esercizi
di respirazione in modo sconsiderato.
Il fuoco elettrico onnipervadente
dunque purifica, se controllato dai
livelli superiori, ma distrugge, se
usato impropriamente.
Ciò spiega l´insorgere
di forme d´insonnia, di eccitabilità,
di ipertensione e di irritabilità,
oppure di depressione e di scarsa
vitalità in soggetti che praticano
la meditazione in modo scorretto.
Per concludere è ovvio che,
quando si dice di privilegiare il
livello mentale rispetto a quelli
inferiori, s´intende non tanto
esaltare la mente concreta, quanto
riferirsi a quella superiore; altrimenti,
si rischia di peccare d´orgoglio
e di deviare sul sentiero della mano
sinistra, che è quello della
magia nera.
Certo, anche i fratelli delle tenebre
sono espressioni dell´unico
Padre, ma per loro la via del ritorno
sarà lunga e difficile; quindi,
bisogna evitare di cedere alle loro
lusinghe. La miglior difesa nei loro
confronti è quella di non aver
timore e di allineare i corpi fisico,
emotivo e mentale verso la Triade
immortale ed eterna.
Lettera VI°
L´uso
della forma in meditazione
La meditazione non si esaurisce in
un esercizio da compiere quotidianamente
per qualche minuto, ma dovrebbe diventare
una pratica costante, così
da vivere stabilmente ancorati nella
coscienza superiore.
Coloro che seguono una via devozionale
possono elaborare una forma-pensiero
che elabori un simbolo (ad es. una
croce o un altare), oppure che ricalchi
l´immagine di un venerato Maestro
capace di incarnare l´ideale
da perseguire. Tali forme presentano
colori puri e chiari, ma alquanto
nebulosi, perché turbati dall´onda
emotiva.
Chi sceglie un percorso mentale,
invece, può fare di sé
un modello di virtù da mettere
poi in pratica.
Le forme da lui costruite saranno
di tipo geometrico, più definite
e precise nei dettagli.
Ci si può incamminare sulla
via del mistico o dell´occultista,
seguire il sentiero dell´amore
o della volontà, ma il risultato
è sempre quello dell´incontro
con l´Ego.
Se non ci si identifica con i veicoli
inferiori, ma con l´Essere divino
ed immortale che dimora al loro interno,
si può operare come guaritore
a beneficio del corpo fisico od emotivo,
elaborando forme adatte allo scopo
che agiscono attraverso i chakras.
Esistono anche forme mantriche costituite
da parole, frasi o suoni che ottengono
i medesimi risultati, ma solo se fatte
risuonare ritmicamente e su specifiche
tonalità. Il loro effetto è
potenziato, se vengono pronunciate
in sanscrito e nel sensar, la lingua
sacra primordiale. Esse sono impartite
solo oralmente, durante l´iniziazione,
perché il loro potere straordinario
permette di collegarsi con l´Ego,
con i Maestri, con la Gerarchia e
con le più alte Entità
cosmiche.
Solo quando l´umanità
sarà più evoluta, tali
segreti di magia bianca verranno nuovamente
divulgati.
Si conoscono anche mantram atti ad
evocare i deva o angeli, intelligenze
che collaborano al Piano evolutivo
in qualità di costruttori,
nonché gli elementali della
terra, dell´acqua, dell´aria
e del fuoco, entità che operano
a livelli subumani. Queste formule
servono a controllare le forze elementali
e a collaborare con i deva. Tali pratiche
non sono esenti da rischi per i profani,
soprattutto se usate per fini egoistici,
come accade con i maghi neri. Infatti,
l´individuo non purificato e
non sufficientemente orientato verso
l´alto non è in grado
di sostenere la potente energia di
un deva, che lo distruggerebbe, ardendolo
con la sua fiamma; lo stesso accade
nel caso dell´evocazione di
un elementare, che tende a vampirizzare
gli sprovveduti, sottraendo loro energie
vitali.
I mantram in meditazione, dunque,
favoriscono l´ascesa corretta
di kundalini, collegano la personalità
con l´Ego e questo con la Triade
superiore.
