In una brevissima Introduzione stilata
alla fine del 1950, Foster Bailey,
che fu attivo sostenitore della missione
intrapresa da sua moglie Alice, volta
a diffondere gli insegnamenti ricevuti
per via telepatica dal Tibetano, invita
il lettore a non ripetere l’errore
compiuto da varie organizzazioni,
inclini all’intransigenza dogmatica.
Le verità spirituali trasmesse
dal Maestro D.K., infatti, devono
spesso confrontarsi con i limiti della
lingua inglese e, soprattutto, tradurre
in termini razionali delle idee astratte.
Ciò comporta una parziale distorsione
delle dottrine rivelate che, comunque,
rappresentano solo una minima parte
delle conoscenze esoteriche, sempre
soggette a revisione ed ulteriori
ampliamenti, che vengono gradualmente
trasmesse all’umanità,
adattandosi alle capacità di
comprensione mostrata nel corso delle
epoche storiche.
Oggi, quindi, non è più
necessario riconoscere l’autorità
indiscussa dell’insegnante e
mantenere l’impegno di segretezza,
poiché si è instaurata
un’èra di libertà
mentale.
Pertanto, ciò che viene divulgato
può essere accettato come ipotesi
da verificare con l’esperienza
diretta.
Il “Trattato del Fuoco cosmico”
rappresenta l’insegnamento più
rilevante fornito dal Tibetano nel
corso della sua collaborazione trentennale
con Alice Bailey.
Quest’opera monumentale era
stata preannunciata alla fine dell’Ottocento
dalla Blavatsky, istruita dal medesimo
Maestro per la stesura della “Dottrina
Segreta”. Infatti, il presente
trattato ne costituisce per così
dire la chiave psicologica, cioè
l’interpretazione più
corretta da un punto di vista eminentemente
astratto ed introspettivo.
La stessa Alice Bailey, inoltre, all’epoca
della pubblicazione avvenuta nel 1925,
aveva voluto precisare lo scopo dell’opera
che intende fornire una trattazione
schematica di cosmologia e di psicologia,
individuando le analogie intercorrenti
tra macro e microcosmo.
Acquisire questa conoscenza provoca
un ampliamento di coscienza e favorisce
l’integrazione tra ricerca scientifica
e dottrine religiose, a torto separate
da un assurdo antagonismo, se si considera
che la Verità non può
che essere una.
Infine, va precisato che con il concetto
di Fuoco s’intende riferirsi
all’Essenza divina che rappresenta
l’origine e la fine di ogni
forma manifestata.
Si può parlare poi del Fuoco
interno o d’attrito che vivifica
ogni atomo e distinguere il Fuoco
della Mente o solare, cioè
quello della Conoscenza che dissipa
l’illusione, dal Fuoco dello
Spirito o elettrico, inteso come Fiamma
che unifica le innumerevoli scintille
da Esso emanate, i sé individuali.
Esiste, quindi, un Principio Illimitato
ed Immortale, una Realtà Assoluta
che precede ogni manifestazione. Tale
Causa senza causa è indicibile
ed esula dalla capacità di
comprensione intellettuale.
Essa si articola in tre Logoi: il
primo, immanifesto; il secondo, costituito
dall’unione di Spirito e Materia,
che rappresenta la Vita; il terzo
che consta dell’Ideazione cosmica.
Come si vede, ci si muove nel campo
della metafisica pura.
Da questi tre Principi Creativi derivano
innumerevoli Universi con le loro
galassie, sistemi solari e pianeti.
Ogni sistema solare è la manifestazione
vitale ed energetica di un Ente cosmico
detto Logos Solare.
Anche quest’ultimo, come i Logoi
immanifesti, presenta un triplice
aspetto: un Fuoco elettrico o Spirito,
che consta di una Volontà e
un Proposito di Vita; un Fuoco solare
o Anima, dotato di una Coscienza e
di Amore-Saggezza che si esplica come
Energia di coesione ed attrazione;
un Fuoco per attrito dotato di Intelligenza
Attiva capace di dare origine alle
forme.
Quando il Logos Solare si manifesta
in modo visibile, provoca una serie
di Emanazioni che a loro volta assumono
un triplice aspetto: le Potenze, i
Sephiroth, le Cause d’Iniziazione.
Il ternario, poi, si riflette in ogni
manifestazione successiva; infatti,
anche l’uomo è trino
(spirito, anima, corpo) come l’atomo
formato di nucleo, elettroni e dal
loro reciproco rapporto.
Inoltre, tutto è pervaso da
Energia che vivifica e collega le
varie forme, non potendosi concepire
nulla come a sé stante; questo
fatto implica l’idea della fratellanza
e costituisce la base su cui si fonda
la scienza astrologica.
Dai tre aspetti di Dio, dal Logos
Solare e dall’Energia Centrale
si diramano sette Forze Logiche, che
a loro volta si differenziano nei
cosiddetti Sette Raggi (Volontà.
Amore-Saggezza, Intelligenza Attiva,
Armonia, Conoscenza, Devozione e Ordine).
L’intera manifestazione è
regolata da una Legge di Periodicità
da cui derivano tre Leggi Cosmiche:
la Legge di Economia che governa la
materia, la Legge di Attrazione che
caratterizza l’Anima e la Legge
di Sintesi che concerne lo Spirito.
Dalle Leggi Cosmiche dipendono sette
Leggi Sistemiche che vigono all’interno
del sistema solare: Legge di Vibrazione,
Coesione, Disintegrazione, Dominio,
Fissazione, Amore, Sacrificio.
Esse operano sui sette piani del sistema
solare, che vanno dalla dimensione
fisica a quella spirituale.
Ognuna di queste Leggi entra periodicamente
in azione ed ogni piano conosce periodi
di manifestazione (manvantara) ed
oscuramento (pralaya), seguendo un
processo prima involutivo e poi evolutivo
di carattere ciclico.
Conoscere i cicli vuol dire addentrarsi
nella scienza del numero, del suono
e del colore, ma tali saperi sono
posseduti solo da chi ha conseguito
la Perfezione.
Tutte le anime sono sostanzialmente
identiche alla Superanima o Anima
Universale (Alaya), perché
sue emanazioni.
Ciò ha varie implicazioni:
1) Il Logos del sistema
solare è il Macrocosmo e l’Uomo
è il microcosmo.
2) L’anima è uno degli
aspetti propri delle forme vitali.
3) La relazione fra tutte le anime
costituisce la base della fratellanza.
4) La Legge di Analogia permette d’intuire
le corrispondenze esistenti nell’intero
sistema.
5) Il Logos è il macrocosmo
per i Regni di Natura, ma l’uomo
lo è per quelli subumani.
6) L’atomo tende all’autocoscienza
e l’uomo a quella più
allargata o di gruppo. Il Logos planetario
si avvia ad acquisire una coscienza
simile a quella solare.
7) Il Logos Solare consta della somma
degli stati di coscienza presenti
al suo interno.
Da quanto detto finora, s’intuiscono
non solo le mirifiche corrispondenze
che collegano il Tutto, ma anche l’esistenza
di una Grande Mente Ordinatrice che
può chiamarsi Dio.
