Definire con parole
umane il controllo che l’Ego o
Anima può esercitare sulla personalità
è cosa quanto mai ardua; anche
i termini correntemente usati di “energia”
o “forza” non si rivelano
adatti nel momento in cui si tratta
dell’espressione della divinità
nella dimensione spazio-temporale.
È inevitabile, pertanto, ricorrere
ad immagini simboliche e ad un linguaggio
che renda l’idea in modo approssimativo.
Si ricordi che la coscienza della personalità
è quella immessa nella forma
dal terzo aspetto della divinità,
quello creatore, detto di Attività
Intelligente; grazie ad essa, l’Ego
può esprimersi nella manifestazione
fisica. La coscienza egoica, invece,
deriva dal secondo aspetto divino, quello
dell’Amore; è propria dell’Anima
e le permette di padroneggiare il suo
involucro. Infine, la coscienza monadica
incarna il primo aspetto della divinità,
la Volontà; è capace,
quindi, di cogliere il proposito divino
e d’influenzare l’aspetto
animico.
Attraverso graduali espansioni di coscienza,
l’essere umano fa proprie queste
tre espressioni della Vita Una, comincia
ad armonizzarsi con il Piano concepito
dalla divinità e a cooperare
per la sua pratica attuazione.
È così che l’uomo,
nella fase dell’individualizzazione,
è dominato dalla personalità
ed agisce mosso dall’egoismo;
poi, attraverso l’iniziazione,
s’identifica con l’Ego,
l’Anima o l’Angelo solare,
assorbendone le qualità; infine,
nell’attimo dell’identificazione,
unito alla Monade non più velata
da involucri grossolani, comprende come
il processo creativo nelle sue fasi
evolutive corrisponda alla graduale
realizzazione del Piano divino. Pertanto,
si armonizza con esso e contribuisce
a realizzarlo.
Ciò comporta una trasmutazione
interiore vissuta coscientemente ed
ottenuta attraverso il perfezionamento
dei veicoli che costituiscono l’essere
umano: il fisico, l’emotivo ed
il mentale.
Quando la personalità terrena
arriva ad allinearsi con l’Anima,
ne assume le caratteristiche di Amore
e Volontà; in seguito, però,
supera anche questo stadio, identificandosi
con lo Spirito immortale.
A questo punto, gli involucri inferiori
sono trascesi e si vive in una dimensione
indicibile, dove la coscienza abbraccia
il Tutto, pur non perdendo la consapevolezza
senziente.
È il cosiddetto Nirvana, stato
di beatitudine e realizzazione suprema,
a cui però si può rinunciare;
così il bodhisattva torna ad
incarnarsi nelle dimensioni inferiori,
sebbene ormai privo di karma, mosso
dalla compassione per gli esseri bisognosi
d’aiuto, che ancora procedono
sul sentiero della realizzazione.
Lo Spirito individualizzato si esprime
con caratteristiche diverse, corrispondenti
al Raggio dominante quella particolare
unità di Vita, ma alla fine tutti
i Raggi riconducono il Pellegrino che
vaga sulla via dei mondi all’Origine
da cui è stato emanato.
Quando l’Ego e il suo particolare
Raggio entrano in rapporto con gli involucri
mediante cui deve esprimersi, si verificano
delle crisi inevitabili. La prima si
produce al momento dell’incarnazione
e l’ultima quando si esce dal
ciclo delle rinascite.
L’anima s’immette nella
materia per rigenerarla; quando tutti
i veicoli s’accordano alla vibrazione
dell’anima, si consegue la liberazione
dai limiti terreni.
Nel corso della sua storia, l’umanità
ha attraversato cinque fasi cruciali
che hanno segnato altrettante tappe
del suo sviluppo; in ognuna di esse,
il genere umano ha acquisito un veicolo
d’espressione necessario per evolvere.
Nella Lemuria, la razza ha ottenuto
un corpo fisico denso, a differenza
delle due precedenti dotate di corpi
eterici.
In Atlantide, si è sviluppato
un corpo astrale che ha rappresentato
la caratteristica dominante di quella
civiltà.
Nell’attuale razza umana, la quinta,
detta Ariana o Caucasica, ci si è
appropriati di un corpo mentale, con
il conseguente sviluppo intellettuale
che la caratterizza.
Nella prossima razza, la sesta, che
apparirà alla fine del presente
ciclo, si verificherà l’integrazione
cosciente dei tre aspetti costituenti
la personalità: il fisico, l’astrale
o del desiderio ed il mentale.
Nella razza finale, l’anima dominerà
tutti i veicoli inferiori e si manifesterà
anche un certo grado di spiritualità.
Le stesse crisi che hanno caratterizzato
la storia umana si ripetono nella vita
individuale con un ritmo settennale.
È così che, entro il settimo
anno, l’anima s’appropria
definitivamente dell’involucro
fisico, mentre all’inizio si limitava
ad adombrarlo. Durante l’adolescenza,
cioè fino al quattordicesimo
anno, l’anima s’impadronisce
del veicolo astrale. Tra il ventunesimo
ed il venticinquesimo anno, si manifesta
appieno il veicolo mentale e l’individuo
inizia a rispondere alle sollecitazioni
dell’Ego. Fra trentacinquesimo
ed il quarantaduesimo anno, è
possibile instaurare un contatto cosciente
con l’anima, rafforzato tra il
cinquantaduesimo ed il sessantatreesimo
anno d’età.
Come si vede, l’anima si serve
di materiali sempre più idonei
ad esprimere il modello ideale da realizzare
secondo un disegno prestabilito, finché
tutte le forme usate verranno scartate
nel momento in cui l’intento sarà
raggiunto.
È bene sapere che l’anima
penetra nel corpo attraverso due punti
di contatto: il cuore, dove si àncora
il principio vitale e la testa, dove
si manifesta la coscienza e l’intelligenza.
Da quanto si è detto in precedenza,
è chiaro che l’attività
dirigente dell’anima dipende dal
grado di sviluppo individuale.
Il fisico è pervaso dal veicolo
eterico, altrimenti detto corpo eterico,
composto da una miriade di fili di forza
che stimolano il sistema nervoso (nadi).
Queste energie si focalizzano in alcuni
punti detti centri di forza o chakra;
i più importanti sono sette,
collocati lungo la spina dorsale. Il
più basso si trova alla base
della colonna vertebrale ed il più
alto al sommo del capo, punto d’ingresso
e d’uscita dell’anima.
Quando l’Ego con un atto di volontà
fa salire le energie accumulate alla
base della spina dorsale, il fuoco di
Kundalini ascende lungo la colonna vertebrale,
la vitalità del corpo eterico
s’intensifica e l’individuo
unifica la sua natura inferiore al Sé
attraverso la mediazione della mente
superiore o intuitiva (buddhi manas).
