All’inizio di una breve prefazione
stilata dallo stesso Tibetano, si legge
che la lettura o l’ascolto di
nozioni ricavate dalla Saggezza Eterna
servono solo ad accrescere la responsabilità
di chi ne viene informato; infatti,
la conoscenza di una Realtà più
vasta o di determinate Leggi che regolano
la Vita universale dovrebbe sospingere
l’individuo ad uniformare la sua
esistenza a tali preziose rivelazioni.
Se così non fosse, il karma ne
verrebbe comunque influenzato e se ne
ricaverebbe solo affaticamento cerebrale,
senza alcun progresso apprezzabile.
Pertanto, il Maestro invita il lettore
ad applicare alla propria vita i precetti
che vengono donati ai ricercatori sinceri
senza alcuna imposizione d’autorità;
ciascuno è libero d’avvalersi
o meno dell’insegnamento, decidendo
spontaneamente se sia opportuno incamminarsi
sul Sentiero interiore.
Si tratta di un percorso lungo e difficile,
che richiede di perdere di vista il
sé inferiore nel servizio del
prossimo, di purificare gradualmente
tutti i corpi (fisico, astrale e mentale)
e di divenire un canale attraverso cui
la forza spirituale possa fluire liberamente,
irradiandosi poi all’intorno.
Si specifica inoltre quale sia il significato
da attribuire al termine “Raggi”.
Essi sono le Forze costruttrici dell’universo,
che producono i loro effetti ovunque
e, quindi, anche sul regno umano che
ne è influenzato a livello fisico,
animico e spirituale.
Con l’avvento dell’Età
dell’Acquario, tutte queste che
potrebbero sembrare opinioni discutibili
o ipotesi da verificare saranno comprovate
dalla scienza che dimostrerà
l’esistenza di una sola Sostanza
presente in natura, dell’anima
umana e della sua identità con
quella universale.
Comprendere tali concetti comporta dapprima
lo sviluppo dell’apparato mentale
e successivamente quella che viene definita
come illuminazione.
INTRODUZIONE
Lo studio dei Raggi
permetterà di far luce sui cicli
che hanno caratterizzato la storia umana
e sull’intero processo evolutivo
ancora in atto.
Infatti, tutto dipende dall’influenza
di un determinato Raggio dominante o
da quella congiunta di più Raggi,
che agiscono sull’apparato fisico,
emotivo e mentale degli esseri in manifestazione
oggettiva.
Tali conoscenze permetteranno alla psicologia
di compiere enormi progressi in futuro,
arrivando a provare l’esistenza
di un’entità animatrice
entro la forma esteriore.
A tal proposito, si parla dell’energia
dell’unico Spirito, caratterizzato
da tre qualità (Volontà,
Amore ed Intelligenza), da cui emanano
le scintille divine che costituiscono
lo spirito nell’uomo, qualitativamente
determinato dall’una o dall’altra
delle tre differenziazioni suddette.
Le tre principali correnti di energia
si suddividono dapprima in sette parti,
dando origine a sette tipi di anime,
e poi in quarantanove tipi di forze
che originano tutte le forme esistenti
nei mondi fisico, astrale e mentale,
nonché nei quattro regni di natura
(minerale, vegetale, animale ed umano).
Apprendere tutto ciò vorrà
dire conoscere meglio noi stessi ed
imparare a cooperare con il grande Piano
divino che si va attuando sulla Terra.
L’etimologia del termine “psicologia”
(dal greco psiché anima + lògos
parola) indica il suo significato profondo;
infatti, si allude ad un evento primordiale,
quando il suono prodotto da un Raggio
causò un effetto sulla materia:
è il potere del Verbo che dà
origine alla manifestazione di un cosmo.
Ognuno dei sette Raggi quindi emette
un proprio suono, mettendo in moto le
forze che agiranno sulla materia.
L’occultista dunque studia le
energie ed opera con esse, agendo con
la potenza del pensiero. Si comprende,
pertanto, l’enorme responsabilità
che si assume lavorando in questo campo:
il labile confine che distingue la magia
bianca da quella nera dipende, infatti,
solo dall’intento che ci si propone
di conseguire.
Per questo, occorre allineare sempre
più la propria personalità
con la luce dell’anima, imparare
a captare le idee che da essa promanano,
formularle in pensieri e trasmetterli
alle menti più ricettive, affinché
la Bellezza, la Verità ed il
Bene prevalgano nel mondo.
Questo compito finora era affidato a
rari veggenti illuminati, ma è
giunto il momento che gruppi sempre
più numerosi di esseri umani
apprendano questa tecnica capace di
rinnovare il mondo dalle sue fondamenta.
L’evoluzione interiore compiutasi
in milioni di anni nell’essere
umano sta permettendo ad un numero sempre
crescente d’individui di espandere
la propria coscienza, inizialmente focalizzata
sull’aspetto forma, consentendo
d’intuire la presenza di un’anima
individuale e poi di procedere ancora
oltre, identificandosi con la Vita che
governa il pianeta, il sistema solare,
fino ad unirsi con l’Uno Tutto
Assoluto, di cui nulla si può
dire, allo stato attuale delle cose.
Per avere consapevolezza della Vita-Una,
infatti, occorre aver superato l’illusione
del dualismo e della separatività.
Quindi, anche l’iniziato di alto
ordine al massimo riesce ad identificarsi
con la coscienza di quell’Ente
di cui il sistema solare è l’
espressione visibile.
Pertanto, si continuerà ad usare
un linguaggio dualistico anche in questa
sede, perché a tale livello si
situa la stragrande maggioranza degli
esseri umani, la cui mente crea l’illusione
della separatività, ma nello
stesso tempo costituisce il principio
che permette di stabilire un collegamento
con l’anima (kama-manas e buddhi-manas).
Si arriverà a comprendere che
tutto è Spirito; la cosiddetta
materia è la sua espressione
più densificata e cristallizzata,
mentre lo spirito rappresenta lo stato
sublimato della stessa.