SEZIONE PRIMA
IL FUOCO PER
ATTRITO O DELLA MATERIA
IL FUOCO NEL MACROCOSMO
Anche in questo caso,
il Fuoco presenta una triplice natura:
1) Fuoco per Attrito che vitalizza dall’interno
il sistema solare oggettivo; esso consiste
nella kundalini logoica.
2) Fuoco Solare che anima il corpo mentale
del Logos ed è formato dalla
somma delle scintille mentali.
3) Fuoco Elettrico o divina Fiamma che
distingue il nostro Logos dagli altri.
Questo triplice Fuoco, in termini di
Raggi, si esprime come Raggio dell’Attività
intelligente (energia di Brama che imprime
il moto al Tutto), Raggio dell’Amore
intelligente (energia di Vishnu che
governa la Legge di Attrazione e Repulsione),
Raggio della Volontà intelligente
(energia di Shiva che provoca un movimento
nello spazio dell’intero sistema).
Se il calore dei Fuochi interni è
latente, causa la manifestazione; se
è attivo, provoca l’evoluzione.
Il Fuoco mentale dona la coscienza al
Logos, collegando la Sua vita con la
forma; grazie agli Elementali del Fuoco,
permette l’espressione del pensiero.
Questa dualità, sia del Fuoco
interno che di quello mentale, forma
il quaternario inferiore del Logos,
analogo a quello presente nel microcosmo.
Come l’essere umano, anche il
Logos è perfettibile; quando
i Suoi tre Raggi si fonderanno, concluderà
un Suo ciclo vitale e salirà
di piano.
IL FUOCO NEL MICROCOSMO
Nel microcosmo, cioè
nell’essere umano, per la Legge
di Analogia, il processo si ripete identico.
Quindi, si avrà un Fuoco Interno
vivificante, identificato con kundalini
individuale che, come calore latente,
dona vita e movimento; come calore attivo,
invece, stimola l’evoluzione.
Oggettivando la personalità,
permette all’Io spirituale di
prendere contatto con la materia.
Segue il Fuoco della Mente che produce
un’autocoscienza sempre più
ampia; anch’esso è duplice:
volontà intelligente che collega
la Monade con la personalità
e fattore vitalizzante le forme-pensiero
dell’Io superiore. La duplicità
dei due Fuochi produce il quaternario
individuale.
Infine, c’è la Divina Fiamma
Monadica che stimola l’evoluzione.
Anche qui, la fusione dei Fuochi porta
alla realizzazione finale nel presente
ciclo di manifestazione.
IL FUOCO DELLA
MANIFESTAZIONE
Il primo Fuoco stimola
l’attività dell’esistente;
il secondo quella della mente e della
coscienza; il terzo Fuoco riguarda l’evoluzione
che permette alla scintilla spirituale
di dotarsi di mente e di tornare all’Origine
arricchita dell’esperienza maturata
nella materia.
Nell’essere umano, il Fuoco latente
governa i processi vitali e quello radiante
si manifesta come aura che riflette
la salute e i sentimenti prevalenti.
I FUOCHI INTERNI
DEGLI INVOLUCRI
Col termine involucro
s’intende riferirsi a quei veli
di sostanza che nascondono la Realtà
interiore.
Qui si prendono in considerazione solo
quei Fuochi che animano i veicoli inferiori,
cioè il fisico (considerato anche
nella sua parte eterica), l’emotivo
o astrale e il mentale.
Esaminando solo il Fuoco latente interiore,
si può dire che dal sole esso
irradia tutto il sistema attraverso
tre canali: l’akasha o materia
vitalizzata dal calore latente; l’elettricità
o sostanza di polarità unica,
che rappresenta l’energia del
Logos solare nel suo aspetto spirituale;
i raggi di luce dell’aspetto pranico.
I Fuochi solari, dunque, influenzano
i corpi planetari compresi nel sistema.
Anche i Fuochi interni della Terra agiscono
attraverso tre canali: la materia del
pianeta vitalizzata dal calore; il fluido
elettrico che caratterizza l’atmosfera
e che rappresenta il polo opposto dell’elettricità
solare; il prana planetario che dona
alla Natura il suo potere di guarigione
e che viene assorbito dai pori della
pelle.
Nell’uomo, i Fuochi si trovano
alla base della spina dorsale e procedono
attraverso tre canali: quello che infonde
calore al corpo; quello che vitalizza
i centri nervosi e quello che distribuisce
il prana, dando origine al fenomeno
dell’aura.
Quanto detto per il piano fisico, vale
anche per l’astrale ed il mentale.
Il Fuoco latente interiore, nella sua
triplice manifestazione, costituisce
il Fuoco essenziale del terzo Logos,
caratterizzato dalla vita attiva.
I tre Fuochi funzionano allo stesso
modo nell’atomo.
Esistono poi gli elementali e i deva
del Fuoco. Nel piano fisico, abbiamo
le salamandre, gli spiriti del fuoco,
gli agnichaitan, gli elementali panici.
Essi alimentano i piccoli ed i grandi
Fuochi, il calore corporeo, le fiamme
dei vulcani, i raggi di luce.
Nel piano astrale, invece, provocano
il calore delle emozioni o lo slancio
delle aspirazioni più nobili.
Hanno infinite espressioni; una di esse
(agnisuryan) collabora alla distruzione
del corpo causale dell’individuo,
giunto alla soglia della realizzazione.
IL RAGGIO DELLA
PERSONALITA’ E IL FUOCO PER ATTRITO
Lo Spirito permea tutte
le forme di ogni piano; ovunque Esso
ha per punto focale un atomo di materia
detto atomo permanente.
Quest’ultimo distribuisce la forza
che riceve dal Raggio Monadico, Egoico
o della Personalità. Gli atomi
fisici, emotivi e mentali, stimolati
da questa forza, si attivano e s’illuminano,
fino a produrre la trasmutazione dell’individuo.
A livello microcosmico, dunque, si ripete
quanto avviene sul piano macrocosmico
per mezzo di Fohat; infatti, l’individuo
percorre, su scala inferiore, lo stesso
lavoro del Logos solare.
Pertanto, la Legge del karma opera in
modo identico in tutto il cosmo.
IL CORPO ETERICO E IL PRANA
Il prana o principio
vitale è prodotto dal rapporto
dell’Atma (Spirito) con una forma,
che viene costruita come mezzo di esperienza.
L’esistenza dura finché
in un corpo vi sia prana.
Lo studio del corpo eterico permetterà
una più profonda conoscenza della
materia e di migliorare la salute umana.
Esso è presente nell’uomo,
nel pianeta e nel sole. Le emanazioni
praniche solari svolgono varie funzioni:
stimolano, rallentano o distruggono
i processi vitali che si svolgono nel
sistema.
A sua volta, l’eterico costituisce
lo stampo su cui si modella la forma
fisica, che viene in vario modo influenzata
da esso. Tutto, quindi, è interconnesso
e conosce influenze reciproche.
Questo corpo è un tessuto di
sottili canali intrecciati, formato
da materia di quattro livelli eterici,
che divide il piano fisico dall’astrale,
finché la coscienza non sia in
grado di espandersi nella dimensione
superiore. Ciò vale sia per il
micro che per il macrocosmo.
In tutte le forme esiste un organo che
riceve il prana. Nel sistema, è
il sole centrale; nel pianeta, il suo
centro e nell’uomo la milza; il
veggente lo vede irradiare all’intorno
con i colori dell’aura.