È così che da una dualità
si perviene ad un’unità
provvisoria, perché anch’essa
verrà trascesa da un’ulteriore
integrazione: quella dell’Anima
con lo Spirito che porta alla completa
liberazione dai mondi dell’esperienza
terrena.
I Maestri dicono che la salvezza del
mondo potrà essere assicurata
se l’umanità sarà
capace di realizzare questa integrazione.
Pertanto, il compito dei discepoli consiste
nell’attuare tale collegamento
e nell’indicare la via ai propri
simili.
LE SETTE LEGGI
DELLA VITA DI GRUPPO O DELL’ANIMA
Abbiamo visto come
esistano sette tipi di energie, dette
anche Raggi, che prima sospingono gli
esseri umani in incarnazione, determinandone
l’orientamento caratteriale, e
poi li ritraggono da essa.
Queste energie corrispondono alle caratteristiche
delle anime individuali e stimolano
ad osservare altrettante Leggi divine
che esamineremo nei loro aspetti essenziali.
La Legge di Sacrificio opera sia a livello
universale che individuale. Nel primo
caso, si riferisce all’immolarsi
della Divinità o Cristo cosmico
nel processo di manifestazione, per
fornire a tutte le vite la possibilità
di evolvere; nel secondo, riguarda l’impulso
a dare ed a servire con amore altruistico
che animò gli Angeli Solari o
Cristo mistico ad incarnarsi in forme
umane per spiritualizzarle gradualmente.
La discesa nella materia va intesa come
morte; la morte di ciò che è
superiore per elevare l’inferiore,
che verrà poi distrutto per liberare
l’elemento divino in esso imprigionato.
Nell’istante in cui ci s’identifica
con l’Anima, si comprende il significato
di questa Legge e si è governati
da essa, imparando a servire senza badare
a risultati e vantaggi personali, fosse
pure la speranza in un premio ultraterreno.
La Legge di sacrificio opera in ogni
regno della Natura, non solo in quello
umano, grazie ad un processo di donazione
scambievole che consente di perpetuare
la vita di tutte le specie.
La Legge di Impulso Magnetico governa
il rapporto che collega tra loro tutte
le Anime, a partire dalla prima differenziazione
dall’Origine, al momento della
distinzione qualitativa in sette Raggi,
fino alla loro integrazione con l’aspetto
formale.
Il collegamento animico consente di
stabilire una relazione non solo a livello
umano, il quarto regno della Natura,
ma anche con i tre regni subumani (minerale,
vegetale ed animale) ed i tre superumani,
così da acquisire una coscienza
universale.
Questa Legge dona la consapevolezza
della propria vita interiore, che ci
permetterà di continuare ad agire
nel mondo pur non appartenendo ad esso.
La Legge del Servizio costituisce nella
vita del discepolo il principale fattore
di liberazione dai vincoli della materia
e dalla soggezione alla propria natura
inferiore, animata dall’egoismo
e dall’utilitarismo.
Questa regola fu espressa nella sua
pienezza per la prima volta duemila
anni orsono dal Cristo, che ci fornì
il modello di una vita esemplare.
Risvegliando il centro del cuore e stabilendo
il contatto con l’Anima, il servizio
è compiuto con gioia e diviene
un impulso spontaneo, come l’istinto
di conservazione avvertito ai livelli
più bassi di coscienza.
Ognuno opera nel servizio secondo le
direttive determinate dalle proprie
influenze di Raggio; tuttavia i vari
modi risultano sempre conformi al Piano
divino, volto al superamento del senso
di separatività, l’unica
vera grande eresia frutto dell’illusione
che induce in errore le menti umane.
La Legge di Ripulsa provoca il rigetto
degli aspetti della vita formale e si
rivela, quindi, come un aspetto della
legge di Amore che attira a sé
tutte le vite manifestate, per ricondurle
all’unità primigenia.
Essa permette di esprimere quegli impulsi
elevati che sospingono l’aspirante
sul Sentiero, distogliendolo dal perseguire
desideri terreni ed educandolo alla
discriminazione, cioè alla svalutazione
di ciò che è impermanente,
per orientarsi verso la luce dell’Anima.
In tal modo, il figliol prodigo torna
alla casa del Padre, seguendo uno dei
sette Raggi, dopo aver appagato i desideri
ed esserne stato deluso, per averne
scoperto l’inconsistenza e la
provvisorietà.
La Legge di Progresso di Gruppo consente
di accostarsi all’iniziazione,
poiché assecondandola si prova
un impulso a soccorrere, elevare ed
amare.
Uscendo dal proprio egoismo, si sperimenta
la collaborazione di gruppo, mossi da
un’identica aspirazione e dal
perseguimento di obiettivi comuni. Vi
sarà, dunque, chi insegnerà
i metodi atti a superare l’illusione
collettiva, rivelando le tecniche capaci
di allineare la personalità con
l’Io divino che abita in noi;
altri tenteranno d’influenzare
le menti dei politici per realizzare
un mondo più giusto e pacifico;
altri ancora mireranno ad instaurare
una nuova religione mondiale.
In tal modo, si collabora attivamente
per rendere operativo il Piano divino
conosciuto dalla Gerarchia dei Maestri.
In quest’azione positiva i discepoli
e gli iniziati non sono lasciati soli;
i Grandi Esseri provvedono ad inviare
nel mondo delle potenti correnti energetiche
che, ogni sette anni, al solstizio d’inverno
dal 21 al 28 dicembre, meglio ancora
se in coincidenza col plenilunio, stimolano
alla propensione verso la buona volontà.
Il prossimo afflusso energetico, che
non mancherà di produrre effetti
positivi sui gruppi spiritualmente orientati,
avrà luogo, per esplicita affermazione
dei Maestri, alla fine di dicembre del
2012. Per quella data, molti paventano
eventi catastrofici, ma crediamo di
poter affermare che si tratterà
dell’inizio di un cambiamento
epocale, che avrà anche effetti
distruttivi, ma solo su quelle istituzioni
politiche, economiche e religiose che
devono essere rinnovate dalle fondamenta,
per agevolare l’avvento del Regno
di Dio in terra.
La Legge di Risposta Espansiva e la
Legge del Quattro Inferiore possono
essere intese solo dai discepoli e dagli
iniziati di rango superiore, in grado
di registrarne anche gli effetti fenomenici.
A tal proposito, si può dire
che l’umanità nel suo complesso
abbia superato il bivio che le si parava
dinanzi, imboccando decisamente la via
che la condurrà alla realizzazione.