Tuttavia, questa è la Meta sublime
indicata dai Maestri e ciò dovrebbe
essere sufficiente a spronarci in quella
direzione, mettendo le ali ai piedi
degli aspiranti e dei discepoli che
iniziano a percorrere questa via luminosa.
Il grande Leonardo da Vinci indubbiamente
doveva aver fatto la sua scelta, quando
lasciò scritto in un suo lapidario
pensiero: “Non si volta chi a
stella è fiso”.
Tornando ai sette Raggi, diciamo che
questi costituiscono la prima differenziazione
della divina triplicità Spirito-Coscienza-Forma
e che ne permettono la manifestazione.
In altri termini, il rapporto tra Padre-Spirito
e Madre-Materia genera il Figlio o l’aspetto
Coscienza.
Col termine VITA ci si riferirà
allora allo Spirito, al Padre, al primo
aspetto della Divinità, all’Energia
o Fuoco elettrico che rappresenta l’Origine
da cui tutto deriva, alla Causa prima.
Col termine APPARENZA si definirà
invece la materia, la forma oggettiva
ed illusoria perché impermanente,
animata dalla Vita. E’ il terzo
aspetto della Divinità, la Madre
fecondata dallo Spirito Santo.
Col termine QUALITÀ s’intende
infine il secondo aspetto della Divinità,
il Figlio di Dio, il Cristo cosmico
incarnato nella forma. Il rapporto tra
Spirito e Materia genera l’Entità
cristica che rappresenta quell’Io
divino non sempre percepito dall’essere
umano, ma con cui entrò in perfetta
simbiosi il Cristo storico.
I sette Raggi incarnano perciò
sette tipi di forza che rivelano progressivamente
le sette qualità del divino.
La Vita-Qualità-Apparenza coesiste
nell’universo manifestato e negli
individui e produce sette tipi di forme
qualificate, dette appunto Raggi, con
le loro quarantanove differenziazioni.
Per maggior chiarezza, ripetiamo che
i sette Raggi sono sette correnti di
forza emananti da un’Energia centrale.
Sono Grandi Vite che agiscono nei limiti
del sistema solare, attraendo la sostanza
necessaria alla manifestazione oggettiva,
che esprime le loro qualità intrinseche
e costituisce il loro corpo visibile.
Vista la complessità dell’argomento,
in questa sede si tratterà solo
dell’uomo e delle sue reazioni
psicologiche verso la Gerarchia, il
prossimo ed i regni subumani.
L’uomo dunque può essere
definito come un’entità
psichica che ha costruito una forma
capace di esprimerne le caratteristiche.
In lui, la sintesi di Vita-Qualità-Apparenza
provoca la manifestazione della coscienza.
Noi, quindi, siamo vite che appaiono
ed esprimono qualità, divenendo
consapevoli dell’intero processo
evolutivo e dei suoi scopi, fino ad
assimilarsi alla consapevolezza divina.
Lo stesso dicasi per i pianeti, ognuno
dei quali è prevalentemente influenzato
dall’uno o dall’altro dei
sette Raggi.
Ricapitolando e procedendo per ordine,
diremo che, seguendo il Piano originale,
la Vita Una cercò di espandersi,
emanando dal suo centro sette Eoni che
divennero i sette Costruttori, le sette
Sorgenti di vita, i sette Rishi vedici.
Queste sette Entità psichiche
sono anche ricordate come il Signore
di Potere o Volontà, il Signore
di Amore-Saggezza, il Signore di Intelligenza
attiva, il Signore di Armonia Bellezza
ed Arte, Il Signore di Conoscenza concreta
e Scienza, il Signore di Devozione e
Idealismo, il Signore dell’Ordine
cerimoniale o della Magia.
Sul pianeta Terra, solo il primo Raggio
non è in manifestazione, perché
la sua potenza sarebbe distruttiva per
un’umanità ancora poco
evoluta; gli altri Raggi invece si alternano
e s’incrociano, seguendo cicli
diversi.
Ogni Emanazione derivata dal Vortice
centrale è composta da miriadi
di unità d’energia in grado
di assumere un’apparenza per la
volontà ed il desiderio di uno
dei sette Signori di raggio. Ora, se
al livello umano si perviene alla consapevolezza
di sé, in quello sovrumano si
arriva a conquistare il senso dell’inclusività
e della sintesi.
I termini di Vita-Qualità-Apparenza
sono dunque i tre aspetti assunti da
un’unica Entità divina
in manifestazione, corrispondente alla
Trinità presente in tutte le
grandi religioni.
In quella cristiana, hanno assunto il
nome di Padre, Figlio e Spirito Santo;
il concetto è identico; tuttavia,
per renderlo accessibile a menti meno
evolute rispetto a quelle attuali, è
stato ingenuamente antropomorfizzato.
Il cristianesimo, comunque, ha un valore
intrinseco, come religione di collegamento
tra l’èra dell’esistenza
cosciente solo di sé e l’epoca
della coscienza di gruppo o della fratellanza
universale.
In un periodo di transizione come quello
attuale, il cristianesimo ha svolto
una funzione essenziale ed ha rappresentato
una fase indispensabile. Infatti, ha
sottolineato la dualità di materia
e spirito, di corpo ed anima presente
nell’umanità contemporanea,
in vista di una ricomposizione futura.
Si ricordi il misterioso dialogo intercorso
tra Gesù crocifisso e Pietro,
invitato a pascere le pecorelle del
gregge a lui affidato. Tuttavia, in
quell’occasione, si annuncia anche
l’avvento di una Chiesa interiore,
dello Spirito, quella di Giovanni, l’apostolo
prediletto. Di lui il Cristo dice che
sarà destinato a rimanere fino
al Suo glorioso ritorno, alludendo al
fatto che una visione più corretta
delle cose sarà trasmessa per
vene sotterranee da discepoli ed iniziati
maggiormente addentrati sul Sentiero.
L’essere umano, quindi, perverrà
per gradi ad un’enunciazione più
corretta delle antiche verità,
grazie ad un’illuminazione progressiva
della mente.
ALCUNE DOMANDE
E RISPOSTE
1) Che cosa è
l’anima? Possiamo definirla? Quale
ne è la natura?