L’esistenza del piano fisico ha
fine con il ritiro dell’eterico
che esce dalla sommità del capo
e non stimola più il Fuoco latente
nella materia. Lo stesso accade per
un pianeta o per un sistema solare,
giunti alla fine del loro ciclo.
La scienza ufficiale è prossima
ad ammettere l’esistenza del corpo
eterico: infatti, esistono non solo
la foto Kirlian, in grado di evidenziare
l’aura, ma anche i fenomeni detti
paranormali e spiritici; essi sono incontestabili,
sebbene la loro origine sia diversa
da quanto si creda; inoltre, si studiano
gli effetti dei raggi solari sul fisico
e la funzione delle ghiandole nei confronti
dell’assimilazione delle essenze
vitali.
Il prana solare è un fluido vitale
e magnetico ricevuto da fonti cosmiche
e trasmesso dal sole al corpo eterico
dell’uomo per mezzo di entità
deviche o spiriti di natura. Se si è
armonici ed equilibrati, non vi è
rischio alcuno, perché l’eccesso
di radiazioni viene distribuito all’aura
planetaria, dopo aver aggiunto a quanto
ricevuto una quota di emanazione personale.
Il prana planetario è quello
che la Terra o altri pianeti restituiscono,
dopo averlo assorbito dal sole; anche
qui gruppi di deva s’incaricano
di distribuire il magnetismo di Madre
Terra. Per inciso, va detto che la luna
non emana alcunché, perché
uomini e deva che la popolavano si sono
ritirati e non agiscono più come
intermediari.
Il prana delle forme è distribuito
dai regni biologici superiori a quelli
inferiori, secondo un medesimo principio
di collaborazione e d’interdipendenza.
Tutto il processo è attivato
dal Fuoco, sia esso interno, radiante,
assimilato, vivificante o distruttore;
esso costituisce l’essenza di
ogni esistenza, mezzo di sviluppo e
di preservazione. Quando tutti i Fuochi
si riuniranno in un’unica Fiamma,
si otterrà la perfezione degli
esseri purificati e si potrà
superare l’anello invalicabile
che divide le creature dei vari piani
o dimensioni.
Il corpo eterico umano riceve il prana
solare in tre centri: tra le scapole,
presso lo sterno e nella milza; poi,
lo irradia a sua volta.
Il fine di questa circolazione è
di unire i Fuochi della materia (latente
e attivo) con quelli della mente e dello
spirito, per liberarsi dalla prigione
dei veicoli che temporaneamente avvolgono
ed offuscano la luce del vero Io. Tutte
le insufficienze e le imperfezioni attuali
impediscono la corretta circolazione
delle energie; tuttavia, le esperienze
accumulate in ogni ciclo permettono
un’evoluzione graduale.
I disordini nel corpo eterico esistono
a livello sistemico, planetario ed umano,
impedendo l’assorbimento e la
distribuzione ottimali del prana. Per
questo, è necessario curare la
salute del corpo, conducendo una vita
salubre ed equilibrata, priva di eccessi.
Alla fine di un ciclo vitale, l’energia
si ritira dall’involucro fisico
e ne determina il dissolvimento. Per
l’uomo, è la cosiddetta
morte (anche se il Fuoco latente nella
materia atomica sussiste); per il pianeta
e il sistema, avviene un periodo di
oscuramento detto pralaya. Il tutto,
poi, si trasferirà su un piano
più evoluto, al momento di una
nuova manifestazione (manvantara), perché
le esperienze accumulate in precedenza
non sono state vane.
KUNDALINI E LA
SPINA DORSALE
Col termine kundalini
ci si riferisce al Fuoco elettrico o
potere fohatico insito nella materia.
Nell’essere umano, esiste in riposo
alla base della spina dorsale eterica;
può essere risvegliato e fatto
risalire verso l’alto, fino a
congiungerlo prima col Fuoco della mente
e poi con quello dello Spirito.
Quest’operazione non è
esente da rischi, qualora l’individuo
non abbia preventivamente dominato la
personalità.
IL MOTO SUI PIANI FISICO E ASTRALE
Il moto è prodotto
dal Fuoco latente nella materia ed è
l’elemento distintivo del terzo
Logos o Brahma, caratterizzato dall’Intelligenza
attiva.
Tutto si muove in senso rotatorio, si
differenzia in sette piani con vibrazioni
diverse e tende a fondersi con lo Spirito.
Il secondo Logos o Vishnu incarna l’Amore-Saggezza
ed imprime alle cose un moto ciclico
spiraliforme, per sviluppare negli esseri
una coscienza sempre più ampia,
fino alla fusione cosciente nell’Origine.
Il primo Logos è caratterizzato
dalla Volontà di esistere e collega
il nostro sistema col centro cosmico,
da cui derivano molteplici influssi
(Orsa Maggiore, Sirio. Pleiadi).
Il moto rotatorio produce la separazione
delle singole sfere all’interno
del sistema; il tutto, però,
viene attratto dallo Spirito che infine
distruggerà la forma separata,
ricostituendo l’unità primigenia.
Ogni sfera rotante evidenzia tre qualità:
inerzia, all’inizio della manifestazione
con i Fuochi quiescenti; mobilità,
in senso prima attrattivo e poi repulsivo,
per trascendere la materia intesa come
uno strumento atto a compiere esperienze;
ritmo che produce l’equilibrio
della riunificazione finale.
Le singole sfere rotanti (sistema, pianeta,
individuo, atomo) si possono rappresentare
attraverso simboli. Così, il
cerchio raffigura la materia indifferenziata
all’inizio della manifestazione;
il cerchio col punto al centro l’apparire
del Fuoco nella materia; il cerchio
diviso in due la mobilità dell’atomo
che entra in contatto con quelli circostanti;
il cerchio diviso in quattro il moto
del Fuoco in quattro direzioni; la svastica
il Fuoco che irradia all’intorno
fino al momento della consunzione.
I centri del corpo umano (chakras) sono
collegati con il Fuoco e la forza della
Spirito divino che dimora all’interno.
Per analogia, le galassie ed i pianeti
rotanti, tutti di forma sferoidale,
sono mossi dalla forza di Entità
cosmiche. Quando la forma è distrutta,
resta il corpo spirituale di fuoco.
Non è bene accelerare lo sviluppo
dei centri; il risveglio anticipato
di kundalini potrebbe produrre terribili
effetti distruttivi nel corpo e nella
psiche; bisogna invece dominare e purificare
la natura inferiore, servire l’umanità;
in tal modo, si otterrà un’evoluzione
di tutto l’essere, senza conseguenze
nocive.
Una volta che i centri siano attivati,
il loro splendore aumenta assieme al
moto ed essi diventano visibili all’occhio
del veggente che da questi segni valuta
il livello di un individuo.
L’evoluzione dei centri procede
per cicli e varia a seconda del raggio
proprio della Monade di ciascuno: all’inizio,
domina la personalità, poi subentrano
l’Ego e la Monade. Il corpo causale
o involucro dell’Ego segna il
punto di congiunzione tra inferiore
e superiore; esso è costruito
dall’azione diretta dei centri.
Quanto detto per il microcosmo vale
anche per il macrocosmo, cioè
per i pianeti ed il Logos solare.