Altre formule servono a purificare
luoghi o a magnetizzare talismani.
Sia chiaro, però, che non è
la semplice parola a produrre tali
effetti, ma la concentrazione mentale
volta ad ottenere determinati risultati.
Se poi ad agire è un gruppo,
capace di operare dai livelli mentali,
il tutto è ulteriormente potenziato.
Infine, va detto che l´uso
consapevole del ritmo, della musica
e della danza, associato alle suddette
formule, stimola i centri del corpo,
determinando un giusto allineamento
dei veicoli inferiori con quelli superiori.
Il che non accade, ovviamente, con
i ritmi e le movenze moderne, che
producono l´effetto contrario,
iperstimolando ad esempio gli organi
sessuali.
In quest´epoca di transizione,
vedremo quindi operare sia le forze
benefiche che quelle distruttive;
pertanto, si verificheranno grandi
disastri e cataclismi, ma chi di dovere
sarà adeguatamente protetto.
Lettera VII°
L´uso
del colore e del suono
Quando il Logos pronunciò
la grande Parola cosmica atta a manifestare
questo sistema solare, ne scaturirono
sette correnti di colore: blu, indaco,
verde, giallo, arancio, rosso e viola.
Pertanto, esiste una stretta correlazione
tra suono e colore.
Tenendo presente ciò e conoscendo
l´analogia che collega il macrocosmo
al microcosmo, l´uso dei colori
in meditazione produce gli stessi
effetti costruttivi sui vari veicoli
dell´essere umano; pertanto,
l´occultista, conoscendo quale
sia la colorazione fondamentale di
ogni piano, potrà creare il
suo corpo di manifestazione sui vari
livelli dell´Essere.
La percezione dei colori varia da
un piano all´altro; quelli propri
del piano fisico sono un pallido riflesso
di quelli del livello emotivo e questi
sfigurano rispetto a quelli percepibili
nelle sfere più alte.
Inoltre, è ben sapere che
alcune tinte (il bruno, il grigio,
alcuni viola nauseanti ed il verde
marcio) rappresentano dei residui
del precedente sistema solare; essi
possiedono caratteristiche involutive
e sono usati nelle operazioni di magia
nera.
Sintesi di tutti i colori è
l´indaco, ma nei tre mondi dell´evoluzione
umana è l´arancio, che
rappresenta il fuoco dell´intelligenza
donatoci dai Signori della Fiamma
al momento fatidico dell´individualizzazione.
Il termine colore etimologicamente
contiene l´idea del nascondere,
del celare. Infatti, esso è
solo uno strumento oggettivo attraverso
cui fluisce l´energia del Logos.
I sette colori circolano e s´intrecciano
attraverso i piani, per tornare alla
sorgente originaria. Alcuni hanno
una frequenza vibratoria superiore.
Se si esaminano le tipologie e proprietà
delle varie tinte, va detto che il
vero indaco è il blu del cielo
notturno; esso ha il potere di assorbire.
Il verde è il colore della
natura in questa manifestazione ed
ha proprietà stimolanti e risanatrici.
Il giallo indica il conseguimento
dell´armonia sul piano buddhico
ed il trionfo dell´Ego sulla
personalità. L´arancio
corrisponde al colore del piano mentale.
Il viola è il colore dell´ordine
cerimoniale; così, uomini e
deva possono comunicare per suo mezzo.
Non è lecito, però,
rivelare più di tanto sui poteri
connessi ai colori, visto l´attuale
livello evolutivo della razza umana,
che non farebbe buon uso di certe
conoscenze.
In ogni caso, va detto che la percezione
che si ha delle varie tinte non corrisponde
alla realtà; essa dipende dalle
caratteristiche peculiari dell´odierno
individuo e muterà seguendo
il futuro percorso evolutivo. La meditazione,
comunque, favorisce l´interpretazione
esoterica dei colori.