L’anima può
essere definita come un principio intelligente,
di cui dapprima si coglie il carattere
più esteriore, cioè quello
della facoltà mentale capace
di analisi, discriminazione e separazione.
Infatti, finché ci s’identifica
con l’apparenza, predomina la
mente che induce ad accettare come reale
ciò che, invece, si rivelerà
un’illusione.
L’individuo, quindi, avvertirà
se stesso dapprima solo come forma esteriore,
poi come desiderio insaziabile, infine
come mente. A questo punto, però,
comincia ad avvertire la natura dell’anima,
cioè di una vita cosciente dietro
l’illusione, cercando di scoprire
la qualità della Vita che ha
prodotto l’apparenza.
Giungerà il momento in cui l’illusione
non sarà più in grado
di velare la realtà delle cose;
l’anima predomina e la coscienza
s’identifica con se stessa e con
il raggio che la qualifica.
Infine anche questo stadio, già
di per sé molto avanzato rispetto
al livello medio dell’attuale
umanità, sarà trasceso,
perché l’anima stessa verrà
sostituita dalla Monade.
Questo processo è valido non
solo per il singolo individuo, ma anche
per le Intelligenze che governano un
sistema solare o i singoli pianeti.
La finalità di tale esperienza,
cioè di una progressiva espansione
di coscienza, è quella di fondere
la qualità con l’apparenza,
così da produrre una forma che
rispecchi appieno il principio superiore
ed eterno che l’ha determinata.
L’anima può anche essere
definita un’unità di luce,
colorata da una particolare vibrazione
di raggio, capace d’incarnare
la volontà divina, perché
parte di una delle sette qualità
della Realtà Una.
Tutto, quindi, risulta collegato da
una suprema unità: il mondo delle
forme riceve energia dal mondo della
qualità e questo risponde a quello
della volontà divina.
Il magnetismo dell’Amore, che
incarna il desiderio della Divinità,
sospinge l’intera manifestazione
verso una meta per noi ancora imperscrutabile,
almeno finché soggiaceremo all’illusione.
Il volere della Divinità fluisce
attraverso il primo Raggio di Volontà
o Potere ed è particolarmente
attivo nel regno minerale, che ora comincia
ad irraggiare l’energia ricevuta
attraverso il fenomeno della radioattività.
Il regno vegetale invece è influenzato
dal secondo raggio e risponde ad esso
emanando i suoi profumi.
Il regno animale è connesso a
sua volta col terzo raggio e sta sviluppando
un’attività intelligente.
La materia stessa, irraggiata dalla
Volontà e dall’Amore, risponde
con un’Attività intelligente,
terzo attributo divino, predisponendosi
ad intendere il senso del grande Piano
evolutivo e contribuendo alfine alla
sua piena attuazione.
Nel regno umano, le tre espressioni
divine di Volontà, Amore ed Intelligenza
si riflettono negli aspetti della Monade,
dell’Anima e della Personalità,
anche se quest’ultima prevale
ancora, celando la realtà più
vera dell’essere.
I Raggi derivati dai tre maggiori contribuiscono
con la loro influenza ad accelerare
l’attuazione del proposito divino.
Il quarto Raggio, infatti, produce la
perfezione nella forma, dandole bellezza
ed armonia, mentre il quinto sviluppa
gradualmente negli esseri la capacità
della conoscenza. Il sesto, della Devozione,
insegna ad intuire la realtà
sottostante la forma. Il settimo, infine,
dona ordine al tutto, collegando l’interiorità
con l’apparenza tangibile.
L’anima può essere definita
anche come il principio sensibile nascosto
in ogni manifestazione esteriore. Infatti,
se la facoltà di sentire è
comune a tutti i regni biologici inferiori,
l’autoconsapevolezza è
propria solo dell’essere umano
che, negli individui più evoluti,
va sviluppando la coscienza di gruppo
e la comprensione del proposito divino,
perché in essi l’influenza
dell’anima è più
evidente.
Nell’uomo, l’anima si manifesta
come principio mentale inferiore (kama
manas) e superiore (buddhi manas). Il
primo è posseduto in potenza
da ogni atomo, il secondo appare a livello
umano ad un certo grado evolutivo e
permette di cogliere il terzo aspetto
dell’anima intesa come essere
spirituale, che sintetizza gli altri
due.
Da quanto detto, sembra che esista una
differenziazione dell’anima che
assume aspetti particolari nell’infinita
varietà delle forme; in realtà,
non è così, perché
esiste un’Anima unica che può
essere percepita solo al momento del
risveglio della coscienza.
Lo spirito dell’uomo, infine,
è uno con la vita di Dio ed alberga
nel profondo dell’anima, come
questa occupa il centro della forma
fisica.
Sforzandosi di comprendere concetti
così astratti, si sviluppa la
capacità intuitiva che a sua
volta stimola l’attività
delle cellule cerebrali, permettendo
di focalizzare la propria coscienza
nell’essere spirituale.
2) Quali sono l’origine, la
meta, il proposito e il piano dell’anima?
I sette Raggi costituiscono
il complesso della Mente Universale,
Entità intelligenti che attuano
il Piano divino, manifestando le forme
mediante cui l’Idea primordiale
avrà compimento.
Ognuno di Essi si crea un corpo d’espressione
che corrisponde ad uno dei pianeti del
nostro sistema solare: i sette pianeti
sacri, da cui la Terra (per ora) è
esclusa.
Le energie di quelle sette Vite attraversano
tutto il sistema solare, provocando
negli esseri una risposta che varia
a seconda della loro natura e del livello
evolutivo conseguito.
I tre Raggi maggiori esprimono l’impulso
del Volere divino, infondono energia
ed avviano il processo creativo; i quattro
Raggi minori, invece, differenziano
le qualità della vita e creano
l’infinita molteplicità
delle forme.
E’ in questo senso che va inteso
il mito degli Angeli caduti che precipitarono
sulla Terra e “discesero all’inferno”,
sacrificandosi per far nascere le anime
e per manifestare un nuovo regno.