I sensi, normali o supernormali che
siano, permettono al vero Io di venire
in contatto con l’ambiente circostante,
distinguendo la Realtà imperitura
da ciò che è impermanente.
Nell’uomo sono correlati all’autocoscienza,
mentre negli animali costituiscono una
facoltà di gruppo. Il primo a
risvegliarsi è l’udito,
collegato col piano fisico, poi in ordine
il tatto, la vista, il gusto e l’olfatto,
in relazione ai piani astrale, mentale,
buddhico ed atmico.
Nel corso delle varie iniziazioni, che
comportano una progressiva espansione
di coscienza, i centri inferiori trasferiscono
il Fuoco a quelli superiori, così
che l’Ego possa influire e prevalere
sulla personalità.
Il Fuoco della materia combinato con
quello dello Spirito permette di accelerare
l’evoluzione individuale.
LA LEGGE DELL’ECONOMIA
Questa Legge governa
tutta la materia differenziata del sistema
ed è attivata dalla Parola Sacra
o Suono emessa all’origine, cioè
dall’AUM. La materia viene prima
distribuita, poi attratta ed infine
sintetizzata nell’Unico Sé.
Dalla Legge di Economia derivano la
Legge di Vibrazione, che distingue le
caratteristiche assunte dalla materia
su ogni piano; la Legge di Adattamento
che imprime il moto rotatorio agli atomi
di ogni piano; la Legge di Repulsione,
che stabilisce il giusto rapporto tra
gli atomi; la Legge di Attrito, che
riguarda il calore e la radiazione di
ogni atomo.
Per raggiungere la liberazione finale,
gli iniziati devono saper manipolare
la materia e lavorare con le energie,
rispettando questa Legge fondamentale.
SEZIONE SECONDA
IL FUOCO SOLARE
DOMANDE INTRODUTTIVE
Finora, ci si è
riferiti a quel polo della manifestazione
detto materia. Ora si considera la coscienza
nel suo sviluppo evolutivo spazio-temporale,
nonché gli elementi che essa
può oggettivare.
1) Qual’è
la relazione del Figlio con il Sole?
Prima della manifestazione,
Spirito e Materia esistono in uno stato
di quiescenza; non interagiscono e la
coscienza non vivifica la forma. In
seguito, la forma è animata dalla
Vita e la coscienza si riveste di veicoli
adatti a esprimere le sue infinite gradazioni.
Riferendosi al Fuoco, i due poli elettrici
si collegano, producendo luce e calore.
E’ così che appare un sistema
solare, Figlio del Padre Spirito e della
Madre Materia, con la sua luce e calore
prodotti dall’unione del Fuoco
Elettrico (Spirito) col Fuoco per Attrito
della Materia energizzata. Ciò
dà origine al Fuoco Solare o
della mente.
Per analogia, nel microcosmo, l’uomo
è prodotto dall’accostamento
ancora imperfetto dei due poli; è
un Figlio di Dio individualizzato, una
scintilla del divino Sé.
La sua luce è soffocata da involucri
e scorie che col tempo e con l’impegno
verranno dissolti.
Questo processo non è solo individuale,
ma sarà generale; come le unità
separate s’incontreranno nell’unica
Fiamma, così il sole si collegherà
al centro cosmico.
Il Figlio, quindi, è un elemento
intermedio prodotto da influenze superiori
ed inferiori: è il corpo egoico
del Logos, del sole, di un pianeta,
di un individuo.
2) Che cos’è
l’evoluzione e come procede?
Il processo evolutivo
mira a rendere la materia un veicolo
adatto allo spirito; ciò avviene
per gradi e per cicli, fino all’unione
dei due poli, e riguarda sia l’individuo
che un pianeta e l’intero sistema
solare.
Al loro interno, si attivano e si collegano
sette princìpi che permettono
al Fuoco di kundalini di ardere tutte
le scorie.
3) Perché questo
sistema solare si evolve lungo le linee
della dualità?
La dualità dipende
dalla vita stessa che, attraverso il
moto, attira la materia con cui potersi
esprimere, fare esperienze e soddisfare
i desideri.
Attraverso la ruota della rinascita,
il Fuoco Elettrico dello Spirito finirà
per ardere anche quello solare o egoico
dell’anima, attirando e sublimando
tutta la natura inferiore.
4) Che cosa è
la coscienza? Qual’è il
suo posto nello schema generale?
La coscienza è
la facoltà di comprendere che
stabilisce un rapporto tra Sé
e non-sé. All’inizio, dunque,
la dualità è necessaria,
ma poi viene trascesa.
Tale condizione è comune al Logos
solare, al pianeta del sistema ed agli
individui, perché tutto è
collegato dalla Legge di Analogia.
5) C’è
un’analogia diretta tra gli sviluppi
di un sistema, di un pianeta, di un
uomo e di un atomo?
Analogia non vuol dire
identità; vi sono delle somiglianze,
ma gli stadi di crescita possono differire.
L’atomo ha una forma sferoide
con un nucleo vitale; la sua coscienza
può ampliarsi fino a comprendere
il livello dell’organismo che
lo contiene.
Per l’uomo, il centro è
costituito dal corpo causale, crocevia
tra Spirito e Materia; per evolvere,
si serve di tre principi maggiori (volontà,
amore-saggezza ed intelligenza attiva)
differenziati in sette minori. Il suo
vero Io spirituale riuscirà a
governare la natura inferiore e ad acquisire
una coscienza più vasta.
Lo stesso dicasi per un pianeta governato
da uno Spirito con involucri (atma-buddhi-manas)
che ne fasciano la luce. Le cellule
e gli atomi del suo corpo sono le unità
umane e deviche che lo abitano.
C’è quindi interazione
tra queste forme di vita micro e macrocosmica.
La sua evoluzione lo porterà
a collegarsi ad altri mondi del sistema
e al centro solare.
Il Logos solare ha un corpo come sole
e sette centri costituiti dai pianeti
sacri, di cui la nostra Terra non fa
ancora parte. Arriverà a ottenere
una coscienza cosmica, influenzato da
altri centri stellari (Orsa Maggiore,
Pleiadi, Sirio).
6) Che cos’è
l’aspetto mente? Perché
il principio manasico è così
importante? Chi sono i Manasaputra?
L’essere umano
è costituito da una triade (atma-buddhi-manas
superiore) espressa da una forma in
evoluzione (corpo egoico o causale)
che utilizza i quattro veicoli inferiori
(manas inferiore, corpo emotivo, prana,
corpo eterico) come contatto con le
dimensioni più basse.
Il fisico non è un principio,
come non lo è la Monade, detta
Volontà Spirituale o Assoluto
microcosmico.
I quattro inferiori e i tre superiori
sono collegati dalla mente, che riveste
quindi un’importanza notevole
per l’evoluzione individuale,
tesa a sviluppare l’amore-saggezza.
I Manasaputra sono gli Uomini Celesti
o Spiriti Planetari che acquisirono
il principio mentale già nel
precedente sistema solare; formano i
sette centri nel corpo eterico del Logos,
come questo lo è rispetto ad
un’altra Entità cosmica
ancora più elevata.
7) Perché il
processo dell’evoluzione è
ciclico?