E ciò sia di conforto e di stimolo
a quanti operano per il trionfo della
Luce e dell’Amore nel mondo.
Le Leggi che abbiamo esaminato sono
quelle che governano l’Universo;
esse esprimono la Volontà divina
e ne manifestano il Proposito, permettendo
la realizzazione del Piano che comprende
il destino di tutto ciò che è
manifesto.
REGOLE PER INDURRE
IL DOMINIO DELL’ANIMA
Le Regole che inducono
il dominio dell’Anima sulla forma
esprimono invece la qualità divina,
la Sua natura che è Amore, cioè
la capacità di attrarre a Sé
ogni vita emanata.
Le Leggi di Natura, infine, esprimono
ciò che lo Spirito divino ha
compiuto congiuntamente alla materia.
Ora, solo quando un individuo inizia
a vivere consapevolmente come anima
può percepire, anche se in modo
nebuloso, il grandioso Piano concepito
da Dio per tutti gli esseri.
Questa visione si preciserà nella
sua interezza una volta raggiunto il
Nirvana, cioè lo stadio successivo
all’illuminazione; esso si colloca
però troppo aldilà delle
esperienze compiute dai vari aspiranti,
discepoli ed iniziati per poter essere
razionalmente compreso.
Pertanto, la Gerarchia s’impegna
a risvegliare nel singolo la coscienza
dell’Anima, cioè di essere
un frammento della divinità attivo
nel tempo e nello spazio, non importa
se incarnati o meno.
Ciò consente di cominciare ad
intuire quale possa essere la meta a
cui tende lo stesso Dio e di cooperare
alla realizzazione di tale grandioso
progetto.
Poiché l’Anima conosce
il Piano, può costruire forme-pensiero
sul piano mentale che è quello
contiguo al suo livello, poi esternare
il desiderio così formulato sul
piano astrale, per giungere ad esprimerlo
sul piano fisico applicandovi la forza
derivata dall’immaginazione propria
del veicolo vitale od eterico.
L’Anima, quindi, svolge l’importantissima
funzione di intermediario tra il mondo
dell’ideazione divina e quello
della forma, lanciando un ponte (antahkarana)
tra infinito e finito, consentendo agli
individui che rispondono ai suoi impulsi
di divenire sensibili all’unica
vera Realtà e di produrre forme
che la rispecchino fedelmente, coltivando
la cosiddetta immaginazione creativa.
L’essere umano, dunque, ad un
certo livello del suo percorso evolutivo,
partecipa a pieno titolo della facoltà
creativa propria della divinità,
divenendo un co-creatore, se saprà
perseverare nella tecnica della meditazione
occulta insegnata dai Maestri.
I discepoli e gli iniziati stanno apprendendo
in tutto il mondo la tecnica che permette
alle idee di assumere una forma. Per
operare in modo corretto, occorre potenziare
tale ideazione e promuovere il culto
delle idee positive, per non scadere
nelle pratiche di magia nera.
È per questo che innanzitutto
bisogna, prima di intraprendere un compito
così arduo e di tale responsabilità,
allineare la propria natura inferiore
con l’Anima attraverso la disciplina
della personalità, la pratica
della meditazione occulta ed il servizio
reso amorevolmente al prossimo senza
alcun secondo fine.
IL RAGGIO DELLA PERSONALITÀ
L’APPROPRIAZIONE
DI CORPI
La Grande Loggia Bianca,
detta anche Gerarchia dei Maestri, può
orientare a vivere come anime solo gli
individui la cui coscienza mentale inizi
a risvegliarsi.
Quando l’Anima è in grado
di influenzare la personalità,
questa raggiunge il suo scopo e diviene
consapevole di non essere altro che
un involucro, una maschera che nasconde
il vero Io.
All’atto dell’individualizzazione,
l’Anima si appropria di tale veicolo
ed in seguito, via via che la personalità
si purifica delle sue scorie, inizia
a governarla fino alla ricomposizione
di questa dualità transitoria
attraverso una serie di iniziazioni.
Tale processo non è semplice
e breve; presuppone anzi crisi, dolore
ed angosce, ma è destinato a
risolversi positivamente, perché
è stabilito nell’economia
del Piano divino che la manifestazione
debba alla fine tornare consapevolmente
all’Uno da cui tutto ha avuto
origine.
La via del ritorno ed il faticoso cammino
dell’ascesa divengono possibili
grazie alla manifestazione sul piano
fisico di una serie di Avatar o Vite
divine, come il Buddha od il Cristo,
che con la predicazione e l’esempio
aiutano l’umanità ad evolvere.
La personalità o natura inferiore
consta di un triplice aggregato formato
dai corpi fisico, astrale e mentale
dotato di vita propria e caratterizzato
dai Raggi a cui questi involucri appartengono.
Le sette energie di raggio si focalizzano
nei sette centri (chakras) del corpo
eterico o vitale che sostiene il fisico;
pertanto, quando la scienza arriverà
a comprendere questa realtà,
la conoscenza dell’essere umano
diverrà molto più profonda
e sarà possibile intervenire
in modo risolutivo nei confronti di
molti disturbi psichici per cui attualmente
non esistono valide cure.
Infatti, per millenni forze psichiche
e mentali si sono sviluppate e sedimentate
negli individui, fino a formare quel
temibile ostacolo che impedisce una
vita equilibrata e serena a cui gli
esoteristi danno il nome di Guardiano
della soglia.
Tale elemento perturbante, però,
sarà alla fine dissolto e ciò
avrà luogo quando si riuscirà
a portarlo al cospetto dell’Angelo
solare, che con la sua luce abbagliante
ne illuminerà gli oscuri recessi.
Occorre, quindi, evitare di identificarsi
con gli aspetti meno nobili del proprio
essere, cioè con i suddetti corpi
che svolgono la semplice funzione di
“centri di esperienza” e
divenire consapevoli dell’Anima
come la nostra realtà più
vera e “centro di coscienza”.
Dunque, l’Anima ha subito un’involuzione
discendendo dal suo regno per assumere
dei veicoli che le dessero coscienza
della dimensione terrena; poi, però,
diviene strumento di liberazione dalla
stessa risalendo sull’arco ascendente.
IL COORDINAMENTO
DELLA PERSONALITÀ
Tutto ciò che
esiste soggiace ad un processo evolutivo.
Avviene così che le forme d’espressione
progrediscono attraverso incarnazioni
dovute all’attività del
desiderio ed arrivano ad interpretare
correttamente il senso dell’esperienza
vissuta.