Dunque, anche l’essere umano in
tutte le sue componenti deriva dall’ideazione
divina e ne riflette la natura settemplice,
perché capace di sviluppare sette
stati di coscienza e di conoscere progressivamente
sette piani di esistenza.
L’anima umana è formata
dalla sintesi che si effettua tra l’energia
materiale, caratterizzata dalla coscienza
intelligente, e l’energia spirituale
improntata da uno dei sette Raggi.
L’obiettivo che l’evoluzione
umana si prefigge di raggiungere è
quello di conseguire la piena consapevolezza
di tutti gli stati dell’essere,
di esprimerne tutte le qualità
e di operare liberamente su tutti i
piani.
A differenza dell’uomo, i sette
Esseri di raggio sono perfettamente
consapevoli del Piano, hanno già
conseguito una coscienza di gruppo ed
operano per sublimare la materia, adattandola
al Volere divino.
Tramite i sette Raggi lo Spirito divino
fluisce attraverso i regni di natura,
sviluppando tutti gli stati di coscienza.
L’essere umano, quindi, si manifesta
sotto l’impulso di uno dei Raggi,
ma è in grado di riconoscere
e cooperare col suo Raggio solo dopo
aver raggiunto un certo grado evolutivo,
corrispondente alla terza iniziazione.
3) Si può
dimostrare il fatto dell’Anima?
Come è noto, il pensiero materialistico
nega l’esistenza dell’anima,
ritenendola frutto di superstizione;
infatti, si spiegano tutte le funzioni
ad essa attribuite, a partire dal pensiero
cosciente, come attività cerebrale,
nervosa o ghiandolare, sviluppatasi
attraverso un lungo processo evolutivo.
L’uomo, quindi, come del resto
la stessa natura, è paragonato
ad una macchina i cui componenti, dopo
aver funzionato per un certo numero
di anni, si disgregano, rientrando nel
grande serbatoio di forze ed atomi che
casualmente li hanno prodotti.
Pertanto, le esperienze riferite dai
mistici vengono liquidate come sogni
di visionari o casistica di carattere
psicopatologico.
Dunque, l’unico campo in cui continua
a muoversi la scienza accademica è
quello dei fenomeni tangibili e riproducibili
in laboratorio.
Eppure, i Maestri dicono che, nella
veniente Età dell’Acquario,
il fatto dell’esistenza dell’anima,
intesa come centro spirituale sottostante
ad ogni forma manifestata, verrà
comprovato.
Ciò comporterà una rivoluzione
totale nell’ambito del pensiero
umano; pertanto, concetti come la fratellanza
o l’immortalità saranno
universalmente accettati.
I primi segnali che annunciano questo
grande cambiamento sono dati da alcuni
fattori incontrovertibili, che dovrebbero
far riflettere i negatori ad oltranza.
Innanzitutto, l’aumento in tutto
il mondo di individui dotati di poteri
psichici, capaci cioè di ampliare
la propria coscienza, fino a stabilire
contatti in genere col mondo astrale,
ma non raramente con quello mentale
o spirituale.
Saranno compiute strabilianti scoperte
in merito ai centri esistenti nell’uomo
e s’intraprenderà lo studio
del superconscio, non limitandosi più
a quello del conscio o del subconscio.
In futuro, lo studio della radiazione
luminosa permetterà d’individuare
altre forme rispetto a quella oggi assodata,
cioè derivata dal sole; si percepirà,
infatti, la radiosità inerente
al nostro pianeta, quella che filtra
dal piano astrale e da quello mentale.
Tutto questo avverrà quando la
rete eterica, che separa ancora il piano
fisico da quello astrale, verrà
dissipata.
L’occhio umano diverrà
atto a captare i colori infrarossi ed
ultravioletti, nonché tutta la
dimensione attualmente invisibile, a
partire dal piano eterico.
La scienza materialistica verrà
scossa dalle fondamenta e l’idea
dell’anima verrà accolta
come ipotesi ragionevole.
Si diffonderà anche la facoltà
di prevedere; per cui, si dovrà
postulare l’esistenza nell’uomo
di un fattore non limitato dalle categorie
di tempo e spazio.
Del resto, al mondo è stata offerta
un’ampia istruzione esoterica
che aiuterà a comprendere i cambiamenti
in atto, che andranno intensificandosi
fino al 2025.
4) A che serve lo studio dei Raggi?
Poiché il fatto dell’anima
non è ancora provato, informare
sull’esistenza dei sette Raggi
permetterà alla psicologia di
compiere grandi progressi, integrando
le conoscenze finora acquisite con elementi
nuovi.
Infatti, è noto come nella coscienza
umana esista un dualismo, un conflitto
permanente tra due elementi in contrasto
tra loro; il che ha finito per provocare
nevrosi e complessi irrisolti.
Quando si comprenderà la natura
dei sette Raggi ed il loro effetto sull’umanità,
che si traduce nella comparsa di sette
individualità distinte, si arriverà
ad unificare le due componenti dell’uomo,
inteso come entità psichica ed
anima condizionante.
Tuttavia, la scoperta dei Raggi avrà
influenza anche in molti altri settori
scientifici. Basti dire che l’apparire
di un Raggio comporta la manifestazione
di forme di vita corrispondenti in ogni
regno naturale: superumano, umano o
subumano che sia, mentre la sua scomparsa
provoca l’estinzione delle forme
ad esso congiunte.
Inoltre, i Raggi arrivano ad influenzare
la natura fisica, astrale e mentale
non solo degli individui, ma anche delle
organizzazioni e delle nazioni, determinandone
le caratteristiche peculiari. E’
così che la personalità,
di vita in vita, passando sotto l’influsso
dei vari Raggi, arriva ad esprimerne
e sintetizzarne tutte le qualità.
Quando si sono percorsi due terzi del
proprio cammino evolutivo, il Raggio
dell’anima inizia a dominare quello
della personalità e ciò
provoca un radicale mutamento nella
vita di ciascuno di noi.
5) Qual è il significato
delle qualità principali dell’anima:
sensibilità, coscienza e luce?