Ogni forma ha un suo
ciclo evolutivo che comprende cicli
maggiori e minori. L’evoluzione
dipende dalla Legge karmica e procede
in modo spiraliforme ascendente, guidata
dalle Leggi di Attrazione, Repulsione
e Periodicità.
In ogni forma si cela una vita che è
attratta dalle altre, finché
il richiamo dello Spirito non sarà
più forte.
Meta dell’evoluzione è
attivare la coscienza su tutti i piani;
a tal fine, si crea l’illusione
del tempo e dello spazio.
Simbolicamente parlando, il 777 è
il numero della trasmutazione, cioè
dell’evoluzione animica che avviene
parallelamente tra l’uomo, i pianeti
ed il Logos solare
IL MANAS O MENTE
E LA SUA NATURA
Il Fuoco della mente
o manasico è il principio che
anima la coscienza e scopo del Logos
solare è sviluppare tale consapevolezza
in tutte le vite racchiuse nella sua
sfera d’influenza.
Il manas è il quinto principio
che si distingue in Ego spirituale (buddhi-manas)
ed ego inferiore (kama-manas) o mente
mischiata di desiderio ed emotività.
E’ il manas o principio mentale
a permettere al veicolo fisico di formulare
pensieri, di provare desideri e di conservare
memoria degli eventi.
La mente, quindi, rappresenta il punto
mediano nel ciclo evolutivo che mira
a trascendere la personalità,
per ricollegarsi allo Spirito.
Il manas, tuttavia, non è solo
mente, ma costituisce la base di tutta
la manifestazione. Infatti, il Fuoco
della mente nella sua essenza è
elettricità che, sul piano logico
si manifesta come Volontà di
esistere; su quello monadico come elemento
che dà coesione alle forme; su
quello di Brahma come proposito intelligente;
sul quarto piano come colore o qualità
fondamentale.
L’elettricità è
sostanza eterica che si fisicizza; nel
processo evolutivo, unità di
polarità diversa danno origine
alla luce, al calore e al magnetismo.
Nella sintesi finale, poi, tutto è
riassorbito nell’unica Fiamma
e ciò vale sia per il Logos che
per il pianeta o l’uomo.
Nel macrocosmo come nel microcosmo,
la polarità positiva dello Spirito
attira quella negativa della forma,
le infonde coscienza di sé ed
infine la trasmuta, riportandola all’Origine,
arricchita però di nuove esperienze.
Il punto di svolta o di ritorno consapevole
è costituito sempre dal piano
buddhico, anche se l’analogia
riguarda più la qualità
del processo che l’aspetto formale
dello stesso.
IL MANAS QUALE
FATTORE COSMICO, SISTEMICO ED UMANO
Il manas è la
volontà attiva di un’Entità
capace d’influenzare tutte le
vite esistenti nella sua sfera d’influenza.
L’origine dell’attività
manasica in un sistema solare è
un’Entità cosmica che comprende
sette Logoi solari come centri energetici
del Suo corpo.
L’origine dell’attività
manasica dei pianeti è il Logos
solare con i Suoi sette centri formati
dai pianeti sacri.
L’origine dell’attività
manasica di un singolo pianeta è
il Logos planetario che opera attraverso
sette catene o globi che costituiscono
il Suo campo evolutivo.
A sua volta, l’uomo rappresenta
l’origine della volontà
attiva intelligente delle cellule del
suo triplice corpo (fisico, astrale
e mentale) e opera attraverso i suoi
sette centri (chakras).
L’uomo, dunque, è espressione
dello Spirito o Sé che influenza
la materia o Non-Sé per mezzo
dell’intelligenza o manas, costruendo
forme.
Indirettamente, cioè attraverso
il pianeta d’appartenenza, egli
esprime il proposito del Logos che ha
elaborato un Suo progetto da realizzare
praticamente.
L’intelligenza solare, planetaria
e umana formulano piani dapprima ideali
e poi concreti. Quest’azione comporta
karma che s’interseca nei tre
livelli.
Pertanto, quando l’individuo ha
esaurito il suo karma, coopera per esaurire
quello del pianeta e poi arriverà
a interpretare e realizzare il proposito
dello stesso Logos.
Nel processo evolutivo, si distingue
fra trasmutazione (quando il manas si
trasforma in Amore- Saggezza, a partire
dal piano buddhico) e risoluzione, o
riassorbimento nello Spirito.
Gli Spiriti planetari hanno realizzato
pienamente il manas, l’uomo sta
dominando la materia e, sotto di lui,
schiere di vite restano ancora incoscienti.
La Terra non fa parte dei “pianeti
sacri”, perché il Suo Logos,
come gli umani, sta lavorando per ottenere
il pieno dominio della Sua natura inferiore.
Il manas, quindi, non conserva inalterate
le sue caratteristiche nel tempo; infatti,
se dapprima consente di distinguere
noi stessi in modo egoistico da tutto
ciò che ci circonda, poi permette
di acquisire una coscienza di gruppo,
cioè basata sul riconoscimento
del principio animico e, infine, di
pervenire alla coscienza monadica o
spirituale. Il percorso si snoda, dunque,
lungo una voluta della spirale sempre
più alta.
Inoltre, come proposito intelligente
che persegue un piano, il manas umano,
già in questo secolo, dimostra
di voler operare sintesi sempre più
ampie tra gruppi per il bene della comunità.
Pertanto, si sta procedendo a un progressivo
adattamento della materia allo Spirito,
secondo la Legge di Attrazione prima
e di Repulsione poi.
La mente umana conoscerà meravigliosi
sviluppi in avvenire, che consentiranno
un vantaggio per tutta la collettività.
Si sfrutterà l’elettricità
dell’atmosfera per produrre energia;
si userà il suono per creare
e distruggere; si scopriranno le leggi
della levitazione, l’esistenza
dell’etere, la sopravvivenza dopo
la morte fisica, i poteri psichici;
la medicina si muoverà lungo
nuove linee di ricerca, di sperimentazione
e di cura.
Sarà un periodo di transizione,
in cui il vecchio verrà sostituito
dal nuovo in ogni campo: scientifico,
economico, politico e religioso. L’apparente
distruzione di vecchie forme non dev’essere
vissuta con sgomento ed angoscia, ma
compresa come necessaria per l’evoluzione
del tutto.
Uno degli eventi di maggiore importanza
sarà dato dal passaggio di molti
gruppi animali, soprattutto quelli domestici,
al regno umano. Quest’ultimo invece
accederà al regno spirituale,
nel corso della prossima ronda.
Fin da ora, però, gli umani con
il loro magnetismo contribuiscono a
stimolare l’evoluzione animale,
risvegliandone l’aspetto mentale
latente.
Le vecchie forme animali si estingueranno
e ne nasceranno di nuove, più
adatte ad esprimere i cambiamenti avvenuti
interiormente. Lo stesso vale per gli
esseri umani, che diverranno più
piccoli e raffinati.
Si svilupperà la vista eterica
e ciò consentirà di accedere
ad un mondo ritenuto invisibile. I rapporti
con i regni della natura cambieranno;
non ci sarà più sfruttamento
ed inutili crudeltà.
Il contatto con i deva costruttori delle
forme non sarà all’inizio
positivo perché, in cambio di
benefici materiali, l’uomo rinuncerà
alla propria indipendenza. In seguito,
si ristabilirà un giusto equilibrio
ed una nuova razza, la sesta, sostituirà
quella attuale, con caratteri più
evoluti.