D’altra parte, il sé che
risiede nella forma diviene attivo nella
dimensione umana, focalizzando la sua
attenzione da un corpo all’altro,
pervenendo all’autoconsapevolezza
ed infine all’identificazione
con Sé di cui è una scintilla.
Quindi, l’aspirante gradualmente
sostituisce l’attrazione per i
tre mondi (fisico, astrale e mentale)
con quella per lo Spirito.
In tal modo, evolvono sia la forma che
la coscienza, fino ad annullare la dualità
iniziale nell’unità divina.
Questo processo non avviene senza difficoltà;
infatti, molti disturbi psicologici
di tipo conflittuale derivano dal riorientamento
della personalità verso l’Anima
ed a soffrirne sono proprio i mistici.
In questa sede, non s’intende
trattare dei fenomeni che può
produrre la fusione dell’Anima
con la Monade, perché esulano
dalla presente trattazione che riguarda
invece le esperienze che solo ora la
maggior parte dell’umanità
sta affrontando o s’appresta ad
attraversare.
Le modalità di allineamento della
natura inferiore, che permettono di
formare una personalità cosciente
delle sue varie componenti (fisica,
emotiva e mentale) e disposta alla fusione
con l’Anima, sono denominate Tecniche
d’Integrazione; esse insegnano
a decentrarsi, a divenire inclusivi
e a lavorare per esternare il Piano
divino.
A tal proposito, va evidenziato l’errore
comunemente compiuto dalle varie scuole
di psichiatria o di psicologia oggi
operanti. Infatti, invece di considerare
le suddette difficoltà come indice
di progresso, si tende ad eliminare
gli ostacoli, ritenendoli malattie mentali
da curare.
Una simile terapia può dare sollievo
alla personalità, ma non consente
all’Anima di operare in modo corretto.
Le Tecniche di Fusione, invece, riguardano
il Sentiero del Discepolato e consentono
di sperimentare l’unione della
personalità con l’Anima.
Ciò comporta il dominio della
natura inferiore, l’impulso a
servire, l’illuminazione della
mente che diviene cosciente della realtà
dell’Io divino e la capacità
di ricevere l’ispirazione dall’alto.
Quando poi anche la dimensione animica
sarà trascesa, una volta che
s’inizi a percorrere il Sentiero
dell’Iniziazione, si applicheranno
le Tecniche di Dualità, cioè
quelle che consentiranno alle personalità
purificate e trasmutate di lavorare
per servire e promuovere il Piano.
A questo livello, l’individuo
si presenta come una dualità
di spirito e materia, non più
come una triplicità di corpo,
anima e spirito. Le tecniche da applicare
in questo stadio non possono essere
rivelate, perché fanno parte
dei segreti dell’iniziazione che
non è lecito divulgare prima
del tempo.
Passando, quindi, attraverso le suddette
Tecniche d’Integrazione, Fusione
e Dualità, i Raggi della Personalità,
dell’Ego o Anima e della Monade
o Spirito si possono fondere, in modo
che la Divinità si riveli e si
passi dallo stato illusorio, nel senso
di transitorio ed impermanente, di una
Triplicità materializzata a quello
di Unità consapevole.
ALCUNI PROBLEMI DI PSICOLOGIA
L’umanità
odierna vive in uno stato costante di
tensione emotiva, ipersensibilità,
ansia ed angoscia; la situazione sembra
divenuta insostenibile, ma la psicologia
avrebbe il potere di salvarla da una
condizione tanto incresciosa.
Purtroppo, le varie scuole di pensiero
non concordano nelle soluzioni da applicare
ai vari casi patologici presi in esame.
Per giunta, sono accomunate dal pregiudizio
materialistico che le porta a negare
l’esistenza di un centro capace
d’integrare i vari aspetti della
personalità e di costituire un
punto centrale di coscienza; si continua,
cioè, ad ignorare l’esistenza
dell’Anima.
Del resto, anche la religione ha la
sua parte di responsabilità nel
corroborare questo stato di cose; infatti,
continua a sostenere l’impossibilità
di un contatto diretto con il divino
a causa del peccato che rende l’individuo
un essere abietto e scisso.
Ciò comporta l’insorgere
di molti problemi di carattere psicologico
che per comodità possono essere
distinti in problemi di scissione, che
causano tentativi sbagliati di evasione
o complessi frustranti, problemi d’integrazione
che riguardano individui più
progrediti e problemi di stimolazione
che creano altre limitazioni non meno
gravi.
Pertanto, va detto che molti disturbi
nervosi, inibizioni, repressioni, sommissioni
o i loro rispettivi contrari dipendono
non solo dal condividere in modo pedissequo
le affermazioni propalate da scuole
di pensiero errate, ma anche da questo
progressivo espandersi della coscienza
che vede susseguirsi una serie di sintesi
e fusioni.
Esaminiamo ora brevemente le caratteristiche
che le suddette problematiche possono
assumere nell’animo umano.
Per quanto concerne i cosiddetti problemi
di scissione, questi causano le profonde
divisioni che sussistono fra razze e
religioni, sono l’origine del
sempre inappagato rapporto tra i sessi,
teso al ristabilimento di un equilibrio
e di un’unità primordiale,
oppure del tormento del mistico alla
ricerca dell’unione con la divinità.
Questo senso di separazione verrà
colmato in via definitiva solo quando
la mente sarà in grado di dominare
la personalità, divenendo fattore
d’integrazione, non più
di critica e di discriminazione.
In tal modo, verrà superata anche
l’illusione di una distinzione
fra il regno umano e quello dell’anima,
da attribuire ad una sintonizzazione
errata della coscienza nell’attuale
stadio evolutivo.
Usando l’immaginazione creativa
assieme alla volontà mirata,
sarà possibile ristabilire un
collegamento fra l’aspetto inferiore
e quello superiore dell’individuo.
Questa tecnica, tramandata da antiche
dottrine che parlano di meditazione
occulta, può essere recuperata
anche dalla moderna psicologia che di
recente, con la pratica del training
autogeno, sta compiendo passi in questa
direzione.
La psicanalisi, dunque, sarà
in grado d’intervenire efficacemente
nei confronti di tali patologie quando,
invece di rimestare nel fango del subconscio,
s’impegnerà a spiegare
i risultati che si possono ottenere
con la meditazione ed il giusto orientamento
della personalità.
La conoscenza della Legge della Rinascita
contribuirebbe senz’altro ad alleviare
molte ansie ingiustificate; infatti,
insegnando la pluralità delle
esistenze, permette di usufruire di
altre possibilità per superare
crisi di disperazione, liberarsi da
complessi e migliorare noi stessi attraverso
una costante espansione di coscienza.