L’influsso dell’anima sulla
personalità produce di riflesso
un aumento di conoscenza, uno sviluppo
di strumenti per cui la coscienza inizia
ad espandersi ed una capacità
di irradiare luce sull’ambiente
circostante.
Il processo funziona così: l’anima
illumina il cervello, producendo rivelazione;
il cervello è l’occhio
dell’anima, lo strumento per cui
essa può conoscere il mondo fisico,
proprio come l’anima rappresenta
l’occhio della Monade.
E’ bene precisare che il cervello
dispone di sette sensi, corrispondenza
fisica dei sette Raggi; oltre ai cinque
conosciuti, l’esoterismo ne annovera
altri due: la mente o senso comune e
l’intuizione o senso sintetico.
Grazie ad essi, si può accedere
al mondo fisico ed a quello spirituale.
Si comprende ora come ogni forma incarni
una vita cosciente a vario livello;
l’uomo è dotato di autocoscienza,
altri esseri possiedono una coscienza
di gruppo; comunque, tutto ha un’anima
e tutto è interconnesso, perché
il Tutto esprime l’infinita varietà
della Vita divina.
La vita, la qualità e l’apparenza
costituiscono la triplicità originaria.
Ora, poiché l’apparenza
oggettiva è stata studiata, analizzata
e catalogata a sufficienza, è
tempo di indagare in senso introspettivo
il mondo della qualità, cioè
dell’anima; in ciò ci aiuterà
lo sviluppo dell’intuizione, che
si sostituirà al semplice intelletto.
Quando ci si abituerà a vedere
sotto la superficie, si vedranno emergere
le qualità dell’anima in
tutte le forme esteriori, che non saranno
più sotto l’esclusivo dominio
della natura materiale.
DIECI PROPOSIZIONI
FONDAMENTALI
Poiché gli argomenti
finora trattati potrebbero apparire
ostici ed alquanto oscuri al lettore,
quel che segue serva di ricapitolazione
e di sintesi rispetto a quanto detto
in precedenza.
PRIMO. Esiste
una sola Vita che si esprime in sette
qualità e miriadi di forme da
esse derivate.
SECONDO. Queste sette qualità
sono i sette Raggi.
TERZO. Vita, qualità,
apparenza, cioè spirito, anima
e corpo costituiscono tutto ciò
che esiste.
QUARTO. Le sette Vite producono
ciclicamente il mondo manifestato e
cooperano all’attuazione del Piano
divino sotto la direzione della Mente
del Grande Architetto dell’Universo.
QUINTO. Ogni Vita di Raggio
si esprime attraverso uno dei sette
pianeti sacri, ma la loro influenza
collettiva fluisce ovunque; pertanto
ogni pianeta, Terra compresa, si uniforma
al proposito originario.
SESTO. L’umanità
è espressione della vita di Dio
ed ogni uomo è influenzato da
una delle sette forze di raggio. Mentre
l’anima individuale resta identica
a se stessa per un intero ciclo mondiale,
la forma muta di vita in vita.
SETTIMO. La Monade è
la Vita. La manifestazione è
costituita da una Monade, sette Raggi
e miriadi di forme.
OTTAVO. Le qualità dell’anima
emergono per mezzo delle forme secondo
Leggi formulate dai sette Signori di
Raggio.
NONO. La meta stabilita per
l’umanità è lo sviluppo
del sé. Quando si realizza ciò,
si perviene all’unico Sé
e si ottiene la rivelazione di Dio,
cioè della Vita sottostante all’apparenza
e alla qualità. A quel punto,
l’illusione della diversità,
della molteplicità e della separazione
scompare nella visione dell’Uno.
DECIMO. Si perviene a tanto
attraverso l’esperienza, che inizia
col processo dell’individualizzazione
e si conclude con la più alta
iniziazione, che permette di fondere
in un’unità inscindibile
vita-qualità-apparenza.
I SETTE COSTRUTTORI
CREATIVI, I SETTE RAGGI
Il Raggio attualmente
dominante è il sesto, quello
della Devozione, anche se in fase di
declino; in tal caso, sarebbe meglio
parlare di “sottoraggio”;
infatti, inizia a manifestarsi l’influsso
del settimo Raggio che instaurerà
un nuovo ordine nel mondo.
Il primo ed il secondo Raggio ebbero
il compito di manifestare il Piano di
Dio, di cui si possono evidenziare le
linee generali in tre settori: politico,
religioso e scientifico.
In politica, si mira a costituire una
coscienza internazionale ed una sintesi
economica, superando concezioni ormai
inadatte ad operare nella realtà
presente, come potrebbe essere il nazionalismo
più retrivo.
Il compito dei discepoli più
evoluti e degli iniziati, che agiscono
dietro le quinte della storia, consiste
nel riversare nelle menti dei politici
responsabili delle sorti del mondo delle
idee positive che mirino al bene comune,
alla giustizia, alla pace, alla perequazione
delle ricchezze.
E’ vero che spesso questi princìpi
non sono intesi nel modo giusto, venendo
deformati, applicati in senso egoistico
e separativo, ma col tempo si porrà
rimedio a tutto ciò, perché
si verrà ammaestrati proprio
dagli errori compiuti e dalle conseguenze
disastrose che da essi derivano.
Nell’ambito religioso, si deve
pervenire ad una fede universale ed
alla credenza in un unico Dio. In tutto
l’Occidente, si assiste ad un
clamoroso risveglio spirituale che mira
a dimostrare la sostanziale identità
delle dottrine rivelate, che evidenziano
un identico valore progressivo.
I Maestri ribadiscono ancora una volta
che entro il 2025 questo concetto sarà
universalmente riconosciuto, anche se
per la sua pratica attuazione occorrerà
attendere ancora qualche tempo.
Per quel che riguarda la scienza, si
perverrà ad una sintesi tra la
dimensione visibile e quella invisibile,
con ripercussioni significative nel
campo educativo e psicologico.
La coscienza umana si amplierà,
sviluppando poteri latenti, fino ad
inglobare mondi ancora sconosciuti,
al punto che l’epoca attuale apparirà
come un periodo oscuro.