A quanto detto si può aggiungere
che le variazioni di colore sono dovute
alla resistenza che la materia dei
vari piani oppone all´energia
spirituale che li attraversa. Quindi,
affinando progressivamente i nostri
veicoli, permettiamo all´energia
divina di irradiare più facilmente.
Un chiaroveggente può constatare
tutto ciò attraverso un cambiamento
di colore della nostra aura.
La differenziazione dei colori si
è verificata all´inizio
della manifestazione cosmica ed avrà
termine alla sua conclusione, quando
il tutto si riassorbirà nella
sintesi suprema, rappresentata dal
colore indaco, quello delle Tenebre
primordiali. Lo stesso vale per il
microcosmo, quando i quattro raggi
del Quaternario inferiore si uniranno
ai tre della Triade superiore e tutti
poi confluiranno nel raggio sintetico
dell´Origine. Se è vero
che la forma con le sue differenziazioni
si dissolve, la Vita però permane,
arricchita dell´esperienza accumulata.
L´esoterista conosce questo
processo e vi si´inserisce consapevolmente,
praticando la meditazione occulta
ed il servizio nel mondo.
Quanto detto per il suono vale anche
per il colore; grazie al suo uso consapevole,
infatti, si può stabilire un
contatto con forme evolutive diverse
dalla nostra, sia subumane (elementali)
che superumane (deva).
Si è accennato al potere curativo
dei colori; ora va detto che, per
agire sui livelli più sottili,
si procederà con la forza del
pensiero, mentre, per sanare il corpo
fisico, si può ricorrere a
luci colorate applicate sugli organi
malati.
Ad esempio, il colore arancio, stimolando
l´eterico, produrrà un
maggior afflusso di prana, mentre
il rosa, agendo sul sistema nervoso,
curerà la depressione e la
scarsa vitalità del paziente;
infine, il verde ha un potere di risanamento
generale.
In ogni caso, più che ad eliminare
gli effetti, si baderà ad individuare
le cause del male e queste si trovano
nell´eterico, nel corpo emotivo,
mentale e causale; è su quei
piani che bisogna operare, per sanare
i mali che colpiscono un individuo.
Occorrerà ancora del tempo,
però, prima che ciò
avvenga di norma.
In futuro, la scienza del suono e
del colore sarà universalmente
diffusa. La facoltà di percepire
l´aura permetterà di
raggruppare gli individui a seconda
del raggio-colore loro proprio; sarà
più facile, così, scegliere
le cure più appropriate e favorire
l´evoluzione dei singoli in
maniera più efficace.
Si tornerà in possesso di
conoscenze già sfruttate dai
Lemuri e dagli Atlantidi; sarà
possibile, allora, sollevare senza
sforzo pesi enormi, creando al di
sotto dei vuoti per mezzo di particolari
suoni; ciò spiega il mistero
tuttora irrisolto dello spostamento
dei monoliti nella costruzione dei
dolmen, dei menhir o delle piramidi.
Infine, manipolando suoni e colori,
si potrà a piacimento distruggere
(si pensi al crollo delle mura di
Gerico, ricordato nella Bibbia) o
produrre coesione.
Lettera VIII°
Accesso ai
Maestri per mezzo della meditazione
Il contatto con i Maestri è
reso possibile nella misura in cui
dominiamo la nostra natura inferiore,
conseguendo una vibrazione analoga
a quella del Raggio di Amore-Saggezza.
Il metodo da seguire è quello
della meditazione per cui, attraverso
graduali espansioni di coscienza,
si entra in rapporto con l´Ego,
con altri sé, con il Maestro.
Chi può definirsi Maestro
di Saggezza? Colui che ha superato,
grazie alla meditazione ed al servizio,
la quinta iniziazione; la sua coscienza
ingloba il regno dello spirito, che
si trova oltre quelli minerale, vegetale,
animale ed umano. Egli è pervenuto
coscientemente a percepire la dimensione
dello spirito (atman), dell´intuizione
(buddhi) e della mente astratta (manas),
superando l´illusione della
separatività.