L’attività manasica, nelle
ronde finali, consentirà di operare
la trasmutazione, cioè il passaggio
da uno stato di esistenza a un altro
con l’azione del Fuoco. Ciò
produce la liberazione dalla forma iniziale
e il riassorbimento nella sostanza originaria.
Il nucleo positivo vitale viene energizzato
a tal punto che gli elettroni negativi
sfuggono alla sua attrazione e si spostano
nel campo in cui vige la Legge di Repulsione;
il che provoca la distruzione dell’atomo
originario e la sua ricomposizione in
una forma nuova, dotata di uno stato
di coscienza più ampio.
Questo processo è applicabile
all’atomo, all’uomo, al
pianeta ed al Logos solare. Per quanto
concerne l’uomo, vuol dire procedere
verso lo Spirito.
I maghi neri, invece, operano in senso
egoistico, spinti da interessi materiali
e smuovono forze che finiscono per creare
disastri.
Le prime tre razze-radice hanno applicato
il manas alla conoscenza del mondo esterno;
la nostra ha trovato un punto intermedio
di equilibrio; le ultime tre privilegeranno
la conoscenza soggettiva, animica e
spirituale.
L’illusione indotta dalla mente
inferiore fa ritenere che l’intero
processo di sviluppo manasico avvenga
in tempi lunghissimi; in realtà,
dal punto di vista della coscienza universale,
tutto sta svolgendosi ora, nell’Eterno
Presente.
IL RAGGIO EGOICO
E IL FUOCO SOLARE
Quando lo Spirito feconda
la Materia, produce il Figlio o Ego,
la coscienza, che costituisce l’elemento
unificante e di equilibrio.
In termini di Fuoco, questo corpo causale
è prodotto dal Fuoco Elettrico
positivo dello Spirito unito al Fuoco
negativo o per Attrito della Materia;
assieme danno origine appunto al Fuoco
solare o della mente, della coscienza.
Alla fine del percorso evolutivo, quest’ultimo
viene riassorbito nel Fuoco dello Spirito
e scompare dalla manifestazione oggettiva.
Dal punto di vista materiale, si può
dire che il corpo causale sia un involucro
di sostanza mentale che si forma al
momento dell’individualizzazione;
esso contiene tre atomi: l’unità
mentale e gli atomi permanenti fisico
e astrale.
Questi sono dei centri di forza circondati
dall’involucro causale, la cui
funzione è quella di separare
un’unità di coscienza dall’altra
e di ricevere la vibrazione della Triade
superiore (Atma, Buddhi, Manas).
In questo sistema solare, l’atomo
permanente astrale è più
stimolato degli altri, non solo perché
l’umanità attuale è
polarizzata sull’astrale, ma anche
perché l’intero sistema
vibra sul raggio dell’Amore ed
è governato dalla Legge di Attrazione.
Questa forza cosmica dominante è
un potente agente di trasmutazione su
tutti i livelli (cosmico, logoico, planetario
e umano).
Gli atomi permanenti fisico e astrale
sono composti di sostanza omologa, costituiscono
la base su cui i deva costruiranno le
forme, rispondono ad impulsi superiori
e sintetizzano le qualità essenziali
del Pensatore che le utilizzerà
in un prossimo ciclo di vita.
L’unità mentale si distingue
dai due atomi permanenti, perché
costituisce il primo aspetto della triade
della personalità, destinata
a trasferirsi nella Triade superiore.
La manifestazione è prodotta
quindi dall’azione congiunta di
forze, le uniche davvero reali, che
producono sulla coscienza un effetto
illusorio temporaneo (maya), destinato
a dissolversi assieme al tempo ed allo
spazio.
Gli atomi permanenti sono attraversati
da minuscoli vortici di forza detti
“spirille” che, ricevendo
vibrazioni superiori, rendono gli atomi
radioattivi, permettendo così
l’evoluzione delle forme.
ELEMENTALI DEL
PENSIERO E ELEMENTALI DEL FUOCO
L’Ego costruisce
i suoi involucri con il potere del pensiero,
per stabilire contatti con l’esterno
e accumulare esperienze.
Quando la sua attenzione sarà
accentrata sui livelli superiori, la
forza dei suoi pensieri non verrà
più diretta verso gli aspetti
inferiori che, devitalizzati, si estingueranno.
Ciò produrrà la graduale
dissoluzione delle forme più
dense e materiali.
Quanto detto vale sia per il Logos che
per l’essere umano, che comprenderà
come i fenomeni siano prodotti dall’incontro
di energia positiva e negativa.
Quel che viene creato con la forza della
mente assieme all’opera dei costruttori
(deva) è soggetto alla Legge
del karma.
Il Logos dell’attuale sistema
solare (il secondo) opera seguendo leggi
ben precise, ideando la manifestazione
sul piano mentale e poi attuandola,
servendosi del materiale che diede vita
ad un sistema precedente.
Le Leggi fondamentali sono sette: Legge
di Vibrazione, che vivifica la Materia
Primordiale (mulaprakriti) attraverso
il Suono; Legge di Coesione, che provoca
l’attrazione degli elementi; Legge
di Disintegrazione, che distrugge la
forma manifestata, per far risplendere
la Vita che la anima; Legge di Dominio
Magnetico, che governa l’evoluzione
in un processo ciclico, fino alla reintegrazione
nell’Origine; Legge di Fissazione,
che riguarda il piano mentale e produce
karma a seconda dell’orientamento
prevalente del Pensatore, arbitro del
proprio destino; Legge di Amore, che
da quello egoistico passa a quello cosmico;
Legge di Sacrificio e di Morte, che
determina l’oscuramento ciclico
della manifestazione (pralaya), ma insieme
spezza la croce del Cristo cosmico,
alleviando temporaneamente il Suo sacrificio.
Tutto, quindi, muta ed evolve secondo
un Piano grandioso, di cui si comincia
ad intuire il senso.
La Vita è ovunque, anche se a
volte latente e priva di coscienza;
può essere definita come Fohat,
Prana, Elettricità, Fluido magnetico;
in sanscrito, è detta Agni, il
Signore del Fuoco, sia esso della materia
o della mente, che crea, conserva e
distrugge.
Tutta la manifestazione nel suo processo
evolutivo si origina da un Pensiero
divino che poi si concretizza grazie
all’opera dei Deva o Costruttori;
alcuni di essi sono coscienti ed appartengono
ad un ordine superiore; altri, incoscienti,
che obbediscono ai primi.
I Deva maggiori sono anche detti Pitri
solari; furono essi ad immettere il
principio mentale nell’uomo-animale
e nel Logos stesso. Quelli minori, Pitri
lunari, hanno prodotto i veicoli mentale
inferiore, astrale e fisico.
Il mago bianco si serve della loro energia
per assecondare il Piano divino. Il
mago nero persegue piuttosto un fine
egoistico.
E’ sconsigliabile entrare in contatto
con questo mondo invisibile finché
l’ego non domini la personalità
terrena; altrimenti, il rischio di essere
travolti da forze incontenibili è
grande.
I deva del Fuoco del piano fisico, astrale
e mentale sono i più vicini agli
esseri umani e vengono detti rispettivamente
Agnichaitan, Agnisurya ed Agnishvatta.