Quando si riesce a superare l’angosciante
senso di scissione, si prova un senso
di benessere ed il bisogno di esprimersi,
ma ciò comporta problemi d’integrazione.
Ad esempio, si può avvertire
un senso di potere che rende egoisti,
tracotanti ed autoritari; in tal caso,
la cura consiste nel ridimensionare
l’individuo, mostrandogli che
fa parte di un tutto più grande
alle cui leggi deve uniformarsi.
In altri casi, si può divenire
fanatici sostenitori di una causa; il
che spinge al proselitismo forzato,
oppure induce a sviluppare in modo abnorme
una facoltà rispetto ad un’altra,
come potrebbe essere l’attività
mentale a discapito dell’emotività
e della sensibilità psichica.
In tale errore cadono, ad esempio, molti
intellettuali che seguono dottrine materialistiche.
Da tempo la psicanalisi ha individuato
le categorie dell’inconscio, del
conscio e del superconscio, ma non ha
ancora compreso che muoversi da una
all’altra indica una sopravvenuta
crisi d’integrazione, cioè
un fatto benefico e non patologico.
È per questo che molti, una volta
consapevoli delle capacità che
un individuo è in grado di conseguire,
si lasciano prendere dallo sconforto,
perché non si reputano capaci
di scalare vette così eccelse;
oppure, avvertono con sgomento la resistenza
che la personalità oppone alle
energie superiori che tentano di prevalere.
Occorre allora che il subcosciente venga
rischiarato dal raggio della mente così
che questa penetri nella supercoscienza,
rivelando la realtà dell’Anima
ed agendo come intermediario tra le
due polarità contrapposte.
Quando l’energia dell’Anima
inizia ad influire sulla forma, si parla
di “stimolazione”; ora,
gli effetti che ne derivano in genere
sono positivi, ma a volte possono risultare
spiacevoli, se lo strumento che riceve
tali impulsi non risulta ancora ben
allineato con l’energia che l’attraversa.
È così che insorgono problemi
connessi all’eccessiva attività
mentale che comportano scelte intellettuali
unilaterali e cristallizzazioni, oppure
sviluppo dello psichismo inferiore a
causa del predominio dell’astralismo
stimolato proprio dall’energia
animica che si riversa in basso, nei
veicoli o corpi inferiori.
In tali casi, invece di progredire,
si verifica un regresso che ritarda
il processo evolutivo.
Tali fenomeni sono evidenti in ogni
organizzazione rigidamente costituita,
come può essere una chiesa, una
religione, un gruppo scientifico o politico,
una setta esoterica.
In tali casi, la cura consiste nell’insegnare
al soggetto in questione come decentralizzarsi,
dedicandosi ad altri interessi e ad
attività creative che coinvolgano
l’emotività e l’immaginazione.
Praticamente, occorre spostare la coscienza
su livelli diversi, in modo da ritrovare
l’equilibrio perduto.
Anche la pratica della meditazione,
in sé benefica perché
consente all’individuo di oltrepassare
la sfera mentale e di adire ad una consapevolezza
più vasta, può avere effetti
spiacevoli, se la natura inferiore non
si adatta agli impulsi provenienti dall’anima.
Le reazioni possibili vanno dalla confusione
dovuta all’incapacità di
comprendere cosa stia accadendo, all’orgoglio
per il successo conseguito. Si può
passare dall’euforia alla depressione;
il che influisce sulle cellule cerebrali
che rischiano di esaurirsi o addirittura
distruggersi nello sforzo di sostenere
una condizione a cui non si è
preparati.
Avviene così che l’illuminazione,
invece di essere vissuta in modo corretto,
cioè come ampliamento di coscienza
che dona saggezza, intuizione ed equilibrio,
produca il visionarismo. In tal caso,
il soggetto tende a vivere in un mondo
astratto, avulso dall’ambiente
circostante e, quindi, divenga del tutto
inetto all’attività pratica.
D’altra parte, l’eccessiva
attività della mente induce ad
elaborare progetti grandiosi senza avere
la capacità di concretarli, con
la presunzione d’imporli ad altri
però. Tutto ciò si traduce
in esaurimento nervoso, irritabilità
ed allucinazioni.
In tali casi, occorre distogliere l’attenzione
dai livelli intermedi, mentali od astrali
che siano, e concentrarla anche sul
piano fisico, se necessario, dedicandosi
ad occupazioni di tipo manuale e concreto.
Altri problemi possono insorgere quando
ci si convinca per autosuggestione di
essere depositario di straordinarie
rivelazioni provenienti da guide spirituali,
angeli o Dio stesso.
Occorrerebbe sviluppare, invece, la
capacità di saper discernere
e discriminare in tanta congerie di
messaggi, voci e stimoli indistinti,
se non si vuole perdere l’autonomia
di giudizio ed il libero arbitrio, cosa
che avviene quando ci si affida ciecamente
a tali presunte guide infallibili.
Il rischio che si corre è quello
di divenire acquiescenti, passivi, fatalisti,
mentre bisognerebbe agire in modo positivo,
se s’intende annullare il karma
accumulato in precedenza, e non affidarsi
a sensazioni visive ed auditive provenienti
dal piano astrale.
L’essere umano è arbitro
del proprio destino; il suo compito,
indicato dalle scuole esoteriche più
serie e dai veri Maestri, consiste nello
stabilire un contatto con l’Anima,
non con altre fonti d’incerta
provenienza, i cui messaggi in genere
sono nella migliore delle ipotesi risaputi,
ovvero insignificanti o addirittura
errati.
Si arriva così ad assegnare una
patente d’infallibilità
ad una presunta “guida celeste”,
senza accorgersi che i messaggi provengono
da contatti telepatici con menti altrui,
da forme-pensiero captate sul piano
astrale, dalla stessa personalità
del ricevente che s’illude di
captarli da una fonte estranea.
L’Anima è l’unica
vera Guida spirituale che non inganna
e non tenta mai di dominare, assoggettando
la volontà altrui, ma rispettando
il libero arbitrio. Essa è un
aspetto dell’Anima Universale
e parte della Gerarchia planetaria;
pertanto, ci si può affidare
alle sue cure senza timore alcuno.
Una particolare attenzione andrebbe
prestata anche ai sogni, cercando di
individuarne l’origine, cioè
se essa sia di natura astrale inferiore
o superiore ed intuitiva.
Il criterio che può guidarci
in tale discriminazione è semplice:
basta vedere se essi inducono all’appagamento
egoistico, oppure al miglioramento individuale
e collettivo.
Spesso sono connessi a frustrazione
sessuale, ad ambizioni irrealizzate
o ad un idealismo inappagato.