Il livello raggiunto da un Maestro
è senz´altro elevato,
ma tutto è relativo; infatti,
conseguita un´iniziazione, si
prospetta un ulteriore traguardo,
perché non esiste una condizione
statica e definitiva.
Ora, il discepolo accettato deve
essere in grado di mantenere costantemente
una vibrazione elevata, rifiutando
qualsiasi pensiero e desiderio indegni
del Sé. Egli partecipa alla
coscienza del Maestro e decide di
procedere sul sentiero, servendo l´umanità.
Così, potrà cominciare
a sua volta ad istruire allievi, creando
una catena di solidarietà,
di compassione ed amore.
Il Maestro è attratto da un
individuo, quando la nostra luce interiore
diviene nettamente percepibile; ciò
accade solo dopo un periodo di impegno
costante e di sacrifici.
L´istruzione del discepolo
può avvenire di notte, quando
egli è fuori del corpo fisico,
oppure durante la meditazione.
L´istruttore controlla a distanza
i progressi compiuti dai suoi allievi
e stimola a tempo opportuno i loro
centri, provocando una crescita armonica,
esente da rischi. Si disciplinerà
dapprima il corpo fisico, poi quello
delle emozioni ed infine la mente
inferiore. La pratica della meditazione
è essenziale all´inizio;
tuttavia, quando il contatto con la
coscienza superiore sarà divenuto
continuo, essa non è più
necessaria.
Il discepolo si accorge dei progressi
compiuti grazie ad eventi inattesi
e sorprendenti, ad illuminazioni improvvise
che rafforzano il suo proposito e
gli forniscono la prova ineccepibile
dell´avvenuto contatto.
Per procedere più speditamente,
si può visualizzare la propria
immagine e quella del Maestro nel
cavo del cuore, così da avvertire
costantemente la presenza della propria
Guida.
Comunque, la conferma dell´incontro
col proprio Istruttore può
avvenire in vari modi; ad esempio,
durante la meditazione, si può
avvertire una particolare vibrazione
all´altezza della nuca, sulla
fronte, oppure alla sommità
del capo; è come un brivido,
a volte accompagnato dalla percezione
di un profumo o di un suono che corrisponde
alla nota egoica dell´allievo.
È allora che bisogna prestare
particolare attenzione a quanto ci
può essere comunicato.
In quei momenti, la fede si è
tramutata in visione e la speranza
in riconoscimento; questo è
il premio elargito ai perseveranti.
Lettera IX°
Scuole future
di meditazione
La vera meditazione è ancora
poco praticata, sia per l´incapacità
di raggiungere il livello causale
che per la mancanza di un serio Istruttore
in grado di seguire gli allievi.
Esiste, tuttavia, un Piano volto
ad accelerare l´evoluzione della
mente superiore e la capacità
di controllare i corpi degli uomini
tramite il potere del Dio interiore.
L´ideale sarebbe di possedere
uno sviluppo mentale adeguato, una
stabilità emotiva ed una sana
costituzione fisica; il che non è,
purtroppo.
Eppure, verrà un tempo non
molto lontano in cui tutto ciò
sarà possibile; infatti, saranno
ripristinati gli antichi Misteri e
con essi le Iniziazioni assieme alle
più valide forme di meditazione.
I Maestri dicono che H.P.B. ha compiuto
il primo passo in questa direzione,
lanciando un ponte tra Oriente ed
Occidente con la diffusione della
Teosofia; tale tendenza in seguito
si consoliderà, fino alla piena
affermazione nel mondo.
Esiste, infatti, da sempre un´unica
Scuola fondamentale che segue e stimola
l´evoluzione del genere umano;
essa opera nel centro sacro del pianeta,
a Shamballa, nel deserto del Gobi,
e rappresenta la più alta forma
d´insegnamento che possa essere
donata all´umanità: quella
della Religione-Saggezza.
Tale Scuola presenta delle diramazioni:
una trans-himalayana, un´altra
in India meridionale ed una che sta
sorgendo in Occidente in un luogo
non rivelato. Tutte sono strettamente
collegate ed i metodi fondamentali
sono simili, anche se nei particolari
si adeguano alle caratteristiche delle
varie razze.