In particolare, gli Angeli solari o
Agnishvatta usano la loro energia di
tipo elettrico per trasmettere la Vita
divina ai livelli inferiori, con l’intento
di fonderli nella Triade superiore.
Queste Entità elevate, per attuare
il loro compito, hanno dovuto percorrere
il sentiero interiore fino alla realizzazione
in precedenti manvantara e ora sono
gli Agenti del processo evolutivo su
ogni piano: umano, planetario e sistemico.
Essi hanno prodotto l’individualizzazione
al tempo della Lemuria e favoriranno
la comparsa di altri fattori evolutivi
nelle ronde successive.
Infine, collaborano al processo dell’incarnazione
e della costruzione del corpo causale.
Il loro ruolo, quindi, è davvero
essenziale.
Lo studioso di occultismo non solo deve
conoscere queste energie, ma anche apprendere
come poter operare con esse.
Mentre il mistico conosce solo l’energia
positiva, l’occultista sa che
esistono tre tipi di forza: quella positiva,
che infonde energia; quella negativa,
che la riceve; quella radiante, prodotta
dal loro equilibrio.
Abbiamo, quindi l’azione del Fuoco
Elettrico, che dona energia positiva
e che può essere definito come
Padre; quella del Fuoco d’Attrito,
che esprime l’energia negativa
o Madre; quella del Fuoco Solare, che
produce energia radiante o Figlio.
In quanto ai Deva, esse incarnano i
due tipi di energia suddetti; infatti,
i Pitri solari esprimono l’aspetto
Spirito, mentre quelli lunari, guidati
dagli Angeli solari, formano la natura
inferiore.
I Signori solari e lunari non operano
solo in rapporto agli umani, collaborando
all’incarnazione ed alla costruzione
del corpo causale o egoico o anima,
ma anche a livello planetario e sistemico.
Come si vede, quindi, esiste una varietà
infinita di questi Deva.
Alla loro azione si deve anche il fenomeno
dell’oscuramento, cioè
del ritiro dell’energia positiva
o Fuoco Elettrico da ogni forma vitalizzata
che, priva della radiazione solare,
mantiene solo per un certo tempo l’energia
negativa che le è propria, ma
poi questa si dissipa e torna all’origine;
quindi, le forme si disintegrano.
I Deva solari tornano alla loro Fonte
iniziale, come i Deva minori che possiedono
un’anima di gruppo, poiché
non hanno ancora attraversato la fase
dell’individualizzazione.
La loro meta, infatti, è quella
di divenire uomini in cicli futuri,
mentre il nostro destino è di
assumere la natura e le funzioni di
Dhyan Chohan o Pitri solari.
Ora, tutti i corpi che si disintegrano
hanno un’influenza negativa sui
veicoli o involucri più bassi
degli esseri che la ricevono. Il rimedio
è costituito dal Fuoco purificatore.
Questo Fuoco favorisce l’unione
con l’anima ed esprime l’ardore
della volontà dell’aspirante
che purifica i suoi veicoli inferiori,
eliminando gli ostacoli che si frappongono
alla realizzazione finale.
Ovviamente, non bisogna operare per
ottenere una liberazione solo personale;
non si deve dimenticare infatti il servizio
da svolgere a favore del prossimo, per
mezzo della scrittura, della parola,
delle espressioni artistiche, usando
anche il denaro come mezzo.
Tra i costruttori minori, alcuni lavorano
sul piano della materia, sia essa a
livello fisico, liquido o gassoso, prendendo
nomi diversi: gnomi, elfi, fate, ondine,
sirene, salamandre. Essi si possono
incontrare, se si sviluppa la vista
eterica.
Va anche detto che ogni individuo ha
il suo deva custode.
Prima di costruire forme tangibili,
si opera a livello eterico, densificando
attorno ad una struttura sottile una
sostanza più densa, dapprima
mentale, poi astrale e infine fisica.
Dopo il concepimento, il lavoro dei
deva continua nell’infanzia con
l’accrescimento del corpo, nella
maturità con il suo mantenimento
e nella vecchiaia con la sua progressiva
dissoluzione.
L’Ego, infatti, non dirige più
l’esercito dei costruttori e l’energia
vitale si ritira dai centri. Lo stesso
processo si verifica per un pianeta
o un sistema solare.
All’atto della nascita, la forza
vitale è gradualmente immessa
nei chakra superiori, quelli del cranio;
il processo si compie entro il settimo
anno di vita.
L’essere umano resta soggetto
a queste forze di vario genere finché
non sia in grado di padroneggiare la
sua natura inferiore ed i costruttori
minori; in seguito, diverrà egli
stesso un costruttore cosciente, liberandosi
da ogni influenza esteriore.
L’UOMO COME
CREATORE NELLA MATERIA MENTALE
Bisogna sapere che
una gigantesca forma-pensiero, formata
da pensieri e desideri malvagi coltivati
da tempo immemorabile dall’umanità,
avvolge l’intero pianeta, impedendo
la Via del Ritorno. Essa è conosciuta
anche col nome di Guardiano della Soglia,
perché si colloca tra il quarto
ed il quinto regno di natura, cioè
tra lo stadio puramente umano e quello
dello Spirito.
I Grandi Esseri bilanciano la sua influenza
nefasta con i loro pensieri positivi
ed insegnando agli individui come liberarsene,
trasformandoli in collaboratori del
Piano divino.
L’uomo deve apprendere il metodo
per allineare la sua natura inferiore
con l’Ego, in modo da essere governato
dalla sua componente divina.
Il metodo da seguire consiste nel creare
forme-pensiero elevate, coltivandole
con la volontà ed il desiderio,
così da annullare gli effetti
nefasti prodotti da una condotta errata.
La concentrazione e la meditazione aiutano
ad acquietare la mente e a creare una
stabilità emotiva. Trasmettere
l’energia egoica nei chakras presenti
nella testa e collegarla a quella che
sale dal basso vuol dire condizionare
il cervello fisico e divenire un creatore
cosciente di materia mentale; questo
processo produrrà effetti tangibili
nel mondo.
IL MOTO SUL PIANO DELLA MENTE
Tale moto è
originato dai Manasaputra, i Costruttori
divini o Agnishvatta, autori della manifestazione
periodica, attraverso un processo prima
involutivo e poi evolutivo, che si conclude
con l’oscuramento o pralaya.
La loro azione produce le forme, tutte
correlate da questo flusso di energia
onnipervadente.
La manifestazione, quindi, non è
prodotta da un influsso proveniente
dalla materia, ma da un’azione
esterna, volontaria e cosciente.
Il moto della materia è rotatorio,
ma quello derivato dal piano della mente
è ciclico e a spirale, cioè
evolutivo.
La durata di questi cicli è variabile;
essi si dividono in cicli minori e maggiori
che s’intersecano. Il risultato
di questo moto consiste in una graduale
espansione della coscienza che dimora
in ogni forma. In ciò consistono
la trasmutazione e l’iniziazione.
E’ iniziato e culminerà
nella prima metà di questo secolo
un processo di risveglio collettivo
che permetterà a gran parte del
genere umano di compiere un grande passo
verso la realizzazione.