La realizzazione del Piano potrà
essere accelerata o ritardata, a seconda
dell’impegno profuso in tal senso
da coloro che si sono impegnati a sostenerla,
ma si esclude il crollo totale della
civiltà moderna, come troppo
spesso sostenuto dai profeti di sventura.
E’ per questo che ognuno deve
contribuire, a seconda delle sue capacità,
al buon esito del progetto divino, rafforzando
il contatto con la propria anima, disponendosi
ad insegnare, a servire il prossimo
e a contribuire alla causa con un congruo
apporto finanziario.
Pertanto, chi è caratterizzato
dal primo Raggio di Volontà o
Potere dovrà tenere a freno la
propria ambizione, arroganza ed irascibilità,
sviluppando le virtù contrarie,
dell’umiltà, della tolleranza
e della pazienza.
Coloro che sono influenzati dal secondo
Raggio di Amore-Saggezza non s’appaghino
di un sapere esclusivo; pratichino invece
la compassione e l’altruismo,
donando la conoscenza acquisita e mettendola
in pratica nelle azioni quotidiane.
Chi avverte in sé il predominio
del terzo Raggio o della Mente Superiore
applichi le sue qualità intellettuali
a beneficio dell’umanità.
Così sia anche per coloro che
si sentono investiti dalle energie del
quarto Raggio di Armonia; costoro dovrebbero
trovare un equilibrio superiore, capace
di armonizzare gli aspetti contrastanti
della natura umana.
Gli individui in cui il quinto Raggio
della Mente Inferiore emerge in modo
evidente mettano a servizio del prossimo
il frutto delle proprie ricerche.
Chi è governato dal sesto Raggio
eviti il settarismo e la superstizione,
divenendo imparziale e tollerante.
Infine, a coloro che avvertono in sé
l’impulso del settimo Raggio si
dice di dominare l’orgoglio e
di praticare l’umiltà.
I RAGGI ED I
REGNI DELLA NATURA
È tempo ora
di esaminare il rapporto che intercorre
tra i Raggi ed i sette regni che si
susseguono sull’arco ascendente
o evolutivo: dal minerale al vegetale,
dall’animale all’umano,
da quello delle Anime alle Vite planetarie,
fino alle Vite solari.
Anche in questo caso si ricordi che
alcuni Raggi esercitano un maggior potere
nei confronti di determinati regni,
mentre altri svolgono funzioni sussidiarie.
La sussistenza di ogni regno dipende
da quello che lo precede in senso temporale.
Quindi, si dice che il materiale più
denso della vita planetaria terrestre
si organizza nelle varie forme minerali
ad opera dell’azione del settimo
Raggio.
Il regno vegetale trae alimento dal
sole, dall’aria e dalla terra
i cui sali minerali vengono attratti
dal magnetismo del corpo eterico delle
piante.
Il regno animale si sostenta grazie
all’azione congiunta del sole,
dell’acqua e del regno vegetale
che fornisce gli elementi minerali necessari
a formare la struttura dello scheletro,
ma in una forma sublimata.
Ogni regno, quindi, svolge le funzioni
di un laboratorio in cui si elabora
il nutrimento adatto a forme di volta
in volta più evolute ed affinate.
È così che il regno umano,
nella sua espressione più esteriore,
trae elementi vitali dal regno minerale
e vegetale, nonché dal sole e
dall’acqua. In origine, il cibo
animale era essenziale per esso, mentre
ora resta tale solo per gli individui
meno evoluti.
Dall’esperienza che si può
trarre da una vita umana trae vantaggio
il regno delle anime; pertanto, tutto
è concatenato in un rapporto
di complementarità ed interdipendenza.
La funzione organizzante tipica del
settimo Raggio dell’Ordine si
evidenzia nella perfetta struttura geometrica
degli elementi rivelata dal microscopio
e dallo studio dell’atomo.
La posizione dell’uomo si colloca
esattamente al centro rispetto ai tre
regni inferiori ed ai tre superiori.
Egli affonda le sue radici nei tre regni
che lo precedono, sintetizzandoli in
sé, essendo il macrocosmo del
microcosmo inferiore e, nello stesso
tempo, il legame che unisce i regni
biologici inferiori a quelli superiori.
Esaminando la questione nel dettaglio,
ci si rende conto di un’evoluzione
in atto anche nel primo dei regni presi
in esame. Infatti, nei minerali si osserva
una trasmutazione delle forme, attuata
dal fuoco interno, dal calore e dalla
pressione, corrispondente a quella in
atto nei regni successivi. È
così che dallo stadio iniziale
del carbone si passa a quello del cristallo,
poi a quello delle pietre semipreziose
e preziose che trovano la più
alta espressione nella perfezione del
diamante, per arrivare alla sostanza
radioattiva.
L’intero processo prevede una
fase dapprima involutiva, in cui la
sostanza eterica si condensa in forme
concrete, e poi evolutiva, quando queste
verranno trasmutate nello stato originario,
arricchito però dall’esperienza
dell’esteriorizzazione.
La prova che questo processo sia in
atto è data, come si è
detto, dalla radiazione che emana dagli
elementi detti appunto “radioattivi”.
La scienza contemporanea si limita a
studiare l’evoluzione della forma,
ma presto si occuperà anche dell’evoluzione
della coscienza.
Ogni regno di natura, infatti, e non
solo quello umano, è governato
da due Raggi: quello della personalità
e quello egoico o dell’anima.
Dopo la terza iniziazione, che prevede
un notevole ampliamento di coscienza,
comincia ad essere avvertita anche l’influenza
del Raggio monadico o dello Spirito
immortale.
Nel regno vegetale, in via eccezionale,
proprio perché abbastanza avanzato
sul percorso evolutivo, è attivo
anche un terzo Raggio che può
essere paragonato a quello monadico
attivo nel regno umano.
A questo punto, è interessante
notare come quest’ultimo sia in
grado d’interferire con la vita
delle specie biologiche inferiori, stimolandone
anche inconsapevolmente il processo
evolutivo.