Lo psicologo si serve dell’interpretazione
dei sogni per guarire le patologie dei
suoi pazienti, ma in genere si limita
a far affiorare nella coscienza episodi
rimossi dell’infanzia o appartenenti
a vite precedenti; il che non è
sempre opportuno, perché si rimesta
nel torbido dei desideri, senza indicare
il rimedio sovrano, cioè quello
di purificare gli aspetti della natura
inferiore, affidandosi alla guida dell’Anima
da evocare coscientemente.
Tuttavia, è anche vero che nello
stato onirico si possono registrare
influssi dell’Anima o insegnamenti
di Maestri, ma ciò avviene solo
se si è già avviati sul
Sentiero interiore.
Per concludere, si può dire che
è facile cadere in errore e confondere
gli stimoli provenienti dai livelli
inferiori con quelli realmente benefici
in un’epoca di transizione come
la nostra, in cui influssi molteplici
s’intersecano e si sovrappongono.
Antiche energie si affievoliscono, mentre
subentrano nuove influenze di Raggio.
Il passaggio da un segno zodiacale ad
un altro provoca confusione e sconcerto.
Oggi stiamo abbandonando quello dei
Pesci per quello dell’Acquario
e questo fatto influisce sulle menti
e sulla psiche dei soggetti più
deboli, sensibili o psicolabili, inducendo
stati di depressione o esaltazione,
comunque di squilibrio emotivo e mentale.
Gli individui si sentono attratti in
due direzioni diverse e ciò produce
una tendenza alla scissione. Gli effetti
di tale stato di cose sono sotto gli
occhi di tutti, ma non bisogna drammatizzare,
se si comprende che questo è
lo scotto da pagare ogni volta che ci
si trova a vivere alla fine di un ciclo
ed all’inizio di un’epoca
nuova.
I Maestri ci ricordano che la nascita
di un nuovo essere è preceduta
dalle doglie del parto, ma ciò
è naturale e va accettato, sapendo
che la gioia che ne consegue supera
senz’altro le difficoltà
passeggere.
È per questo che la conoscenza
delle cause aiuta a liberarsi in modo
definitivo dai problemi che ora ci assillano
e che sembrano insormontabili ed insostenibili.
MALATTIE E PROBLEMI DEI DISCEPOLI
E DEI MISTICI
I disturbi che possono
affliggere questa categoria di persone
derivano dalle forze che promanano dai
sette centri o chakras e dall’attività
del corpo eterico che distribuisce tali
energie.
Abbiamo visto che esiste una stretta
relazione tra questi centri, le ghiandole
e gli organi del fisico. L’essere
umano, quindi, è costituito da
un fascio di energie che vitalizzano
il corpo.
Gli individui meno evoluti ricevono
energie dai centri situati sotto il
diaframma; quelli di media evoluzione
dal plesso solare; gli aspiranti dal
centro della gola; i discepoli dal centro
del cuore e dall’ ajna tra le
sopracciglia; i più progrediti
dal centro alla sommità del capo.
I centri principali, quelli cioè
che fungono da punto di trasferimento
di energie, sono il plesso solare, la
gola ed il centro della testa.
L’energia del centro alla base
della spina dorsale deve essere elevata
a quello della testa, passando per l’ajna.
Questo movimento avviene naturalmente,
ma con molta lentezza, nel corso dell’evoluzione,
risvegliando gli involucri più
densi alla consapevolezza dell’Anima;
tuttavia, può essere accelerato
attraverso le istruzioni trasmesse ai
discepoli.
Ricorrendo a tecniche specifiche, la
forza e la luce dei centri s’intensifica
e l’Anima inizia a riversare la
sua luce nei centri eterici o vitali
tramite quello posto nella testa.
Dal basso, poi, le energie risaliranno
in alto, collegando le due polarità,
materia e spirito, in un’unità
inscindibile. A questo punto, l’individuo
è governato dalla potenza dell’Anima.
Questi trasferimenti di energie non
avvengono senza conseguenze e generano
conflitti nella vita del mistico, con
difficoltà psicologiche e patologiche.
Infatti, se i centri superiori non sono
tanto attivi da assorbire le energie
sacrali, si può verificare un
abnorme stimolo sessuale; oppure, si
assiste a fenomeni di erotismo religioso
e di fanatismo repressivo che comporta
perversioni ed isteria.
La natura inferiore deve assuefarsi
gradualmente alle energie superiori
che la pervadono, provocando un’espansione
di coscienza e la manifestazione di
poteri sconosciuti.
Se ciò non avviene nel modo dovuto,
il risveglio prematuro del centro della
testa causa alienazione mentale o tumori
cerebrali; quello del centro ajna disturbi
della vista, dell’udito od emicranie;
quello del centro del cuore disturbi
cardiaci; quello della gola l’ipertiroidismo;
quello del plesso solare malattie dello
stomaco, del fegato e dell’intestino;
quello del centro sacrale ipersessualità
o perversioni; quello alla base della
spina dorsale disturbi nervosi, malattie
delle vertebre, infermità cerebrali.
Lo sviluppo individuale deve, quindi,
avvenire in modo graduale, equilibrato
ed armonioso, senza privilegiare un
centro rispetto ad un altro, evitando
forzature.
I santi ed i mistici spesso non godono
di buona salute, proprio perché
il loro fisico è sottoposto ad
indebita tensione per lo spostamento
delle forze nei vari centri.
Ora, quello che può avvenire
nel singolo si sta verificando in scala
più vasta nell’umanità
che va risvegliandosi ad uno stato di
coscienza più allargato.
È per questo che assistiamo allo
scatenarsi di paure, desideri malsani,
emotività eccessiva; tutto è
dovuto alla liberazione di forze astrali
che, trasformate in forme-pensiero,
influiscono sul fisico producendo i
mali tipici della nostra epoca.
Questi si attenueranno fino a scomparire
del tutto, quando la coscienza dell’umanità
sarà meno polarizzata sull’astrale
e l’influenza dei centri superiori
avrà il sopravvento.
Occorre saper distinguere tra poteri
superiori ed inferiori. Questi ultimi,
nel corso dell’evoluzione umana,
sono scesi sotto la soglia della consapevolezza;
possono essere recuperati, ma sempre
sotto il controllo dell’Anima.
Anch’essi rappresentano capacità
animiche, ma alcuni esprimono l’anima
animale, altri quella umana ed altri
ancora quella divina.
È ovvio che i poteri superiori
inglobano quelli inferiori, che ritroviamo
anche nel regno animale e nelle razze
primitive.