Va detto, però, che non tutte
le nazioni del mondo arriveranno ad
avere subito una scuola occulta; infatti,
solo quando l´anima di una nazione
raggiungerà una certa frequenza
vibratoria sarà possibile fondare
tali scuole. Le singole nazioni, però,
vedranno sorgere sempre più
numerosi centri di insegnamento negli
stessi luoghi che un tempo videro
fiorire gli antichi Misteri.
Ciò avverrà in Egitto
e presenterà una caratteristica
di primo raggio, negli Stati Uniti,
in Italia (di terzo raggio), nella
Francia meridionale, in Gran Bretagna,
in Irlanda, in Svezia, in Russia,
in Grecia, in Siria, in Giappone e
nella Cina occidentale.
Nel prossimo ciclo, sorgeranno ulteriori
diramazioni in Sud Africa ed America
meridionale.
Errano, dunque, i teosofi a presumere
che tali dottrine costituiscano esclusivo
appannaggio dei loro circoli; i Maestri,
infatti, affermano di portare avanti
in contemporanea numerosi progetti,
tutti volti ad un unico fine. È
chiaro, però, che occorre saper
distinguere gli insegnamenti genuini
da quelli spuri, ma questa è
una capacità che si acquista
con l´esperienza.
In fondo, le verità fondamentali
non sono molte e nemmeno astruse,
se ridotte all´essenziale; è
più difficile applicarle che
comprenderle. Infatti, è sufficiente
ricordare che tutto è Uno;
che esiste la possibilità di
sviluppare gradualmente la coscienza
individuale, fino a stabilire un contatto
col divino; che intercorre una relazione
tra il macro ed il microcosmo con
un´applicazione settemplice;
che la manifestazione di un cosmo
è periodica e collegata alla
legge di causa ed effetto.
Partendo da queste conoscenze teoriche,
si inizia a percorrere la via dello
sviluppo interiore, non disgiunta
però dal servizio esoterico.
È chiaro che gli inizi, come
sempre avviene, saranno modesti; gli
ulteriori sviluppi dipenderanno dall´impegno
individuale e di gruppo; eventuali
insuccessi non dovranno scoraggiare.
Queste scuole esoteriche presenteranno
due distinzioni: all´inizio,
vi sarà una fase preparatoria,
per passare poi a quella avanzata.
Il sito della scuola propedeutica
sarà scelto vicino ai centri
maggiori e lungo i litorali, mentre
quello riservato agli ego più
evoluti nascerà in luoghi più
isolati e montani. In ogni caso, si
ricordi che ognuno possiede il suo
centro in se stesso ed è a
tale verità che occorre far
riferimento.
Nella fase preparatoria, si curerà
il controllo della natura inferiore
e ci si preparerà al servizio;
in quella avanzata, si sperimenterà
il lavoro sui livelli superiori, si
studieranno le discipline occulte
e ci si preparerà per le iniziazioni.
L´istruzione fondamentale verterà
sulla meditazione, che permette il
controllo mentale, lo sviluppo dell´intuizione
e la fruizione della saggezza racchiusa
nella Triade superiore.
Per lungo tempo, le scuole avanzate
saranno in numero esiguo, perché
è rischioso comunicare a chiunque
le conoscenze esoteriche. Saranno
scuole di raggio, che accomuneranno
istruttori ed allievi; ciò
per creare la massima affinità
possibile al loro interno. Gli insegnanti
svolgeranno mansioni di supervisori,
perché l´occultista è
essenzialmente un autodidatta.
Gli allievi non trascureranno i loro
doveri o legami familiari; non vi
saranno tasse, ma contributi volontari;
ogni studente verrà alloggiato
in una stanza attrezzata per lo studio,
la meditazione, il riposo; in essa
troveranno posto immagini del Maestro,
vasi di fiori, bracieri per l´incenso.
Attorno sorgerà un giardino.