Ciò accade, ad esempio, nei roghi
delle foreste; ebbene, quella distruzione
di forme vegetali, finora controllate
dall’elemento acqua, rappresenta
in realtà un tipo d’iniziazione
attuata dal fuoco.
Lo stesso dicasi per il regno minerale,
iniziato per mezzo del suono e del fuoco
nelle trasformazioni che avvengono nelle
acciaierie e nelle officine, dove i
metalli vengono forgiati per adattarsi
alle esigenze dell’uomo.
Pertanto, a volte, l’estinzione
di forme di vita vegetale ed animale
deve essere contestualizzata in una
visione più ampia che travalichi
l’evento contingente, per inserirla
in un processo karmico ed evolutivo
che la prevede come necessaria.
Avverrà, così, che nella
prossima razza-radice, la sesta, il
quinto Raggio della mente concreta inizierà
a stimolare l’istinto degli animali,
avviandolo a vibrare in sintonia con
esso e dando inizio al processo d’individualizzazione
anche nel terzo regno di natura.
I primi animali che conosceranno questa
trasformazione sono quelli domestici
che vivono a contatto con l’uomo:
il cavallo, il cane, l’elefante
ed il gatto. I rapporti tra i due regni
non si limiteranno, quindi, solo all’aspetto
fisico ed emotivo, ma coinvolgeranno
anche quello mentale.
Analogamente, il primo Raggio influenzerà
l’aspetto volontà nell’essere
umano, permettendo un miglior contatto
con la monade ed una collaborazione
cosciente al proposito divino.
I regni naturali non sono solo in contatto
tra loro, ma anche con i pianeti del
nostro sistema solare, le cui influenze
sono studiate dall’astrologia
esoterica; tutto ciò è
prodotto dalle energie dei Raggi che
fluiscono ovunque.
Si comprende, dunque, come l’energia
di raggio stimoli l’aspetto coscienza
latente in tutte le forme materiali;
il fine ultimo di questo processo consiste
nell’evoluzione verso stati dell’essere
che non si riesce ancora a concepire.
In margine a quanto affermato finora
occorre trattare un problema che coinvolge
in modo particolare gli esseri umani
che, a causa di concezioni errate, lo
vivono in modo scorretto. Ci si riferisce
alla sessualità.
Dunque, è bene sapere che il
settimo Raggio sta iniziando ad agire
sul centro sacrale planetario e, di
conseguenza, su quello di ogni essere
umano, iperstimolando l’istinto
sessuale.
Fermo restando che l’impulso sessuale
è del tutto naturale e necessario
al pari di altre funzioni biologiche,
occorre precisare che esso andrebbe
regolato in modo ritmico, per uniformarsi
alle leggi di natura.
Un’educazione errata protrattasi
per secoli ha dato luogo a complessi,
psicosi ed inibizioni con grave danno
per la salute e la serenità di
molti. Ciò ha prodotto, di riflesso,
una reazione di segno contrario che
ha comportato licenza e promiscuità
nei costumi.
Per ritrovare l’equilibrio necessario,
occorreranno tempi lunghi; nel frattempo,
è bene intendersi sulla via da
seguire per non smarrirsi nei percorsi
labirintici della natura inferiore,
dominati dall’emotività
e dal desiderio che certamente non sospingono
sulla linea del progresso.
Innanzitutto, va detto che il sesso
è espressione della Legge di
Attrazione posta alla base di tutta
la manifestazione sensibile. Esso esprime
l’attuale condizione duale inserita
in un processo che condurrà all’unione
finale, volta a ripristinare la condizione
androginica originaria.
Le perversioni odierne sono indice di
regresso; esse si manifestano ogniqualvolta
una civiltà sta per crollare.
Eppure, sono effetto di un’errata
comprensione degli impulsi provenienti
da energie superiori che stimolano la
vita formale in modo impersonale, ottenendone
risposte ora positive, ora negative.
Lo stesso avviene in un campo diligentemente
coltivato dove, nonostante l’azione
benefica del sole, dell’acqua
e dei concimi, allignano fiori ed erbacce,
a seconda dei semi presenti nel terreno.
Infatti, se i nostri interessi sono
rivolti a soddisfare la natura animale,
l’energia divina che affluisce
in noi verrà prostituita a fini
materiali. Col tempo, però, le
qualità divine emergeranno, mutando
le tendenze attualmente prevalenti.
L’evolversi della facoltà
discriminatrice permetterà all’uomo
di sviluppare un senso più esatto
dei valori. Al termine dell’Età
dell’Acquario, l’umanità
si affrancherà dalla schiavitù
della materia.
Se dunque ricordassimo che la sessualità
a livello umano non è altro che
un riflesso del rapporto esistente tra
la coppia fondamentale di opposti (Padre-Madre,
Spirito-Materia, positivo-negativo,
vita-forma) capace di produrre un universo
cosciente, l’unione sessuale dovrebbe
almeno tendere a unificare due metà
non solo sul piano fisico, ma anche
su quello emotivo e mentale.
In tal caso, il due si fonde davvero
e di nuovo nell’uno, realizzando
un matrimonio reale, capace di attrarre
in incarnazione un tipo umano di natura
evoluta.
L’Amore è anche sesso e
questo non va demonizzato, ma possibilmente
spiritualizzato, elaborando una concezione
metafisica dello stesso.
Per favorire questo cambiamento di prospettiva,
esistono delle tecniche che, se attuate
nel modo giusto, permetteranno a tutti
di spostare la propria coscienza ai
centri sottili (chakra) collocati sopra
e non sotto il diaframma. Tra questi,
due in particolare svolgono una funzione
fondamentale per elevare e purificare
le energie ora rivolte esclusivamente
al mondo materiale: quello tra le sopracciglia
(ajna chakra) e quello alla sommità
del capo (bramaranda chakra), collegati
rispettivamente a due organi fisici,
cioè al corpo pituitario ed alla
ghiandola pineale, che corrispondono
agli organi di riproduzione maschili
e femminili.
Impegnandosi a controllare i propri
istinti, meditando e purificando gradualmente
i nostri corpi (fisico, emotivo e mentale),
le energie salgono ai centri superiori
fino a produrre l’illuminazione
propria dei Saggi.