Un errore diffuso in molti movimenti
spiritualistici ed occulti consiste
nello scambiare i poteri psichici inferiori
come segno di uno stato spirituale avanzato;
il che fa presumere a molti individui
di essere degli eletti da Dio. Questa
è la strada più diretta
che conduce all’annebbiamento
astrale.
Esiste, però, un metodo per distinguere
il livello evolutivo degli individui;
i discepoli e gli iniziati sono in grado
di comprendere e controllare mentalmente
poteri come la chiarudienza e la chiaroveggenza;
altri, invece, li vivono in modo automatico
e passivo.
Inoltre, si ricordi che, qualora si
presentino fenomeni analoghi a quelli
del piano fisico, si è stabilito
un contatto col piano astrale, quello
più prossimo e più simile
al nostro.
È il caso, ad esempio, dei medium
che captano forme-pensiero emanate dai
partecipanti alla seduta “spiritica”,
ma in tal caso di spirituale non vi
è proprio nulla. Il medium può
essere anche in buona fede, ma non è
in grado di distinguere, perché
non ha gli strumenti per farlo; del
resto, la trance lo rende inerte ed
inconsapevole di quanto accade e gli
astanti non possiedono la discriminazione
necessaria per poter giudicare in merito.
Lo stesso dicasi del mistico che entra
in contatto con i desideri spirituali
e religiosi dell’umanità,
rimanendo tuttavia pur sempre collegato
con la dimensione astrale, anche se
stavolta si tratta dei livelli superiori
di quel piano.
Inoltre, il mistico proietta la sua
aspirazione fuori di sé, verso
il cosiddetto “cielo” ed
un Dio lontano ed inaccessibile, invece
di coltivare l’introspezione che
gli permetterebbe d’incontrare
la divinità interiore.
Se la concezione dualistica fosse sostituita
da una capacità unificante prodotta
dall’influenza dell’Anima,
non solo le nebbie dell’illusione
sarebbero dissipate per sempre, ma si
eviterebbe anche di subire contraccolpi
dannosi nel fisico e nella personalità.
Comunque sia, va detto che il misticismo
costituisce una fase necessaria anche
se transitoria nel percorso evolutivo,
che dovrà per forza di cose orientarsi
verso livelli di consapevolezza superiori.
Tali errori possono essere evitati solo
se si coltiva l’umiltà,
se ci si libera dall’emotività,
se si sposta l’interesse verso
le realtà spirituali, se si educa
l’intelletto e la mente, se si
pratica la meditazione occulta e si
evitano esercizi di respirazione collegati
con la tecnica dell’hatha yoga
che possono favorire l’attivazione
prematura di centri posti sotto il diaframma.
Se oggi nel mondo tante persone e tanti
gruppi sono ingannati nelle loro percezioni,
lo si deve anche alla malvagia influenza
di forze oscure che operano per intensificare
l’annebbiamento e per favorire
la manifestazione di poteri psichici
inferiori. Si tratta di vere e proprie
eminenze grigie, ovvero di un gruppo
d’individui incarnati o disincarnati
che, in Oriente come in Occidente, operano
coscientemente per impedire un corretto
sviluppo evolutivo della razza umana.
In un certo senso, lo scetticismo ed
il materialismo imperante costituiscono
una barriera protettiva nei confronti
dell’azione di queste forze negative;
del resto, l’attuale stadio di
evoluzione mentale è in grado
di offrire un valido supporto ad una
capacità discriminatrice.
Finora si è parlato dei medium
e dei mistici, contrapponendoli all’occultista,
ma anche costui, sebbene abbia appreso
a concentrarsi nella natura mentale
e a stabilire un contatto con l’Anima,
risvegliando i centri superiori fino
a percepire una luce nella testa, può
sperimentare dei turbamenti al riguardo,
oppure ricorrere a tali esperienze come
via d’evasione.
Il rimedio consiste nel comportarsi
in modo equilibrato e nell’usare
i poteri che ne derivano per servire
l’umanità e per collaborare
alla realizzazione del Piano divino
sulla Terra.
Inoltre, occorre evitare nel modo più
assoluto che nel gruppo in cui si opera
in sintonia con la volontà dei
Maestri s’insinuino non solo gelosie,
ambizioni, orgoglio e critica malevola,
ma anche sentimenti che creino legami
di natura personalistica a detrimento
dell’azione collettiva da portare
aventi in modo impersonale ed altruistico.
Tutto ciò può far abortire
iniziative validissime e provocare danni
fisici o psichici ai suoi componenti.
Questo va tenuto sempre ben presente.
Per concludere, non vanno sottovalutati,
ai fini di un retto comportamento, gli
stimoli che possono derivare dagli attuali
influssi di Raggio. Infatti, come si
sa, quello del sesto Raggio va declinando,
mentre si afferma progressivamente il
potere del settimo.
Ora, se il sesto Raggio stimola il plesso
solare, producendo disturbi nella sfera
fisica o psichica ad esso collegata,
il settimo Raggio ha a che fare con
il centro posto alla base della spina
dorsale e con quello alla sommità
del capo, due polarità contrapposte
collegate sia all’Anima che alla
personalità.
Ciò complicherà sempre
più in futuro i problemi connessi
con le scissioni psicologiche di cui
si è trattato in precedenza;
ne può derivare, quindi, un senso
d’incertezza, di confusione e
di oscillazione tra gli opposti.
Pertanto, occorre superare tali incertezze,
realizzando un superiore equilibrio
e ricostituendo l’unità
tra forze contrastanti.
L’UMANITÀ
OGGI
La nuova era può
avere inizio solo con la collaborazione
di un’umanità più
progredita rispetto all’attuale.
Per questo motivo, la Gerarchia sta
contrapponendo alle forze negative il
Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo,
che lavorano per portare nuovi valori
ed una diversa mentalità nella
sfera politica, economica, religiosa
in modo da porre fine al materialismo
imperante.
In questo tentativo, essenziale è
il compito svolto dagli intellettuali,
la cui responsabilità è
immensa; essi ricevono le nuove idee
da Coloro che operano dietro le quinte
della storia e le trasmettono agli uomini
di buona volontà sparsi su tutta
la Terra.
Chiunque inviti alla fratellanza e sia
privo di pregiudizi razziali o religiosi
fa parte di questo gruppo di pionieri
che anticipano l’avvento di un
mondo migliore.
Non occorre un’organizzazione
di tipo tradizionale, ma unità
di fini, purezza d’intenti ed
azione spersonalizzata; l’accento
va posto sull’unità mondiale,
sull’ecumenismo religioso e sull’interdipendenza
economica.