Simile al ruotare delle galassie e dei
mondi nel cosmo è il ciclo che
compie la Monade umana in infinite incarnazioni
all’interno di tre sistemi solari:
il precedente, l’attuale e il
successivo.
Il tutto è regolato da Leggi
ben precise, come quella dell’energia
elettrica dinamica che imprime il movimento
o quella del karma, che accelera o rallenta
l’evoluzione individuale.
Innumerevoli fonti di energia stimolano
l’evoluzione che, pertanto, è
assicurata; nulla può vanificarla.
Essa avviene meccanicamente, regolata
da Leggi di natura nei regni biologici
inferiori e consapevolmente nell’essere
individualizzato, che può accelerarla
se collabora col Piano divino. Tale
grandioso processo avviene in modo analogo
nel micro e nel macrocosmo.
LA LEGGE DI ATTRAZIONE
Si manifesta in tutto
il sistema solare, esplicandosi in vari
modi. Esiste, infatti, una Legge di
Affinità chimica che riguarda
i minerali; una Legge di Progresso valida
nel regno vegetale che evidenzia un
notevole grado di sensibilità;
una Legge del Sesso utile alla perpetuazione
delle specie animali, fintanto che l’essere
umano non tornerà androgino;
essa comprende anche le unioni che si
verificano tra personalità ed
anima e tra questa e lo Spirito, nonché
quelle tra pianeti e sistemi solari
alla fine delle loro esistenze; la Legge
del Magnetismo che unifica una personalità
quando s’intraprende la via interiore;
la Legge di Irradiazione che caratterizza
le fasi intermedie tra un regno e l’altro,
evidenziandosi nella radioattività
dei minerali o nei profumi esalati dai
vegetali; la Legge del Loto che concerne
l’unione di Materia e Spirito;
la Legge del Colore che vela l’essenza
vitale ed è attratto da essa;
la Legge di Gravitazione che agisce
solo sull’aspetto fisico delle
forme manifestate; la Legge di Affinità
planetaria che riguarda l’interazione
tra pianeti, la loro finale unificazione
e l’ecpiròsi finale nel
sole; la Legge dell’Unione solare
che si riferisce all’interazione
tra i soli; la Legge delle Scuole che
si manifesta in modi diversi sui vari
pianeti e che riguarda le espansioni
di coscienza iniziate al tempo dell’Atlantide,
per accelerare l’evoluzione umana.
I Signori del karma governano queste
forze attrattive, tutte espressioni
di un’unica energia, e le distribuiscono
con cognizione di causa.
Gli effetti di questa Legge di Attrazione
sono quelli dell’associazione
di forme che debbono esaurire un karma
comune e quello di costruire delle forme
influenzate da energie sistemiche e
planetarie.
Il tipo della forma è determinato
dalla qualità della vita che
vi dimora e ciò vale per l’uomo,
per il pianeta e per il Logos solare.
Gli Agenti attrattivi sono quelle sette
Gerarchie di Esseri detti anche Costruttori,
che mediano tra Spirito e Materia. Le
prime tre sono senza forma e le ultime
quattro governano la manifestazione
fisica e quindi anche l’evoluzione
umana.
L’uomo deve comprendere di far
parte di un Tutto che trascende la sua
persona e predisporsi per ricevere quelle
energie superiori che ne trasmuteranno
la natura egoistica, per farne un servitore
del prossimo e un collaboratore cosciente
del Piano divino.
È attraverso la conoscenza e
la pratica della Legge dell’Amore
che può avvenire dapprima la
trasmutazione interiore e poi la liberazione
dell’essere umano.
SEZIONE TERZA
IL FUOCO ELETTRICO DELLO SPIRITO
DICHIARAZIONI FONDAMENTALI
Essendo un soggetto
privo di forma, esistente sul piano
della metafisica pura, esula dalla portata
dalla mente razionale.
Il Cristo accennò a Nicodemo
la natura dello Spirito, paragonandolo
a un vento di cui si può udire
la voce (il Suono primordiale da cui
ha origine la manifestazione), ma di
cui non si può determinare lo
scopo ultimo, cioè l’effetto
che questa Energia produrrà.
Per quanto riguarda l’uomo, i
Maestri insegnano che occorre prendere
contatto con l’anima individuale,
poi con quella universale e infine con
la Causa Ultima del Tutto. Cosa Essa
sia, però, è celato alla
presente umanità, che continuerà
il suo percorso evolutivo in un’altra
manifestazione.
Lo studio dei simboli può fornire
qualche indicazione in merito, ma occorre
penetrarne il senso riposto con l’intuizione
che va oltre l’analisi dei fenomeni.
L’invito, quindi, è rivolto
a conoscere il sé e poi l’Uno,
la Grande Fiamma che ha ideato la manifestazione
del Tutto. Questa conoscenza, però,
è riservata alle iniziazioni
superiori che si svolgono attraverso
sette Sentieri.
LA NATURA DEI SETTE
SENTIERI COSMICI
Questi Sentieri sono
percorsi dagli Adepti che hanno già
unificato le loro coscienze con quella
del Logos planetario e si preparano
a conseguire delle iniziazioni cosmiche.
Poiché questi sette Sentieri
hanno a che fare con l’Assoluto,
sono fuori della portata non solo dell’uomo
comune, ma anche dei discepoli. A essi
hanno accesso Esseri eccelsi, che si
avviano a conseguire la perfezione ultima.
Il primo Sentiero è quello del
Servizio sulla Terra e vi sono implicati
Coloro che, animati da saggia compassione,
stimolano le organizzazioni politiche,
religiose, scientifiche e metafisiche
a lavorare per l’evoluzione della
razza umana.
Il secondo è il Sentiero del
lavoro magnetico, percorso dai Maestri
che creano sui livelli mentali ed astrali
idee atte ad influenzare ed orientare
la pubblica opinione.
Il terzo è il Sentiero per divenire
Logoi planetari ed è scelto da
Coloro che assumeranno questo ruolo
nel prossimo sistema solare, il terzo.
Il quarto è il Sentiero per Sirio,
seguito dai Signori di Compassione e
dai grandi mistici dell’Occidente.
Il quinto è il Sentiero di Raggio,
percorso dai Maestri di Saggezza che
conoscono a fondo le Leggi di Vibrazione;
Essi orientano il nostro sistema solare
in una direzione specifica, atta a favorire
le grandi trasformazioni prossime venture
che avranno luogo sul nostro pianeta.
Il sesto Sentiero è quello percorso
dallo stesso Logos, che s’appresta
a conseguire una visione cosmica.
L’ultimo è il Sentiero
dello Stato Assoluto di Figlio, espressione
con cui si designa l’identificazione
con un Essere ancor più elevato
del Logos stesso. Lo percorrono i Lipìka
o Signori del karma che governano il
sistema solare, conoscendo la volontà
ed i desideri del Logos.
Gli ultimi due Sentieri introducono
a stati di coscienza cosmica inconcepibili
per l’umanità attuale.
*******
L’aspirante e il discepolo che
intendono percorrere il Cammino del
Ritorno sappiano che la Nota primordiale
che ha dato origine alla creazione è
ancora emanata dall’Assoluto,
che la farà risuonare finché
la liberazione e la perfezione saranno
conseguite dall’intera manifestazione.
Allora e solo allora il Tutto sarà
fuso nell’UNO in completa armonia.