I Maestri dicono che occorreranno ancora
circa due secoli prima che tale processo
abbia compimento. Allora la procreazione
avverrà in modo più responsabile,
tenendo conto delle esigenze dell’umanità,
badando a coinvolgere nell’atto
sessuale i tre piani di esistenza (fisico,
emotivo e mentale), consapevoli che
in tal modo si offre un’opportunità
alle anime che intendono incarnarsi.
A quel punto, l’aspetto spirituale
del matrimonio verrà compreso
e ristabilito; tuttavia, per far ciò,
occorre che fin da ora ci s’impegni
a svolgere un’opera di educazione
dell’opinione pubblica. È
ovvio che, se non si agisce in tal senso,
la responsabilità maggiore sarà
di chi conosce la realtà delle
cose, rispetto a chi ancora la ignora.
Inoltre, vanno chiariti ancora alcuni
concetti. Innanzitutto, non è
giusto attribuire la responsabilità
di un atteggiamento errato all’uno
o all’altro sesso. Infatti, sapendo
che ci s’incarna alternativamente
in ambedue per fare esperienze diverse,
tutta l’umanità è
ugualmente colpevole.
Ed ancora: comprendere davvero il senso
della rinascita vuol dire accettare
la legge karmica e le prove fornite
da ogni esistenza. Infine, applicare
la legge dell’Amore universale
insegnata dalle Guide dell’umanità
permetterebbe di praticare davvero la
fratellanza ed in tal modo ricostruire
la civiltà su nuove basi.
Per concludere: occorre sgombrare la
mente da pregiudizi inveterati, come
quello che imporrebbe ad un discepolo
una vita a seconda dei casi di celibato
o di nubilato. Infatti, se la divinità
è onnipresente, non esiste una
sfera d’azione dove l’uomo
non possa agire divinamente.
Una vita che non sappia sviluppare armonicamente
tutte le sue funzioni (animali, umane
e divine) è frustrata ed incompleta.
Del resto, l’esperienza familiare
costituisce un ottimo banco di prova
per un discepolo con gli adattamenti,
i sacrifici ed il servizio che richiede.
Il metodo per incanalare la sessualità
verso espressioni superiori consiste,
dunque, nell’imporre alla natura
inferiore una disciplina ed un ritmo,
nell’essere disposti a sacrificarsi
per gli esseri che tramite noi s’incarnano,
nell’impegnarsi ad educarli e
ad avviarli ad un’esistenza responsabile
e rispettosa degli altri.
I RAGGI E L’UOMO
L’uomo è
un’anima incarnata; egli possiede,
pertanto, la coscienza dell’immortalità
e ciò lo distingue dagli altri
esseri viventi. Tuttavia, proprio perché
rappresenta un anello di congiunzione
tra natura inferiore e superiore, è
attratto alternativamente dagli allettamenti
mondani e da quel Centro da cui avverte,
spesso ancora in modo oscuro, di provenire.
L’uomo sta tra cielo e terra ed
a lui spetta l’arduo compito di
elevare la materia al cielo. Questo
verrà realizzato nel corso dell’Età
dell’Acquario in modo massivo,
ma fin d’ora molti stanno unificando
anima e corpo nelle cosiddette “nozze
mistiche” od alchemiche che dir
si voglia.
L’umanità intera sta vivendo
un processo d’iniziazione che
permetterà di acquisire la coscienza
cristica, cioè d’identificarsi
col sé divino che abita in noi.
Ciò comporterà radicali
cambiamenti in tutti i settori della
vita associata.
Tale rinnovamento epocale è prodotto
proprio dall’influsso dei Raggi
sul nostro pianeta, cioè da un
tipo di Energia che permette a determinate
qualità dapprima di diffondersi
ed infine di predominare.
Attualmente, risultano particolarmente
attivi due Raggi: il quarto che permette
di raggiungere l’ Armonia tramite
conflitto ed il quinto della conoscenza
concreta che, stimolando il potere della
mente, aprirà la strada all’intuizione.
Il primo può essere definito
il Raggio dell’anima del genere
umano ed il secondo quello della sua
personalità.
Ogni aspetto della complessa costituzione
umana, cioè il corpo fisico come
quello emotivo, mentale o causale, è
coinvolto dall’azione benefica
dei Raggi. Non si tratta di uccidere
la personalità, ma di educare
la natura inferiore alle esigenze del
gruppo da intendersi in modo sempre
più vasto, fino a comprendere
tutte le forme manifestate.
Lo spirito di cooperazione che si va
diffondendo, pur tra tante difficoltà,
è indice di questa influenza
e di questo cambiamento in atto, ormai
irreversibile.
Infatti, se nella quarta razza atlantidea
ebbe origine la lotta tra i due aspetti
che caratterizzano l’essere umano,
cioè quello puramente istintivo
e quello spirituale, nell’odierna
quinta razza tale conflitto, dopo aver
raggiunto il suo culmine, inizia ad
entrare in una fase di maggior equilibrio,
in vista di un suo superamento, quando
sarà l’anima a governare
e non più la personalità
terrena; nella futura sesta razza, invece,
la fratellanza non rappresenterà
più un concetto astratto, ma
una realtà consolidata.
Tuttavia, già da oggi, le anime
che hanno tratto profitto dalle esperienze
vissute in una determinata razza passano
a quella immediatamente superiore. È
per questo motivo che si può
dire che alcuni esponenti della razza
futura sono già qui tra noi.
Essi rappresentano i pionieri di un
mondo nuovo ormai alle porte.
I processi evolutivi che hanno luogo
nella coscienza provocano corrispondenti
mutazioni nella forma fisica; quindi,
è corretto affermare che la forma
esterna rispecchia il livello evolutivo
raggiunto.
Pertanto, l’evoluzione delle forme
studiata dal Darwin prova che l’involucro
esterno di ogni essere è modellato
dall’energia interiore costantemente
all’opera, che si serve di veicoli
sempre più affinati e perfetti
per sublimare e riscattare tutta la
materia, altrimenti inerte ed incosciente.