La conoscenza occulta dei tempi e
delle stagioni distinguerà
la fase dell´apprendimento,
che avrà luogo nella prima
parte dell´anno quando il sole
ascende verso nord, da quella della
messa in pratica degli insegnamenti.
Tra un periodo e l´altro, è
prevista una vacanza di sei settimane,
in cui ci si asterrà da ogni
impegno mentale, eccezion fatta per
la meditazione da effettuare tre volte
al giorno: all´alba, a mezzogiorno
ed al tramonto per almeno mezz´ora,
fino a raggiungere le cinque ore complessive.
Sarà bene concedersi il riposo
notturno, a partire dalle dieci di
sera.
La durata di permanenza nella scuola
dipende dal livello evolutivo individuale:
si va dai sette anni o più,
fino a brevi periodi. Si inizierà
poi ad insegnare agli allievi minori.
Il Rettore della scuola deve essere
in grado di controllare i progressi
compiuti dall´esame dell´aura
individuale.
Alla fine, in qualità di mago
bianco, si entrerà a far parte
della Fratellanza della Luce, usando
i poteri e le conoscenze acquisite
al servizio dell´umanità.
Lettera X°
La Purificazione
dei veicoli
La polarizzazione della razza umana
muta con l´evoluzione; infatti
se, all´inizio, la coscienza
era focalizzata sul livello fisico,
ora lo è su quello emotivo
ed un domani sarà su quello
mentale e causale, che pure verranno
trascesi. Allora, resterà solo
la vita dello Spirito, che verrà
impiegata per soccorrere il mondo.
Il corpo fisico non è altro
che l´involucro più esterno
di un insieme molto più complesso
di quanto non presumano le conoscenze
attuali; esso è un mezzo che
permette ai corpi più sottili
di stabilire un contatto con il piano
materiale. Anch´esso è,
comunque, una manifestazione di energie
e di forze di carattere superiore
e riveste un´importanza basilare
nel grande piano evolutivo; per questo,
è stato definito “il
tempio dello spirito” e non
può essere disprezzato in alcun
modo. Anzi, va curato, protetto e
rispettato come una manifestazione
divina. Del resto, tutto proviene
dall´Uno e tutto è sacro.
Occorre, però, che il corpo
venga raffinato, per permettere all´Ego
di far sentire la propria influenza.
Ciò è possibile, osservando
alcune semplici prescrizioni: un´alimentazione
moderata e di tipo vegetariano, l´
uso abbondante esterno ed interno
di acqua, l´abitudine al riposo
notturno tra le dieci di sera e le
cinque del mattino in ambiente areato,
la protezione dal freddo, l´esporsi
alla luce solare o a luci colorate
corrispondenti al proprio raggio per
vitalizzare l´eterico.
Anche il corpo emotivo può
essere riequilibrato, vigilando sui
desideri e coltivando quelli di carattere
elevato, oppure visualizzando i colori
viola ed oro.
Infine, il corpo mentale viene controllato,
abituandosi a formulare idee chiare,
acquietando il turbinìo di
pensieri che si susseguono e si sovrappongono
senza ordine, amando ciò che
ci circonda.
Lettera XI°
La vita di
servizio che ne consegue
La mera acquisizione di conoscenze
teoriche non aiuta a procedere sulla
via che conduce allo spirito, se non
viene arricchita dall´esperienza
dell´ altruismo.
Del resto, la comprensione intellettuale
del piano divino dovrebbe fornire
uno stimolo al servizio, usando le
risorse innate od acquisite.
Anche in questo campo, però,
occorre equilibrio e discernimento,
tenendo conto del tempo e delle risorse
di cui si dispone.
Inoltre, non ci si deve lasciar coinvolgere
dalle situazioni, evitando le emozioni
violente, la gelosìa, la depressione
o l´autocommiserazione, nonché
i progetti grandiosi difficilmente
realizzabili. Bisogna essere realisti,
procedendo a piccoli passi, senza
sopravvalutarsi o svilirsi.
Il consiglio dei saggi è quello
di agire con atteggiamento di sovrano
distacco, dimenticando se stessi e
non curando il risultato delle proprie
azioni.