Nascerà così un grande
movimento di carattere planetario su
basi di carattere spirituale che si
deve avvalere di tutti i mezzi di comunicazione
di massa oggi esistenti e di un sostegno
finanziario fornito da coloro che ne
abbiano i mezzi e credano alla possibilità
di realizzare questo grande cambiamento.
Nell’ambito del Nuovo Gruppo di
Servitori del mondo, si verrà
a creare un nucleo più ristretto,
formato da discepoli in rapporto cosciente
col Piano, ed un numeroso gruppo di
uomini e donne di buona volontà
capaci di rispondere all’appello
lanciato dagli Istruttori dell’umanità.
Il successo dipende dalla disponibilità
di coloro che sono stati chiamati a
sostenere questo progetto di rinnovamento
totale della società, dalla capacità
di agire all’unisono e di influenzare
l’opinione pubblica.
Il processo sarà più o
meno rapido, ma non bisogna dubitare
del successo finale, perché quanto
si sta tentando di fare è in
linea con gli sviluppi evolutivi in
corso sul pianeta.
Elevando la coscienza collettiva, si
potrà entrare in contatto col
mondo delle idee e sarà possibile
ricevere intuizioni positive che andranno
poi tradotte in azioni concrete.
La questione sarebbe facilmente risolvibile,
se non sussistesse l’egoismo unito
ad interessi nazionali ed economici
che ne bloccano l’attuazione.
La meta può essere conseguita
senza imposizione alcuna, ma solo fornendo
un esempio concreto, mostrando cioè
come questi ideali non siano del tutto
utopici.
A tal fine, è indispensabile
anche stabilire contatti reciproci e
sviluppare in se stessi la percezione
spirituale intuitiva attraverso la pratica
della meditazione occulta.
Le organizzazioni attuali operano in
modo troppo separativo e settario per
ottenere risultati apprezzabili; si
discute sulla denominazione più
appropriata, s’insiste nell’escludere
e nel proselitismo, si propalano vecchie
dottrine invece di osservare la legge
dell’Amore.
Occorre invece superare le divergenze
su questioni secondarie, sviluppare
il senso dell’inclusività,
evitare di assumere atteggiamenti personalistici.
Il fine consiste nel bilanciare l’influenza
di forze nefaste e distruttive che tuttora
predominano, includendo quelle costruttive
animate da idee positive.
Solo se si procederà in tal senso,
si può sperare di trascinare
il mondo intero su una voluta più
alta della spirale evolutiva.
La forza degli uomini di buona volontà
sarà tale da influire sugli eventi
mondiali; pertanto, non bisogna disperare,
avvilirsi, ma operare convinti di riuscire
nei propri intenti.
Si sappia che la Terra si trova al centro
dell’attenzione di Coloro che
conoscono e servono il Piano divino;
i Maestri operano con l’aiuto
di Entità spirituali altissime
che inviano sul nostro pianeta un potente
flusso di energia spirituale, donando
così ad aspiranti e discepoli
l’entusiasmo che permetterà
loro di servire l’umanità.
I Maestri invitano anche a celebrare
il plenilunio di maggio, quello che
in Oriente è definito Wesak,
cioè il plenilunio del Toro,
divenendo consapevoli che in quel momento
l’aiuto dall’Alto è
maggiore rispetto ad ogni altro periodo
dell’anno.
Infatti, in quella particolare occasione,
il Buddha, il Cristo ed alcune Entità
angeliche inviano all’umanità
le loro benedizioni, rafforzandone la
volontà e l’impegno a servire
con Amore.
Il Buddha focalizza in sé le
forze che discendono dall’Alto,
mentre il Cristo raccoglie l’invocazione
rivolta dai giusti che attendono il
rinnovamento di tutte le cose.
Se la potenza di tale invocazione è
sufficiente a provocare una risposta
da parte dei Grandi Esseri, l’aiuto
non potrà mancare.
Quella del Wesak é una sacra
ricorrenza, in cui ci si dovrebbe purificare,
meditare ed unirsi nella Grande Invocazione,
coinvolgendo l’umanità
nella celebrazione di questo evento
straordinario. Bisognerebbe convincersi
che, lavorando in gruppo, il singolo
può raggiungere vette che da
solo non sarebbe mai riuscito a conquistare.
È un fatto che questa usanza
si vada diffondendo negli ultimi tempi
su tutto il pianeta, grazie all’azione
di coloro che sono consapevoli del grande
cambiamento in atto.
Sarà compito degli odierni occultisti,
polarizzati sul piano mentale ed influenzati
dall’energia dell’anima,
lavorare in modo creativo e radunare
gruppi di persone capaci, sfruttando
il proprio magnetismo personale.
Se si procederà nel modo indicato,
si verificherà un risveglio ed
un’espansione della coscienza
collettiva; un evento grandioso che
produrrà automaticamente una
rivoluzione planetaria.
Alla realizzazione del Piano contribuiscono
energie planetarie ed extraplanetarie,
come quelle provenienti dalla costellazione
dell’Acquario, delle stelle Betelgeuse
e Sirio, nonché del pianeta Venere
che stimolano i centri superiori degli
esseri umani più evoluti.
All’opposto, le forze del male
o nere agiscono per frenare, rallentare,
addirittura impedire che questo progetto
vada a buon fine; tuttavia, come ha
detto il Cristo duemila anni orsono,
“non praevalebunt”, non
otterranno il risultato sperato. Sarà
la Luce a trionfare, non le tenebre,
che comunque intralceranno in ogni modo
l’attuazione del Piano, ricorrendo
ad ogni mezzo in loro possesso.
La Gerarchia dei Maestri non abbandona
gli esseri umani in questa fase cruciale
della storia. È così che
Coloro che rispondono alle influenze
di primo Raggio ispirano i governanti
del mondo, mentre i Maestri di secondo
Raggio operano all’interno delle
istituzioni religiose e quelli del terzo
Raggio agiscono nel mondo economico
e della finanza.
Del resto, l’avvento del Regno
di Dio in terra è stato predetto
da tutte le grandi religioni e nulla
potrà impedirne la realizzazione
finale.
Si ricordi che, nel remoto passato,
all’epoca della Lemuria, l’umanità
acquisì la facoltà intellettuale
e sviluppò l’autocoscienza;
fu il periodo dell’individualizzazione.
Ora, l’umanità è
pronta per essere investita dalle forze
potentissime dell’Amore che insegneranno
la collaborazione, eliminando l’egoismo.
Il Nuovo Gruppo di Servitori del mondo,
trovandosi a mezza strada tra la Gerarchia
dei Maestri ed il mondo degli uomini,
sarà l’agente prescelto
per l’attuazione di questo ulteriore
salto evolutivo.